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Armando 1972 ti sbagli quando dici "la fotografa non è altro che un impronta della realta'", la fotografia è la rappresentazione di ciò che l'occhio e la mente di chi scatta vogliono mostrare.
Forse non mi sono spiegato bene ... io sono per lo scatto in raw con zero correzioni in camera e poi sviluppo. Sindacavo sul fatto che si parlava di zero ritocchi in PS o altro, quando invece già impostando correzioni in fotocamera si sta in realtà ritoccando la foto ...
“ La regola etica è che il post processing deve riprodurre quanto fotografato superando i limiti del sensore e avvicinandosi a quello che la retina aveva visto „
Allora non dovrebbero essere ammesse neppure le lunghe esposizioni.
user8319
inviato il 22 Gennaio 2013 ore 16:47
“ Il fotografo ha il potere di partecipare o meno „
Infatti. Stabilite delle regole si possono accettare e quindi partecipare oppure starne fuori. Io personalmente, premesso che non credo di avere delle foto degne, non parteciperei comunque perchè la mia visione della fotografia è diversa, non sono interessato alla mera documntazione/riproduzione della realtà ma a dare una mia personale visione di quanto ho visto. Quindi lo sviluppo e l'eventuale post-produzione li ritengo non solo leciti ma importanti per raggiungere il risultato che avevo in mente. D'altra parte volendo diventare fiscali la riproduzione fedele della realtà non prevede il bianco e nero, le lunghe esposizioni, gli effetti derivati dai vari filtri etc. perchè di fatto alterazioni di quanto realmente visto dai nostri occhi.
direi che dice tutto chiaramente: l'Uso di lightroom è ok secondo me a patto che non si usino strumenti locali gradient ecc. Direi che poter gestire il bilanciamento del bianco e i cntrasti / saturazione è abbastanza, così come la possibilità di fare crop compositivi a piacere.
Se non vogliono la PP é solo perché hanno i grafici per assolvere questo compito.
D'altronde il RAW non é un immagine lo sviluppo é necessario e inevitabile.
user1756
inviato il 22 Gennaio 2013 ore 22:17
“ scegliere e post elaborare le foto con l'assistenza di un grafico della rivista „
Certamente in quanto il grafico potrebbe senza riferimenti interpretare e alterare l'immagine secondo le sue sensibilita risulta necessario la presenza del fotografo nel rispetto della sua professionalita creativita
questo in ogni lavoro di qualita con persone professionali che rispettano i ruoli
“ La regola etica è che il post processing deve riprodurre quanto fotografato superando i limiti del sensore e avvicinandosi a quello che la retina aveva visto „
quindi si puo presumere che intervengano quanto???? dipende E mi sembra una conferma di quanto gia detto i sensori non sempre registrano quello che si vede, ( angolazione della luce riflessioni, dominanti del luogo che l'occhio non è in grado di scorgere per l'adattamento oculare eccc...) quello che l'occhio e cervello del fotografo hanno registrato nella memoria o pensano d'aver visto o lo vorebbero in post si puo intervenire se ve ne fosse la necessita ma non è detto che i file sempre e comunque necessitano di interventi piu spesso sono gia ottimi ecco perche poca post produzione ma se necessita si interviene certamente in special modo quando si deve dare ad un servizio magari fatto in tempi diversi una omogeneita di colore ecc.... poi se uno si da delle regole tutte sue.....
Concordo con Robysalo. C'è chi intende tutto il processo come una forma d'arte alternativa ma non per questo meno valida, semplicemente non vincolata alla rigida meccanica delle macchine fotografiche, io continuo a ritenerla fotografia e mi piace la definizione di Lucapgt. Che poi possa non piacere è lecito.
Tanto per fare un esempio, prendiamo un grande fotografo che io adoro, Jan Saudek. Il grosso del suo lavoro subiva una pesante post-produzione, altro che riproduzione della realtà. Certo una post-produzione "analogica", con pennelli veri e non quelli di photoshop ma non mi sembra poi così diverso. Penso che nessuno possa mai dire che Jan Saudek non sia un fotografo.
Edit: rimanendo attinenti al topic, ciò non toglie che una testata sia libera di porre dei limiti, se un concorso pone dei limiti vanno rispettati.
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