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Davvero tutte le opinioni sulla fotografia e sull'arte sono ugualmente valide?


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  4. » Davvero tutte le opinioni sulla fotografia e sull'arte sono ugualmente valide?





avatarsupporter
inviato il 28 Gennaio 2019 ore 15:29

@Frenkie Herr Mayer
Ecco il problema che citavo all'inizio del mio discorso, si stanno sovrapponendo piani diversi:
Sebbene credo che la possibilità di esprimersi liberamente, non significhi mai che tutte le opinioni siano, in finale, ugualmente valide.
Altrimenti mi difenderei da solo in tribunale, mi auto prescriverei i farmaci in caso di infezione, mi auto conteggerei le tasse dovute allo stato ecc. ecc.

Qui non si discute di scienza, di medicina o fiscalità che, in gran parte sono facilmente confutabili tramite conoscenze e competenze...insomma gli ignoranti che ci provano vengono blastati in poco tempo.
Siamo in un generalissimo forum di fotografia, non tutte le opinioni sono uguali ma il discernimento di quello autorevoli e delle boutade non sono così facilmente distinguibili per varie questioni e soprattutto non è così necessario evidenziarlo. Ognuno ha gli strumenti per confrontarsi con chi ritiene autorevole e costruttivo per la sua formazione.

Ma io penso che il fatto che esistano direttori di musei ecc. ecc. che farebbero prima a vendere verdura è un fatto probabilmente anche vero, ma temo sia una parte molto residuale, e soprattutto non di grande rilevanza sul panorama mondiale.
Avere una visione nichilistica di un intero settore per il fatto che all'interno dello stesso possano esistere, o esistano, le cosiddette "mele marce" è controproducente, secondo me, e porta solo a rafforzare la centralità di un relativismo egocentrico che non aiuta la cultura nè la crescita, nè la società in generale. IMHO.

A mio avviso invece negli ultimi anni le proporzioni sono aumentate, sarà che lavorando nel pubblico ho avuto qualche esperienza diretta in più, ma il tuo ragionamento rimane corretto. Risottolineo però che nell'ambito artistico non vi sono margini di esattezza nei giudizi e questo rimanda all'idea che c'è molta più relatività nei gusti.
C'è chi considera con un certo fastidio l'art brut e chi ne ha fatto il proprio fiore all'occhiello e costruito una carriera di critico. Solo per fare un esempio.

avatarjunior
inviato il 28 Gennaio 2019 ore 15:33

nel caso specifico la mia risposta è si,si, si -
Anche a te rispondo che alla fine gli altri partecipanti sceglieranno il giudizio che riterranno più pertinente, valutando l'intervento e chi lo propone.


A mio modo di vedere, questo tipo di predisposizione, rafforza la centralità di un relativismo egocentrico che non aiuta la cultura nè la crescita, nè la società in generale.
Come già detto prima.

E' chiaro che il Forum non è un tribunale, nè una istituzione in grado di prendere decisioni,o di stabilire cose in maniera assoluta.
Ma è una piccola comunità e come tale le storture che si riscontrano nel microscopico sono le stesse che si riscontrano nella situazione Macroscopica.

Chi partecipa alla discussione sceglierà l'opinione meglio espressa.


Non dovrebbe aderire all'opinione meglio espressa, altrimenti è solo un gioco di dialettica, ma a quella che dal punto di vista logico/cognitivo/scientifico ecc. ecc. ha più senso e/o è più valida.

user170782
avatar
inviato il 28 Gennaio 2019 ore 15:37

Il concetto di base in tutti i campi è il seguente: se l'ubriacone del paese racconta sciocchezze al bar, viene canzonato e non gode di alcuna considerazione. Se apre una pagina web e scrive le stesse cose, diventa credibile per un folto gruppo di utenti che non sanno chi sia. Il medium attraverso il quale si esprimono i concetti è fondamentale: prima chi parlava in televisione diventava automaticamente foriero di verità, oggi il web permette a tutti di assurgere a divulgatori. Ieri era "l'ho sentito in TV, l'ho letto sul giornale" oggi è "letto su internet, visto su facebook". Il medium conferisce autorità a chi ciancia.
Le opinioni sono tutte ugualmente valide? No.
In fotografia è lo stesso? Sì, ma c'è un ma: l'immagine è il mezzo di comunicazione più democratico, e l'impatto di una fotografia si esercita a vari livelli sull'osservatore. Per cui un elogio o una critica ad uno scatto vanno sempre presi in considerazione, perché dettati da reazioni visive ed emotive che ci caratterizzano. Non si può pretendere una lettura critica da chiunque, ma bisogna ascoltare anche le osservazioni che sembrano sciocche.

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2019 ore 15:37

insomma, basta aver frequentato per lavoro una qualsiasi galleria d'arte per comprendere bene e chiaramente che l'arte e' lontanissima dal commercio di opere d'arte.

Voglio dire.. probabilmente viviamo una overdose di "sputi saccenti" da parte di persone che occupano una posizione non grazie ad una solida reputazione costruita negli anni. Il numero dei "graziati" e' enorme e trasversale in tutti i posti di potere (anche dove e' richiesta competenza fuori dal comune).

Gli esempi son sotto gli occhi di tutti.. svarioni colossali… notorieta' ottenuta grazie ad atteggiamenti discutibili durante trasmissioni televisive furti,ladronerie e vessazioni…

Chiaro che chiunque, vedendo un × maleducato discutere (per soldi) delle caratteristiche di un'opera d'arte, si senta autorizzato a pensare "uno vale uno".

avatarjunior
inviato il 28 Gennaio 2019 ore 15:43

@Annares,
Risottolineo però che nell'ambito artistico non vi sono margini di esattezza nei giudizi e questo rimanda all'idea che c'è molta più relatività nei gusti.


Certo capisco ciò che vuoi dire.
Però mi permetto, il gusto è una cosa.
Su di quello ognuno è libero di esercitare tutta la sua autoreferenzialità.
Posso dire serenamente "HENRI CARTIER BRESSON E' UNA CAGATA PAZZESCA " cit il ragionier Fantozzi, se questo è semplicemente un giudizio di gusto.
Per parafrasare il concetto che A ME NON PIACE.
Però giudizio e/o critica, non hanno molto a che fare con i gusti personali.

Molti pensano, per esempio, che la Filosofia sia una barzelletta raccontata da sfigati ai quali la vita non ha sorriso, e pertanto passano la vita ad arrovellarsi su tematiche di dubbia utilità.
Pochi sanno che il ragionamento filosofico è un complicato metodo che fonda le sue basi su considerazioni di tipo logico/matematico.

Quindi magari rimaniamo degli sfigati che si arrovellano su tematiche di dubbia utilità, ma non lo facciamo allo sbaraglio, ma seguendo una metodologia di pensiero ben definita.

Così quando si parla di Ontologia dell'Arte, non si parla di gusti, ma di considerazioni di tipo filosofico-logiche, applicate a qualcosa che a prima vista appare terribilmente libero e relativo, ma che in realtà non è esattamente così.



avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2019 ore 15:55

poi quattro ragazzini ubriachi in vena di scherzi, scolpiscono un sasso e lo gettano nel canale. Gli Ontologi gridano al miracolo e , non paghi ma increduli, li costringono ad andare in televisione per rifare in mezz'ora l'opera. MrGreenMrGreenMrGreenMrGreen

user146073
avatar
inviato il 28 Gennaio 2019 ore 15:58

Sapere che altri la pensano in maniera diversa distrugge il:
relativismo egocentrico che non aiuta la cultura né la crescita, né la società in generale.

No è proprio il contrario; permette di conoscere punti di vista e sensibilità differenti. In questo modo la società è cresciuta, altrimenti ancora oggi bruceremmo, nel senso letterale della parola gli eretici.

Mi dispiace ma le opinioni sono opinioni e da che esiste l'uomo viene scelta l'opinione meglio espressa.
Per non essere frainteso, in alcuni casi, potrei pure aggiungere: purtroppo -.

avatarsupporter
inviato il 28 Gennaio 2019 ore 16:02

Così quando si parla di Ontologia dell'Arte, non si parla di gusti, ma di considerazioni di tipo filosofico-logiche, applicate a qualcosa che a prima vista appare terribilmente libero e relativo, ma che in realtà non è esattamente così.

Orpo @Frenkie Herr Mayer ti sei addentato proprio in una bella discussione di quelle che contraddicono una certa sicumera...insomma Heidegger sull'ontologia, come branchia della metafisica non è che la pensasse proprio aristotelicamente eh ;-)
Nell'arte i gusti non sono mai autoreferenziali, se non quelli dell'artista che decide di esprimersi per se e non per un pubblico. Tanto è vero che la storia è piena di esempi in cui artisti discutibili riescono a ritagliarsi un vasto pubblico di ammiratori e altri ben più talentuosi vivacchiano nella difficoltà di un qualche riscontro.
Io insisto, non confondiamo troppo i piani.
Il @Moralizzatore a mio avviso ha posto nel modo più giusto la questione generale soprattutto riguardo un forum come questo e l'aspetto artistico della questione.

avatarjunior
inviato il 28 Gennaio 2019 ore 16:23

Sapere che altri la pensano in maniera diversa distrugge il:
" relativismo egocentrico che non aiuta la cultura né la crescita, né la società in generale. "
No è proprio il contrario; permette di conoscere punti di vista e sensibilità differenti.


Io temo che non basti.
La mia sensibilità potrebbe farmi pensare che il cesso di Duchamp, sia essenzialmente una boiata, o che le foto di Bresson siano l'elogio della banalità.
Questo però non darebbe alcun valore effettivo alla mia sensibilità, che in senso più oggettivo starebbe prendendo una grande cantonata.

insomma Heidegger sull'ontologia, come branchia della metafisica non è che la pensasse proprio aristotelicamente eh ;-)


Proprio riprendendo il tuo discorso di non confondere i piani, non confondiamo l'Ontologia dell'Essere e quindi i discorsi appartenenti alla Metafisica, con l'Ontologia dell'Arte, di più recente nascita e di minor astrazione.

Nell'arte i gusti non sono mai autoreferenziali, se non quelli dell'artista che decide di esprimersi per se e non per un pubblico.


Parlo sempre dei gusti del fruitore di un'opera d'arte.
Perchè ribadisco l'artista e l'opera d'arte sono collegati ma non sono un unicum.

Anche io penso che IlMoralizzatore abbia espresso un'opinione condivisibile.
L'ascolto nei confronti di tutte le opinioni di fronte a un'immagine è una ricchezza da non sottovalutare.

Però sai, mi è capitato di avere sul desktop dell'ufficio uno slideshow di alcuni scatti di Erwitt, Maier, Bresson, Fan Ho, Shore, Egglestone, e così via... alcuni colleghi vedendoli mi hanno detto "ma che so ste foto? e che questa è arte? ma arte de che?"

Poi magari sbalordiscono davanti a un paesaggio in ultra hdr, con il contrasto a 1000, su instagram, mentre una foto di Ansel Adams dello Yosemite li lascia completamente indifferenti.

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2019 ore 16:29

sentivo la mancanza di un tuo intervento perentorio e totalmente fuori dal tema della discussione. Grazie.



Non c'è di che ...

user170782
avatar
inviato il 28 Gennaio 2019 ore 16:33

Però sai, mi è capitato di avere sul desktop dell'ufficio uno slideshow di alcuni scatti di Erwitt, Maier, Bresson, Fan Ho, Shore, Egglestone, e così via... alcuni colleghi vedendoli mi hanno detto "ma che so ste foto? e che questa è arte? ma arte de che?"

Poi magari sbalordiscono davanti a un paesaggio in ultra hdr, con il contrasto a 1000, su instagram, mentre una foto di Ansel Adams dello Yosemite li lascia completamente indifferenti.


Proprio quel che intendevo, in mancanza di cultura fotografica e magari anche generale, gli elementi visivi che colpiscono l'osservatore sono differenti dal contenuto. Magari la semplicità oppure la definizione fantascientifica; per chi ha interesse nell'approfondire le tematiche della fotografia, queste opinioni sono importanti? No. Possono dare spunti di riflessione che abbiamo sottovalutato o ignorato poiché troppo alla ricerca della nobiltà dello scatto? Sì.
Il parallelo che mi viene spontaneo è quello con la musica, che ritengo la seconda forma di comunicazione più democratica. Se prendi 100 persone a caso e gli fai ascoltare La canzone del sole e un pezzo qualunque di musica classica, almeno l'80% dirà che la prima è più bella della seconda. Non significa che sia migliore ovviamente, ma che la sua semplicità arriva a colpire nel segno fin dal primo ascolto, mentre per la seconda serve più tempo, attenzione e capacità di ascolto per essere acquisita e, solo allora, poter esprimere un giudizio.
Gli strati di percezione istintiva sono comunque importanti per qualsiasi metodo di comunicazione si parli e la loro osservazione critica è fondamentale per chi voglia capire qualcosa in più dell'uomo.

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2019 ore 16:33

Comunque è ovvio che non tutti i commenti abbiano lo stesso peso, per il semplice motivo che l'esperienza e la capacità di chi li lascia non ha mai lo stesso valore dal momento che cambia il peso specifico di chi appunto lo rilascia; il vero problema però è che quelli positivi sono sempre considerati (a prescindere da qualsivoglia altra considerazione) meglio di quelli negativi Cool

avatarjunior
inviato il 28 Gennaio 2019 ore 16:42

Gli strati di percezione istintiva sono comunque importanti per qualsiasi metodo di comunicazione si parli e la loro osservazione critica è fondamentale per chi voglia capire qualcosa in più dell'uomo.


Hai ragione Il Moralizzatore.
Credo anche io che osservare criticamente il funzionamento degli strati di percezione istintiva davanti a un qualsivoglia metodo di comunicazione sia fondamentale per comprendere degli aspetti socio-antropologici propri dell'essere umano.

Non credo, al contrario, che dica molto sull'arte.

avatarsupporter
inviato il 28 Gennaio 2019 ore 16:50

@Frenkie Herr Mayer ti rispondo meglio di come farei io con Stefano Velotti in "Valutare e descrivere. Il probelma di un'ontologia d'arte":
"Ti dirò che non penso affatto che un'ontologia sia praticabile senza un'epistemologia (e le questioni normative a essa connesse), né nel caso – particolarmente complesso e rivelativo – delle opere d'arte, né in tutti gli altri casi. Non perché penso che “non esistano fatti ma solo interpretazioni”, ma perché penso che nessuna asserzione che riguardi l'esistenza di enti possa sottrarsi alla domanda: “Come lo sai?”. O, che è lo stesso, perché penso che – almeno da Kant in poi – l'idea che il mondo sia “in sé” costituito da un certo numero di enti più o meno definiti, di cui si possa fare l'inventario a prescindere da una considerazione critica circa l'accesso che abbiamo a essi, sia un'idea insostenibile."

Così, come vedi, la palla ritorna la centro ;-)

user170782
avatar
inviato il 28 Gennaio 2019 ore 16:59

Non credo, al contrario, che dica molto sull'arte.


Premesso che ho sempre difficoltà a mettere la Fotografia tra le arti, se non intese alla maniera medievale, a mio parere anche le grandi opere d'arte non sono appannaggio esclusivo di chi ha maggior cultura, ma possono essere raccontate e spiegate meglio da chi ha studiato l'autore, la sua vita, il contesto in cui ha vissuto ecc. Un'opera d'arte è spesso frutto della reazione di una particolare sensibilità al proprio ambiente (in senso più inclusivo possibile) e per essere capita necessita una comprensione di quest'ultimo. Ma il semplice bella o brutta, che non è una critica ma comunque un giudizio, andrebbe accettato e magari esplorato cercando di capirne le motivazioni anche se ad esprimere tale giudizio fosse il più illetterato degli uomini.

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