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composizione e lettura di una foto (3)


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user104642
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inviato il 04 Aprile 2018 ore 21:40

Il 'quid' della foto è l'espressione vacua e distratta dell'uomo, in perfetta coerenza con la sua postura.
Poi l'occhio circola a scoprire il contesto ambientale, che non si discosta molto dal soggetto umano.

Ciao Paolo, è stato un attimo, passare e scorgere la relazione tra il nome del locale, che rimanda ad una ventata di gioia e l'espressione quasi assente dell'uomo.
Diciamo che ha diverse interpretazioni e, come spessissimo mi accade, di 'regole' sulla composizioni nemmeno l'ombra, ma è sicuramente più importante il messaggio (almeno per me che ha creduto nella foto).
Grazie per avermi offerto questa opportunità ;-)

ps: dimenticavo, anche qui il colore verde ha un significato che riconduce ad una sensazione di gioia,vita, tranquillità ecc

avatarjunior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 22:37

Vorrei alzare l'asticella e provare a vedere se questa foto e' commentabile o leggibile a se stante. Senza sapere l'autore (magari qualcuno lo conosce) ma mi sembra evidente che l'avrei potuta scattare io come tutti voi.
www.tate.org.uk/art/images/work/P/P78/P78091_10.jpg

avatarsenior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 22:46

Na merda, anche se l'hanno scattata HCB e koudelka insieme a Dio in carne e ossa.

avatarjunior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 22:48

Perche' na merda?

avatarsenior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 22:53

Sulla tua proposta Massimiliano. Giusto per dire...
Si può dire che sia orribile, eppure

Nel 2000 a Bologna fecero una mostra di cui ancora ho il catalogo: "100 al 2000"
Ovvero un secolo di fotografia in cento foto.

Questo signore, Ruff se non lo confondo, c'era.
Con un ritratto di questa "famiglia".
Particolare per una mancanza di espressività che era nuova appena portata, in una sequenza considerevole.
E per un formato enorme, tra i più grandi esposti (non ricordo quanto, passati quasi vent'anni, ma molto).

Proprio tu l'hai detto: non si possono valutare certe foto così, sole e crude. E a monitor.

E a chiunque sia critico dico: è sacrosanto esserlo. Ma almeno chiediamoci perché il curatore di un progetto di tale livello lo ha scelto. Sarà davvero stato così più stupido e incompetente di noi, qui, nel forum?
Lo dico con assoluta umiltà....

avatarjunior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 22:56

Sto riflettendo sul tema del titolo.

Mi sto domandando: ma se una foto ha bisogno di un titolo per essere completamente compresa e goduta, non è che forse le manca qualcosa?

Non voglio sembrare blasfemo, ma nella foto "Insonnia", se non è chiaro che la situazione è quella di una disperazione da insonnia, invece che di una disperazione da povertà, malattia o discriminazione sociale, o disagio psichico, non è forse colpa dell'autore che, nel tentativo di usare un linguaggio originale a tutti i costi, ha ottenuto di non essere chiaro?

E in tutti i casi invece in cui l'autore non ha avuto bisogno di un titolo per essere chiaro e convincente che cosa dovremo dire? Che gli altri sono normali e lui è uno stregone?

So che "parlando male" di una foto famosa di un fotografo famoso verrò certamente coperto di ingiurie, ma va beh, pazienza; sono comunque piuttosto convinto che una foto debba essere autosufficiente da qualsiasi didascalia e che se al contario ne ha bisogno a tutti i costi sia un problema dell'autore e non dell'osservatore.

Continuo a riflettere.

Ilmarsigliese

user104642
avatar
inviato il 04 Aprile 2018 ore 22:57

Vorrei alzare l'asticella e provare a vedere se questa foto e' commentabile o leggibile a se stante. Senza sapere l'autore (magari qualcuno lo conosce) ma mi sembra evidente che l'avrei potuta scattare io come tutti voi.

Oggi la definirebbero "una banale fototessera'...
Non credo che la foto si possa adattare ad un commento, se non quello della curiosità che si apre nel vedere un viso, una capigliatura, un abbigliamento di oltre 30 anni addietro. Sicuramente Ruff poteva permettersi anche fototessera e oggi siamo qui a cercare di capire cosa lo avesse spinto a fare questo ritratto.
A me dice poco, sopratutto per la mancanza di elementi caratterizzanti, una faccia normale nella Germania della metà degli anni 80.
Sono pronto a ricevere input per indirizzarmi ad una lettura più attenta.

avatarsenior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 23:06

A me dice poco, sopratutto per la mancanza di elementi caratterizzanti, una faccia normale nella Germania della metà degli anni 80.
Sono pronto a ricevere input per indirizzarmi ad una lettura più attenta.


Non sono abbastanza preparato e lascio ad altri eventuali approfondimenti seri.
Credo però che, nel suo momento, Ruff porti uno dei più pregevoli incroci tra fotografia banalmente documentaristica e più concettuale, che parlano un linguaggio (in quel momento) nuovo. Complici anche e proprio i formati, che rendono tutto ancora più improbabile e insieme banale.

Non so se basta e non so se è arte. Però il mondo mi pare gliela riconosca.
A me piace molto.
Ma ripetendo ancora l'idea che ha esposto Massimiliano, vedendo una sola foto in rete e non sapendo chi è, credo non mi piacerebbe.

avatarjunior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 23:07

Thomas Ruff. Un genio. Molto complicato, molto concettuale, e' borderline tra l'arte “canonica” e la fotografia. Sono foto come dicevo che vanno viste dal vivo e inserite nel contesto in cui Ruff nasce e studia. Vanno viste in una mostra, vanno studiati i Becher, vanno visti gli altri lavori suoi per capire come collocare questa “fototessera”.
Il concetto che sta alla base e' il ritratto dal punto di vista del mezzo fotografico. Non dal punto di vista di chi scatta, ne di chi e' ripreso ne di chi guarda (sintesi ridotta al super osso)

avatarsenior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 23:09

Francesco non posso che condividere.

avatarjunior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 23:12

A nessuno puo' piacere quella foto estrapolata dal suo contesto. Mi pare evidente

avatarsenior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 23:14

Perché l'arte contemporaneo mi sta sul Kaiser, non è perché uno sia un artista famoso tutto gli è permesso e tutto è arte, il progetto Face di Gilden è simile ma ha un suo perché, questo a prescindere di chi l'ha fatto è banale.

user104642
avatar
inviato il 04 Aprile 2018 ore 23:19

A nessuno puo' piacere quella foto estrapolata dal suo contesto

Il contesto è -sarebbe- quello che Ruff ha immortalato nel suo reportage?.
Oggi, non avendo cultura storica-fotografica, non conoscendo la storia che sta alle spalle,credo che molti passerebbero oltre degnandole solo pochi attimi e, comunque, si va troppo nella sfera soggettiva, un po come succede per il genere musicale.

user90373
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inviato il 04 Aprile 2018 ore 23:23

A nessuno puo' piacere quella foto estrapolata dal suo contesto. Mi pare evidente


Per contro un contesto sbagliato potrebbe inficiare una buona foto? Chessifà?

avatarjunior
inviato il 04 Aprile 2018 ore 23:24

Pedro il progetto di Ruff sui ritratti lo ha fatto quando era ancora studente di fotografia. Poi capisco l'avversione all'arte contrmporanea, ma li poi ognuno ha il suo pensiero.
Io invece in questo momento storico in cui anche un orango tango si puo' fare un selfie, sono molto piu' concetrato sul processo mentale e progettuale che fa nascere uno scatto (o una serie di scatti) piuttosto che sulla risultante finale che e' diventata banale e a tratti avvilente nel suoi onanismi tecnici

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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