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La fotografia di strada. Ancora? Una, nessuna e centomila.


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avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2018 ore 9:52

in-public.com/street-photography/

Questo scritto a tre mani di Blake Andrews, David Gibson e Nick Turpin che presenta la Street Photography, sulle pagine del collettivo internazionale In-Public, può assomigliare al "manifesto culturale" di cui si accennava.
Molto si trova, ad esempio, anche all'interno delle definizioni che esistono sul libro "Bystander" che ho linkato a inizio discussione.

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2018 ore 10:11

Qualche problemino si è presentato anche per loro... MrGreen

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2018 ore 10:13

Sì, ma per altro MrGreen

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2018 ore 10:27

Sorrido pensando cosa sarebbe successo se durante una partita di calcio nei campetti un ragazzino avesse voluto giocare centravanti usando anche le mani.
Quanto volte avrebbe giocato insieme agli altri a pallone?
Magari ne cercava di nuovi, avrebbe giocato altre partite con altri gruppi che condividevano quel gioco, ma difficilmente le reti realizzate con le mani sarebbero state apprezzate anche dagli altri vecchi amici.

ecco è qui che fatico a condividere, provo a spiegare concretamente il mio punto di vista:
quando gioco a pallone è come se partecipo a un concorso fotografico, ci sono delle regole e a quelle mi devo attenere se voglio partecipare o giocare con gli altri.
Ma per il resto certi manifesti e definizioni sono liquide, cioè ce nè sono tante nella storia dell'arte ma anche in quella della fotografia, per me sono manifesti di intenti e che hanno un loro valore, ma restano tali, non regole immodificabili o statiche, ma una definizione data in quel momento a cui si decide di rifarsi.
Quindi per me non è paragonabile la cosa del gioco calcio e uso le mani con quanto detto, la categorizzazione rigida secondo me serve per fare ordine, magari per catalogare come qui su un forum per dividere le foto, ma ci sono tanti lavori che non sono assimilabili a nessuna semplicemente perchè certe definizioni sono solo un tentativo di ordinare.
Cerco di fare un esempio concreto, voglio raccontare una città attraverso la gente, prima è stato postato un fotografo da Mirko che mostra in particolare Napoli, ma quel racconto quanto è vero e rappresentativo?
C'è una fotografa che è 2 giorni che cerco di ritrovare, ma col cavolo che mi ritorna in mente il nome che fa un lavoro a mio parere molto valido ossia ferma persone a caso in strada e da loro un foglio bianco su cui scrivere una frase che li rappresenti in quel momento, è famosa una foto con un uomo in giacca e cravatta con il cartello: sono disperato
ecco per me racconta molto più la gente quello che situazioni prese in modo perfetto ma magari non rappresentative perchè create da un particolare attimo o inquadratura.
So che adesso mi dirai che qui parliamo di reportage e non di street, ma continuo a faticare a vedere le foto suddivise in categorie, mi riesce meglio a vederle suddivise in lavori

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2018 ore 11:10

"un ottimo lavoro di street photography" la tua onestà intellettuale ti farà probabilmente dire "ad essere esatti è un lavoro fotografico di spessore per questo e quest'altro motivo, ma non può essere considerato un lavoro di street photography perché mancano le premesse per considerarlo tale e neppure vuole esserlo" tirandoti via dalle lusinghe e dai facili complimenti di chi lo ritiene tale.


Ma io non mi autodefinisco in nessun modo! Voglio solo fare un lavoro fotografico. Punto. Non cerco categorie, non cerco tanto meno manifesti, che poi manco fossero la Bauhaus o un Marinetti. Mi potete definire come volete, se aprite un libro di fotografia oggi sfido chiunque a categorizzare a tutti i costi il lavoro.

Ma poi, ma chi vi dice che Erwitt non abbia fermato i padroni dei cani con "scusi, posso fotografarlo il cane insieme alle vostre gambe?" Perchè è successo, dai.
E NON C'È NULLA DI MALE!

Io voglio fare un buon lavoro, e ahimè trovo in molti casi avvilente che secondo alcuni passo da fare foto "street" se fotografo uno che passa a "paesaggio urbano" se fotografo uno scorcio cittadino, a "naturalista" se fotografo una siepe in campagna.

È

TUTTA

LA

SOLITA

COSA



Da osservatore mi domanderei il senso di posare e preparare certe situazioni che stupiscono solo per la coincidenza, la casualità e la capacita di previsualizzare e fermare.


Ma guarda che se fermo uno, ti assicuro che previsualizzo il risultato molto, ma molto bene, che sia posa-non-posa.
Ricordo di aver fotografato una ragazza con i capelli blu, continuava a sorridere in posa e a me non fregava nulla di quello, poi è stata chiamata da un amico, si gira quasi di spalle, fotografata, bum, perfetta per ciò che cercavo.


concludo con: provate voi a fotografare le persone e fare una mostra e libro senza uno straccio di liberatoria, senza prima interagire con il soggetto.
Di notte.
In vari quartieri.
E non dite "Gilden" perchè ha alle spalle avvocati e "aiutanti" che evitano che sia picchiato selvaggiamente.

Per me, potete aderire a tutti i manifesti che volete, fate le foto spontanee, va benissimo (le faccio anche io), però valutate se sia il caso di farlo finire lì, o fa parte di un qualcosa più articolato.
Una strada e non il fine.
Tutto qua.


avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2018 ore 11:54

Cari Mattei, MrGreen

ecco è qui che fatico a condividere, provo a spiegare concretamente il mio punto di vista:
.
Condivido perfettamente gli assunti che seguono nel tuo post e provo a spiegarti le mie (personali) conclusioni che mi aiutano a seguire certe linee e comportamenti.

Qui siamo su portale generalista, ove posso pubblicare molte cose di diversa natura.
Le "regole" sono molto fluide.
Altri portali generalisti possono seguire la stessa fluidità o essere più restrittivi nelle categorie.
Altri portali, o gruppi FB, Flickr e via dicendo non sono generalisti e restringono il loro interesse ad una sola categoria.
Analogica, ritratto, fauna etc, etc, etc, tra cui fotografia di strada, addirittura ancora più restrittivi alla ricerca di soli particolari temi della fotografia di strada ed esplicitano più o meno cosa sia di interesse per il gruppo.
Se vuoi partecipare per il rispettando gli altri utenti devi essere consapevole delle cose basilari di quel manifesto.
Se non le condividi ed operi diversamente che senso ha dire guardate che le Vs. regole, più o meno fluide e contaminate, non servono a niente, guardate i miei lavori me ne frego di quello che dite?
Nessuno è obbligato ad iscriversi, tantomeno se non vi è interesse a rispettare certi criteri perchè limitativi della propria creatività.
Se però si vuole partecipare in quella comunità è perchè si condividono intenti e modo di pensiero.
Liberi di essere liberi dalle classificazioni ed autodefinirsi, con la consapevolezza però che non potrò essere apprezzato come rappresentante di quella corrente di pensiero che segue una particolare comunità, da parte di chi vi partecipa. Ma niente vieta che possano essere apprezzate da tutti gli altri.
Quando partecipo a gruppi settoriali di strada, so che alcune cose non potrei postarle, ma questo non mi impedisce di fare anche un po di ritrattistica, magari cercando anche una certa spontaneità e libertà di espressione, giusto per passare un paio di ore in divertimento, senza troppo pretendere dal risultato finale.
Ma ho ben precisi i due schemi in testa e non penserei di postare cose "diverse" in quel gruppo.
Nel post iniziale sono io il primo che prendo in giro il ridurre, ridurre, ridurre.
Ma almeno un punto fondamentale può essere individuato come cuore pulsante? Se dovessi indicarne uno solo a cui non potrei derogare, per il senso stesso della gran parte dei manifesti della fotografia di strada, (street in senso stretto) non avrei dubbi nell'indicare il famoso unposed.
Le contaminazioni sono una cosa ineliminabile e di arricchimento, il sovvertimento del cuore del gioco e la negazione di QUEL gioco. E' un'altro gioco.
Ora guardando un orizzonte più ampio, si può trovare che quell'insieme di "regole" seppur contaminate e fluide, sono più o meno presenti nella maggior parte dei gruppi più noti ed autorevoli. Questo è un dato numerico importante.
Se si condividono certe cose si partecipa. Diversamente non è che sminuisce la linea di altri autori, ma solo disinteresse per quelle persone.

Non guardiamo infine dal solo punto di vista autoriale, ma anche da quello di osservatore.
Se io seguo una "setta" integralista con certe regole precise per il solo gusto di vedere quelle capacità, perchè mai dovrei vedermi presentare fotografie eseguite sulla base di tutt'altri criteri.

Sarebbe come se ad un festival metal si presentassero sul palco gli U2 per dirne uno a caso.
Magari mi piacciono ma che ci spiegano?

Lascerei perdere Erwitt, le foto di Doisneu etc, etc. E' solo una estrapolazione di una realtà diversa e più complessa di fotografi che hanno fatto più "generi" e le cui foto avevano finalità diverse, talvolta ludiche, talvolta per i committenti, e via dicendo. Prendere una foto di un'autore per portare ad un esempio del tipo vedi che quella era posata, vedi che quella è storta e via dicendo è una semplificazione che non solo non serve a niente ma è dannosa e fuorviante.

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2018 ore 12:07

Mirko hai scritto bene, parli di portali, o gruppi FB, Flickr ecc.. ma è proprio quello che ti scrivevo, è una catalogazione o comunque una dichiarazione di intenti di un gruppo, quello che intendevo è che parlando di fotografia in genere spesso certi paletti non ci sono, o meglio sul fotogiornalismo ce nè sono e sono condivisibili e sensati, possiamo anche mettercene, ma dire : questa foto è street questa no non è proprio così immediato o meglio a volte potrebbe non essere sensato.
Posso fare un esempio pratico anche se esula da genere?
Permettimi l'OT ma è solo per esplicitare un pensiero in modo da non avere un fraintendimento
tarynsimon.com/works/contraband/images/contraband_13.jpg
sono foto del lavoro contraband di Taryn Simon, queste foto postate in un gruppo possono benissimo stare in still life, ma io non catalogherei mai questo lavoro come still life, ma come reportage/indagine sociale, vedendo la singola foto rispetta i canoni del reportage come manifesto? probabilmente no, ma lo è comunque
Spero di non aver divagato troppo e di essere riuscito a spiegarmi a parole non è sempre facile

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2018 ore 12:22

Lascerei perdere Erwitt, le foto di Doisneu etc, etc. E' solo una estrapolazione di una realtà diversa e più complessa di fotografi che hanno fatto più "generi" e le cui foto avevano finalità diverse, talvolta ludiche, talvolta per i committenti, e via dicendo. Prendere una foto di un'autore per portare ad un esempio del tipo vedi che quella era posata, vedi che quella è storta e via dicendo è una semplificazione che non solo non serve a niente ma è dannosa e fuorviante.


guarda che Erwitt è stato tirato in ballo da altri per appoggiare la pura street, mi sono solo limitato a far notare che non tutto è bianco o nero nettamente diviso.

sono foto del lavoro contraband di Taryn Simon, queste foto postate in un gruppo possono benissimo stare in still life, ma io non catalogherei mai questo lavoro come still life, ma come reportage/indagine sociale, vedendo la singola foto rispetta i canoni del reportage come manifesto? probabilmente no, ma lo è comunque


verissimo

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2018 ore 12:29

irko hai scritto bene, parli di portali, o gruppi FB, Flickr ecc.. ma è proprio quello che ti scrivevo, è una catalogazione o comunque una dichiarazione di intenti di un gruppo, quello che intendevo è che parlando di fotografia in genere spesso certi paletti non ci sono, o meglio sul fotogiornalismo ce nè sono e sono condivisibili e sensati, possiamo anche mettercene, ma dire : questa foto è street questa no non è proprio così immediato o meglio a volte potrebbe non essere sensato.


Era un po il senso ironico del post iniziale.

sono foto del lavoro contraband di Taryn Simon

Ho meno conoscenza e chiarezza di idee su queste cose.
In astratto ho sempre visto il reportage fondamentalmente come una fonte documentativa. Questo non vuol dire asettica e reale. La fluidità dovuta all'interpretazione ed alle modalità di racconto, esecuzione e via dicendo hanno dei margini più o meno ampi.
Non conosco l'autrice ed il suo lavoro per cui non potrei esserti utile.
Mi è sufficiente confonderti sul post iniziale. MrGreen



user90373
avatar
inviato il 07 Novembre 2018 ore 14:14

Parto da zero. Nella "street" è necessaria la presenza umana (di fronte all'obbiettivo) o basta sia suggerita da una scarpa piuttosto che da un bidone della spazzatura?

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2018 ore 14:15

Mi è sufficiente confonderti sul post iniziale. MrGreen

MrGreenMrGreenMrGreenMrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2018 ore 14:34

Parto da zero. Nella "street" è necessaria la presenza umana (di fronte all'obbiettivo) o basta sia suggerita da una scarpa piuttosto che da un bidone della spazzatura?


Può anche non esserci e non essere neppure suggerita

Credits: Pau Buscatò




avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2018 ore 14:34

Parto da zero


MrGreenMrGreenMrGreen

Ettore te che ne pensi?

www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&bk=n-2-&t=2974438

Per quanto mi riguarda la presenza (umana o animale) non è indispensabile.
Altri la pensano diversamente.
Di fatto ci sono molte foto di vari autori che interpretano con eleganza, sagacia, gusto, storie e via dicendo il tema.
Di fatto è un vero è proprio sottotema tornando alle definizioni MrGreen
Se partiamo dal presupposto del singolo fotogramma fine a se stesso come spunto di riflessione, curiosità e via dicendo la foto di strada può essere ben rappresentata da molti spiriti.
Oltre a quella di Ettore, per praticità di ricerca richiamo cose che faccio prima a cercare.

Uno dei più interessanti e noti autori del genere è sicuramente questo:

www.flickr.com/photos/streetphotography/380665703/in/dateposted/

Ma altri ben interpretano il tema, tra i tanti:

www.flickr.com/photos/spirosloukopoulosphotography/35669525335/in/fave

www.flickr.com/photos/b565656/31461146258/in/faves-107055202@N02/

www.flickr.com/photos/136525821@N04/39815907614/in/faves-107055202@N02

www.flickr.com/photos/150808778@N08/44458081514/in/faves-107055202@N02

www.flickr.com/photos/129405694@N03/40971130281/in/dateposted/


e chi più ne ha più ne metta.
Ragionevolmente mi pare possa ritenersi una questione superata e promossa da molti.

Chi non lo ritiene non stia a cercare di fotografare queste "stranezze".





avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2018 ore 14:36

"Oggi, devi riuscire a mostrare sempre più quello che normalmente non si riuscirebbe a vedere e che nasce solo dal crocevia istantaneo dove si incontrano l'evento, le presenze, l'occhio de fotografo e la fotocamera. Solo in quell'istante, irreplicabile."... è vero ma sono scelte soggettive. A me piace raccontare la strada o meglio ciò che vedo ogni giorno quando la vivo. Mi piace ritrarre la gente dopo una giornata di duro lavoro o mentre ci sta' andando ancora assonnata, chi aspetta il treno come sempre ritardo o chi si gode un bel caffè al bar o semplicemente un soggetto che trovo particolare. In breve mi piace documentare come cambiano i tempi le mode ecc. Ho immagini scattate in zone periferiche dove qualche anno fa c'era il nulla e oggi totalmente trasformate. Chiamatele come vi pare ma queste foto raccolte con un filo conduttore raccontano la strada in modo diretto.

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2018 ore 14:38

Mi piace ritrarre la gente dopo una giornata di duro lavoro o mentre ci sta' andando ancora assonnata, chi aspetta il treno come sempre ritardo o chi si gode un bel caffè al bar o semplicemente un soggetto che trovo particolare. In breve mi piace documentare come cambiano i tempi le mode ecc. Ho immagini scattate in zone periferiche dove qualche anno fa c'era il nulla e oggi totalmente trasformate. Chiamatele come vi pare ma queste foto raccolte con un filo conduttore raccontano la strada in modo diretto.


Ottimo materiale per reportage, senza dubbio

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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