| inviato il 21 Febbraio 2019 ore 19:00
Io mi sono avvicinato alla fotografia grazie all'esistenza del digitale e di internet. Il mio è stato un amore recente, direi 5 anni fa, volevo una macchinetta che mi permettesse di fare foto ai miei figli, la compatta che avevo faceva venire tutte le foto in interni sfocate. Andai da Mediaworld e comprai una a6000 perché c'era uno sconto del 25%. Era la prima macchina posseduta ad avere una ghiera e non solo il pulsante di scatto. E quindi iniziai a chiedermi a che cavolo servisse. Si aprì un mondo... Accedendo alla rete avevo a disposizione tutte le risposte che cercavo. Imparare a fotografare dipendeva solo dalla mia volontà di farlo. Potevo accedere in pratica a tutto lo scibile umano in fatto di fotografia. Ai tempi dell'analogico per capire un errore in uno scatto avrei dovuto portare le foto a sviluppare, pagare lo sviluppo, e ricordare i parametri utilizzati per provare a correggerli e ripetere quindi il tutto. Impossibile per me. Ora spendiamo solo per l'attrezzatura e qualche stampa, Fotografare in pratica è una attività economica. Una volta capito il funzionamento delle opzioni di scatto, sono rimasto stregato. La macchina fotografica non era più uno strumento per riprendere asetticamente la realtà, ma un insieme di pennelli per ritrarre la mia visione. Ora non posso fare a meno di fotografare ;-) |
| inviato il 22 Febbraio 2019 ore 0:26
Bello... sono combattuto tra la tentazione di andare abbastanza sul personale e le remore di farlo in mezzo a sconosciuti... O forse proprio per questo ho la tentazione? L'argomento di questa discussione del resto è ammaliante come una sirena! La mia vita, per mille motivi che non sto ad elencarvi ma principalmente caratteriali, la definirei una eterna incompiuta. Sono a metà strada verso i 50 e se mi guardo indietro vedo ancora tanti piccoli mucchietti di buoni propositi, promesse, slanci, ammonticchiati come ciottoli segna percorso lungo i vari bivi di questo sentiero. Sono una persona che si entusiasma con facilità, ma altrettanto facilmente si scoraggia. Penso tanto, quasi sempre troppo. E questo toglie spazio al fare concreto in cambio di un elucubrare sterile. Questo, per carità, non è sempre inutile, anzi. Mi aiuta a non agire d'impulso ma allo stesso tempo frena gli impulsi, nel bene e nel male. E ora veniamo alla risposta... La mia infanzia è stata felice da un punto di vista materiale, sebbene i miei genitori avessero alti e bassi nella loro relazione. Ho quindi ricordi di tante, tante vacanze e posti visitati. Il babbo, sopratutto quando io ero bambino, proseguiva con la passione della fotografia, maturata da ragazzo, adolescente, quando gli regalarono una Petri. Ho di lui decine, forse centinaia di fotografie degli anni 60, la sua giovinezza, le sue amicizie, i pantaloni a zampa. Poi, da sposato e novello padre ha continuato a scattare molto. C'è una località in adriatico dove mi portava sempre a scattare foto agli scogli, andavamo anche in inverno, la domenica per fare una giornata di mare, sebbene da noi che siamo Umbri disti 200km... Erano le zingarate che piacevano ai miei genitori, e anche a me... Mamma giovane, lo squalo della citroen, verde col tettuccio bianco, il babbo barbuto e baffuto ed un cielo plumbeo che incombe su quegli scogli dietro di noi, con la mareggiata in corso e gli schizzi di schiuma dietro le nostre spalle... Lui mi spiegava il triangolo dell'esposizione, mi faceva usare la macchina. Ma io ero bambino, affascinato da una cosa nuova, ma inquieto e incline a distrarmi... Gli anni sono passati. La polaroid che mi venne regalata per la cresima non ha aiutato molto... E nel frattempo anche il babbo ha iniziato a fotografare sempre meno, la vita è diventata complessa anche per lui e mamma, io e i miei fratelli siamo cresciuti, ci siamo allontanati... Un pò triste forse... Per me raccontarlo un pò lo è... Un giorno ho capito che per coltivare i miei sogni io ho bisogno di qualcosa che mi faccia da catalizzatore. Non sono una persona che agisce, come ho detto prima, ma progetta di agire! Diciamo che qualche anno -e 25kg fa- mi presi una bella MTB per andare a fare escursioni... Grande entusiasmo iniziale, ma poi i problemi vengono a galla. Oggi vivo a Roma, in strade aperte al traffico con la bici non vado perchè la pelle vale più che una scampagnata. E iniziare a caricarmi la bici sul portapacchi per farmi 100km alla ricerca di qualche sentiero non dico incontaminato ma almeno non popolato da prostitute lungo il percorso mi è andato a noia... La MTB oggi sta appesa in garage, in attesa di una dieta [ottima scusa] e di un giorno in cui quel "amore", di cui ero sicuro essere preda, ritorni! E poi è venuto il momento della fotografia, ripercorrendo quei ricordi di scogli e mareggiate che ho descritto prima. Due anni fa ho acquistato questa piccola Oly, ponderando formati, sistemi, discussioni, ma sostanzialmente per una questione di budget perchè mi conosco e so quanto posso essere discontinuo... Diciamo che rispetto alla bici l'amore sembra stavolta più duraturo, in primis perchè non è solo una questione fisica [concedetemi un pò di doppi sensi, dai] ma anche e sopratutto perchè il coinvolgimento è mentale sia prima, che durante, che dopo... Ma stavolta, come già per la bici, come anni e anni addietro fu per i bonsai, ho finalmente capito una cosa molto importante e molto amara: io soffro questa vita cittadina, frenetica, fatta di interazioni troppo spesso alterate da valori stravolti quando non addirittura da premeditato malanimo. Soffro nel perdere ore nel traffico, soffro nel respirare la merda che è nell'aria, soffro nel vedere gente che mangia un panino, camminando, mentre sta al telefono e continua a parlare di lavoro. Io soffro queste, e mille altre cose, che acuiscono la mia misantropia... E cerco, intimamente, disperatamente, fino a poco tempo fa inconsciamente, un contatto con la natura , una fuga da tutto questo. Perchè ho perso la stima nel genere umano, mi fanno tutti spavento, o schifo. Questa società è senza futuro per me... E vorrei fuggire in quel che per me è un posto bello, ameno, sereno. Ovviamente una fuga idealizzata, perchè non ho palle, nè soldi, nè idee concretizzabili e capaci di darle sussistenza. Ergo sono incastrato dove sto, il mio carattere è cosi, croce e delizia. Ma ho capito che vorrei tanto la casetta nella prateria, qualche gallina [quelle ornamentali da fotografare sono pure bellissime!] dei gatti, un orto, respirare aria profumata, andare nel bosco -perchè di certo là vicino ci sarebbe un bosco- a raccogliere asparagi... Quindi posso prendere la mia piccola Oly e farlo, con la scusa di andare a scattare foto al ruscello, o all'alba in cima al monte! Ecco cosa mi ha fatto capire la fotografia, dopo oltre 40 anni: che la vita che vivo ha scelto me, e non io a lei... In tutto questo andare per sentieri, girovagare fuori porta, cercare qualche scorcio non inquinato da persone e civiltà è lo spunto migliore per continuare a prendere una fotocamera in mano. Che mi aiuti a colmare un buco che ho da qualche parte dentro, con tante immagini ma sopratutto con ricordi di momenti piacevoli... Scusate, sono prolisso, me lo dicono tutti da sempre... Ed effettivamente di tutti i miei cavoli poteva pure non fregarvi una sega... Prendetevela con chi apre discussioni cosi ispiratrici quando sono a casa con la bronchite e mi annoio chiuso qua dentro da 3 giorni!   |
| inviato il 22 Febbraio 2019 ore 0:45
Il mio amore per la natura, i luoghi poco abitati e frequentati, la montagna in particolare. L'alpinismo. |
| inviato il 22 Febbraio 2019 ore 0:59
"Ed effettivamente di tutti i miei cavoli poteva pure non fregarvi una sega... " Lo scopo è proprio quello di condividere. Auguri di buona guarigione. "Prendetevela con chi apre discussioni cosi ispiratrici" Ho stato io. cit. |
| inviato il 22 Febbraio 2019 ore 2:37
Sono nato nel 1961 e, per la prima comunione, ricevetti in regalo una Kodak Instamatic 50. Fu subito amore. Ci fotografavo di tutto: dalle gite scolastiche alle festicciole con gli amici ma principalmente fotografavo tutto quello che secondo me poteva rappresentare la vita di tutti i giorni, allo scopo in futuro far vedere ai miei figli com'era il mondo quando ero bambino. E allora trovavo interessante una Lancia Aprilia parcheggiata vicino al parco, il portalettere in bicicletta, il bar dove andavamo a comprare dolci con mia madre, le bancarelle al mercato del pesce, la seicento di mio padre, eccetera. Poi una Voigtlander Vito sottratta a mia zia mi aprì il mondo dei diaframmi, dei tempi e della messa a fuoco. La vera bomba scoppiò al liceo, quando il preside acconsentì a farci allestire una camera oscura all'interno della scuola... Da allora ne son passati di chilometri di pellicola, che tuttora adopero, e Terabyte di files. Oggi prediligo altri generi fotografici lontani dal reportage, e mi sento orientato più verso il ritratto. Cambiano i tempi, i gusti, il mestiere si affina, ma resta ancora la sana abitudine di uscire SEMPRE con una delle tante macchine che possiedo. |
| inviato il 22 Febbraio 2019 ore 3:28
In prima elementare la mia classe organizzo' una gita alla foce del Po. Era pochi giorni dopo il mio compleanno e la mamma del mio migliore amico mi compro una macchinetta Kodak (parliamo degli anni 80, quindi tutto film). Da li' e' stato un continuo interesse, anche se durante il "passaggio generazionale" tra film e digitale rimasi fermo un po' per impegni di studio/lavoro, un po' perche' i prezzi dei nuovi gingilli erano proibitivi. Faccio parte delle generazione che ha seguito la nascita di internet e Youtube, ma per qualche motivo non mi son mai appassionato alla componente "videografica". |
| inviato il 22 Febbraio 2019 ore 7:12
Mi padre aveva una bellissima Nikon F con Photomic ed il classico trio di fissi, 24 50 e 135. Era bellissima e mi appassionava sia la meccanica che la forma, ed ovviamente i risultati. Lui ha un animo artistico ed ha provato ad insegnarmi qualcosa almeno dal punto di vista visivo. Io purtroppo non ho particolari qualità artistiche e non ho più avuto interessi con la fotografia fin quando non è nata mia figlia e la voglia di fotografare la sua crescita è diventata una passione a più ampio spettro. La qualità è rimasta mediocre ed il tempo da dedicare alla fotografia è sempre pochissimo ma quando riesco a trovare un po' di tempo lo faccio sempre con gran piacere, quasi liberatorio. PS divertente leggere come ognuno di noi si è approcciato al mondo della fotografia |
| inviato il 22 Febbraio 2019 ore 16:34
Per puro caso. Mi ricordo che quando andavamo in gita fuoriporta mio padre portava sempre con se una macchina fotografica nera, tutta luccicante che custodiva gelosamente...poi agli albori del digitale sparì. Le mie prime "macchinette" erano le Kodak a rullino fisso e poi qualche compattina che usavo assiduamente ma senza criterio fotografico. Poi quando si dice le coincidenze: nell' agosto 2013 faccio amicizia con il padre di un mio amico che mi mette in mano la sua AE 1 e da lì è partito l'amore per il reportage rimettendo in funzione la reflex di papà che ho scoperto essere una A 1 ancora in gamba… Non vi dico lo stupore della gente quando ti vedono tirare fuori il caro IlFord 400 e cominciare a scattare. |
| inviato il 22 Febbraio 2019 ore 16:52
Ho 55 anni. Fin da bambino prima e ragazzino poi, disegnavo e fotografavo, con compatte a pellicola, con Polaroid, e giravo filmini muti super 8 (tutto materiale acquistato usato, non c'erano soldi). Poi non avevamo proprio i soldi per "fare il salto" dalle compatte alla reflex, anche base, ed ho continuato scattando sempre meno perché se vuoi "fare tanto" e non hai i mezzi ... ti passa anche la voglia. Invece ho continuato a "fare immagini" disegnando. Poi ho iniziato a lavorare, e poco dopo sono comparse le prime compatte digitali, costosissime (ricordo una compattina Fuji di un amico, 2 MP, 1'200'000 lire), e le prime bridge: ho comprato una Minolta dImage 7 usata nel 2002 e l'ho usata due anni, divertendomi parecchio. Da lì alla prima reflex digitale il passo è stato breve, e non mi sono più fermato. |
| inviato il 22 Febbraio 2019 ore 20:34
Pensando al passato adesso mi rendo conto che vedevo delle scene o sentivo delle atmosfere senza capirne il senso.Esattamente 5 anni fa, al battesimo di mia figlia armati di compatta e smartphone per le foto cera anche un pro con tanto zaino e due reflex. In quel istante ho capito che in questi anni mi era sfuggito qualcosa. Ho cominciato a informarmi su le varie tipologie di fotocamere, e li si è aperto un mondo. Subito ho comprato la prima reflex,una Oly e-510 usata con kit 14-40 e 40-150. Quando inizio una cosa non importa cosa sono un martello, ho iniziato a leggere,fare uscite,e di nuovo leggere. Subito dopo mi sono proposto al pro del paese,avevo paura che il poco tempo libero,gli impegni familiari i pochi viaggi facessero svanire il fuoco. Il primo servizio per lo studio col quale collaboro tuttora,le comunioni del paese,i 50€ per le due ore di servizio pagati dal pro con 30anni di esperienza li avrei incorniciati .Ovviamente non per il valore in se ma per il valore simbolico. A oggi continuò a leggere,e soprattutto a scattare, per me e per gli altri. |
| inviato il 22 Febbraio 2019 ore 21:02
Una attrazione fortissima,innata,verso quella meravigliosa macchina che permetteva di creare immagini su un pezzo di carta.Mi ricordo benissimo la mia Prima Comunione,dove la mia attenzione era attratta dal fotografo,con la sua brava Rollei ed il flash a lampade,e seguivo i suoi misurati movimenti: lampada nuova sul flash,inquadratura,scatto. Poi,lampada bruciata in una tasca della giacca,e dall'altra prendeva quella nuova e via.Mi ripromisi di fare luce sul procedimento,piu avanti,e con il tempo ho scoperto un po di arcani sulla fotografia e la pratico tuttora,anche se un po meno,per diverse ragioni,ma l'amore per LEI è ancora quello del ragazzino della Prima Comunione. Alessandro |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |