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Quale lunghezza focale avrebbero preferito i grandi pittori del Rinascimento?


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avatarsupporter
inviato il 25 Dicembre 2018 ore 20:43

Senz'altro Mantegna ha usato un tele per questo quadro che ha fatto per sé stesso (lo teneva ai piedi del letto)
it.wikipedia.org/wiki/Cristo_morto_(Mantegna)#/media/File:The_dead_Chr

Chissà se il corrispondente della France Presse Marc Hutten aveva in mente il Mantegna quando ha scattato questa foto?
www.google.it/search?q=che+guevara+foto+morto&source=lnms&tbm=isch&sa=

Darei per scontato che Pier Paolo Pasolini abbia fatto una citazione esplicita e consapevole
www.activitaly.it/immaginicinema/pasolini/mamma_roma_3.htm

avatarsenior
inviato il 25 Dicembre 2018 ore 20:54

Spagnuolo, fly down. × lo dici a tua sorella, se ti sei offeso quando ti ho scritto Pierino che si erige a professore, sorry, ma è la verità: basta rileggere tutti i tuoi post, tutti possono vedere. Emblematici i tuoi scontri con Valgrassi (e lui si che le cose le sa). Con una cultura tecnica da scuola superiore ti metti in cattedra ripetendo concetti presi qua e là, lasciamo perdere...

Nel merito della questione neanche ti rispondo, o meglio, già ti ho risposto nel mio post precedente, che evidentemente hai difficoltà a comprendere.

avatarsenior
inviato il 25 Dicembre 2018 ore 21:14

Cavolo…..anche il giorno di Natale !
Ragazzi,buoni…..!!!!
Io invece ritengo che l'occhio umano non veda da 50mm. ma scruti continuamente una scena da 21mm ( ciò che abbraccia quando guarda davanti a sé). con un medio tele da 80mm...30 gradi circa.Insomma il punto generico di interesse non sono 45 gradi bensì 30.
Se poi si concentra attentamente sale a 200mm e oltre.
Molte foto fatte col 50 sembrano poi dispersive,noiose….proprio perché abbracciano zone che vanno al di fuori di ciò che realmente ci interessava veramente al momento dello scatto.
Uno dei segreti di una buona fotografia è sempre nel riempire bene il formato, non essere dispersivi.

avatarsenior
inviato il 25 Dicembre 2018 ore 21:22

Alessandro e Ale, vi invito a fare un passo indietro...dai.
Sicuramente uno ha sbagliato nei confronti dell'altro però lasciamo perdere dai….
Magari incontrandovi a quattr occhi risolvereste con una stretta di mano.Purtroppo a volte ci fraintendiamo e scrivere in un forum non è facile.
Questo topic è un pochino più interessante di tanti altri e le vostre opinioni sono sicuramente gradite a chi legge.
Non inquiniamo con rabbia, andiamo avanti.

avatarsenior
inviato il 25 Dicembre 2018 ore 22:10

Senz'altro Mantegna ha usato un tele per questo quadro che ha fatto sé stesso (lo teneva ai piedi del letto)
it.wikipedia.org/wiki/Cristo_morto_(Mantegna)#/media/File:The_dead_Chr
Per me e' un fotomontaggio! con nessun obbiettivo avrebbe ottenuto una simile risultato! ;-)
MrGreenSorriso

avatarsenior
inviato il 25 Dicembre 2018 ore 22:28

La visione umana è bioculare, per cui mi pare valido il discorso di Giuliano. Nei quadri c'è uno studio delle proporzioni alla base, con conseguente riduzione della distorsione prospettica. Fotograficamente ciò si ottiene con un punto di ripresa piuttosto lontano..tradotto in focale: medio tele o, nel caso di grandangolo moderato, come rilevava Roberto, tilt&shift.
Non c'è coincidenza tra il mantenimento delle perfette proporzioni e la visione "normale", cioè non è detto che la rappresentazione pittorica corrisponda a quella più "naturale" della visione dell'occhio umano.

avatarsenior
inviato il 25 Dicembre 2018 ore 23:41

Incredibile l'effetto di schiacciamento "tele" che il Mantegna ha realizzato. Sembra l'effetto ottenuto da un mediotele tipo 85mm. Chissa come ha potuto creare una prospettiva così.
Bravo Raffaello, ottimo PDR, però avrei aperto un po' meno le ombre ! MrGreen

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2018 ore 1:28

Tempo fa avevo cercato di capire quale fosse il campo visivo del nostro occhio. Ebbene la risposta non è affatto univoca. In primo luogo bisogna considerare che la retina non è omogenea per cui al centro vede a colori e la visione periferica sfuma nel B/N, poi alcune porzioni del campus sono sensibili solo al movimento, altre invece interne vedono distinguono anche ciò che non si muove, e consentono ad esempio la lettura. La parte centrale è quella che ha più risoluzione e visione a colore ma ha un buco in centro in corrispondenza del nervo ottico. Poi c'è la questione che gli occhi sono due, risposto in orizzontale, ma la parte superiore con la arcata sopraccigliare incontra un ostacolo mentre sotto è più libera. Poi c'è il fatto che gli occhi non stanno mai fermi anche quando a noi sembra di si. Riassumendo io mi ero dato un'idea che per una vista a colori non troppo concentrata sul particolare si potesse pensare ad un campus di 60x70 gradi, (ma è molto più ampio anche piu di 120 orizzontali se si considera la vista binoculare con le zone sensibili al movimenti ed in B/N), mentre il campus che consente la visione tipica per la lettura risulta un po' più stretto. Ma valori chiusi come i ca. 40 gradi del 50mm non mi sembrano corrispondere al vero campo visivo umano. Boh?

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2018 ore 2:20

"Chissa come ha potuto creare una prospettiva così. "
L' avrei già spiegato. Se pensi a quella scena come reale e da fotografare con un 85mm su FF, dovresti considerare l' ipotesi di scattarla a 10 metri dai piedi del letto per includere tutto quel campo. Ovviamente inquadreresti i piedi e il volto non sarebbe visibile, a patto di non essere alto 4-5 metri.
Chiaro che è (quasi) impossibile da fotografare e tantomeno da immaginare per poi dipingere. Eppure tutti affermeremmo che "sia stata scattata" ALMENO a 85mm.
Come avrebbe fatto a simulare una cosa che neanche conosceva (un 85mm su FF)?
La risposta è data dalla prospettiva del quadro, alla quale l' occhio associa un angolo di campo nettamente maggiore rispetto alla scena che ha davanti, come con un 85mm su FF.
In pratica volendo ricostruire intorno al quadro ciò che il pittore non ha voluto includere nella sua opera, apparirebbe sempre più una "foto" scattata a una focale più corta. Basta disegnarli intorno le parti mancanti.

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2018 ore 2:39

Questa è scattata a 30mm su aps-c. Una focale "normale"
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3022701&srt=data&show2=1&l=it
Questa a 18mm:
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3022702&srt=data&show2=1&l=it
E questa a 55mm:
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3022704&srt=data&show2=1&l=it

Tutte su treppiede (cercando) di non spostarlo per manovrare lo zoom. Il PDR è sempre lo stesso e così la prospettiva. A parte un po' di distorsioni, le proporzioni sono sempre le stesse, eppure la percezione dello spazio può sembra diversa (proporzioni tra gli oggetti, distanza tra loro... insomma, schiacciamento dei piani).

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2018 ore 2:58

Questo è il ritaglio di quella a 18mm:
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3022706&srt=data&show2=1&l=it

La percezione è diventata la stessa di quella scattata a 55mm, con qualche distorsione in più. Ma la percezione è la stessa, niente schiacciamento dei piani. Non è mai avvenuto uno schiacciamento, in quanto non è mai cambiato il pdr.




avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2018 ore 6:20

Ok, questo si sa, ma mica si sta sempre nello stesso punto a fotografare e quindi il rapporto prospettico con lo sfondo cambia e lo decidiamo noi.
Se mi avvicino ad una persona con un 35 e la fotografo a 3,5m. di distanza avrò la stessa persona nell' inquadratura usando un 100 a 10metri con le stesse proporzioni di prima.
Cosa cambia? Il rapporto prospettico con lo sfondo.
Se dietro la persona c'è una montagna, nel primo caso sarà lontana e ben staccata dalla persona, nel secondo gli sarà molto più vicina.

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2018 ore 8:55

In realtà il Cristo morto del Mantegna non è rappresentato in prospettiva, se lo fosse i piedi sarebbero ben più grandi della testa, il torace sarebbe molto più piccolo e le braccia più corte. Chi parla di meravigliosa prospettiva parlando del Cristo sta commettendo un errore.

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2018 ore 9:05

io credo che il concetto di prospettiva grandangolare o schiacciamento dei piani i pittori dell'epoca non lo conoscessero nemmeno perchè di fatto non hanno mai avutola possibilità di vederlo. ecco perchè secondo me "usavano" tutti il 50ino...
mentre la pdc è una fattore che può essere visto anche ad occhio nudo, conoscere l'effetto di (ad esempio) un fisheye richiede di averlo visto almeno una volta nella vita, e nessuno di loro lo ha mai fatto. quindi impossibile replicarlo. se qualcuno l'ha fatto, l'avrà fatto per sbaglio.

alto esempio, in molti quadri c'è una "ripresa" dal basso, eppure le linee verticali sono perfettemante dritte e non oblique. o non conoscevano l'effetto del grandangolo, o conoscevano l'effetto delle ottiche decentrabili.

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2018 ore 9:11

Secondo me no c'era una lunghezza o angolo di campo preferito.. La monna Lisa doveva ricoprire quella area della tela per essere osservata da quella distanza, solo lei, soggetto principale, con qualche elemento di sfondo che non distragga l'osservatore.
La Cappella sistina invece rappresenta la volta celeste, doveva rappresentare molti personaggi in quella area ma doveva essere vista e la scena riconoscibile da ben altra distanza. L'ultima cena invece è un ritratto ambientato "a diaframma molto chiuso" si legge molto bene anche lo sfondo.
Nel primo e nel terzo caso sempre dello stesso autore si parla, ma con esigenze diverse, di comunicazione innanzitutto, ma anche di area disponibile e di distanza di osservazione.
Insomma non avevano un angolo di campo o una lunghezza focale preferita, avevano un'idea precisa (o una richiesta precisa)


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