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Sistema zonale in fase di scatto


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avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2019 ore 12:32

Vero è che qui si chiede di utilizzare il sistema già in fase di scatto per avere un jpeg già pronto, ma in questo caso mi vedo perfettamente d'accordo con Alessandro e altri interventi che lo hanno preceduto. Oggi come oggi il workflow fino pure ad arrivare alla stampa è cambiato e risulta enormemente più comodo e conveniente ottenere un miglior bianco e nero operando in modo diverso (ETR, dinamica enorme, sviluppo del raw, stravolgimento colori, etc. etc.).

Per i pochi che non lo sapessero, il classico Silver Efex Pro della Nik (anzi della DxO !) mostra costantemente le zone, per cui si può operare i post e controllare in un attimo quello che il maestro AA faticosamente inseguiva.

Gli anni passano, quelle sono glorie del tempo che fu.

Con tutto il rispetto per AA, la verità è questa.

user158139
avatar
inviato il 08 Febbraio 2019 ore 12:45

il sistema zonale è, in pratica, inutile


Lo penso da tempo, ma è uno di quei totem della fotografia che è difficilissimo abbattere.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2019 ore 12:55

Il sistema zonale, così come l'ha teorizzato e messo in pratica Adams, non lo si può fare con la luce incidente, perché non riesci a separare i campi di incidenza della luce riflessa dalle varie zone dell'immagine, dunque devi operare con la luce riflessa, che il tipo di misurazione che fanno tutte le fotocamere con l'esposimetro TTL incorporato.

Esattamente! Come ho detto prima, chi ha affermato che alla base dell'applicazione del sistema zonale c'è l'utilizzo dell'esposimetro a luce incidente ha detto una cosa non corretta.

Come pure sono d'accordo che con la fotografia digitale il sistema zonale ha relativamente poco senso, diciamo che in pratica permane la sua utilità per imparare ad analizzare la scena ed esporre in maniera consapevole (cosa che a leggere il forum in generale sembra essere diventato superfluo tanto "si scatta, si guarda ed eventualmente si scatta di nuovo. A questo punto potrebbero pure togliere le indicazioni esposimetriche dalle fotocamereMrGreen).

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2019 ore 14:23

Le foto vanno esposte "bene", ed il "bene" è definito da come vuoi l'immagine finita, e dunque per avere la "buona" esposizione bisogna avere in testa chiaro PRIMA DI SCATTARE che cosa si vuole dalla fotografia finita che stiamo scattando.

A A si è rotto, di molto e per benino, i maroni, per avere dei B&N esposti "bene" e sviluppati "bene" per ottenere, immagine per immagine, i grigi che gli interessava riprodurre con la massima estensione tonale, fossero grigi chiari, o medi, o scuri, ne sceglieva una banda, quella la riproduceva bene in stampa, sacrificando un po' gli altri.

A A non aveva il RAW e non aveva Adobe Camera RAW o simili, e si è rotto alla grande i maroni proprio per quella mancanza di flessibilità DOPO LO SCATTO, centrava bene lo scatto come esposizione per quel grigio che gli interessava, perché cercare di cambiare l'esposizione dopo (sviluppando meno o di più il negativo) era sì possibile, ma lo si paga seriamente come qualità sul resto dei grigi.

Oggi si riesce a modificare moltissimo l'esposizione dopo lo scatto con danni molto spesso invisibili, e dunque non c'è più necessità di starsi a rompere troppo le balle prima dello scatto.

In pratica, il sistema zonale è oggi carne morta e sepolta sotto tanta terra.

Oggi c'è il RAW e l'esposizione la puoi cambiare con grande flessibilità dopo lo scattosui grigi che più gli interessavano..


C'è poi da tenere BEN presente che la curva caratteristica della pellicola e la curva caratteristica dei sensori digitali, come risposta alla luce, SONO ESTREMAMENTE DIVERSE, quella del sensore è lineare, quella della pellicola era logaritmica, i livelli di saturazione sono diversi, le sensibilità sono diverse, in una parola, non ci sono comunanze : applicare pari pari le teorie espositive della pellicola ai sensori digitali è un errore grave, gravissimo, è un errore di concetto.

Idem per le stampanti moderne e le stampe chimiche di un tempo, le stampanti inkjet moderne producono immagini, non solo migliori, ma estremamente migliori della carta chimica.


Metodologie tipo il sistema zonale, validissimo a pellicola, in digitale, oltre che roba morta, bisogna tenere ben presente che oggi è anche roba sbagliata se uno sa gestire bene il RAW.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2019 ore 14:29

Io l'ho trovato utile nei calcoli sulla potenza delle luci, una volta che riesci a farti i conti a mente sai come impostare un flash in un attimo, ma anche 10 se servono.
Non è tanto il discorso dell'esposizione quanto l'analisi delle luci in scena che diventano più precisi.

Più che sul ritratto funziona bene sullo still life.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2019 ore 14:39

Ma come dice Pollastrini, anche secondo me non ha senso parlare di Zonale con il Raw.
Tieni solo conto delle luci e poi, in base al proprio Sensore, si cerca di fare il resto.



avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2019 ore 14:40

Ritratti e still life vogliono tutto buono ( gamut e GD della fotocamera e della stampante con la carta, etc) per dare fedeltà cromatica e nel "tutto" c'è dunque anche l'esposizione molto precisa per dare fedeltà cromatica.

E stop.

Quello non vuol dire utilizzare il sistema zonale.

Comunque, secondo me, se canni l'esposizione di anche solo mezzo diaframma, l'incarnato delicato e realistico te lo scordi, non lo fai più.

Fotografare una maschera bella colorata al Carnevale è molto facile ed esponi anche un pochino errato, un pochino male, che la foto "bella" la fai lo stesso, le macchie di colore forti sono d'impatto, le differenze cromatiche piccole su colori forti non si vedono, e la foto ti viene bene, ma se sbagli della stessa quantità l'esposizione su un incarnato chiaro e delicato, l'hai rovinato.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2019 ore 15:32

Comunque, secondo me, se canni l'esposizione di anche solo mezzo diaframma, l'incarnato delicato e realistico te lo scordi, non lo fai più.

+1

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2019 ore 16:26

non mi torna l'indicazione di sottoesporre con il digitale: ho sempre letto esattamente di fare il contrario, per il fatto che nelle ombre i raw registrano meno livelli di informazione rispetto alle alte luci.

comunque, il sistema zonale inteso come procedimento che segua alla lettera ogni singolo passaggio ideato da AA è chiaramente oggi inutile.
Mentre, secondo me, resta valido il concetto di base: studiare la gamma dinamica della scena e piazzare l'esposizione in modo da avere la massima sensibilità/risoluzione del sensore sul soggetto che interessa. O qualsiasi altro risultato.

Se, ad esempio, ho una differenza tra alte luci e ombre di 15stop e il sensore registra 10 stop, so che ho 3 alternative:
- perdo 5 stop di ombre e salvo le alte luci
- perdo 5 stop di luci e salvo le ombre
- perdo x stop di luci e (5-x) di ombre

Oppure, se mi interessa tutto, so che devo fare un braketing con +-3stop per prendere tutto.



avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2019 ore 16:35

non mi torna l'indicazione di sottoesporre con il digitale

Non torna neanche a me.

Mentre, secondo me, resta valido il concetto di base: studiare la gamma dinamica della scena e piazzare l'esposizione in modo da avere la massima sensibilità/risoluzione del sensore sul soggetto che interessa.

+1
Per quanto la tecnologia faccia passi avanti e quando non è possibile un multiexpo da fondere in macchina o in post, la GD sarà sempre limitata e bisogna fare delle scelte. Giusto per citare un esempio, visto che molto giustamente dicono che bisogna far parlare i fatti, nell'ultimo scatto ad una gattina che se ne stava su un tavolo in un hotel incrociata nei miei giretti, ho scelto di esporre per il soggetto ben consapevole di bruciare le luci (la lampada alle spalle), il che mi avrebbe comunque fatto da sfondo per lo stacco del soggetto.
Nikita 1
Nikita 2
Ho comunque recuperato un po' in post selettivamente sovraesponendo/sottoespondendo soggetto/sfondo, per quanto il file della mia m43 mi consente.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2019 ore 16:55

Vediamo se riesco a spiegarmi...
Secondo me non devi sottoesporre tenendo conto di un'istogramma che non vada a battere a sinistra devi tener conto di quanto puoi recuperare nelle luci escludendo quelle in cui il recupero non ne cambia il significato.
Poco chiaro immagino Triste
Una luce accesa può anche essere "bruciata" un muro bianco o chiaro è preferibile vedere la struttura.
Questo intendo dire per "considerare le luci"..... o noConfuso

user158139
avatar
inviato il 08 Febbraio 2019 ore 17:23

Secondo me, sia esporre "a destra", sia "a sinistra" può avere senso a seconda delle situazioni.

bisogna fare delle scelte


Vorrei però ricordare che una delle possibili scelte è rinunciare alla foto e un'altra è cestinarla.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2019 ore 17:57

Una luce accesa può anche essere "bruciata" un muro bianco o chiaro è preferibile vedere la struttura.
Questo intendo dire per "considerare le luci"
. . qualche post fa parlavo di "zonale" applicato al digitale perchè fare una serie di letture multi spot e poi rapportarle al gamma di cattura del sensore della propria fotocamera significa escludere quelle zone che non sono importanti al fine della nostra foto, 10 lampioni accesi nella via chiaramente possono essere bruciati ecc. molti altri disturbi della scena potrebbero non essere importanti ma influire sull'esposizione calcolata dalla fotocamera. Nel multi spot "zonale" (scusate il termine improprio) è il fotografo a decidere quali aree sono importanti e di conseguenza dove misurare per poi valutarne il risultato in rapporto alla capacità del sensore. Ovviamente per una buona % è improprio parlare di "puro sistema zonale" applicato alla fotografia digitale che assume significati diversi dal trattamento di pellicole e stampe, non è sbagliato applicare il concetto di base A.A. alla lettura multi spot in relazione al gamma del sensore, sicuramente poi in P.P. tutto diventa + agevole.

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 7:25

A meno di effetti voluti dal Fotografo, tipo le silouettes, o simili, dal punto di vista della qualità d'immagine, ossia se uno vuole elevata qualità d'immagine = grande estensione della gamma dei grigi e della gramma cromatica, la sottoesposizione è un GRAVE errore, non solo è un errore, ma è un GRAVE errore,

Ed il motivo per il quale è un errore grave risiede nel fatto che la curva di risposta del sensore alla luce è lineare, non è logaritmica.

Quando chiudo un diaframma, dimezzo la quantità di luce che impatta sul sensore, essendo la curva di risposta del sensore lineare, il sensore dimezza il segnale che butta fuori, e così via.

Supponiamo di avere una Fotocamera con RAW a 12 bits, che ha una precisione di ricostruzione dell'immagine di 2 alla dodicesima = suddivisione dei 4096 toni per canale, e che l'immagine abbia una estensione tonale di 8 diaframmi.

Essendo il sensore a risposta lineare, la suddivisione dei toni per diaframma in immagine è la seguente:

I - Grigi chiarissimi nei toni alti, a pelare il bianco: disponibili 2048 toni

II - Grigi chiari: 1024

III - Grigi medi chiari: 512

IV - Grigi medi scuri: 256

V - Grigi scuri: 128

VI - Grigi più scuri: 64

VII - Grigi molto scuri: 32

VIII - Grigi molto scuri a pelare il nero: 16


Detta in altre parole:

1) Nel primo diaframma sotto la saturazione del bianco ho META' della gamma tonale
con il massimo contributo dato alla gamma tonale dell'immagine

2) Vicino al nero, la gamma tonale, ovvero il segnale dal sensore, è molto basso
ed il contributo dato all'immagine è minimo.

3) Nei primi 3 diaframmi, c'è l' 87,5% del segnale utile dell'immagine

In pratica, tutta la nostra amatissima fotografia sta in 3 diaframmi come segnale utile, gli altri sono solo di complemento per definire la modulazione tonale, danno solo un po' di plasticità, effetto 3D all'immagine, ma l'immagine, come colore e gamma dei grigi, in pratica, sta in 3 diaframmi.

Se uno sottoespone 1 solo diaframma, UNO SOLO, ovviamente perde il PRIMO DIAFRAMMA dove sta la metà del segnale utile, ossia perde LA META' del segnale utile dell'immagine: detta in altre parole taglia a bestia, con l'accetta, la qualità dell'immagine che sta scattando.

3) Esponendo verso il bianco, l'immagine è globalmente più chiara, ed il rapporto
segnale/rumore del sensore è più alto per toni chiari: detta in altre parole, si ha il MINIMO RUMORE.

Poi uno chiaramente fa quello che cazzaccio gli pare, ma la realtà tecnica è quella.



Occhio poi che la realtà dei fatti di quei numerelli VERI lì, ci dicono un'altra verità importante, che si vede nella realtà di chi fa fotografie tutti i giorni.

Ossia che la tanto strombazzata Gamma Dinamica, in pratica, è una bellissima bufala: con 14 diaframmi di Gamma Dinamica, la gamma tonale che va a cadere sui toni molto scuri, è infinitesimale rispetto ai toni medi e chiari.

E....né a monitor e soprattutto in stampa, quella parte infinitesimale non la vedi nemmeno sei sei Nembo Kid, o Superman che dir si voglia, perché, semplicemente, non la puoi vedere, e questo perché non c'è oggi nulla che ce la fa a mostrarla:

- Un monitor professionale da grafica coi controrazzi arriva a far vedere QUASI (meno) di 12 stop

- In stampa, con le migliori stampanti e le migliori carte, si arriva a stampare, se sei bravissimo in fotoritocco, circa ( meno) di 7 stop.


Fermo restando che i propri soldi uno se li sput tana come vuole, per fare buone fotografie non è cosa buona farsi infinocchiare dai costruttori, ossia cercare la Pietra Filosofale buttando via roba, fotocamere, ancor oggi buone, e se uno vuole foto al meglio come colore e scala dei grigi, mai sottoesporre!

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 8:46

Si, anche io ho notato che con il digitale, se si è nel dubbio, meglio sovraesporre che sottoesporre la foto.
Vero che ora che si stampa pochissimo molti particolari sulla resa dei sensori non si notano.
Certe finezze penso che nemmeno un'occhio esperto le potrebbe notare da una foto su Istragram visualizzata sullo smartphone.

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