| inviato il 22 Maggio 2018 ore 11:28
Se tiri in ballo gli AF, allora in modo poco polite perché l'ho messo in vendita, segnalo il 28-200 3.5-5.6 af-d. Nonostante l'ampia escursione focale lp trovo nitido e con una ottima resistenza al flare. |
| inviato il 22 Maggio 2018 ore 11:35
Sì, ho tirato in ballo due zoom AF, anche se il thread era limitato ai manuali, ma... sono gli unici che ho , e comunque li ho usati in modalità manuale. Ho pensato che fosse utile, visto che sono comunque datati, e molto economici (costano 1/10 rispetto ai moderni), e sono una valida alternativa. |
| inviato il 22 Maggio 2018 ore 12:22
Giusto per citare un esempio lampante del fatto che non tutti gli zoom, come oggi del resto, sono nati progettualmente validi e di conseguenza qualitativamente degni di nota: nonostante il Minolta MD-III Zoom 35-70/3.5 (1983) fosse veramente eccellente, il successivo Minolta MD-III Zoom 35-70/3.5-4.8 (1994) ad apertura variabile, che poi in realtà pare fosse un progetto Cosina rimarchiato da altre aziende, era visibilmente inferiore rispetto al suo predecessore. Eppure si sta parlando di un progetto più moderno uscito una decina di anni dopo, anzi in realtà di più se si calcola che la prima versione del 35-70/4 risale al 1978 ed è pressoché uguale a parte l'assenza della funzionalità di close-focus, solo che è stato progettato e realizzato in modo da contenerne i costi. @Skylab59 in realtà il topic non è necessariamente limitato alle lenti MF, del resto si parla genericamente di vintage ma non c'è una definizione univoca per cui l'argomento può essere trattato in maniera abbastanza allargata. Poi OK personalmente a quel punto preferisco lenti totalmente MF, ma è un discorso a parte |
| inviato il 22 Maggio 2018 ore 12:26
Robby per me va benissimo il concetto di datato ed economico!  |
| inviato il 22 Maggio 2018 ore 13:57
Finora non ho mai considerato l'uso di uno zoom vintage per la sua resa, ma unicamente come alternativa economica ad uno zoom moderno. Però, perché no? Ci può stare. Anch'io sono nato fotograficamente negli anni '70, con la ferma convinzione che gli zoom fossero scarsi come resa ottica. A ben guardare, se si va veramente a cercare il pelo nell'uovo, il divario c'è ancora oggi, eccome! Non si nota molto perchè oggi rispetto a 40 anni fa le necessarie correzioni dei difetti ottici avvengono già al momento dello scatto (per il JPG). |
| inviato il 23 Maggio 2018 ore 8:38
Chi ha provato il LEICA 75/200-4,5 in LEICA R (la seconda versione)? |
| inviato il 23 Maggio 2018 ore 10:49
@Tonyrigo “ Chi ha provato il LEICA 75/200-4,5 in LEICA R (la seconda versione)? „ Tra l'altro *se non erro* fa parte di quegli obbiettivi sviluppati da Minolta all'epoca della loro collaborazione. Comunque no, mai provato. |
| inviato il 23 Maggio 2018 ore 11:20
Si, è stato sviluppato da Minolta. Lo conferma Sante Castignani: www.mauroruscelli.com/dblog/articolo.asp?id=570 “ Vario Elmar-R 80/200 e 75/200 f:4,5; molto simili, prodotti entrambi dalla Minolta, oggi sono certamente superati, ma non per questo privi di piacevolezza, specie ai prezzi cui si trovano al momento... Vario Elmar-R 70/210 f:4; sempre Minolta, un poco più moderno per resa e prestazioni. Da non disprezzare. „ |
| inviato il 23 Maggio 2018 ore 11:43
@Roberto P “ Vario Elmar-R 70/210 f:4; sempre Minolta, un poco più moderno per resa e prestazioni. Da non disprezzare. „ Io ho il 70-210/4 di Minolta e lo trovo molto buono, per risultati mi soddisfa. Mostra un pochino di fringing, più su APS-C che su FF, ma di entità non particolarmente eccessiva per il resto è OK. “ Ho trovato questo articolo di Pierpaolo Ghisetti della serie Wetzlar-Historica: „ Link molto utile, grazie. Tra l'altro conoscevo la fama del Vario Elmar 80-200 f/4 ma ha il suo prezzo. |
| inviato il 23 Maggio 2018 ore 12:10
Si, ho guardato su Ebay e a meno di 1.100 € non si trova. Ghisetti scrive “ prodotto sempre in Giappone ma non più da Minolta. „ Castignani nomina Kyocera ma non ne è sicuro. Scrive appunto: “ Vario Elmar-R 80/200 f:4; ultima versione, ancora prodotta, dello zoom medio tele di Leica; sempre Japan, probabilmente gruppo Kyocera. Una resa eccellente e irreprensibile, davvero al passo coi tempi. „ Kyocera, che controllava Yashica, produceva anche diversi Zeiss per Contax. |
| inviato il 23 Maggio 2018 ore 14:39
Kyocera aveva anche assorbito Tomioka qualità |
| inviato il 23 Maggio 2018 ore 18:10
Dai Roberto! Per una volta sono utile?!? Le lenti Tomioka sono ottime in generale, io ho solo il Cosinon 55 1.4, eccellente. Lo stesso schema ottico ha nomi diversi: carenar, sears, porst, revuenon, rikenon, autoreflex ecc ecc. di questi 55mm i Tomioka si riconoscono dalla lente posteriore piatta e a filo con la filettatura. Okkio ad appoggiarli senza tappo... Bokeh a bolle, swirl fino a 2/2.8 e da 4 in su molto nitido |
| inviato il 23 Maggio 2018 ore 18:43
Mia moglie che ai tempi lavorava alla Zeiss ( 1983) mi convinse a disfarmi del mio corredo Leitz e passai alla Zeiss con tre ottiche di prestigio. 85 1.2 giubileo, 35 1.4 ed appunto lo zoom a pompa 70- 210 3.5 macro. Nonostante la buona qualità dichiarata non mi prese più di tanto per via di una resa colore che non mi piaceva affatto. Dopo meno di un anno sbolognai tutto ad un mio amico fotografo. Nonostante la focale diversa preferii il 35- 70 3.5 Leitz ( costruito da Minolta) . Ebbi anche i due famosi zoom Angenieux 35- 70 e 70- 210.Ottima resa ma dominanti un po troppo calde e costosi. |
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