| inviato il 02 Marzo 2019 ore 16:28
Kevin, il punto non è questo... ci sono una marea di problemi riguardo specie di animali invasive, introdotte illegalmente,o accidentalmente, ma guarda caso chi ne fa le spese è sempre il primo che ci sbatte addosso, perché??? Perché come al solito gli enti preposti non fanno quello che dovrebbero fare... in generale, sia chiaro, perché poi anche in quegli enti c'è sempre qualcuno che si dà da fare e non gli viene riconosciuto, anzi si attira rogne. Va bè... sfogo personale bannabile senza problemi... |
| inviato il 02 Marzo 2019 ore 17:15
Ce l'hanno uguale i miei nipotini. E' una tartaruga d'acqua |
| inviato il 02 Marzo 2019 ore 17:40
@Paolostok - Ma si Paolo, questa è L'Italia, non c'è da meravigliarsi! Basta vedere la "professionalità" di alcuni elementi e capisci tutto.. Tutti biologi da tastiera |
user117231 | inviato il 02 Marzo 2019 ore 18:45
Dannosissima ??! Poveraccia. Ma lei..la tartaruga..lo sa ?!  Io conosco una specie vivente.. che è estremamente dannosa, anzi dannosissima per l'ambiente in cui vive.. ma purtroppo non è vietata. Difficile vietare se stessi !!! |
| inviato il 03 Marzo 2019 ore 8:51
Bravo a non averla liberata, però serviva la denuncia di detenzione alla forestale entro una data che non ricordo, altrimenti rischi una multa. Prova a spiegargli che l'hai trovata in giardino, in modo da poterla denunciare adesso. |
| inviato il 03 Marzo 2019 ore 9:45
ma quelle vietate son quelle dalle orecchie rosse. Questa non credo sia vietata.. |
| inviato il 03 Marzo 2019 ore 11:14
Tartarughe uguali a quelle dell'articolo, le ho fotografate in una fontana all'orto botanico di Palermo nel 2010...
 Pensa te che monitoraggio!!!! |
| inviato il 03 Marzo 2019 ore 11:51
“ Beh per me non è un problema prendermene cura.. Però se mi suggeriscono che sia meglio consegnarla alla forestale lo faccio senza problemi.. „ Aspetta un paio di giorni che mi informo da una persona che si occupa di salvataggio e recupero di animali come questi e poi riferisco. Più che alla forestale comunque mi rivolgerei direttamente a un centro recupero di fiducia (ovviamente riconosciuto e quindi autorizzato a prenderla esattamente come la forestale). |
user117231 | inviato il 03 Marzo 2019 ore 13:38
Si...portatela ad un tartarughile. |
| inviato il 03 Marzo 2019 ore 14:13
Grazie Andrea. Domenica dovrei andare in un oasi Wwf, e chiedendo info direttamente a loro (il gestore dell oasi) mi ha detto che se non voglio tenerla posso portarla tranquillamente lì che hanno uno spazio dedicato alle testuggini.. Anche se ripeto.. Non mi reca nessun fastidio prendermene cura.. |
| inviato il 03 Marzo 2019 ore 14:28
io ho trovato questo: A partire dal 14 febbraio scorso anche le tartarughe palustri americane «orecchie gialle» (trachemys scripta scripta) sono entrate nell'elenco delle specie esotiche invasive, oltre alle altre 14 sottospecie di trachemys scripta. Lo ricorda l'Enpa in una nota stampa. «Pertanto - spiegano gli zoofili - questi animali non possono più essere introdotti o fatti transitare nel territorio nazionale, anche sotto sorveglianza doganale; detenuti, anche in confinamento, tranne i casi in cui la detenzione avvenga nel contesto delle misure di gestione o di eradicazione disposte ai sensi del decreto n. 230 del 15/12/2017». E ancora: «Non possono essere allevati, anche in confinamento; trasportati o fatti trasportare nel territorio nazionale, tranne i casi in cui il trasporto avvenga nel contesto delle misure di gestione o di eradicazione disposte ai sensi del decreto; venduti o immessi sul mercato; utilizzati, ceduti a titolo gratuito o scambiati; posti in condizione di riprodursi o crescere spontaneamente, anche in confinamento; rilasciati nell'ambiente». Rimane però possibile, ai privati, continuare a detenere gli animali già posseduti prima del 14 febbraio 2018 «fino alla fine della vita naturale degli esemplari» presentando semplicemente (via posta raccomandata o pec) la “denuncia di possesso” al Ministero dell'Ambiente, compilando un modulo scaricabile sul sito dell'ISPRA alla pagina www.minambiente.it/pagina/specie-esotiche-invasive entro il 13 agosto 2018 (art. 26 e art. 27, DLgs 230/17). Chi avesse bisogno di ulteriori chiarimenti può rivolgersi alla sede Enpa di via Cavour 48 r a Savona, da lunedì a sabato, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, telefono 019 824735 chiedendo del reparto selvatici dove, tra qualche giorno, sarà anche disponibile il modulo cartaceo della domanda. «E' tassativamente vietato - avvertono all'Enpa - abbandonare gli animali posseduti, pena l'arresto fino a 3 anni o l'ammenda da 10.000 a 150.000 euro». |
| inviato il 03 Marzo 2019 ore 15:31
Perfetto... in tutti questi anni la specie in oggetto si sarà diffusa dappertutto, infatti Kevin se la ritrova in giardino.. e non è neanche quella, ma un incrocio... si potrebbe dire: "chiudere il recinto dopo che i buoi sono scappati".. in questo caso sono entrati . A proposito di specie non autoctone.. vogliamo parlare del calabrone asiatico, pericoloso anche per l'uomo e che sta facendo strage di api??? www.agi.it/blog-italia/scienza/calabrone_asiatico_calabrone_asiatico-4 Non c'è un minimo di monitoraggio delle specie invasive sul nostro territorio... sarei felice di essere smentito. |
| inviato il 03 Marzo 2019 ore 16:17
Il monitoraggio c'è, l'eradicazione meno, ma conosco persone che se ne occupano di mestiere. Il problema è che i soldi e il personale sono assolutamente insufficienti. Ma magari salteranno fuori quando l'Italia verrà multata dall'UE. |
| inviato il 03 Marzo 2019 ore 16:40
Come si evince dal link che ho postato, l'inserimento nella lista è post non pre allarme. Nel sito che parla di fauna e flora aliena, sottolinea che su 100 specie una si rivela dannosa per l'ecosistema... Ed inserita nella lista. Quindi si è un chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati se volete intenderla così. D'altra parte come si potrebbe agire? A priori? Chiudiamo le frontiere a tutto? |
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