| inviato il 19 Marzo 2019 ore 21:03
Certamente ! Atget ha il grandissimmo merito di aver fotografato all'aperto e di aver documentato una Parigi in buona parte sopravvissuta soltanto nel suo archivio fotografico. Kértesz ha avuto la genialità di innovare profondamente a tutto campo: i temi urbani, lo studio della luce, lo studio delle forme. Pensiamo alla sua sperimetazione sulle 'distorsioni' che, in qualche modo raccolgono l'eredità di un certo Weston e si spingono ben oltre. Io proporrei, per confrontare HCB, Brassai e Kertesz, di osservare alcune foto urbane che hanno per tema le scale, i lampioni e le figure umane: ci sono certi tratti di 'grafismo' che li accomunano, pur con atmosfere diverse. |
| inviato il 20 Marzo 2019 ore 8:33
HCB
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| inviato il 20 Marzo 2019 ore 8:54
Prima impressione: secondo me (.anche facendo riferimento ad altri lavori ), dei tre il più 'fotografo' e meno 'pittore' è K. E poi: la loro Fotografia non ha nulla di superato, anzi! |
| inviato il 20 Marzo 2019 ore 9:10
Tra l'altro, riallacciandomi alle due foto del mio post precedente, negli anni '20, fotografare dall'alto con il PdR rivolto in basso, senza l'orizzonte nell'inquadratura, era un atto rivoluzionario, in grado di far scandalo. C'era ancora la convenzione, eriditata dalla pittura, che appunto l'orizzonte dovesse stare nell'inquadratura. I primi sono stati Kertesz, Rodchenko, Moholy-Nagy ed eventualmente qualcun'altro che non ricordo. Non so chi sia stato il primissimo dei tre. Forse c'era il precedente di The steerage di Stieglitz, dove però l'orizzonte coincide più o meno con il bordo superiore. |
user39791 | inviato il 20 Marzo 2019 ore 10:09
Le foto che avete postato dimostrano i collegamenti che c'erano tra questi fotografi, che inoltre erano anche molto influenzati da alcuni pittori che a loro volta stavano rivoluzionando il mondo dell'arte. E rivoluzionarie erano anche queste foto che viste oggi sembrano foto normali ma al tempo che furono scattate non lo erano assolutamente. |
| inviato il 20 Marzo 2019 ore 10:47
spendendo pochissimi si possono avere delle cose pregevoli: www.taschen.com/pages/en/catalogue/photography/all/45533/facts.eugene_ www.ebay.it/i/352610992751?chn=ps e farsi un'idea meno "digitale" degli stili, più completa. Taschen aveva in listino anche quello proposto nel link ebay ma nn lo trovo più.... I libri di questi autori aiutano il lettore a comprenderne meglio l'opera e sopratutto rapportare le epoche e stili, ma sempre molto avanti erano rispetto alla media dei tempi in cui anno vissuto. Se uno legge il manifesto del surrealismo scritto da Breton, si accorge che essere artista comporta automaticamente un pochino esserlo. saluti Roberto |
| inviato il 20 Marzo 2019 ore 11:52
Avete risvegliato in me vecchie passioni, ormai sopite, di molti anni fa. I fotografi francesi che ho tanto amato. Apprezzo sinceramente ogni intervento fin qui postato e i link che trovo utilissimi. La prima metà del secolo scorso fu, per l'arte, un periodo estremamente fecondo e rivoluzionario , in netto contrasto con le nefandezze che il genere umano fu in grado di perpetrare. Ma, si sa, arte e storia non sono mai andate a braccetto. |
| inviato il 20 Marzo 2019 ore 14:12
Provate a guardare attentamente le tre foto proposte, sopra, da Matteo: La foto di HCB 'lascia l'impronta', con quel mosso della figura di Giacometti, intento a preparare la sua esposizione. A quel tempo, una foto così doveva essere provocatoria. Bisogna aspettare Giacomelli per ritrovare questa 'audacia'. La foto di Brassai è uno studio molto ben fatto. La foto di Kertesz è di una pulizia sconcertante, che però, più che sfociare nell'iperrealismo, mi sembra più rappresentare l'anima del padrone di casa. Se la si contempla a lungo, si rimane quasi ipnotizzati dal silenzio, dall'immobilità assoluta, dalla bipartizione degli ambienti, nei quali ogni elemento dialoga con l'altro in forma e luce-ombra. Quanto ai ritratti delle coppie, splendidi tutti, mi sembra che, effettivamente HCB sia il più 'moderno' e, in qualche modo, scanzonato. Brassai è drammatico, la composizione e la luce sono bellissime, le sigarette e i riflessi sullo specchio sono magistrali. Kértesz non indulge a niente: ambientazione quasi inesistente, la luce sul volto di lei e lui appena visibile. Forse, in realtà è la più passionale, perché concentratissima nel puro essenziale. Non vi pare? |
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