user111807 | inviato il 04 Luglio 2019 ore 17:24
Il limite maggiore del ccd era è il surriscaldamento mi pare . Ho ancora la D200 e non posso che confermare che la resa è differente, più piacevole per i miei gusti. |
| inviato il 04 Luglio 2019 ore 17:50
“ Il CCD costa molto di più in termini realizzativi? Però anche in tal caso, come mai non si è continuato ad utilizzarlo per le ammiraglie? Immagino entrino in gioco anche difficoltà/limiti realizzativi e prestazionali, dai... altrimenti non si spiega... „ Sì, mi sembra anche che consumino più energia, però non sono sicuro P.s.: ero indeciso se usare una vecchissima compatta CCD, oppure il cellulare; ad alti iso (cioè 400 ) fanno schifo uguale, però a iso base, la vecchia canon tira fuori dei colori niente male, per me: anche se credo sia più che altro il software che converte in jpg e non il sensore in se... |
| inviato il 04 Luglio 2019 ore 17:57
“ la vecchia canon tira fuori dei colori niente male „ c'era una canon con ccd? |
| inviato il 04 Luglio 2019 ore 18:16
“ c'era una canon con ccd? „ Powershot G2 www.imaging-resource.com/PRODS/G2/G2A.HTM "Only five EOS digital cameras use a CCD image sensor, though four of these are not strictly Canon cameras. The EOS DCS3 (July 1995), DCS1 (December 1995), D2000 (March 1998) and D6000 (December 1998) were all produced in collaboration with Kodak. Canon provided the body, but the image sensor and electronics came from Kodak. There is only one EOS digital camera that uses a CCD in which both body and electronics designed and built by Canon - the EOS-1D (September 2001) - and even here the CCD sensor is outsourced." cpn.canon-europe.com/content/education/infobank/capturing_the_image/cc |
| inviato il 04 Luglio 2019 ore 18:18
Certo, io conosco solo, ed ho avuto, la Canon 1d digital. E' una ccd con batteria molto limitata ( quattro stilo ricaricabili ) nell'utilizzo e va usata tassativamente a bassi iso ( mi pare che in H arrivava a 1600 inguardabili ) Per la batteria si riesce a risolvere. |
| inviato il 04 Luglio 2019 ore 18:51
canon 1D, ora la ricordo ..erano sogni inarrivabili |
| inviato il 04 Luglio 2019 ore 19:01
“ canon 1D, ora la ricordo ..erano sogni inarrivabili „ . . . l'ho usata per circa un'anno e mezzo, ottima la resa del colore, pochi Mpx ma buoni, costruita come una vera serie 1, molto energivora, l'ho venduta ad un fotoamatore che apprezzava esclusivamente la resa del CCD da 4 mpx e 200 iso. |
user172437 | inviato il 04 Luglio 2019 ore 19:36
Colori a parte la resa è veramente pessima per essere un 400 ISO! |
| inviato il 04 Luglio 2019 ore 19:41
@Santafe...non é un bel esempio |
| inviato il 04 Luglio 2019 ore 19:47
Questa cosa dei colori CCD vs colori CMOS ogni tanto salta periodicamente fuori; ma è quasi sempre posta nel modo sbagliato e non rigoroso. Quando si va a fare un confronto tra i colori di una vecchia fotocamera CCD e una moderna CMOS, bisogna tener presente che si sta valutando una intera catena, che comprende elementi hardware e software. Possiamo schematizzare così: filtro CFA -> Sensore -> Read Out -> Circuito A/D -> Caratterizzazione I filtri CFA sono i maggiori responsabili dell'efficienza del sensore nel discriminare i colori e, come ogni altro elemento, ha subito evoluzioni ed affinamenti. L'elettronica di contorno, allo stesso modo, è cambiata e si è perfezionata. Arrivati alla Caratterizzazione si apre un capitolo vastissimo. Se pensiamo alla architettura DNG possiamo individuare (grossomodo) queste fasi: Pre matrixing Tavole HSL 2.5D LookTable Curva di contrasto Nella specifica originale Adobe assegnava alla fase di Pre matrixing la conversione colorimetrica da RGB sensore a XYZ D50. Le tavole HSL avevano il compito di rifinire il lavoro fatto dalla matrice. Infine la Looktable aveva un puro ruolo di modifica Look all'immagine. A chiudere il tutto la curva RGB che rendeva l'immagine di un contrasto credibile. Questa architettura era molto efficiente, tuttavia, con l'evoluzione dei filtri CFA (e non dei sensori CCD o CMOS), si sono introdotte nuove problematiche. La capacità dei sensori di estendere le loro potenzialità fino a coprire praticamente tutto il locus umano ha imposto la presenza di moltiplicatori negativi nella fase di Pre matrixing; e questo rompe parecchio le @@. Inoltre questa crescente capacità si è scontrata con i limiti delle periferiche di presentazione dell'immagine, come monitor, proiettori e stampanti. Quindi si è dovuto pensare a un gamut compression per limitare i colori sovra saturi che il sensore era in grado di catturare, ma il monitor non era in grado di riprodurre. Questa serie di nuove problematiche ha impegnato Adobe in una ricerca durata anni per trovare il giusto bilanciamento. Come e dove ridurre le ForwardMatrix. Come espandere il gamut con le tavole HSL dopo la ForwardMatrix non colorimetrica. Gestire il roll-off verso i bianchi. Effettuare il gamut compression... ecc... ecc Last but not least, nei profili è sempre condensata una color correction che influenza pesantemente la resa dei colori. Nel tempo si è verificato il fenomeno che all'evoluzione piuttosto repentina dell'hardware non è seguita quella del software; o perlomeno è stata lenta. Adobe (e altri produttori) non hanno trovato subito la quadra... quindi nel tempo ci sono state fotocamere più o meno fortunate nel loro lato software. Le vecchie CCD, paradossalmente, potevano dare risultati finali migliori, o comunque più piacevoli, proprio perché erano macchine più semplici e limitate. Alcune di esse potevano essere caratterizzate in modo più che decente da una semplice matrice. Ad esempio la 5dmkIII : Adobe Colori:
 Cobalt Repro:
 Stesso RAW sviluppato con due profili con architetture completamente differenti. Il profilo Adobe per la 5dmkIII è stato fatto al tempo della sua uscita sul mercato e come vedete non riusciva molto bene a gestire situazioni di luce difficili. Quindi, alla fine di tutto il pippone... la sostanza è questa: Pensare di individuare una differenza tra CCD e CMOS guardando le foto è una illusione; la variabile è sommersa da tonnellate di altre cose che influiscono assai di più. L'unica sarebbe una analisi strumentale in laboratorio, ma a quel punto non si potrebbe parlare di colori. Quelli arrivano solo alla fine di tutta la catena. |
user172437 | inviato il 04 Luglio 2019 ore 19:51
Raamiel dai un'occhio al PDF del sensore della M9... cosa puoi dirci dei grafici? soprattutto di quello dell'efficienza quantica, come lo paragoneresti a quello di un moderno CMOS? www.onsemi.com/pub/Collateral/KAF-18500-D.PDF |
| inviato il 04 Luglio 2019 ore 20:00
Così guardando il grafico... nulla. Si dovrebbe fare una analisi sulle performance di separazione del segnale facendo un paragone con una moderna CMOS. Ma quello che andresti ad esaminare non sono i colori, ma appunto la performance grezza del CFA. Non è assolutamente detto che la fotocamera con l'efficienza di separazione migliore sia poi anche quella con i colori più piacevoli quando apri il raw con Lightroom (ad esempio). Dipende molto da chi ha fatto i profili; come ha raccolto i dati di caratterizzazione, come ha calcolato il profilo, che tipo di gestione ha adottato per i domini negativi, per il gamut compression, per la fava di Aronne... ecc... fino all'onnipresente color grading. Perché poi va a finire così.. prendi una Nikon D850, bestia di sensore, stato dell'arte della tecnologia odierna; poi però il profilo Portrait rende incarnati di guano perché chi ha progettato il profilo ha il senso estetico di una pantegana alcolizzata. La fotocamera, poverina, azzo c'entra. |
| inviato il 04 Luglio 2019 ore 20:16
La fava di Aronne |
| inviato il 04 Luglio 2019 ore 20:31
Rimango sempre basito di come leggendo i post di Raamiel ne capisco il 3% scarso ma lo scrive talmente bene che continuerò a leggerlo godendomi il 97% della mia pura e totale ignoranza. |
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