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sistema zonale!







avatarsenior
inviato il 29 Marzo 2018 ore 20:45

Lo ammetto sono una bestia!!!... probabilmente uso una tecnica per il b.n che molti diranno che sia sbagliata ecc. ma mi trovo bene per la sua semplicità e per il modo in cui posso gestire tutti i toni desiderati delle zone. Il metodo del sistema zonale lo trovo impegnativo e non mi sento padrone della gestione dei vari toni monocromatici desiderati. Usare il b.n automatico di Photoshop mi permette di giocare con i toni dell'immagine a mio piacimento partendo semplicemente dal raw grezzo non elaborato. In poche parole passo la penna grafica ( anche il mouse va bene) sulle zone che voglio schiarire o scurire fino ad ottenere il risultato desiderato per poi passare in camera raw e aumentare il contrasto e chiarezza per far uscire fuori i dettagli. In linea di massima questo è il mio metodo di elaborazione che consiglio di provare a chi ha una certa padronanza con i disegni ad inchiostro di china. Schiarire qualcosa o scurire dei particolari che non convincono non uso nessuna selezione, basta creare un livello e intervenire con brucia/scherma. Poi volendo ci si aggiunge la grana o passare a Silver Efex Pro per simulare l'analogico. Strano ma questa tecnica che trovo semplice e dai risultati per me eccellenti non viene mai citata.

user46920
avatar
inviato il 29 Marzo 2018 ore 21:20

Ma mi rifiuto di credere che ci sia quella cosa, unica, precisa e indiscutibile che se la sai o non la sai ti cambia tutto Cool

in realtà c'è e cambia davvero tutto ... ma è naturalmente OT

per il resto concordo anche con chi ha detto "Ancora co' ste pippe ?", ma so che la conoscenza del sistema zonale, almeno come principio, sia più che d'aiuto anche oggi, soprattutto se l'intento è il BN

avatarjunior
inviato il 05 Ottobre 2023 ore 10:06

Ehhhh la superficialità oggi impera !!!!! Mandiamo tutto all' aria.... Ma chi erano questi Grandi del passato ? (e non parlo solo di fotografia) Oggi con i computer messi dappertutto, pure nel WC, facciamo tutto quanto e pure meglio di quei "nullafacenti" del passato !!!!!! Ma che ci frega di "perdere tempo" ad imparare qualcosa ?!?!?! Metti tutto in mano al computer (sia esso anche dentro una macchina fotografica digitale) e vai!!!!!!!! Ho troppe altre cose da fare, che perdo tempo ad imparare ????? Guarda qui che risultati, che mi frega se l' ha fatti il Matrix ? Che mi devo mettere a studiare come funziona un esposimetro ? Che devo perdere tempo a capire come siamo arrivati al punto odierno? Ma che me ne faccio del passato, della storia, della evoluzione (... parlo ancora NON SOLO della fotografia, ma in tutti i campi)... ma che ci frega ? Oggi siamo SMART !!!!!! Via questi nostalgici, questi pachidermi preistorici.. .che ci faccio ? . Mi fermo qui, altrimenti divento volgare ! Ciao a tutti

avatarsenior
inviato il 05 Ottobre 2023 ore 11:02

Il sistema zonale è stato consolidato da A. Adams in un periodo in cui le fotocamere funzionavano in una certa maniera. Ma sbaglia chi pensa che sia una tecnica che si limita alla fase di ripresa. E' un metodo che ha come fine il risultato finale su carta.

Oggi, almeno all'apparenza, sembra che le fotocamere funzionino in maniera differente, da allora. Nella sostanza però non è così. Il fatto è che queste sono molto più diffuse di un tempo ed è più facile che chi le usa possa essere un ci-altrone invece di Ansell Adams.

Il risultato in stampa in bianconero, obiettivo finale del sistema zonale, qualunque sia il modo con cui lo si ottiene è sempre lui...con la sua zona 7, la zona 3 e tutte le altre, in evidenza o meno, a seconda di quel che si vuole far vedere.

Certo, possiamo tranquillamente sbattercene. Non credo che Alfred Stieglitz lo applicasse, eppure è stato un grande fotografo lo stesso.

avatarjunior
inviato il 05 Ottobre 2023 ore 12:38

Allora impara a "preparare" i colori per la conversione in bianco e nero


Ciao Matteo, puoi spiegare meglio? o dire dove trovare informazioni valide? l'argomento mi interessa
Grazie

avatarsenior
inviato il 05 Ottobre 2023 ore 16:40

Il sistema zonale visto nell'esposizione della pellicola ha un suo perchè.

Supponi di voler fotografare una scena in cui le differenze di luce tra la parte più chiara e la parte più scura siano soltanto 3 valori luce. Per avere un'esposizione ottimale dovrai scegliere il valore mediano relativo all'esposizione nella ripresa di quella foto. Significa quindi che hai fatto più misurazioni di esposizioni per accorgerti che le differenze di valori luce sono solo 3.

Però supponi una scena dove ci siano 15 valori luci differenti e la pellicola non ne registra certo più di 8,9 al massimo, sta a te decidere cosa vuoi salvare e cosa vuoi trascurare. Le alte luci o le basse luci ? oppure um pò le basse e un pò le alte? Ecco la scelta del valore su cui esporre è funzione del risultato che vuoi ottenere e così sceglierai il valore della zona media (che è la VI).

Ti consiglio comunque di acquistare il negativo di Adams che è la bibbia per coloro che vogliano cimentarsi in modo professionale all'esposizione e trattamento della pellicola in B/N

avatarsenior
inviato il 05 Ottobre 2023 ore 18:55

Sono completamente d'accordo con Francesco Merenda.

Vincenzo forse perchè ho una certa pratica (è poco dire è il mio vero mestiere, la foto per me è solo un hobby) del disegno che il tuo metodo lo uso anch'io ma quasi esclusivamente a piccoli tocchi per le "finizioni", per meglio restituire certe materie e textures ma raramente per l'equilibrio globale, ma l'uno non esclude l'altro il zone system era "la Bibbia", l'ho completamente interiorizzato e mi accompagna da sempre in maniera + o - coscente...come tutti coloro che hanno praticato la camera oscura credo....era quasi un riflesso condizionato e ancora oggi mi è impossibile di farne astrazione.Sorriso

avatarmoderator
inviato il 05 Ottobre 2023 ore 19:12

Interessante la pausa di 5 anni e riprendere come fosse un secondo ...
Comunque ho letto con interesse e concordo con il "più si sa e meglio è" ... anche se non ce ne accorgiamo ...andando ad alimentare la nostra "conoscenza previa" e quindi anche quel che siamo e siamo ingrado di esprimere ... vale direi in assoluto non solo per la fotografia ...

Quindi bene studiare se si ha tempo, modo, voglia anche il sistema zonale di Ansel Adams.

...ed anche io dopo 5 anni e mezzo circa ... quoto Merenda!
"...
Ma se ci pensi un attimo, questo vale praticamente per tutto:
- quale mostra, se non l'hai vista, ti impedisce di fare buone foto?
- quale libro, se non l'hai letto?
- quale corso, se non l'hai fatto?
- quale moglie, se non l'hai sposata?
- quale forum se non ti sei iscritto? Cool
...."


avatarsenior
inviato il 05 Ottobre 2023 ore 21:23

Sbadiglio ...il sistema zonale. Ho i due libri di Adams e l' ho praticato, non raggiungendo certo l' optimum, negli anni 80. Il sistema richiede che ogni fotogramma sua esposto e SVILUPPATO in modo particolare secondo quello che si vuole ottenere e poi ci sono una infinità di mascherature in sede di stampa. Pensare di applicarlo usando la pellicola in rullo è ridicolo e poiché il sistema sottopone la pellicola a notevoli strapazzi porta a risultati tecnicamente inferiori rispetto al metodo tradizionale esporre per le ombre e sviluppare per le luci oppure il contrario, secondo le conduzioni di ripresa.Col digitale evito di commentare.
Certo, brandeggiare una folding 4x5, lo chassis, il pesante treppiede, il panno nero e il lunasix o equivalente mi dava un' aria superprofessionale, da grande esperto, rispetto agli ordinari che andavano in giro con la solita reflex ...non ho mai prodotto foto scialbe e insignificanti come quelle fatte in quel periodo.

avatarjunior
inviato il 05 Ottobre 2023 ore 22:28

Il sistema zonale è un sistema quasi infallibile per riuscire a tradurre una idea di fotografia in bianco e nero, a pellicola.
Ha senso oggi utilizzare un sistema così laborioso?
Bho, non saprei…
Richiede un bel po' di tempo per metterlo a regime, tutti parlano solo delle esposizioni della pellicola ma non dei test per verificare la sensibilità effettiva e la curva N.

Io con la folding 4x5 lo uso (mi limito a n+1 e -1) ma l'ho messo a punto con solo due pellicole e due rivelatori.
Si vive benissimo anche senza conoscerlo ed utilizzarlo, se lo hai messo a punto ti aiuta molto a gestire i contrasti o le diverse luminanze della scena.
A me, a tempo perso ha richiesto circa sei mesi di prove…
La morte sua sarebbe avere la possibilità di metterlo a punto con il nostro ingranditore, ma chi ha la camera oscura a casa oggi?
Alla fine con il metodo semplificato, espongo per le ombre e sviluppo per le luci si possono ottenere ottimi risultati. Il problema anche qui è capire quale sia la sensibilità reale della pellicola (diciamo metà della nominale, rodinal escluso) e il tempo di sviluppo nominale.
Con il digitale, non saprei, non ci vedo tanta utilità.

avatarsenior
inviato il 05 Ottobre 2023 ore 22:31

Penso che sia un approccio limitato di prenderlo troppo alla lettera d'altronde anche Ansel Adams lo applicava in modo "intuitivo" e spesso imperfetto come lo ha raccontato lui stesso, il zone system và ben aldilà di una ricetta da riprodurre scrupolosamente in tutti minimi dettagli o di una tecnica legata a certe attrezzature a lastra fotografica, è e resta anche in digitale soprattutto un mezzo pertinente per analizzare la situazione e previsualizzare il risultato.

avatarsenior
inviato il 05 Ottobre 2023 ore 22:38

Quando si espone una pellicola poi da come l'hai esposta non torni più indietro. Se si scattano paesaggi o altre foto non in studio quasi sempre la gamma dinamica della scena non sta dentro quella del negativo e men che meno in quella della stampa. Per cui mettersi a sfruculiare i valori espositivi di tutta la scena cercando di ottenere la miglior esposizione possibile ha un senso. Però poi una volta scattato hai scattato: hai scelto una coppia di valori per diaframma e tempo su una pellicola di una certa sensibilità e quello resta, per tutti i secoli dei secoli, quindi conviene a aver fatto la scelta giusta. E le gradazioni tonali sono quelle. Certo poi ci sono tutti i magheggi in fase di stampa sotto l'ingranditore, ma il negativo come l'hai fatto l'hai fatto. Ok, se usi pellicola in lastra puoi anche pensare a sviluppi differenti per i singoli scatti, ma va tutto pensato prima, e alla fine il negativo come esce esce. Perciò si capisce che tutto il procedimento del sistema zonale aveva senso con la pellicola .
Col digitale è tutta un'altra storia: possibilità di recupero coi sensori di oggi che ti permettono impunemente di recuperare uno o due stop (o anche di più, ma forse non altrettanto impunemente...) e se non basta qualunque fotocamera può fare bracketing. E poi c'è uno strumentino da niente in tutti i sofware di sviluppo e fotoritocco: le curve. Con quelle ti sistemi le transizioni tra toni chiari, medi e scuri come caxxo vuoi. Il rischio casomai è di fare troppo, creando magari zone di ombra più chiare di quelle al sole o alteluci recuperate in modo grottesco, roba da far sanguinare gli occhi quando guardi la foto... Ma se usi le curve con criterio (cioè con precauzione e leggerezza) arrivi molto spesso, anche scattando in condizioni non dico critiche ma diciamo non ideali, a dei risultati che con la pellicola ottenevi solo nelle condizioni di scatto perfette. Il che significa che col digitale le cose da imparare sono casomai come controllare questi processi, oltre allo sharpening e alla gestione del colore. E poi, cosa di cui si parla troppo poco, bisogna saper adattare l'immagine alle sue condizioni di uso: un file da stampare non può essere uguale a uno da osservare su un monitor, e uno da osservare su un display piccolo non può essere uguale a quello da osservare su un monitor grande. In particolare, tra tutti quelli che pubblicano foto sul web mi piacerebbe sapere quanti saprebbero non dico stamparsi le foto, ma semplicemente abbiano idea di come preparare i file da mandare in stampa presso un laboratorio esterno per avere indietro stampe accettabili...

avatarsenior
inviato il 05 Ottobre 2023 ore 22:43

io parlo di digitale,

È sufficiente leggere il manuale della fotocamera. Esistono diversi metodi di misurazione e, ad eccezione della misurazione spot, tutti prevedono la misurazione a zone. La fotocamera è in grado di farlo perfettamente e in pochi millisecondi.
Bisogna comunque pensare un po' e, a seconda della situazione, aiutarsi con la compensazione dell'esposizione. Con la fotocamera digitale, tuttavia, è possibile vedere immediatamente se non si è proceduto correttamente.

avatarsenior
inviato il 06 Ottobre 2023 ore 10:12

Riesumare un thread dopo cinque anni e mezzo cosa può significare?
Testimonia forse di un rinnovato interesse verso la pellicola?
O forse interessarsi a tecniche antiche può solo lasciare intendere un approccio meno superficiale (e di rimando quindi anche più consapevole) alla fotografia?
Insomma è vero interesse o serve solo per darsi un tono?
Onestamente non lo so... so solo che l'estrema possibilità di personalizzazione data dal SZ mi è sembra sembrata un poco troppo artificiale e ben poco naturale... insomma l'ho sempre considerata alla stregua della moderna PostProduzione digitale, della quale - sempre - l'ho considerata degna antesignana.

Ma il mio potrebbe semplicemente essere il punto di vista di chi, da diapositivista, ha un margine di manovra assai (forse anche troppo) limitato.

avatarsenior
inviato il 06 Ottobre 2023 ore 11:33

Riesumare un thread dopo cinque anni e mezzo cosa può significare?

L'eterna trappola dei forum. MrGreen

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