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fotografia e magia


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avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2018 ore 18:36




avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2018 ore 18:57

Tutto vero quanto contenuto nelle tue citazioni compreso
il che non ha sempre esiti straordinari, sia sul piano visivo che sul piano della ricerca


Non sempre...quindi non è escluso li abbia;-)

Poi bisogna distinguere tra pittorialismo e contaminazioni sono cose diverse...

Poi bisogna capire cosa interessa alla gente in spazi come questi

Insomma non c'è un'unica via per arrivare a ottimi risultati attraverso l'uso della macchina fotografica ma ci sono persone in grado di apprezzarne solo uno e che s'arrabbiano quando cercandolo nei posti sbagliati non lo trovano

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2018 ore 20:30

Cosa significa il pittorialismo in fotografia? Scimmiottare attraverso un'arte un'altra arte. Così facendo la fotografia diventa una specie di pittura di serie B o di pittura fatta con la macchina fotografica, il che non ha sempre esiti straordinari, sia sul piano visivo che sul piano della ricerca"
L.Ghirri, lezioni di fotografia

Se guardiamo anche solo qui su juza ci accorgiamo che la maggioranza delle persone, le quali poi ci mettono molto impegno e spendono anche molti soldi, che praticano la fotografia sono "pittorialisti", o semplicemente riproduttori di paesaggi

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2018 ore 20:40

Ghirri disse anche che sfocare era volgare, questa è la sua visione e il suo modo di fare fotografia in un ben preciso momento storico legato al momento che stava vivendo l'arte contemporanea da cui è sicuramente influenzato.
Gardin dice che la post produzione è qualcosa da evitare come la peste e per il suo lavoro è verissimo.
Ma se prendiamo la fotografia vedremo come è stata interpretata in modi molto diversi da man Ray a LaChapelle.
Possiamo fare tante citazioni che dicono di tutto, ma a me la decontestualizzazione di alcune affermazioni non piace perché non la trovo sensata

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2018 ore 21:01

semplicemente riproduttori di paesaggi


o di animali, visi, corpi, città, oggetti e quant'altro e probabilmente spesso è ciò che vogliono essere visto che siamo su una piattaforma di condivisione...si può non apprezzare ma restano contenuti adatti al contenitore.
Si vuole un tipo di fotografia più autoriale? bene! Ma allora lasciamoci alle spalle inutili discussioni su teniche e "purezza" e buttiamo sul tavolo ciò che fa la differenza... le idee!!
Ma nelle immagini di chi propone queste discussioni io idee solitamente non ne vedo per cui è inevitabile mi tornino in mente le parole del grande Faber

la gente da buoni consigli quando non può più dare il cattivo esempio


Ghirri disse anche che sfocare era volgare


Anche Basilico ad un certo punto disse d'aver rinunciato alle perversioni dell'ottica e lo fece in modo funzionale al suo lavoro, Bill Brandt fece la scelta opposta e fu ugualmente vincente in un lavoro diverso, insomma:

se prendiamo la fotografia vedremo come è stata interpretata in modi molto diversi da man Ray a LaChapelle.

user158139
avatar
inviato il 05 Novembre 2018 ore 23:07

Concordo al 100% con Szarkowsky (L'occhio del fotografo è un testo di riferimento per chiunque si interessi di fotografia), ma credo che sia stato decisamente smentito - nella percezione comune - da ciò che è avvenuto negli ultimi cinquant'anni nella fotografia.

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2018 ore 9:28

...ma credo che sia stato decisamente smentito - nella percezione comune - da ciò che è avvenuto negli ultimi cinquant'anni nella fotografia.


Cioè?

PS
Ho il libro di Szarkowsky

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2018 ore 10:03

...Cioè?

PS
Ho il libro di Szarkowsky


Cioè nella teoria della fotografia contemporanea prima e nella sua percezione diffusa poi sono cinquant'anni che viene sistematicamente messo in dubbio il valore testimoniale della fotografia a favore del valore meramente estetico, creativo e riflessivo: significativo in tal senso è l'annoso dibattito sulla veridicità del "miliziano" di Capa.
Dalla fotografia concettuale a quella del periodo postmoderno all'attuale digital imaging, le teorie di Szarkowsky, risalenti al 1960, sono state più volte smentite. "La cosa in sé" non è più considerato il referente dell'immagine fotografica. La fotografia nasce con una sua ambiguità di fondo, presentando contemporaneamente i caratteri di una visione oggettiva e di una visione soggettiva non scisse, ma riunificate dalla scelta di un punto di vista prospettico e concettuale e dell'inquadratura; tali caratteri possono essere riassunti in una idea di fotografia come il modo in cui il fotografo ha visto/interpretato la realtà sensibile attraverso lo strumento tecnico, con la sua specifica impronta sulla resa dell'immagine.
Oggi invece la tendenza è quella all'estetizzazione e spettacolarizzazione dell'immagine fotografica, sempre più liberata dal fardello della verosimiglianza rispetto al reale. Mentre in passato la stragrande maggioranza dei fotografi aveva a disposizione strumenti limitati di trasformazione dell'immagine, che influivano principalmente sulla sua resa (tempi, diaframmi, messa a fuoco, manipolazioni basiche di camera oscura analogica e di camera chiara digitale), adesso la tendenza è opposta: dai filtri di instagram ai software liscia-pelle a quelli dimagranti, dallo stravolgimento dei valori cromatici e tonali della scena all'utilizzo del timbro-clone e del fotomontaggio, la fotografia sta gradualmente perdendo il suo requisito principale, la sua specificità, ovvero il suo valore testimoniale. Per dirla in breve, se prima valeva il preconcetto superstizioso per cui quello che era fotografato era vero, o almeno era quello che era stato visto dall'occhio macchinico, adesso tale preconcetto non è più così solido. Tutto ciò sta avvenendo a livello diffuso, per cui è pratica comune e ormai estesa non solo ai fotoamatori, ma anche agli utenti di smartphone, quello di correggere presunti difetti come la cartaccia, il filo della luce, l'imperfezione della pelle, l'eccessiva pinguedine o le proporzioni del corpo; tutte cose che un tempo venivano o inserite come valori all'interno dell'immagine fotografica oppure non evidenziate/tagliate fuori attraverso l'utilizzo dell'inquadratura, della luce, dell'illuminazione, dello sfocato o del mosso.
La cosa paradossale è che a livello di mercato delle attrezzature si va sempre più verso corpi macchine e obiettivi in grado di garantire in ripresa una resa iperrealistica, ultra-definita a livello di restituzione di dettagli microscopici, come la grana della pelle, e con contrasti netti e cromie ultra-brillanti; tali caratteri sono eventualmente da stravolgere in post produzione, ormai diventata predominante rispetto alla ripresa, in base al gusto con la scelta del "mood" o della "color" (vedi ad esempio la moda del "teal and orange"). Tutto bene se tali scelte estetiche vengono compiute da persone dotate di una solida cultura visiva, meno bene se diventano il trucchetto per aggiungere a una foto un valore estetico convenzionale che in sé non avrebbe.

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2018 ore 10:17

Io sono riuscito a prendere due piccioni con una fava, ovvero fare un bel ritratto facendolo sembrare un dipinto:
ho chiesto ad un mio amico di posare per me.
Egli è un quadro aziendale.

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2018 ore 10:32

meno bene se diventano il trucchetto per aggiungere a una foto un valore estetico convenzionale che in sé non avrebbe.

Dipende dal target della foto, in molti casi è sacrosanto sia così, l'importante è capire sempre cosa stiamo vedendo e la cosa è molto legata al dove la stiamo vedendo, poi che la solida cultura visiva aiuti a fare buone scelte è scontato e prescinde dal tipo di fotografia, la stessa solida cultura visuale dovrebbe mettere un osservatore in grado di avere una corretta percezione del contesto in cui si muove, se vado su 500px , guardo la sezione paesaggio e poi mi stupisco di trovarci foto stile Adamus e non stile Ghirri forse la colpa è mia...basta passare a sfogliare "il fotografo" e il problema si risolve da solo;-)


avatarjunior
inviato il 06 Novembre 2018 ore 10:37

ad essere sincero, scrivo e posto nei forum nella speranza di avere apprezzamenti, perchè evidentemente ho fatto bene, ma soprattutto mi piacerebbe avere una disamina delle mie foto e le critiche perchè così magari miglioro.
criticare non è "fa schifo" criticare è capire e soprattutto far capire all'autore i difetti dello scatto.
Ma ormai ci ho rinunciato, qui le foto non si commentano ma si aprono post assurdi per avere il pretesto per litigare, ma vi piace così e io mi adeguo.
a @marco palomar, vorrei dire che prima di fare una simile domanda dovresti prima capire che cosa vuoi tu dalla fotografia e cosa rappresenta per te? naturalmente ho aperto la tua galleria e devo dire che di quadri non ne ho trovati, dagli scatti che ho visto direi che a te la fotografia non interessa, quindi a cosa serve andare ad indagare chi fa acquarelli e chi fa foto? ma soprattutto sei in grado di capire chi fa cosa?
dai sono ironico perchè credo che anche tu lo sia.

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2018 ore 11:01

Dalla fotografia concettuale a quella del periodo postmoderno all'attuale digital imaging, le teorie di Szarkowsky, risalenti al 1960, sono state più volte smentite. "La cosa in sé" non è più considerato il referente dell'immagine fotografica...


Mah, sinceramente l'"as it is" di Szarkowsky, come il libro tutto, l'ho sempre visto più come un tentativo di descrivere caratteristiche peculiari fotografiche che come una filosofia suggerita da seguire.
Tra l'altro le foto artistiche (pittorialismo) e i fotomontaggi c'erano anche prima, non penso che Szarkowsky li ignorasse.

In quanto all'oggi secondo me da una parte è come dici tu: la facilità della manipolazione digitale diventa per alcuni il mezzo principale per veicolare la propria "arte" e/o il proprio messaggio.
Dall'altra c'è molta gente che fotografa in maniera "diretta". Le stesse foto col cellulare... ok i filtri, ma non so quanti "amatori" quando mandano una foto su whatsapp si mettano a fare fotomontaggi, timbri cloni, sbiancamento denti/occhi direttamente sul cellulare...

Cioè ancora oggi circolano molte foto che si basano sul "così è".
Tra l'altro siamo in Italia dove Ghirri & C. hanno ancora proseliti.


Poi ok, sono d'accordo che un ideale aggiornamento al libro sarebbe pure utile...

user158139
avatar
inviato il 06 Novembre 2018 ore 17:36

Ringrazio Marco per aver risposto al posto mio, condivido ogni parola.

Interessante anche il paradosso tra attrezzatura sempre più orientata a produrre un'immagine fedelissima della realtà e post-produzione che tende ad allontanarsene sempre più.

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2018 ore 6:45

Boustrophedon, sono contento di essere riuscito a riassumere il tuo pensiero.

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2018 ore 7:09




Scusandomi per l'infima qualità dell'immagine, questa foto rappresenta un po' quello che ho cercato di dire. Il software di ritocco del corpo pubblicizzato nell'articolo di Tutti Fotografi mostra il prima e il dopo dell'intervento della post, effettuato in pochi clic. Siccome la bellissima modella risulta troppo "paciocca", come si dice dalle mie parti, per rientrare nei canoni estetici comunemente accettati, ci pensa il software a riportarla a una taglia che renda la sua foto più piacevole forse per lei come utente e a tutti gli osservatori della foto, forse potenziali acquirenti di qualche prodotto dedicato. La stessa casa produttrice di software ha in catalogo anche uno dei migliori software lisciapelle da ritratto e un altro dedicato al paesaggio, che sicuramente renderà levigatissimo e piacevolissimo per i canoni del gusto medio social contemporaneo.



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