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Adobe: sempre sul bello degli "abbonamenti"


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avatarsenior
inviato il 15 Ottobre 2019 ore 11:41

@Flyer
...ora, con ragionevolezza trovo ben difficile che una cosa del genere potrà mai accadere in Europa...

Potrebbe essere meno remoto di quello che possiamo pensare od aspettarci.Questi colossi fanno e disfano a loro convenienza fregandosene beatamente di tutto e di tutti.Tanto nessuno batte mai ciglio....

avatarjunior
inviato il 15 Ottobre 2019 ore 12:17

Colossi dai piedi d'argilla. I veri colossi (petrolio, armamenti, ...) non si fanno dire dal governo cosa devono fare. Sono loro che dicono al governo cosa deve fare...

avatarsupporter
inviato il 15 Ottobre 2019 ore 13:00

Colossi dai piedi d'argilla. I veri colossi (petrolio, armamenti, ...) non si fanno dire dal governo cosa devono fare. Sono loro che dicono al governo cosa deve fare...

@Emanuele blu, sei su un terreno pericoloso: la policy del forum esclude il tema della politica per evitare flame che non hanno nulla a che fare con la fotografia.

Come è stato già fatto correttamente notare, il software è sempre stato un servizio e smetteva di essere fruibile quando le condizioni esterne evolvevano sul lungo termine (es.: sistemi operativi, formati, licenze su librerie interne).
Nei settori hi tech, il concetto di proprietà strumentale si sta evolvendo da noleggio a tempo illimitato (la licenza d'uso vecchio tipo) a noleggio con canone annuale. La colpa è dei rapidi cambiamenti nelle tecnologie, dei vincoli normativi e di quelli infrastrutturali di utilizzo che determinano la riduzione di usabilità (relativamente al nuovo) prima del decesso fisico dello strumento (usura nel caso di strumento reale o mancanza di funzioni necessarie per uno virtuale). Basta pensare agli smartphone, ai table, ai TV , ma anche alle automobili (norme anti inquinamento).
Il trend è inarrestabile: uno strumento è tanto più utile quanti meno problemi genera e quante più cose fa.
Chi realizza strumenti può competere solo aumentando la complessità del servizio (includendo manutenzione, assistenza, evoluzione, integrazione, disponibilità tramite diversi device, fornitura di media di supporto...).
Ci sarà sempre qualcuno che continua a costruire martelli e chi sarà felice di comprarli, almeno fino a quando il costruttore di martelli non troverà più remunerativo noleggiarli.
Nessuno garantisce che anche C1 non verrà mai venduto a canone annuale. Semplicemente ora non conviene al produttore.
Quando gli converrà, lo farà. Le licenze illimitate vendute continueranno a funzionare fino a che qualcosa nel contesto cambierà rendendole inutilizzabili o di scarsa efficacia comparate col nuovo.
Cosa può fare l'utente? Avere scelta. Più fornitori di servizi ci sono e più ci si può spostare favorendo la competizione e la riduzione dei prezzi. Basti pensare all'effetto "Iliad" sulle tariffe di telefonia mobile.
In questo un ruolo fondamentale è un controllo super partes che eviti la formazione di cartelli (es.: le compagnie telefoniche?;-))

avatarjunior
inviato il 15 Ottobre 2019 ore 13:27

Motofoto e in questo contesto come valuti i prodotti open source?
È una fetta di mercato sempre piu importante con prodotti sempre piu validi e aggiornamenti continui.
Nel momento in cui saranno anche piu user friendly surclasseranno i prodotti piu blasonati.
Parliamoci chiaro, se Darktable avesse un'interfaccia in italiano non avrebbe nulla da invidiare a LR, anzi!

avatarsenior
inviato il 15 Ottobre 2019 ore 13:52

Motofoto e in questo contesto come valuti i prodotti open source?
È una fetta di mercato sempre piu importante con prodotti sempre piu validi e aggiornamenti continui.
Nel momento in cui saranno anche piu user friendly surclasseranno i prodotti piu blasonati.
Parliamoci chiaro, se Darktable avesse un'interfaccia in italiano non avrebbe nulla da invidiare a LR, anzi!


L'open source è un business.
Diverso da quello dei colossi d'argilla come li definisci tu, ma sempre business è.
Oppure si pensa che open source sia sinonimo di gratuito?

avatarsupporter
inviato il 15 Ottobre 2019 ore 14:03

Forse intendi free software. Open source ha un valore dato dall'apertura del codice, non dall'essere free.
Ci sono software che possono essere open per un cliente, a fronte di un pagamento, e altri free (costo nullo per l'uso), ma che non hanno il codice aperto.
In entrambi i casi, la mancanza di costi per alcune licenze è proprio la prova di quello che ho scritto sopra.
Come fa ricavi chi si occupa di software free? Servizi a pagamento!
Basta pensare a tutte le versioni enterprise dei S.O. open più famosi, tutte con servizi a pagamento.

Non c'è modo di girare intorno al problema:
- uno strumento sw è fatto da persone e devono essere costantemente sostenute per garantire l'evoluzione. A meno che sia il lavoro di un singolo, finalizzato ad aumentare la sua reputazione (di solito smette di manutenere dopo qualche anno).
- strumenti High Tech richiedono molte persone, specie quando composti da moduli e sottosistemi.
- molte persone implicano molti costi.
- molti costi, richiedono ricavi costanti ed elevati, possibili solo tramite un parco clienti enorme e diffuso, appunto quello dei servizi (in cloud perché scalano meglio).

La licenza software illimitata progressivamente non la vorrà pagare più nessuno. Come a dire: "tu sviluppatore hai investito, ti sei preso i rischi imprenditoriali ca22i tuoi. Non scaricare su di me i tuoi rischi. Io pago solo il risultato".
Chi usa strumenti per scopi professionali vuole solo essere sollevato dai problemi.

Solo nel caso di software che NON ha interazioni con altri ecosistemi, la licenza illimitata può andare ancora bene: lo compri, lo installi, ti isoli e vivi felice.
Purtroppo l'evoluzione non è in questa direzione.
Anche le più grandi sw house che facevano soldi a palate con i grandi player industriali e pubblici, ora valorizzano zero le licenze e spostano tutto sui servizi.
Il servizio ti garantisce molto di più la libertà, ma ce ne devono essere tanti.
Pensa al software di home banking: non paghi la licenza, paghi (poco sperabilmente) , il servizio di erogazione, puoi cambiarlo quando vuoi senza troppa fatica cambiando banca. La tua proprietà sono i soldi in banca e quelli devono esserti restituiti senza costi.
Quello che come utenti dobbiamo fare è:
- chiedere più offerta di servizi
- controllare che non ci sia "lock in" avendo garanzia di reversibilità (=non avere problemi quando si esce da un servizio per passare ad un altro). Questo si ottiene con l'uso di standard (nei formati, nei protocolli) e chiarezza nei contratti. Penso ancora alle compagnie telefoniche che facevano pagare l'uscita.Confuso

PS.: l'open source, avendo come valore l'apertura del codice, è realmente valorizzato solo se si ha la competenza di leggere il codice, cosa che non avviene nel 99,9% degli utenti.

avatarsenior
inviato il 16 Ottobre 2019 ore 0:03

che le major del mondo software spingano a tutto spiano nella direzione degli abbonamenti è più che comprensibile, dal loro punto di vista. E in ogni settore, dalla fotografia alla musica.

continuo a trovare assurdo che un potenziale cliente possa essere d'accordo.

avatarsupporter
inviato il 16 Ottobre 2019 ore 0:37

continuo a trovare assurdo che un potenziale cliente possa essere d'accordo.

Prova a spiegare perché è assurdo per te , così si può valutare perché milioni di utenti l'hanno trovato ragionevole e conveniente.

avatarsenior
inviato il 16 Ottobre 2019 ore 10:07

Risposta breve: l'ho già spiegato all'inizio, con gli "abbonamenti" nel mondo software ti riduci a dover pagare a vita per usare una roba che non sarà mai tua, con tutti i rischi del caso (tipo questo, ma non solo).

Risposta un po' più lunga: io le suite di Adobe le ho sempre acquistate regolarmente, fino alla CS6 quando hanno voluto imporre il noleggio, allora ho smesso. Dite che senza gli aggiornamenti mensili ci sarebbe da morire? Balle, balle eclatanti, col CS6 si può tranquillamente lavorare ancora oggi (quanti anni ha? Dodici?) pur senza tutte le ultime modifiche, ridotte ormai solo a limature e nulla più. E vi dirò di più: esistono famose case editrici del nordest (ripeto: famose, ovvio che non faccio nomi) che usano la CS2, e quando mi sono presentato io con la 6 ho avuto problemi di retro compatibilità! Con Capture One spendo comunque, neppure poco, ma con una lievissima differenza: se e come sganciare denari lo decido io. Questo impone agli sviluppatori di quel software di rimanere sul mercato dell'offerta con prodotti sempre migliori, tra l'altro.

Ma spostiamoci dal mondo della fotografia, e prendiamo un altro esempio: quello da dove mi sa che tutto sia partito, ovvero la musica. In dieci annetti (tempo relativamente breve), con Spotify un utente medio spende a spanne 1.200 euro di musica. Se, per un qualunque motivo, sospende il pagamento, si ritrova in mano il nulla. Io, almeno, per la stessa cifra i miei vecchi CD (e i file di iTunes adesso) li ho ancora nello scaffale e nel PC.

Prendiamo un altro mondo ancora: i software per l'ufficio. Anche qui, Microsoft ha imposto gli abbonamenti. Ma me lo spiegate che vantaggio avrei da un aggiornamento continuo di un Word o un Excel? Eddai… il vantaggio ce l'ha la software house, chiaro e lampante, ma il suo vantaggio non è il mio!

Dite che ci sono milioni di consumatori che hanno aderito a questo nuovo mercato? Bene, contento per loro. Io sono felicissimo di far parte degli altri milioni che questo approccio lo rigettano e lo rifuggono.

avatarjunior
inviato il 16 Ottobre 2019 ore 10:17

Questo è parlare, ma quale assistenza! Se ti si blocca il programma lo cancelli e lo installi di nuovo.
Al limite si salvano i file e poi si formatta il computer, ormai sono tutti superesperti nel loro lavoro ma non sanno fare nient'altro. Per cambiare una lampadina chiamano l'elettricista!

avatarsenior
inviato il 16 Ottobre 2019 ore 10:53

Tutto molto comrensibile da parte tua a parte un piccolo aspetto che gli abbonamenti offrono> il cloud. Tutti i servisi mensili offrono un pc accessibile ovunque che tiene i dati sicuri e senza perdita di tempo.
Spotify ha una libreria infinita. Avere 1000 cd che durano di media 15 anni e poi devi salvarli e convertirli, poi li metti su un disco che poi si rompe e serve un backup ecc..
Stesso per i lavori con word che noi in ufficio abbiamo in cloud accessibili a tutti e sempre aggiornati.
Stesso con i lavori di adobe dove sono accessibili in cloud dappertutto e sempre pronti.
Se e' vero che un utente casalingo risparmia prendendo affinity/darktable e facendosi i backup su hard disk ecc ecc, non considera mai le spese e il TEMPO per far tutto cio'.
Io sono un professionista e la versione cloud mi risparmia tanto tempo e preoccupazioni.
Mentre per le foto personali da amatore ho i miei hard disk per backup, il backup su google photo gratis e la musica su google music che ti da la possibilita' di salvare 20000 canzoni gratis.

Tempo e sicurezza la danno il cloud e gli abbonamenti e questo in ambito pro conta molto piu del prezzo (comunque basso) degli abbonamenti

avatarsenior
inviato il 16 Ottobre 2019 ore 11:02

Io sono felicissimo di far parte degli altri milioni che questo approccio lo rigettano e lo rifuggono.

Non sei il solo.
Parlando di photoshop grandi novità negli ultimi anni non ce ne sono state.

avatarsenior
inviato il 16 Ottobre 2019 ore 11:15

Stesso per i lavori con word che noi in ufficio abbiamo in cloud accessibili a tutti e sempre aggiornati.


vero, anche a me fa comodo poter accedere ai file di excel anche dallo smartphone. La mia soluzione? Fogli di Google, stesse funzioni di Microsoft. Gratis.

avatarsenior
inviato il 16 Ottobre 2019 ore 11:28

Quoto flyer.
Fra l'altro me ne guardo bene ad affidare cose personali a cui tengo ad un cloud.

avatarsenior
inviato il 16 Ottobre 2019 ore 11:32

Si tratta di economia circolare.

E' un preciso progetto.

Alla fine, Tu non avrai neppure la casa o l'auto. Tu avrai l'Uso temporaneo di una abitazione.
Mentre tu sei altrove, L'abitazione verra' utilizzata da altri (per esempio come ufficio volante dalle 9 alle dodici) O semplicemente come luogo in cui stare lontano dalla moglie.MrGreen.

Pagherai l'uso ed il servizio di pulizie.. come del resto gia ora fai con le case in montagna affittate a settimana o a we per sciare.

Questi sono solo gli inizi.. il percorso e' lungo.

Le trappole lungo il percorso ? moltissime e non tutte evidenti...


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