| inviato il 09 Aprile 2019 ore 20:13
E scrive bene |
| inviato il 10 Aprile 2019 ore 7:49
Mi spalancate mondi fantastici è veramente molto interessante, e molto più complesso di quanto mi aspettassi Onestamente: per la prossima macchina fotografica (per ora sono bravo a tenere a bada la scimmia), quanto peso dareste a questi grafici? |
| inviato il 10 Aprile 2019 ore 8:28
“ Mi sono accorto dopo averla comprata che la A7II non ha amplificatori analogici a guadagno variabile. E' completamente ISO invariante, l'amplificazione in base agli ISO è solo digitale. Il risultato è che ad alti ISO è uno stop più rumorosa di una Canon 6D. „ la A7 III è SEMPRE meglio della 6D, a qualsiasi valore di ISO, e per qualsiasi aspetto: dal rumore alla gamma dinamica, alla sensibilità al colore. www.dxomark.com/Cameras/Compare/Side-by-side/Sony-A7-III-versus-Canon- probabilmente ha sbagliato qualche impostazione, possibile? edit: parlavi di A7 II, e ho letto A7 III, scusa. Comunque non è più rumorosa della 6D, ma perde in gamma dinamica: www.dxomark.com/Cameras/Compare/Side-by-side/Sony-A7-II-versus-Canon-E |
| inviato il 10 Aprile 2019 ore 8:45
@Tom Invisibile ...ti si è rotta la fotocamera? Mi dispiace veramente per te ma, col soldo, te la riparano nella stragrande maggioranza dei casi. Detta in altre parole: ma che arazzo ti ci vuole a farti due prove da te? |
| inviato il 10 Aprile 2019 ore 9:38
Perbo, le ho tutte e due e ho fatto le comparative. La 6D da una grana più fine e meno presente dai 1600 in su. Normalizzando il file a 20 Mpx forse non è uno stop pieno, ma il vantaggio c'è. |
| inviato il 10 Aprile 2019 ore 10:13
Vorrei ringraziare Valgrassi x il link di Alessio Beltrame,davvero molto interessante e ricco di spunti....é proprio vero che spesso si dà per scontate cose solo per sentito dire.. Mi spiace per la sua prematura dipartita... |
| inviato il 10 Aprile 2019 ore 11:50
@Alessandro non si è rotta (faccio le corna ) ma è una entry level di 10 anni fa... Sono ancora un dilettante quindi non la cambio finché non mi sento di aver raggiunto almeno le basi dallo scatto alla post produzione, ma intanto mi piace capire anche aspetti tecnici che forse non sono direttamente utili alle foto, almeno al mio livello. Che intendi per fare le prove da me? Posso entrare in un negozio e provare qualche scatto, ma non sarà mai come usare una macchina per un anno in ogni condizione, e non ho certo il budget per provare tutti i possibili modelli a portata del mio (magro) portafoglio. La mia domanda era più "spirituale" e ripensandoci anche banale: in caso di scelta, ha davvero senso flipparsi, che so, su 14ev di gamma dinamica piuttosto che 13,5 ? Ad esempio se faccio una comparativa fra D7500, A6300 e XT2, vedo grafici molto vicini; per passione mi piace capirli ma ha senso mettersi a eviscerare i decimali quando poi c'è da considerare pesi, ergonomia, ottiche...? |
| inviato il 10 Aprile 2019 ore 12:43
No, i decimali no. Uno stop sì, ovviamente valuta a che prezzo e soprattutto il prezzo nel binomio con una lente luminosa (trasmitanza e vignettatura compresa) Prima di avere un corpo performante e ottiche da poco pagate due volte le concorrenti. |
| inviato il 10 Aprile 2019 ore 17:50
Grazie dei preziosi consigli. Trasmittanza e vignettatura... A istinto mi viene da guardare solo gli f/, invece sono parametri fondamentali |
| inviato il 10 Aprile 2019 ore 21:46
@Tom personalmente io parto certamente dall'apertura massima, per poi passare al grafico mtf. Poi guardo le prove sul campo, su internet spesso ci sono varie recensioni e confronti e soprattutto guardo i samples (possibilmente i RAW). Ne guardo sempre più di una per avere più di un punto di vista. Attraverso i samples ho una idea sul carattere della lente, e anche la conferma dei grafici mtf. Guardo le recensioni e le prove per avere informazioni che i grafici mtf non danno, come ad esempio la distorsione, la resistenza al flare, la vignettatura, ecc. Distorsione e vignettatura sono tra le cose che mi preoccupano di meno in quanto, se non abnormi, si correggono bene in pp. Il valore di trasmittanza, se mi capita, lo guardo, ma più per curiosità che per altro. |
| inviato il 11 Aprile 2019 ore 6:02
@Ale.c ottimi spunti |
| inviato il 15 Aprile 2019 ore 7:56
@Tom il lungo articolo che hai citato è la Bibbia della fotografia digitale, pietra angolare anche dei pdf del povero Alessio Beltrame . Emil Martinec è un fisico teorico (string theory, il massimo della sofisticazione matematica basata sul nulla sperimentale ). Interessante come "demolisce" la giustificazione teorica dell'ETTR avanzata anni prima (2003) da due guru della fotografia digitale come il compianto Michael Reichmann (Luminous Landscape ) e Thomas Knoll (Photoshop). Quando fa "reverse engineering" del metodo Nikon per comprimere i NEF dà una lezione di come applicare un'equazione differenziale semplice e arrivare a conclusioni corrette. I NEF Nikon da 36 Mpx vengono ridotti a circa solo 3k valori diversi lossy e nessuno se ne accorge in stampa e da schermo! Rispetto ai comuni mortali, i fisici teorici fanno questo: usano gli infinitesimi come fossero quantità finite, con grande disinvoltura e rigorosità. Il massimo è Einstein che nelle sue teorie della relatività non introduce mai numeri complessi, in compenso fa ricorso innovativo ai tensori (aiutato in questo da sommi matematici italiani). Dirac invece applicando relatività e quantistica previde l'esistenza di una particella identica all'elettrone se non per la carica opposta: il positrone. Qui i numeri complessi giocano un ruolo fondamentale. Mentre la relatività trova poche applicazioni tecnologiche (la più nota: la correzione al GPS che altrimenti "sbaglierebbe" di più le distanze), la PET (o scintigrafia) è usata comunemente per svelare cellule cancerose, più voraci di glucosio del normale. Purtroppo la risoluzione è intorno al mezzo centimetro, altrimenti si potrebbero prevenire tutti i tumori I raggi gamma non sono altro che fotoni ad alta energia, più di cento anni fa si parlava di quanti, non di fotoni, per esempio nel caso dell'effetto fotoelettrico (1905) spiegato da Einstein (gli valse il Nobel). In fotografia digitale assistiamo a un effetto fotoelettrico "interno" al silicio (Si). Inspiegabile se non ricorrendo alla quantistica In generale: è essenziale capire il rumore per non parlare a vanvera del digitale, questo capita spesso agli informatici perché in media non hanno sufficiente cultura fisica (lo so perché mio figlio è al secondo anno di Informatica dopo essersi diplomato perito informatico) |
| inviato il 15 Aprile 2019 ore 12:39
Sei fantastico, mi fai venire voglia di studiare Figurati che sono approcciato a quell'articolo dal wiki di rawtherapee dove si consiglia di capire i tipi di rumore prima di applicare le correzioni software |
| inviato il 15 Aprile 2019 ore 14:36
“ Ma quindi facendo lo stesso scatto con la medesima esposizione totale ma allungando i tempi, la casualità del rumore genererebbe una immagine più pulita? „ Di solito è esattamente il contrario: due foto allo stesso soggetto, una scattata a f/5.6 e 1/30" e l'altra scattata a f/22 e 1/4" la seconda avendo una esposizione più lunga dovrebbe presentare più rumore della prima |
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