| inviato il 01 Ottobre 2019 ore 20:41
Conosco quest'artista, ci seguiamo entrambi su qualche social network. Molto introspettiva. Brava brava |
| inviato il 01 Ottobre 2019 ore 20:50
“ Molto introspettiva. Brava brava „ Solo le donne riescono a trasmettere in quello che fanno certa retrospettività |
| inviato il 01 Ottobre 2019 ore 21:07
vero :) |
| inviato il 01 Ottobre 2019 ore 21:22
Questo non lo conoscevo, seguo. Le foto materiche soprattutto in bn mi piacciono molto. Purtroppo, contrariamente a quanto qualcuno pensa, sono difficili da realizzare bene. Questa per esempio www.be-hold.com/wp-content/uploads/Don-Worth-02.jpg in digitale è quasi impossibile da fare, e scommetto che la stampa è praticamente 3d. Lo zampino di Adams si vede tutto. |
| inviato il 01 Ottobre 2019 ore 21:27
Pisolomau davvero uno spettacolo |
user23063 | inviato il 01 Ottobre 2019 ore 21:40
Una cosa va detta: ok, possibile che qualcuno qui dentro su juza sia tecnicamente in grado oggi di poter fare foto come quelle di Worth MA... ... troppo facile dire ora, dopo averle viste, che posso farle anche io. Perché non le hai fatte PRIMA di conoscere questo fotografo? Siamo così sicuri che ci sarebbero mai venute in mente senza vederle fatte da qualcuno? Oltre a tutto il processo artistico, di crescita e di coltivazione delle piante da lui portato avanti in parallelo. Ottima segnalazione, Antonio. Lo segno tra quelli da studiare. |
| inviato il 01 Ottobre 2019 ore 21:44
Fadeslayer concordo anche con te. Oggi è tutto fattibile, perché la fotografia è accessibile a tutti e internet ci permette di osservare e conoscere una marea di artisti, da cui volente o nolente si può trarre ispirazione (o addirittura, come fanno alcune test3 di minch1a, copiare e plagiare). Ora è proprio facile dire: saprei farlo anche io; ma come ha scritto Gaga e poi Fadeslayer, qui è una questione di idee, di approcci, di processo artistico ed evoluzone. |
| inviato il 01 Ottobre 2019 ore 22:02
Una visita al museo di arte moderna di Bolzano mi ha portato a valutare alcune opere con divertimento. Un vecchio frigorifero socchiuso con luce accesa, alcuni scatoloni sovrapposti e una bella parete di falli in gomma di ogni grandezza e colore... ...sono opere? Per qualcuno evidentemente si, e dato che ritengo la mia cultura d'arte piuttosto basica, lascio il beneficio del dubbio. Sarò io a non capire. Potevo fare anch'io queste opere? Senz'altro. Sarei un artista? No. Conosco almeno un paio di persone che saprebbero riprodurre molti famosi dipinti alla perfezione C'è chi lo fa di professione, copiano Monet, Van Gogh, chiunque. Sono artisti? No. Finché studio come discernere artisti e non ringrazio Antonio per questa nuova segnalazione. |
| inviato il 01 Ottobre 2019 ore 22:02
“Creatività significa semplicemente collegare cose. Quando chiedi a persone creative come hanno fatto qualcosa, si sentono quasi in colpa perché non l'hanno fatto realmente, hanno solo visto qualcosa e, dopo un po', tutto gli è sembrato chiaro. Questo perché sono stati capaci di collegare le esperienze vissute e sintetizzarle in nuove cose.” Cit. STEVE JOBS Vorrei rispondere così a Felix, con questa citazione, perché in fotografia come in un mucchio di altre cose è l'idea che fa la differenza... e anzi... più l'idea è semplice e più è potente. Qui oltre alla creatività c'è pure la tecnica (scatto, sviluppo, stampa) e come detto già a l'inizio c'è la costruzione e messa in pratica di una "vision". Insomma tanto di cappello! Non è fra i miei fotografi preferiti, ma non per questo lo sminuisco... anzi lo ammiro. Ciao A |
| inviato il 01 Ottobre 2019 ore 22:09
Grazie ragazzi per le vostre risposte da cui è nata una bellissima discussione. |
| inviato il 02 Ottobre 2019 ore 10:20
Molto interessante questo fotografo, non lo conoscevo ma devo dire francamente che mi ci sento in sintonia, molto in sintonia. Dalla descrizione che ne fa Antonio, e dalla osservazione di queste fotografie, quel che balza all'occhio immediatamente è la capacità di osservare, ritrarre e valorizzare il particolare, descrivendo minuziosanente e portando alla ribalta delle piccole cose che di norma sfuggono all'ossevazione ... anche a quella estremamente attenta di uno come Ansel Adams. Quest'ultimo infatti è il padre di quella che è la moderna fotografia di paesaggio "monumentale", un tipo di fotografia che volutamente abbraccia la totalità del paesaggio di fatto escludendone i singoli particolari. In buona sostanza Ansel Adams fotografa il mare ... Don Worth invece ogni singola goccia che lo compone. Un approccio, e questo appare evidente, totalmente diverso, opposto anzi! Nel mio piccolo (MOLTO piccolo in verità) è quello che faccio anch'io ... ecco perché lo sento così tanto in sintonia! |
| inviato il 02 Ottobre 2019 ore 10:24
Ottima osservazione Paolo :) come con Burkett e gli altri autori che ho presentato qualche anno fa, anche io mi ci trovo in sintonia. Apprezzo allo stesso tempo Ansel Adams, ed il suo rendere le fotografie monumentali, anche molto intime. |
| inviato il 02 Ottobre 2019 ore 10:28
Beh Antonio tornando al tuo penultimo messaggio devo dire che le belle discussioni nascono quando si parla di FOTOGRAFIA ... e non di macchine fotografiche |
| inviato il 02 Ottobre 2019 ore 10:36
Senza ombra di dubbio :) Ma io ogni tanto rifletto e penso a questi fotografi del passato, in un periodo in cui il fotografo di paesaggio prendeva le redini dei pittori paesaggisti, armati di un mezzo che quest'ultimi odiavano, e scorazzavano nella più totale libertà in natura, liberi da stereotipi e da ogni vincolo, lontano dall'oppressione di questa società moderna fatta di sfide, voglia di essere migliori di tutti e di acchiappare consensi. Un tempo in cui la fotografia era meno accessibile, e richiedeva sforzi fisici e preparazione tecnica ai massimi livelli (sia in fase di scatto che in camera oscura). Si fotografava esclusivamente per dimostrare la propria arte e la propria sintonia con i paesaggi, che quasi 100 anni fa, erano anche meno antropizzati, quindi quel senso di libertà aumentava a dismisura. |
| inviato il 02 Ottobre 2019 ore 10:38
“ sintonia con i paesaggi, che quasi 100 anni fa, erano anche meno antropizzati, quindi quel senso di libertà aumentava a dismisura. „ Vero, faccio sempre più fatica a ritrovarmi solo nella natura come vorrei |
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