| inviato il 23 Agosto 2019 ore 4:05
 c'ero arrivato perfino io... |
| inviato il 23 Agosto 2019 ore 7:54
Quindi il calcolatore proposto da Gma metterebbe d'accordo anche il terribile Merklinger? |
| inviato il 23 Agosto 2019 ore 8:03
Valgrassi ti ringrazio intanto per il giudizio sulla foto. Io in queste situazioni focheggio in manuale per avere la zona interessata a fuoco (tanto il socio di lì passa), e dato che a quelle focali la zona è praticamente sempre a fuoco butto un occhio al cursore dei metri per non avere il piano troppo vicino. Non ho mai usato AFC in vita mia, ma dubito che la fuji xt20 possa inseguire l'occhio di un rider, io ho detto al socio di scendere piano, ma il crinale è ripido e stretto e una certa velocità minima è necessaria (questo vale anche per i tempi, magari chiudendo a f/11 si potevano alzare gli iso). Il monte è impastato, ma c'era anche tanta umidità nell'aria, le nuvole erano basse, difatti coprivano il monte alle spalle del biker. Infatti mi sono stupito che si intraveda cmq la croce di vetta, una modestissima croce in legno (sarà alta un metro e mezzo e se vuoi ti posso calcolare facilmente la distanza dal pdr). Comunque è un peccato che gli exif non riportino la distanza del piano di messa a fuoco, almeno io non l'ho mai trovata, si potrebbero fare tante considerazioni a posteriori. |
| inviato il 23 Agosto 2019 ore 8:10
Sono ripassato perchè mi sono dimenticato di scrivere una cosa, abbastanza ovvia, nel mio precedente intervento. L'iperfocale è un sistema ottimo se usato con ottiche manual focus fisse, con i moderni zoom af dove non si ha la scala graduata della maf (o dove non si possono fare segni sul barilotto..) diventa quasi inutilizzabile. E in fondo se ci pensate, è nata su queste ottiche. Però vi assicuro che, determinato ingrandimento, supporto e distanza di visione, facendo un pò di prove si ottiene tutto perfettamente a fuoco, con una estensione di questo ben maggiore che mettendo il fuoco su infinito e andando fin dove si estende la PDC. Tenete tabelle ed App solo come riferimento iniziale e poi fate le vostre prove, anche perchè poi ci sono altri fattori ottici che influenzeranno il risultato finale. Se non credete alle mie parole credete alle mie fotografie... Per fare di più dell'iperfocale non c'è altro che il Focus stacking, ma qui è tutta un' altra storia e richiede soggetti completamente fermi. |
| inviato il 23 Agosto 2019 ore 8:16
Questo link é fantastico! www.cambridgeincolour.com/tutorials/dof-calculator.htm Che voi sappiate esiste una app che consenta di impostare gli stessi parametri per il calcolo dell'iperfocale e della pdc in relazione alle dimensioni di stampa e alla distanza di visione? |
| inviato il 23 Agosto 2019 ore 8:35
“ Quindi il calcolatore proposto da Gma metterebbe d'accordo anche il terribile Merklinger? „ Merklinger lo lascio in pace cercavo solo di far capire a chi ha posto la domanda che l'iperfocale va impostata correttamente, altrimenti è chiaro che il risultato è pessimo. “ Questo link é fantastico! www.cambridgeincolour.com/tutorials/dof-calculator.htm Che voi sappiate esiste una app che consenta di impostare gli stessi parametri per il calcolo dell'iperfocale e della pdc in relazione alle dimensioni di stampa e alla distanza di visione? „ tra un mese parto per l'islanda, con il samyang (credo). vista l'intenzione di stampare qualche foto, pensavo di scrivermi tre combinazioni per l'iper su un foglietto da incollare nel tappo. In modo da averle pronte all'uso a seconda della situazione, e senza dover perdere tempo a fare mille calcoli |
| inviato il 23 Agosto 2019 ore 8:46
@Coren la croce l'avevo notata anch'io, sicuramente si doveva tenerla a fuoco se era molto più visibile, ma qui... Se guardi un EXIF tipo mezza pagina di schermo, la distanza di messa fuoco non te la riporta di sicuro. Sotto RawDigger EXIF è tenuta aggiornata all'ultima revisione e mi riporta distanza e iperfocale, naturalmente se il corpo macchina registra la distanza (nel mio caso quasi mai perché uso obiettivi adattati). @Max Lucotti Leitz non è d'accordo con Merklinger quando riporta le zone a fuoco dei suoi grandangoli in funzione di f/. Temo però che ricorra al coc e ai dati calcolati. Un obiettivo Leitz giustifica il ricorso al coc, per altre ottiche meno corrette non sembrerebbe. Ecco come Nasse descriveva la situazione:
 E questo spazza via qualsiasi formula che si ricolleghi a coc. Se poi tu ottimizzi la zona massima di fuoco, testimonia che sei bravo e usi ottimi obiettivi. |
| inviato il 23 Agosto 2019 ore 9:30
Occhio che la distanza riportata negli exif può essere molto approssimativa, cioè procede a "scaloni", tanto più imprecisa quanto più ci si allontana. Se ne era parlato in una accesa discussione tra avifaunisti (quindi non io ) qualche anno fa, a proposito di una poiana fotografata col Canon 500 IS II... |
| inviato il 23 Agosto 2019 ore 17:19
“ tra un mese parto per l'islanda, con il samyang (credo). vista l'intenzione di stampare qualche foto, pensavo di scrivermi tre combinazioni per l'iper su un foglietto da incollare nel tappo. In modo da averle pronte all'uso a seconda della situazione, e senza dover perdere tempo a fare mille calcoli MrGreen „ Bene sarebbe un'ottima tua opportunita per provare il metodo Merklinger invece di ataccare e incollare foglietti che ti fanno sembrare poco professionale (scherzo naturalmente sul poco professionista ) “ Merklinger lo lascio in pace MrGreen cercavo solo di far capire a chi ha posto la domanda che l'iperfocale va impostata correttamente, altrimenti è chiaro che il risultato è pessimo. „ Ti assicuro che il risultato non ne' comunque pari alle aspettative. Max Lucotti Tabelle Iperfocale PDC CoC etc vanno bene se prendi tutti quelli che vedranno la tua foto e li metti alla distanza che tu hai scelto per far visionare la tua fotografia. Nel web non e' cosi ognuno sceglie come e dove guardare la fotografia e siccome esiste il 100% li si vedono i disastri che fa la Iperfocale |
| inviato il 23 Agosto 2019 ore 18:17
max, continui a parlare di web e risultati scadenti senza però fare un test adeguato. vuoi una foto zoomabile sul web? imposta una stampa di 2mt e distanza di visione 25 cm, vedrai che la distanza dell'iper sarà ben diversa da quelle delle tabelline standard. Senza il parametro stampa (o dimensione da guardare a monitor se ti piace di più) non ha senso parlare di iperfocale, e questo rende nullo il tuo test iniziale. Se poi si ottengano migliori risultati con il metodo merklinger o con l'iper non lo so, non sono un patito di test e non controllo le foto pixel per pixel. E nemmeno voglio farti cambiare idea su merklinger, anzi mi fa piacere che tu sia soddisfatto del risultato che ottieni: onde evitare confusione però, sto solo cercando di farti capire che hai avuto un approccio non del tutto corretto all'iperfocale |
| inviato il 23 Agosto 2019 ore 19:31
Non dire proprio un buon risultato... Dimensione massima 2MT Visualizzazione 25CM Nitidezza accettabile più vicina: 8.16 m (DISTANZA IPERFOCALE) Nitidezza accettabile più lontana: ? (infinity) Profondità di campo totale : ? (infinite) Marklinger..... 17/8=2,125mm vedi tu la differenza |
| inviato il 24 Agosto 2019 ore 1:39
Definizione 1: La distanza iperfocale è la distanza più ravvicinata alla quale una lente può mettere a fuoco mantenendo accettabilmente nitidi gli oggetti all'infinito. Quando la lente mette a fuoco a questa distanza, tutti gli oggetti che si trovano a una distanza che va da metà della distanza iperfocale fino all'infinito saranno accettabilmente nitidi. È la distanza che permette la maggior profondità di campo, in relazione all'apertura del diaframma e alla focale dell'obiettivo (lunghezza focale). Definizione 2: La distanza iperfocale è la distanza oltre la quale tutti gli oggetti sono accettabilmente nitidi (limite anteriore di profondità di campo), quando un obiettivo è messo a fuoco all'infinito e chiuso ad un determinato valore di diaframma. Innanzitutto è la messa a fuoco ad infinito stessa a definire la distanza iperfocale una volta fissati lunghezza focale e diaframma. Per cui escludendo qualunque variabile sulla lente, sul sensore, sulla dimensione di visualizzazione e/o di stampa, di risoluzione e/o dpi, le due distanze sono strettamente legate tra loro. Partendo dal presupposto che il piano di fuoco è uno e uno solo, tutto il resto può ritenersi sufficientemente nitido. Usando la stessa fotocamera e la stessa lente, le variabili non sono in discussione. La questione è semplice. Messa a fuoco ad infinito: il piano di fuoco è ad infinito e tutto perde di nitidezza progressivamente da infinito fino alla distanza iperfocale, limite anteriore della pdc, fino a cui tutto risulta sufficientemente nitido. Messa a fuoco alla distanza iperfocale, la progressione parte da lì fino alla metà della sua distanza (limite anteriore della pdc) e sempre da lì verso infinito. La pdc è maggiore mettendo a fuoco alla distanza iperfocale per estensione in quanto è inclusa la zona tra l' iperfocale e la metà della sua distanza. Tutto lì. Altra cosa importante è che mettendo a fuoco leggermente oltre la distanza iperfocale, la pdc continua a estendersi dalla metà di quella distanza fino ad infinito. Questo vuol dire che oltre i tanti errori di valutazione fatti, non c' è alcun motivo per mettere a fuoco un oggetto a 1,22 m con la spada laser con tanto di errore umano e/o di tolleranze mettendo a fuoco manualmente per avere sufficientemente nitido PROPRIO da 0,61m ad infinito. Mettendo a fuoco a 2 metri (stessa lunghezza focale e diaframma) la pdc si estende da 2 metri verso 1 metro e da 2 metri ad infinito. La differenza maggiore è nella progressione che parte da due piani di fuoco completamente opposti. Quando usare l' uno o l' altro metodo dipende solo ed esclusivamente dalla scena ripresa. È ovvio che se hai messo a fuoco l' oggetto lontano (ad es. delle montagne) questo risulta più nitido, ma non essendo ad infinito sono curioso di vedere cosa è saltato fuori a 0,61m a F8 Ovviamente qualsiasi confronto è a parità di diaframma e ogni scena troverà compromessi migliori con una messa a fuoco o con l' altra. |
| inviato il 24 Agosto 2019 ore 7:57
@Simone Maxmr71 mi ha sconvolto perché è arrivato alle stesse conclusioni di Merklinger esattamente 28 anni dopo di lui, ma da solo! Per due motivi: perché si è affidato alla sperimentazione e perché indubbiamente è un brillante Se non hai intuito fisico hai così da studiare, ci arrivi tardi e male. Merklinger è un PhD in fisica e si sa che i fisici hanno il vizietto di capire. Leggiti questo con calma: drive.google.com/open?id=1aAfTXYpp6faoe5SkpMfN05lhR7sc50M3 e tieni presente che allora aveva una Leica M3 e un Tri-Elmar (se non sbaglio), quindi pellicola al top. Il coc è un'astrazione introdotta da Leitz-Zeiss negli anni 1920-30. Fondamentalmente è legata a una stampa circa A4 osservata a 25-30 cm da un umano con 20/10 di vista. Come ha già fatto notare Max, cade miseramente se a schermo ingrandisci a piacere. E oggi la stragrande maggioranza dei fotografi osserva le foto a schermo, poi c'è chi fa stampe all'Esselunga e chi Fine Art. L'ottica geometrica è un miraggio nel senso che la luce non si comporta VERAMENTE come schematizzato da Gauss, ma è più che sufficiente per costruire ottimi obiettivi. Per chi? Per noi umani che abbiamo una vista meravigliosa, ma che non supera circa 10 linee al millimetro in condizioni ottimali. Merklinger sposta l'attenzione sui raggi provenienti da infinito (e si sa che infinito è indefinibile...) perché sono collineari (è la base dell'ottica geometrica). Da lì con semplici considerazioni di triangoli simili arriva alla ricetta: se con un obiettivo di lunghezza focale F (attenzione, non importa se montato su un telefonino o un banco ottico) chiudi a diaframma f/, allora avrai RAGIONEVOLMENTE a fuoco da infinito ai tuoi piedi con la possibilità di determinare a priori la finezza della messa a fuoco, semplicemente dividendo F per f/ e ottenendo in mm il dettaglio più piccolo dell'immagine (oggetto!) che ti interessa tenere a fuoco. Prendiamo un 28mm. Se chiudi a f/4 avrai 28/4=7mm. Riferisciti ai dettagli che ti stanno a cuore: sono più grandi di 7mm? Se sì, metti a fuoco a infinito con f/4 e sei a posto. Hai in primissimo piano fili di erba sottili? Ti conviene chiudere a f/8, f/11, f/16... finché ti vengono a fuoco. Funziona. Basta provare a cavalletto. Naturalmente il tallone d'Achille è la diffrazione, per questo sto facendo prove rigorose con due super-obiettivi. Purtroppo ho visto comparire qui anche Alessandro Spagnuolo, non posto il link altrimenti mi inquina il 3D, è il mio stalker personale . Tu però mi sembra che ci eri già arrivato a quel 3D. Prendilo come esempio di come si fanno misure. Ma conta ancora di più il metodo, che è quello scientifico, ovviamente. Va da sé che Merklinger funziona per focali corte |
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