| inviato il 12 Gennaio 2019 ore 11:08
Posto un esempio perchè ciò sia più chiaro. www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2941787&srt=data&show2=1&l=it Questo tempo di scatto è frutto di considerazioni e qualche prova per congelare la macchina che passa in curva. Quel tempo mi garantisce di fermare quella macchina al tempo più alto possibile (iso bassi per intendedrci e le altre macchine mosse). Quel tempo è stato scelto. Cambiando lunghezza focale il tempo andrebbe rivalutato (ma io quel lavoro l' ho già fatto). A quel punto basta ricalcolarlo in proporzione al cambio di focale. E lo faccio. Il ricalcolo è ciò che può fare banalmente una macchina in tempo reale, solo zoomando. |
| inviato il 12 Gennaio 2019 ore 11:18
Lo stesso diaframma garantisce la stessa difficoltà all' af, come la stessa pdc al variare della lunghezza. Il tempo non può rimanere costante. Se allungo è insufficiente (maggior micromosso). Se accorcio è più "sicuro" (scatto inutilmente a iso più alti). Partendo da una valutazione MANUALE, 5 step sono pochi, ma decisamente meglio di niente. |
| inviato il 12 Gennaio 2019 ore 11:39
“ Quando basterebbe attribuire il tempo desiderato (ad es. 1/15", come 1/1000") alla lunghezza 100 mm e che la fotocamera calcoli la proporzione in automatico con l' escursione, aenza alcun altro intervento da parte dell' operatore. „ Non conosco gli altri sistemi però con la mia reflex basta impostare priorità di diaframma e sollevare il flash perché la macchina selezioni automaticamente la velocità di scatto minima per evitare il mosso. Detto questo se non sbaglio c'è poi l'icona del simbolo del flash che quando il tempo di scatto non è sufficientemente rapido per evitare il mosso in relazione alla lunghezza focale viene suggerito l'uso di un flash facendo lampeggiare il simbolo del lampo. Quest'ultimo suggerimento c'è anche sulle compatte. |
| inviato il 12 Gennaio 2019 ore 12:46
“ Certo Sierra! Però introdurre un'altra variabile da modificare peggiora le cose... Inoltre, mentre a cambiare tempi e diaframmi (che poi, non impostarli prima di fotografare e' già un po più grave...) si fa subito ruotando una delle rotelle, per cambiare i tempi di sicurezza ti devi addentrare nei meandri dei menu. „ Non è necessario addentrarsi nei "meandri" del menu, l'impostazione si raggiunge con un tasto diretto della macchina (già di default) o se più comodo con una voce personalizzata del menu rapido (io mi ci trovo anche meglio perché con una occhiata verifico tutte le altre impostazioni ... avessi dimenticato qualcosa). L'unico rischio comunque è dimenticarsi di cambiare regolazione fine, cioè non puoi cannare completamente la foto, premesso che spesso sei in std, cioè hai una impostazione di sicurezza "media". Io non lo trovo più rischioso che cambiare tempi in manuale, forse il contrario, e lo trovo invece molto pratico e veloce, tanto che la maggior parte delle mie foto sono in modalità A e soglia ISO auto (cioè la funzione sopra). Salvo cose particolari non credo vi sia modalità più comoda. “ Con un fisso, stabilito un tempo di scatto in manuale, dopo una serie di valutazioni e qualche prova si trova il tempo di scatto desiderato „ Non so se ho capito bene la tua osservazione, ma non è necessario ricorrere al calcolo automatico in base alla focale, con i 5 livelli sopra, si può direttamente impostare il tempo massimo; io lo faccio spesso con scarsa luce, su soggetti fermi, dove imposto direttamente 1/15 e se voglio osare un pò di più 1/8 (in appoggio anche un tantino sotto); non è molto diverso da scattare in manuale, ma hai la garanzia che gli ISO saranno quelli minimi concessi dal diaframma impostato (in pratica operi solo sul diaframma e ti regoli di conseguenza). |
| inviato il 12 Gennaio 2019 ore 12:52
“ Non conosco gli altri sistemi però con la mia reflex basta impostare priorità di diaframma e sollevare il flash perché la macchina selezioni automaticamente la velocità di scatto minima per evitare il mosso „ Un unico calcolo, senza poter impostare il livello di "rischio" che uno vuole assumersi (ad esempio avendo lo stabilizzatore attivo o essendo in situazioni poco stabili), o poter impostare direttamente il tempo, lo vedo meno utile. P.S. : prima ho scritto che era nella serie a6xxx. Meglio precisare che vale per a6300/a6500 (credo anche serie 7) ma non a6000. A mio avviso, avendo avuto la a6000 per lungo tempo, questa funzione è forse tra le differenze più importanti per il mio modo di scattare, non ne farei più a meno. |
| inviato il 12 Gennaio 2019 ore 12:57
“ Lo stesso diaframma garantisce la stessa difficoltà all' af, come la stessa pdc al variare della lunghezza. Il tempo non può rimanere costante. Se allungo è insufficiente (maggior micromosso). Se accorcio è più "sicuro" (scatto inutilmente a iso più alti). Partendo da una valutazione MANUALE, 5 step sono pochi, ma decisamente meglio di niente. „ Non ho capito, io la funzione non la uso per la difficoltà dell'AF, le due cose non sono proprio correlate. Questa funzione è utile per i tempi di sicurezza del micro-mosso in primo luogo, può esserlo anche per i movimenti del soggetto (ad esempio se scatto a gente in strada che balla imposto il tempo massimo a 1/500, per dire, a prescindere dalla focale, e lascio che gli ISO vadano per conto loro). |
| inviato il 12 Gennaio 2019 ore 14:30
"a prescindere dalla focale". È lì c' è l' intoppo e l' utilità di una funzione simile. In realtà conta la focale per i tempi di sicurezza (quelli veri, al netto di treppiede/mano libera/stabilizzatore/condizione fisica ad es. se gela ti sogni di avere le stesse prestazioni o se hai appena preso il caffè) e l' inquadratura per quanto concerne la velocità del soggetto e il suo spostamento di pixel nel frame. Stabilito un pdr e una distanza dal soggetto, al variare della focale e dell' inquadratura i tempi sono proporzionali e non identici per il micromosso. Vale tanto per la stabilità o meno della mano, quanto per gli effetti provocati da piccoli movimento del soggetto. È chiaro che il movimento reale del soggetto come quello della mano non cambia nè col sensore, nè con la densità e nè con la focale. Cambiano gli effetti e la dannosità sul micromosso. |
| inviato il 12 Gennaio 2019 ore 15:48
“ È lì c' è l' intoppo e l' utilità di una funzione simile „ Non capisco nemmeno questo. La funzione di cui parlo tiene conto della focale, se impostata in modalità auto e stabilito uno dei 5 livelli di "velocità" automatica. La focale la legge dalla lente in tempo reale. Cos'è che non è chiaro? |
| inviato il 12 Gennaio 2019 ore 16:47
Niente. Cercavo di spiegare l' esigenza di un controllo più fine. Anche il tempo massimo (Se non ho capito male, minimo a che servirebbe? A non scattare a tempi inferiori a 1/150"?) è relativo alla focale per il micromosso. Meglio 5 step in priorità diaframma che niente. |
| inviato il 12 Gennaio 2019 ore 19:56
“ Meglio 5 step in priorità diaframma che niente. „ Credo si dica stop e non step. |
| inviato il 13 Gennaio 2019 ore 1:51
Se ad ogni step corrisponde uno stop un termine vale l' altro. Ma non ho Nikon e non posso saperlo se ad ogni tacca si dimezzano i tempi Magari scopro anche questo dagli amici nikonisti. |
| inviato il 13 Gennaio 2019 ore 9:38
Step è un termine generico. Uno Stop, invece, in fotografia significa raddoppio (o dimezzamento) della luce catturata (diaframma e tempi) o amplificata (ISO). Di solito, le "scale" nelle reflex variano di 1/3 di stop, quindi 3 step fanno uno stop. |
| inviato il 13 Gennaio 2019 ore 9:56
“ Se ad ogni step corrisponde uno stop un termine vale l' altro „ In fotografia si usano i termini fotografici e non quelli quelli che ci pare. Infatti c'è da sempre lo stop per indicare un valore di diaframma o di tempo. Step c'entra un fico secco. |
| inviato il 13 Gennaio 2019 ore 11:01
io sapevo che step o stop in fotografia è indifferente |
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