| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 15:03
“ Ma cosa avranno mai fatto i gatti ai fotografi? „ Alt! Mi pare che la dottrina parli di "gattini" |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 15:41
“ Alt! Mi pare che la dottrina parli di "gattini" „ Vero. Ammettendo che si riesca a fare una bella foto di un gattino, non banale, sarebbe da considerarsi fotografia o "gattino"? No, perché di ritratti banali e brutti, per non parlare di nudi, se ne vedono in quantità... mi fa notare il mio gattino. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 15:50
Mah Tohr... come ho scritto, non sono esegeta di questo o quel "maestro", e posso dire solo la mia. Credo che ogni lista del mondo (di questo tipo) abbia puro valore emblematico: dubito che una insipida foto di soggetto non in lista sia preferibile al gatto meglio fotografato al mondo (anche per i "maestri" direi). L'aspetto emblematico, per come lo capisco io, sta nel fatto che certi soggetti più di altri finiscano in un certo tritacarne. E che quindi, se si fotografassero in modo ampio e insulso più cavallette che gatti, si potrebbe tranquillamente modificare la lista In soldoni, prendiamo le cose con senno, contestualizzandole, e forse sono meno cattive e dogmatiche di come sembra. Comunque Tohr, parentesi: quello che dici è poi alla base di questo topic, se ben leggi, no? |
user19933 | inviato il 10 Gennaio 2020 ore 16:02
Esemplifico: "Cani che catturano i bocconcini". Il fotografo Christian Vieler coglie l'attimo, sui social piace molto ed è facile capire il perché, tecnicamente.... c'è della tecnica e nulla è improvvisato ne fori controllo. È kitsch? È un cliché fotografico? Cosa sono questi “snapshots”? www.vieler-photography.com/portfolio/snapshots/ Io, di mio, e riferendomi al mio primo post in questa discussione, dico che questo fotografo ha, come dire, individuato e accettato la sfida di indagare uno dei tanti cliché. Ovviamente poteva scegliere di dire: “Che noia ste foto di cani...” e rinchiudersi nel suo circolo Pickwick tra altri “Autori” suoi pari e parimenti annoiati. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 16:06
Ramon, non per dire, ma quel che dice Smargiassi non cozza nemmeno un po' con quel che scrivi e proponi, anzi, lo esprime già in premessa. O no? Aggiungo: “ Ovviamente poteva scegliere di dire: “Che noia ste foto di cani...” e rinchiudersi nel suo circolo Pickwick tra altri “Autori” suoi pari e parimenti annoiati. „ Perdonami, ma scrivendo questo mi pare non hai raccolto proprio il senso del topic |
user19933 | inviato il 10 Gennaio 2020 ore 16:19
A me sembrava un buon esempio “cross-over”. Ma se dici che non ho colto neppure il senso del topic umilmente mi ritiro in modalità lettura e vi lascio proseguire. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 16:21
Quella di Ramon è l'ennesima saponetta nella doccia. Sai, se uno torna al primo post, a <i>non è che andando oltre le insidie si annidano anche (e pure di più) in una fotografia dalle pretese assai più ardite</i> non si può che rispondere di si facendo la ola, rinforzata dal fatto che regole ed elenchi non potranno che aumentare, non tamponare il manierismo. Forse però certe foto sono per molti un passaggio obbligato per molti sulla strada per trovare se stessi e un proprio stile. Dopodiché sarebbe carino tornare sulle foto dei social e sulle loro implicazioni.... |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 16:22
“ Ma se dici che non ho colto neppure il senso del topic „ Ma no, magari ho capito io alla rovescia. Anzi, probabile Magari hai portato l'esempio a sostegno del postulato, e non in disaccordo. Cioè, mi sembra perfetto per sostenere quel che si dice all'inizio dell'articolo, ovvero: Fare fotografie kitsch non è una colpa. Sono propenso addirittura a considerarlo un diritto. Come tutti i diritti, tuttavia, dovrebbe essere esercitato con una certa consapevolezza. Se vuoi fare delle foto kitsch, benissimo. Ma se sono le foto kitsch a costringere te a farle, allora c'è un problema. Mi pare che l'esempio dei cani suggerisca tutto fuorché un fotografante che "subisca" l'effetto dei suoi scatti |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 16:24
Cito: "... Sono propenso addirittura a considerarlo un diritto. Come tutti i diritti, tuttavia, dovrebbe essere esercitato con una certa consapevolezza. Se vuoi fare delle foto kitsch, benissimo. Ma se sono le foto kitsch a costringere te a farle, allora c'è un problema " |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 16:25
“ Dopodiché sarebbe carino tornare sulle foto dei social e sulle loro implicazioni.... „ Però Loiety, così è difficile: l'articolo citato esclude una certa foto social dal ragionamento. Non parla di quello e nemmeno io. Per caritò, non voglio impedirti di esprimere idee, però concordiamo almeno che non è questa cosa in discussione, qui. Sennò davvero è saponetta PS: l'esempio di Ramon mi pare invece perfetto per la discussione. Per avvallare una certa tesi e non contraddire l'autore dell'articolo.... |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 16:28
E comunque Smargiassi dice esplicitamente che, in questa logica di ragionamento, i gattini non sono il problema |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 16:29
Si io intendevo direttamente in un'altra discussione, scusa se non è stato chiaro. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 16:31
“ Si io intendevo direttamente in un'altra discussione, scusa se non è stato chiaro. „ Ah, ok. Perdona allora. Chiaramente lì si va su un piano molto diverso, ed è più questione di sociologia (o di marketing) che di fotografia legata ad appassionati... |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 16:36
Perdonami un altro OT allora. Dopo queste discussioni poi leggo La gabbianella e il Gatto, uno dei più grandi romanzi per l'infanzia che abbia mai letto, e mi viene voglia di andare ad Amburgo a fotografare gatti e gabbiani. E topi. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 16:40
Ottimo esempio Loiety! Sepulveda ci narra di esperienza umana forte, ed è esattamente l'opposto (direi) del fotografar gattini nell'accezione più estesa. Se ogni fotografia realizzata avesse dentro il cuore espressivo di Sepulveda, credo che non esisterebbero liste di alcun tipo |
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