| inviato il 21 Aprile 2018 ore 10:27
Grazie Agroberto per la condivisione: respirare a fondo e fermarsi a riflettere fa bene. Per il fotoamatore, spesso fare foto sembra una gara senza regole a chi prende più like piuttosto che un rilassante passatempo. |
| inviato il 21 Aprile 2018 ore 13:06
Il problema non è che ci siano madri che prendono soldi per far fotografare il proprio figlio da qualche turista per caso, il problema non è neppure quel poveraccio del titolare dell'agenzia viaggi locale costretto a fare una tale miserabile raccomandazione a un turista (per fortuna non per caso), il vero problema sono quelle migliaia di turisti miserabili che si sentono ricchi e realizzati perché pagano una madre costretta a prostituire, per ora solo fotograficamente ... ma domani chissà, il proprio pargolo per qualche miserabile spicciolo! Mah ... |
| inviato il 21 Aprile 2018 ore 13:27
anche per me vice la regola mai soldi a bambini Per me vince la regola del mai niente a chicchessia , nemmeno le figurine, e men che meno ai bambini ... |
| inviato il 21 Aprile 2018 ore 13:30
..fanno i concorsi e , purtroppo, spesso li vincono con queste foto che sono palesemente costruite..Confuso E perché tu credi che quelle di McCurry non siano costruite? |
| inviato il 21 Aprile 2018 ore 13:37
Ma qui dovrebbe allora intervenire un'istituzione pubblica, rendendo magari la frequenza obbligatoria, non dobbiamo a tutti i costi criminalizzare i fotografi , forse Confuso E no ... la colpa è SEMPRE del fotografo perché è lui che accettando di pagare favorisce il malcostume tralaltro, guarda il paradosso, stando tutti in fila per fare una fotografia (che peraltro ciascuno di loro crede esclusiva di sé stesso) che invece già milioni di imbe-cilli hanno fatto e altri milioni di stolti faranno in futuro ... Francamente non capisco proprio come si possa abdicare in questo modo all'uso del proprio intelletto! |
| inviato il 21 Aprile 2018 ore 13:45
Mah.. io trovo piu' infelice il fesso che si fa 11mila miglia per andare in un posto sperduto a mendicare una fotografia uguale a quella di altri mille. Mi interrogherei piuttosto sullo sfruttamento di persone psicolabili che pagano migliaia di euro (suppongo guadagnati con ore di lavoro) ad "agenzie" che li trasportano su set precostruiti in modo da permettere loro lo scatto da mostrare per il resto della vita. Mi interrogherei in effetti sul senso di tutto cio'. Il ragazzino in fondo vive in un suo contesto. E' vicino a sua madre e svolge un compito poco faticoso. E' il fotografo semmai ad aver bisogno di aiuto. Perche non si rende conto di quanto e' caduto in basso e di come abbia perduto il limite della misura. Concordo al 100% ... il grassettato al 102! |
| inviato il 21 Aprile 2018 ore 13:48
L'anno scorso ho comprato il biglietto e da solo con la mia compagna ho attraversato il Vietnam senza chiedere nulla a nessuno e ho preso scatti rubati, non saranno certo belli come quelli fatti con il flash o lo studio, ma almeno sono autentici. Ben fatto Crubert! |
| inviato il 21 Aprile 2018 ore 13:50
Certo che sono costruite...basta guardare il taglio delle luci....moooolto artificiale.g |
| inviato il 21 Aprile 2018 ore 14:07
Appunto. Il problema però è che la gente continua ancora oggi a idolatrare la fotografia della ragazza afgana ... e a considerare un'eccellenza McCurry che invece è solo e semplicemente uno dei tanti fotografi, e a mio avviso neppure il migliore, del National Geographic Magazine! |
| inviato il 21 Aprile 2018 ore 16:29
Beh ma adesso tanti occidentali possono scimmiottare McCurry(Che anche lui ricorre alla solita pratica), qui il problema secondo me e capire la sottile linea che passa tra una foto fatta in sintonia con il fotografato ed una foto fatta da un fotografo che dai soldi ad un bambino che invece dovrebbe essere a scuola. Comunque l'effetto rindondante di questa sovra produzione di immagini bellissime e poetiche presto porterà alla stanchezza e finirà tra le abusate vie lattee. Grazie Paolomcmix Credo che più che a idolatrare la ragazza afghana sia il grande mezzo di diffusione delle immagini, la trovi ovunque perché la mettono ovunque ed il fotografo che l'ha fatta è costretto a costruire immagini simili ormai per farne un business. E tutti vanno a vederlo. McCurry é tornato a rifotografarla dopo costatando che nonostante lui fosse diventato ricco e famoso lei era invecchiata da una vita schifosa, non so se lui abbia fatto qualcosa per quel popolo però. |
| inviato il 21 Aprile 2018 ore 21:41
GiovanniF “ respirare a fondo e fermarsi a riflettere fa bene. „ è proprio questo il senso del post, riflettiamo quando scattiamo (me compreso). Paolo “ ma domani chissà, il proprio pargolo per qualche miserabile spicciolo! „ il problema sta qui il futuro di questi bambini. Il tipo dell'agenzia evidenziava proprio questo se tolgono i bambini dalle scuole perché così li mettono nella cesta e guadagnano qualcosa dal turista che non pensa a cosa ci sta dietro, quando cresceranno cosa faranno? “ Ma qui dovrebbe allora intervenire un'istituzione pubblica „ durante questa discussione ci sono state alcune idee per risolvere il problema, ma il problema forse sono tutti quelli che scattano per portare a casa a tutti i costi una foto che sia bella, ammirata, con tanti like e così via. Ripeto per me ogni foto che faccio deve darmi un ricordo o un'emozione. Per aiutare non serve dare pochi spiccioli ad un bambino perché si è messo nel cesto è sufficiente andare in una scuola, presentarsi al maestro, chiedere di poter fare una visita, capire la realtà, fare qualche foto e lasciare un'offerta per l'acquisto di materiale scolastico. Questo secondo me è quello che andrebbe fatto e che spesso faccio. I bambini sono nella loro realtà, si divertono davanti allo straniero e sono aiutati senza doversi prostituire. Capitolo McCurry/ragazza afghana. Tante volte ho sentito commenti poco favorevoli o critiche verso questo fotografo, alle volte anche da fotografi che poi lo scimmiottano per aggiudicarsi qualche premio. E' evidente che tante foto di McCurry sono costruite, ma non dimentichiamo che tante volte per farle ha passato mesi in zone di guerra come Afghanistan, Pakistan, Iran/Iraq, Cambogia o in zone malsane come l'India nel periodo dei monsoni ecc. ecc. Chi fotografa il bambino nella cesta con tanto di set fotografico se la cava con pochi spiccioli e alla sera va nell'albergo 5 stelle con piscina. Non voglio difendere McCurry, ma ad esempio nel caso della ragazza afghana era in una scuola di un campo profughi in Pakistan per fare un reportage allo scopo di portare alla conoscenza del Mondo la vita di questi posti alla luce dell'invasione sovietica. E' evidente che il contesto e i tempi sono molto diversi da quello di cui stiamo discutendo e se in quel caso fosse anche stato fatto qualche regalo in denaro come colpevolizzarlo. Era in una scuola, in un campo profughi, doveva svolgere un reportage, nel 1984. Il problema è che adesso ci muoviamo in massa e con intenti ben diversi. Voglio ancora ringraziare tutti per l'attenzione che è stata posta a questo argomento Un saluto Roberto |
| inviato il 22 Aprile 2018 ore 1:22
Al di la del fatto che i bimbi sono bimbi e che non dovrebbero mai essere privati della loro 'bimbitudine' o giovinezza, la faccenda delle foto a pagamento si / foto a pagamento no si inserisce in un filone molto più grande. Personalmente la mente mi si è aperta quando in un paesino del civilissimo Portogallo, mi è capitato di chiedere a che ora rientrassero i pescatori, perché volevo documentare la cosa. La risposta è stata lapidaria: " Quali pescatori? ne sono rimasti pochi, oggi tutti preferiscono portare i turisti nelle calette" e poi, guardandomi decisamente male: "Perché dovrebbero ammazzarsi di fatica? Perché tu possa fare delle fotografie?" Non ho saputo cosa rispondere, e me ne sono andato. Ecco, la questione è tutta qui. Noi arriviamo, fotografiamo e ce ne andiamo, loro devono restare e vivere in quei posti tanto "carini" o "esotici". La scelta è se scendere a compromessi e sopravvivere o patire, magari la fame. Intanto noi possiamo tornare a casina, al caldo o con l'aria condizionata, secondo stagione. Non ho nessuna pietà o comprensione per quei personaggi che sfruttano la maggior capacità di spesa per fare <<belle foto>>, ma capisco chi si lascia sfruttare perché ne ha convenienza, senza giudicarli. Dal canto mio cerco di dare senza darlo a vedere, di condividere più che regalare, cercando di fare quello che posso. Farò meno fotografie, pazienza. Carlo |
| inviato il 22 Aprile 2018 ore 7:16
Intervento che condivido appieno Carlo grazie Ciao Roberto |
| inviato il 22 Aprile 2018 ore 7:39
Io preferisco i soldi. Se non mi pagano non li fotografo ?. Ho fotografato in giro un po' di tutto, ma non ho mai pagato e credo che un atto di riconoscenza si possa trovare. Come al solito, non si può generalizzare. I bambini vanno a scuola, qualcuno meno per guadagnare un soldino. Cosa bisogna fare ? Arrivare con una macchina che costa tre anni di stipendio loro, fare una foto e andarsene ? |
| inviato il 22 Aprile 2018 ore 7:39
“ lui fosse diventato ricco e famoso lei era invecchiata da una vita schifosa, „ lei era invecchiata... punto. Vita schifosa.. forse. Ma vita vera, dura e vissuta fino all'ultima ruga. Io trovo schifosa la vita condotta da molte persone occidentali. Passano mesi intrappolate nel circuito "sveglia,traffico,cornetto,ufficio,traffico,happy-hour,tv"" per poi spendere i 20 gg di ferie per andare in posti "esotici" con viaggi di massa. A me pare piu' zootecnia che vita... Allevamento intensivo di pecoroni imbolsiti e senza piu nessuno stimolo tranne che l'acquisto compulsivo di oggetti e servizi sempre piu inutili. Chi mai potra' acquistare un'ora di cromaterapia in una Spa?... serve davvero una struttura come quella per fare un bagno gelato/bollente?. In azienda ho assunto un profugo , disertore dopo dodici anni di militare in un avamposto nel deserto. Una sera mi disse: ".. sono strani gli occidentali... arrivano nel deserto, belli come il sole. Su stracarichi fuoristrada scintillanti che costano come tre nostri villaggi. Partono.. felici,sprezzanti e orgogliosi per attraversare il deserto. Poi si rompe la bussola, si perdono, cominciano a girare in tondo. Finisce la benzina.. dopo due giorni finisce l'acqua... e muoiono..." |
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