| inviato il 18 Dicembre 2018 ore 18:18
Non credo si "innata" |
| inviato il 18 Dicembre 2018 ore 18:21
Mi sembra evidente che la foto della Lange non è uno scatto rubato. |
| inviato il 18 Dicembre 2018 ore 18:36
è una questione molto personale. la famosissima foto di carter l'ha potrato, addirittura, al suicidio (dicon che c'eran anche altri problemi, ma la cosa deve averlo segnato comunque). non doveva scattarla? io dico di si. dopo poteva fare ciò che voleva, ma un'immagine di cosi forte impatto doveva essere prodotta e vista dal mondo intero. immortalare homeless, per il sol gusto di farlo può essere inutile ma se la cosa servisse a sensibilizzare l'uomo delle strada, solitamente insensibile, potrebbe essere più utile che nascondersi dietro la propria vergogna. |
user158139 | inviato il 18 Dicembre 2018 ore 18:50
Non voglio semplificare una questione complessa, e non credo sia possibile dare una risposta univoca che copra tutte le situazioni. Alcuni generi di fotografia non esisterebbero se si dovessero applicare pedissequamente le norme in materia di privacy. Edit: “ Mi sembra evidente che la foto della Lange non è uno scatto rubato. „ La Lange narra di aver interloquito brevemente con la donna, che però non sembrava essere conscia del fatto di essere fotografata ("I do not remember how I explained my presence or my camera to her, but I do remember she asked me no questions."). Credo si possa sostenere che la donna non fosse pienamente consapevole di ciò che stava avvenendo. |
| inviato il 18 Dicembre 2018 ore 19:00
Boustrophedon Non è una questione di norme, è rispetto per le persone. Foto di persone, quando sono rubate, non funzionano, c'è sempre qualcosa che stona. Forse una su cento può essere giustificata. |
| inviato il 18 Dicembre 2018 ore 19:02
Rimane il fatto che non l'ha fatto di nascosto. |
| inviato il 18 Dicembre 2018 ore 19:10
Infatti, il problema non è nello scattare in sé: adesso fa like fotografare poveretti per strada? Interroghiamoci perché loro fanno questi like: il problema allora è nella domanda, nel cliente di questa fotografia, non di chi giustamente la offre; a me personalmente non dicono nulla e anzi mi stanno sulle ... foto così. Quindi la domanda di Lordcasco può anche essere girata in: che gusto ci provate a vedere foto di senzatetto per strada? P.s.: di quella fotografia, mi pare, la dona si lamentò perché non vide un centesimo; cosa che, aldilà di privacy e altro, mi sembra che sia più che giusta |
user158139 | inviato il 18 Dicembre 2018 ore 19:13
Non sono d'accordo.
 (il fotografo, Thomas Leuthard, sostiene che la donna non si sia accorta che la stava fotografando, e infatti non sta guardando in macchina, anche se a prima vista sembrerebbe così) |
| inviato il 18 Dicembre 2018 ore 19:21
Non sei strano, sei umano. Hai fatto benissimo a non scattare la foto |
| inviato il 18 Dicembre 2018 ore 19:25
Forse è vero che non sará una foto a rivoluzionare il mondo. Ma altrettanto vero è che spesso alcune foto sono un pugno alla coscienza collettiva. Concordo con chi mi ha preceduto, a volte è inutile se non dannoso mostrare il viso dell'affamato quando, in veritá, quello che bisognrebbe mostrare è il volto della fame. Ed un simile risultato lo si ottiene rendendo irriconiscibile il viso quando ritenuto parte integrante del racconto e quindi non eliminabile dall'immagine. Sono in procinto di pubblicare un raccontino corredato da immagini di un "uomo libero". Ho passato molto tempo con lui, dialogando e ascoltando i suoi silenzi. Fotografandolo anche, intento nella sua vita ed in posa, primi piani compresi. Pubblicare un dettaglio del suo viso? Perché no! Se aggiunge qualcosa di importante alla storia non mi faró remore. Ci sono storie che raccontano la Dignitá anche nel disagio ed anche un singolo particolare puó risultare fondamentale. Capire la ragione che spinge "sulla strada" un numero crescente di individui, aiuterebbe molto "il lavoro" sia dell fotografo che del commentatore-osservatore. Dietro uno scatto rubato, invece, c'è solo l'ennesimo affronto ad una vita ( molte volte ) alla deriva. |
| inviato il 18 Dicembre 2018 ore 19:29
"Infatti, il problema non è nello scattare in sé: adesso fa like fotografare poveretti per strada? Interroghiamoci perché loro fanno questi like: il problema allora è nella domanda, nel cliente di questa fotografia, non di chi giustamente la offre; a me personalmente non dicono nulla e anzi mi stanno sulle ... foto così. Quindi la domanda di Lordcasco può anche essere girata in: che gusto ci provate a vedere foto di senzatetto per strada?" "Quindi avere likes perchè si fotografa un mendicante o un emarginato non dipende dal fotografo ma da chi dà il like, è lui che deve giudicare, e se ritiene che la foto abbia urtato la sua dignità, non dovrebbe dare il like, che significa non solo "bella foto" ma anche tutto un insieme di altre considerazioni (vedi donna nuda a gambe larghe)." Qui sta il punto |
| inviato il 18 Dicembre 2018 ore 19:46
Quello del "like" è un problema a sé stante. Basta farsi un giro nella galleria "street" per capire che non è tanto l'oggetto della foto quanto, piuttosto, "l'importanza" ( e le frequentazioni ) del fotografo a calamitare commenti ( sempre i soliti ) e mi piace. Infatti, un'immagine di basso profilo viene quasi sempre ignorata se non si ha lo stuolo di amici plaudenti alla bisogna. Diverso, ovviamente, il discorso per una foto di spessore. Resto dell'avviso che si fotografano senzatetto e barboni perché, nella maggior parte dei casi, ritenuti soggetti interessanti per svariati motivi. Ritengo che solo una piccola parte li pubblica per far incetta di like. |
| inviato il 18 Dicembre 2018 ore 19:49
Boustrophedon Non mi pare che la donna ritratta da Leuthard sia una disagiata. |
user158139 | inviato il 18 Dicembre 2018 ore 20:27
“ Non mi pare che la donna ritratta da Leuthard sia una disagiata. „ Perché, la privacy spetta solo ai disagiati? Immagina che quella donna stesse meditando sulla malattia incurabile che l'ha colpita, o sul figlio che ha abortito pochi giorni prima, o su qualche altro profondo dolore personale. Non meriterebbe lo stesso diritto alla privacy, a non vedere la sua immagine esposta su Flickr in un momento simile? E se anche stesse pensando alla splendida notte di sesso che ha passato, non avrebbe diritto sempre alla protezione della propria immagine? Il punto era, comunque, che ritratti "rubati" (dove il soggetto non è consapevole di essere ritratto) possono essere molto efficaci dal punto di vista fotografico. Questo non significa che siano, almeno potenzialmente, una lesione della privacy del soggetto ritratto. |
| inviato il 18 Dicembre 2018 ore 21:02
O anche, semplicemente, voleva un momento per sé senza far sapere al mondo che era lì... |
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