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ennesima pippa sull'attrezzo...


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avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2020 ore 13:03

no guarda.. non mi interessa Leica o sigma, mi interessa come una fotografia sigma sia riconoscibile da una fotografia leica a priori.


il risultato finale non è riconoscibile .
ultimamente non è riconoscibile in stampa nemmeno con un iPhone di ultima generazione .
sono riconoscibile le focali e le aperture .
è ovvio che se vedi foto sportive non saranno mai Leica per dire .
ma su un ritratto , è impossibile .


avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2020 ore 13:06

@Salt, le zavorre sono un peso e un'ancora.
Sta a noi decidere.
Chi rifiuta la pp, le ritiene un'ancora, chi la abbraccia fino a stravolgerla, una zavorra.
Poi ovviamente una infinita schiera di utenti, come me, che si trova confuso tra i 2 estremi...
;-)

user192351
avatar
inviato il 12 Gennaio 2020 ore 13:08

Si, ma se hai qualcosa da dire.. non e' che il mezzo piu caratterizzato sia nel tuo caso un vincolo espressivo?


Se hai un concetto da esprime, cerchi il linguaggio che più si avvicina al tuo modo di essere e che ti semplifichi l'atto di trasmettere il tuo concetto. Quindi sceglierai strumenti che permettano questo. In tal caso, un obiettivo troppo "caratteriale" o troppo poco non sarà il mezzo adeguato.

avatarjunior
inviato il 12 Gennaio 2020 ore 13:49

Si, ma se hai qualcosa da dire.. non e' che il mezzo piu caratterizzato sia nel tuo caso un vincolo espressivo?

Alla fine tutti noi pratichiamo una fotografia funzionale.

Sono pochi quelli che fotografano per urgenza.


Sai Salt, dipende da cosa vuoi dire, se quelle caratterizzazioni sono funzionali al tuo discorso sei tu che usi il mezzo e non l'inverso. Riallacciandomi a quello che ha scritto Enzillo posso dirti che il passaggio dalla tempera all'olio ha modificato radicalmente la pittura europea; l'olio permetteva di dipingere per stratificazione aggiungendo velature e ritocchi giocati sulla densità e trasparenza del pigmento diluito nell'olio vegetale e tuttavia questo non ha azzerato le differenze formali e simboliche tra le diverse scuole pur nelle reciproche influenze. In ogni caso ciò che caratterizza la pittura di Antonello e di Memling, giusto per fare un esempio, non è il medium utilizzato, ma la diversa visione del mondo, la diversa cognizione della luce, i vissuti personali dell'uno e dell'altro, la loro pratica quotidiana e la loro formazione: in altre parole la loro etica e il loro stile. Saltando al contemporaneo e all'intervento di Francesco ricordo che Kubrick ha realizzato Barry Lyndon grazie alla pellicola Kodak 100T 5254 (tirata a 200 ASA) e allo Zeiss Planar 50mm f 0.7 sviluppato per la NASA perché voleva utizzare solo la luce naturale e quella delle candele. Tuttavia Barry Lyndon non è caratterizzato da Zeiss e da Kodak, ma dall'arte di Kubrick.

Quanto alla tua affermazione finale è una cosa su cui riflettere a fondo perché lì è la vera questione.

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2020 ore 15:35

per fare un esempio, non è il medium utilizzato, ma la diversa visione del mondo, la diversa cognizione della luce,


appunto.
io non amo passare ore a fare post. Quindi spesso cerco di ottenere l'idea in camera.

Ma...penso che i nuovi software permettano molto piu' che il semplice ritocco.
Diventino cifra stilistica come e piu' del mezzo ottico.

Insomma

avatarjunior
inviato il 12 Gennaio 2020 ore 16:05

Per come la vedo io la postproduzione è, nel bene e nel male, importantissima così come um tempo lo era il lavoro in camera oscura. Non credo però che i software di sviluppo diventino di per sé cifra stilistica; lo diventano solo per i poveri di spirito. ;-)
Bye, esco a godermi la giornata.

avatarjunior
inviato il 12 Gennaio 2020 ore 16:11

Io posso capire la tipologia di apparecchio e le caratteristiche scelte (apertura, focale, tempo), ma capire la marca proprio non ci riesco.

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2020 ore 16:11

Diventino cifra stilistica come e piu' del mezzo ottico.


In effetti condivido, se bene intendo Salt, il fatto che oltre un certo limite diventa molto più tangibile e invasivo il fatto che la tecnologia detti il percorso...
Si può obiettare che in qualche misura questo è sempre avvenuto, ma nelle dosi sempre più abituali, è lecito pensare che la figura del fotografante sia destinata alla sostanziale ininfluenza...
Peraltro avverando semplicemente quello che qualcuno da decenni paventa.

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2020 ore 17:50

Credo che molti dei problemi che oggi ci poniamo, sono destinati semplicemente a evaporare domani.
La fotografia e' digitale, ma la sua storia analogica, cosi' come molti di quelli che la praticano oggi.
Ed ecco quindi che ci dividiamo in fazioni. Vi sono quelli che la vera fotografia e' solo su pellicola, quelli che non si puo' parlare di fotografia se non e' stampata, quelli che se si fa la pp, non e' fotografia etc etc.
Tutte questa "visioni" scompariranno con noi. Chi fotografera' tra 50 anni semplicemente non si porra' il problema.
Oggi abbiamo una tavolozza con 20 colori. Domani ve ne saranno miliardi e sara' normale utilizzarli. Sulla cifra stilistica non mi pronuncio perche' se avessi la risposta, avrei anche un mio stile, che inveve non ho...

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2020 ore 18:08

Da qualche parte avevo visto un raffronto Canon Nikon Sony,per le macchine della stessa tipologia professionali o semi professionali.Successivamente andavano a verificare le tendenze, ad esempio nel giallo e rosso, nei campioni di colore.
Il sensore sony si diceva fosse leggermente piu' neutro e Canon piu' caldo e un filo piu' contrastato nella resa.Poi ci sono le ombre ,ma con l'utilizzo delle maschere e delle fusioni il punto è scavalcato.
La mia macchina attuale che è vecchiotta, restituisce un file direi piuttosto equilibrato nel raw col profilo adobe standard per le foto di paesaggio.Con i valori impostati tutti su zero a volte mi ricorda l'Ektachrome 64 a volte la velvia ma piu' neutra,quando la luce è favorevole e dovrei perfino smorzare un po' i colori.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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