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“ Se c'è una cosa che mi dà proprio fastidio è quando sento usare il congiuntivo al posto dell'imperativo. Ad es.: "facessero attenzione" al posto di "facciano attenzione". „
“ Se c'è una cosa che mi dà proprio fastidio è quando sento usare il congiuntivo al posto dell'imperativo. Ad es.: "facessero attenzione" al posto di "facciano attenzione". „
Ecco, verissimo. A usare il congiuntivo esortativo siamo rimasti in quattro. Così pochi che fra un po' avranno ragione gli altri... non c'è più un pubblico oratore (politico, giornalista, opinionista...) che lo utilizzi correttamente. Hai ragione, Hardy.
SOGNO - Questa parola era diventata sinonimo di “un grande obiettivo da raggiungere” nel 1963 con il discorso intitolato “ I have a dream ” di Martin Luther King, poi negli ultimi anni è tutto un susseguirsi di titoli di giornali e slogan pubblicitari, ormai insopportabili: “ Segui i tuoi sogni sempre ” (pubblicità di biscotti), “ Ci hanno rubato i sogni ” “ Dobbiamo sognare in grande ”, “ il lavoro è ancora un sogno ”, “ Svanisce il sogno azzurro ”, “ il sogno di [aggiungere qui il nome di uno sportivo o un politico a caso] ”, “ I sogni spezzati di… ” (di solito dopo una morte drammatica).
PIUTTOSTO CHE - Da qualche anno viene usato in modo sbagliato al posto di “oppure”, ad esempio al ristorante “ potremmo ordinare rigatoni alla carbonara, piuttosto che all'amatriciana, piuttosto che alla boscaiola ”. L'uso corretto è legato a una scelta: “ preferisco morire piuttosto che rinunciare a te ”.
DICIAMO - Non mi sembra ci sia bisogno di portare esempi.
SFIZIOSO - Non entro nella pizzeria "La Sfiziosa" e mi fanno cagare le sfiziosità.
007 - In tutti i giornali ormai si legge “ gli 007 ” al posto di “ i servizi segreti ”. Con l'effetto di far sembrare tutto una burla, anche le storie più drammatiche e cruente.
SI' NO - Se ascoltato all'inizio di una risposta mi fa venire voglia di strangolare l'interlocutore urlando con la bava alla bocca “DECIDITI! SI' o NO ?”
CONSUMATORE - No, io non sono consumo un gelato, mangio un gelato. E non sono un consumatore quando entro in un negozio, sono un cliente.
INTERPETRARE - Hanno iniziato i giornalisti dei telegiornali e talk-show, improvvisamente, all'inizio degli anni '90. Ora in televisione sono pochissimi (forse sotto sotto ritenuti snob) a dire correttamente “interpretare”. Stamattina ho sentito due volte “interpetrare” in una intervista a un politico alla radio. www.lercio.it/michele-santoro-dice-interpretare-al-posto-di-interpetra
Grazie del chiarimento. Immaginavo che fosse una forma dialettale, ma mi urta sentirla usare da chi dovrebbe saper molto bene l'italiano. Interessante la distinzione basata sullo scetticismo nel buon esito dell'esortazione.
La parola diversamente che piace tanto agli ipocriti. Invece di dire negro, dicono diversamente bianco. Invece di stu.pido, diversamente intelligente. Diversamente parlante invece di muto,disabile diventa diversamente abile Invece di povero, si dice diversamente ricco. Gay invece di dire allegro, ma si intende di sesso promisquo.
Mi monta un lezzo quando leggo "che dire..." (puntini annessi) qui dentro, sparso a profusione, fra recensioni e post pomposamente (quanto inutilmente) salaci e supponenti, a sottintendere chissà quale verità messianica che solo lo scrivente conosce a discapito di tutti gli altri ottusi lettori. Se non vi dà noia... Che dire... (vi sfido a non irritarvi, ora )
“ Ma se mi aggiungi la G... andiamo per antonomasia nel più classico senso del dispregiativo razzista. „
E mi dovresti dire perchè. Ho sempre saputo che nero è un colore e utilizzarlo come sostantivo aggettivante non è corretto. La dizione esatta invece per un uomo di colore è negro, e non c'è niente di razzismo in questo. Casomai c'è più se dico diversamente bianco oppure uomo di colore nero. io mi rifiuto di essere ipo.crita.
P.S.Come vedete si è raggiunto un punto assurdo che anche la parola ipo.crita viene assunta dal correttore automatico come non permessa
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