| inviato il 11 Marzo 2019 ore 12:41
“ ho trovato in rete una interessante definizione di cosa è un artista. Un vero artista sa interpretare la sua contemporaneità e tradurla in un linguaggio chiaro, diretto e comprensibile ai più. Senza dimenticare la lezione del passato e riuscendo, al contempo, ad essere un "profeta", capace di prospettare un futuro possibile. Concordate su questa definizione e come la vedete proiettata nel campo della fotografia? „ Io concorderei; è giusto quel "comprensibile ai più" che mi lascia perplesso. Ad esempio, "La Primavera" e "La Nascita di Venere" del Botticelli, realizzate per Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici (cugggino del Magnifico), non erano assolutamente destinate alla comprensione dei più, ma besì solo a una ristrettissima cerchia esoterica che orbitava intorno alla Corte Medicea e all'Accademia Platonica. Per tentare un'interpretazione era indipensabile conoscere le traduzioni di Platone (dal greco al latino) fatte da Leonardo Bruni e Marsilio Ficino e quelle, sempre di Ficino, delle Enneadi di Plotino e del Corpus hermeticum. Oltre a numerose altre letture tra cui le poesie di Angelo Poliziano, e probabilmente anche la partecipazione a un determinato iter iniziatico. Discorso differente per le opere di Botticelli di tema religioso, destinate alle chiese e quindi alla devozione popolare. Se andiamo al primo '900, i dipinti cubisti di Picasso e Braque certo non erano comprensibili ai più. Lo stesso Matisse, almeno all'inizio, le aveva disapprovate, per non parlare poi dei Venerabili Maestri queli Monet e Renoir. Erano apprezzate giusto dai diretti destinatari, quali Gertrude Stein, il poeta Louis Aragon e qualcun'altro. Poi, col passare degli anni, tale cerchia si sarebbe allargata. Attualmete sono valutate qualche decina di milioni l'una, quidi l'apprezzamento (anche in assenza della comprensione) è pressoché unanime. Quindi, a quel "comprensibile ai più" sostituirei "comprensibile al pubblico a cui l'artista si rivolge". |
user39791 | inviato il 11 Marzo 2019 ore 12:52
Keith Haring scriveva: mi è sempre più chiaro che l'arte non è una attività elitaria riservata all'appezzamento di pochi. L'arte è per tutti, e questo è il fine a cui voglio lavorare. Lo ritengo un concetto molto attuale di arte, in passato non era così ma i canali di comunicazione erano molto ridotti e anche la cultura era di elite. |
user90373 | inviato il 11 Marzo 2019 ore 13:46
@ Filiberto “ Ferdinando Scianna afferma che la fotografia è morta. Anche se apparentemente non ha mai goduto di così buona salute, per il fotografo ha perso il suo essenziale statuto di documento e racconto per ridursi a mera immagine. Scianna che non ha mai voluto una etichetta da artista lancia questa provocazione. La foto è diventata mera immagine. Ha perso ogni altra connotazione. A questo punto diventerebbe inutile essere artisti.... „ E no, è proprio adesso che inizia "l'arte": laddove finisce la trasparenza ed inizia la nebbia. |
| inviato il 11 Marzo 2019 ore 13:49
La 'lettura' e la fruizione di qualsiasi opera d'Arte implica sempre diversi livelli. Se un preludio e fuga del Clavicembalo ben temperato viene ascoltato da mio nipote Giovanni di 14 anni, da me, che pratico la musica classica da quando avevo 8 anni ( ora ne ho 70 ) e da Andràs Schiff , che ha inciso tutto il ciclo per la Decca, spero sia pacifico che i livelli di comprensione cambino da persona a persona. Che l'Arte non debba essere un'attività elitaria può essere un bene, come assunto fondativo dell'attività artistica; ma poi, di fatto, i vari livelli di comprensione e decodificazione delle opere d'Arte, creano essi stessi ditinzioni 'elitarie' tra il pubblico. Però anche questo non è un dramma: è bello che ciascuno possa gustare quello che riesce a gustare. |
| inviato il 11 Marzo 2019 ore 14:02
“ Ferdinando Scianna afferma che la fotografia è morta. „ Forse i nostri pronipoti, che magari scatteranno comandando con il pensiero macchine che riprodurranno in 3D vettoriale la scena inquadrata, commenteranno questa asserzione come una stravaganza di un passato remoto. “ Anche se apparentemente non ha mai goduto di così buona salute, per il fotografo ha perso il suo essenziale statuto di documento e racconto per ridursi a mera immagine. „ Non so se ho capito bene, ma mi pare fatto positivo che la fotografia si sia affrancata dal valore di documentazione "da fototessera" per acquisire di converso importanza sotto il profilo estetico e, ancor prima, di significato. L'opera (anche nelle sue foto più recenti) del geniale LaChapelle (che per inciso è nato l'11 marzo), giustamente ricordata sopra, ne è esempio fulgido. |
| inviato il 11 Marzo 2019 ore 14:04
E' vero! Ciascuno capisce, intrepreta e gode secondo le sue conoscenze e competenze...nonché gusto personale. |
| inviato il 11 Marzo 2019 ore 14:21
La funzione documentale della Fotografia non è ridotta soltanto alla funzione 'fototessera'. Basti pensare alla Fotografia di Eugene Atget ( che sembra ormai preistoria, a torto ! ): la sua Fotografia ha, quanto meno, il merito di mostrarci una Parigi che non esiste più da decenni. E i Fratelli Alinari ? Non erano Fotografi, soltanto perché non si occuparono di 'emozioni' o di 'creatività' ? |
user90373 | inviato il 11 Marzo 2019 ore 14:41
Il fotografo dovrebbe riuscire a far parlare i soggetti attraverso la sua (del fotografo) voce, una sorta di attore/doppiatore. L'artista compie l'operazione inversa, tende a parlare a mezzo dei soggetti alle volte quasi costringendoli a recitare una parte che non è loro. Mi capisco da me medesimo e tanto basta. |
| inviato il 11 Marzo 2019 ore 14:46
No no, è abbastanza chiaro. E anche condivisibile. E il fotografo/artista o l'artista/fotografo? |
| inviato il 11 Marzo 2019 ore 15:22
Resto sempre dall'idea che un certo tipo di fotografia non è arte ma documentazione o foto ricordo...poi c'è l'artista che usa la fotocamera come mezzo espressivo per le sue opere. Oliviero Toscani ad esempio per me oltre ad essere fotografo è al tempo stesso un' artista, HCB è stato un maestro della fotografia ma non lo ritengo un artista...poi tutto diventa soggettivo e personale. |
user148740 | inviato il 11 Marzo 2019 ore 15:35
boh secondo me come al solito si da troppa importanza alla parola arte. o come succede alla gioventù addirittura si schifa la parola, l'artista è visto come o un Dio o un esaltato mitomane. Per me arte non è nulla di tutto questo ma anzi ne siamo circondati, è arte anche un gesto compiuto con consapevolezza. Devo dire che mi ha colpito particolarmente Roberta Valtorta postata da Filiberto, voglio approfondire su di lei, ho preso un suo libro, vediamo |
user39791 | inviato il 11 Marzo 2019 ore 20:10
Il modo di approcciarsi all'arte è sicuramente soggettivo e dipende da tanti elementi personali come età, cultura, ecc. Però trovo giusto che l'arte vada verso le persone e non sia di per sé di nicchia. Roberta Valtorta è una persona di grandissimo spessore, anche io rimango sempre incantato dai suoi scritti. |
| inviato il 11 Marzo 2019 ore 21:48
Quale libro consigliate? |
user141690 | inviato il 11 Marzo 2019 ore 23:45
Arte e percezione visiva di Rudolf Arnheim. |
user39791 | inviato il 12 Marzo 2019 ore 7:25
Roberta Valtorta Il pensiero dei fotografi. Un percorso nella storia della fotografia dalle origini a oggi |
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