| inviato il 21 Febbraio 2018 ore 10:10
Bella domada Ettore; in effetti l'artista autentico dovrebbe essere uno che riesce a vedere "più in là del suo naso" e, in qualche modo, a capire quale indirizzo stia prendendo la storia, o quantomeno prefigurarsi possibili scenari; però è sempre esistita anche un'arte "di regime", che di fatto era fin da subito al servizio del nascente sistema: facile individuarla quando si parla di sistemi totalitari, più difficile negli altri casi |
user90373 | inviato il 21 Febbraio 2018 ore 10:31
@ Daniele Ferrari “ ....... facile individuarla quando si parla di sistemi totalitari, più difficile negli altri casi „ Ecco "negli altri casi" mi sembra (sembra a me, soggettivo) che l'arte diventi un tantinino "para-cula" perchè da una parte contribuisce alla nascita di qualcosa, salvo poi prenderne le distanze, denunciandolo, qualora il "qualcosa" presenti storture che, tra l'altro, potevasi prevedere. |
| inviato il 21 Febbraio 2018 ore 10:59
“ facile individuarla quando si parla di sistemi totalitari, più difficile negli altri casi „ Infatti. Consideriamo anche che la "satira" a volte può essere paracula pure quando dà contro al sistema. E può esserci anche un grande artista che approvi il sistema senza essere un "marchettaro". Idealmente comunque non dovrebbe contare se uno dice A o B ma che "argomenti" porta a sostegno e "come" li porta. In linea teorica due artisti che dicono due cose diverse o seguono correnti espressive contrastanti possono convivere nell'olimpo dei grandi. Detta in altro modo discorsi come è più bravo chi usa il bn/ chi usa il colore oppure chi fa Street/ chi fa fashion o ancora purista vs chi fa post ha, semplificando, poco senso per dare un giudizio "meritocratico". E volendo estendere l'ultimo punto al topic... se ha fatto la foto o l'ha fatta un altro che importanza ha? |
user90373 | inviato il 21 Febbraio 2018 ore 11:45
@ Opisso “ ... se ha fatto la foto o l'ha fatta un altro che importanza ha? „ A chi va attribuita la paternità dell'opera d'arte? Il dubbio è lecito considerando che "un'artista qualsiasi" potrebbe prelevare un'immagine delle nostre da Juza, "personalizzarla" per poi attribuirsene la "creazione". Plagio o "arte"? P.S. Copiare da uno è plagio. Copiare da molti è "arte". |
| inviato il 21 Febbraio 2018 ore 11:58
Il problema della paternità effettiva dell'opera, in effetti, non è di poco conto e si riallaccia alla fin fine al tema del 3d, divenendone la naturale prosecuzione: se veramente in futuro non sarà più importante il fotografo, saranno ancora importanti i concetti come previsualizzazione, progettualità, il famigerato occhio ecc., o basterà sedersi al pc e comporre gallerie o puzzle con materiale che troveremo già prodotto? Non è un tantino svilente un concetto di arte costruito in questo modo? |
| inviato il 21 Febbraio 2018 ore 12:02
“ Ovviamente nessuno parla di sostituire l'operatore. Sto dicendo che c'è una tendenza diffusa a superare la necessità di sapere cosa fare nel "momento decisivo". E' questo che è interessante notare in questo momento. I risultati verranno nel tempo... „ Ci saranno sicuro infinite diatribe da "15 pagine" tra i "nuovi" amatori Come al solito credo che darà nuove forme d'espressione a chi saprà come utilizzarli. Per gli amatori c'è il rischio che si vadano a scegliere gli "stessi" momenti decisivi uniformandosi ancora di più. Sono, in linea di massima, dell'idea che gli "errori" involontari no siano sempre un male. E ancora... Doisneau mettendo in scena il suo famoso bacio creò una foto volutamente imperfetta (impallamento di passanti) per renderla più credibile. In futuro potrebbe diventare credibile e "realistica" anche una scena con tutte le persone disposte al millimetro. Visto che il fotografo/selezionatore avrà la capacità di scartare quelle "imprecise". |
| inviato il 21 Febbraio 2018 ore 12:13
Che poi, a ben vedere, in campo editoriale è sempre stato così: chi sceglieva le foto e persino il crop definitivo da mandare in stampa su quotidiani e riviste non è mai stato il fotografo; in estrema sintesi, si sta solo estremizzando questa procedura |
| inviato il 21 Febbraio 2018 ore 15:22
Se per questo anni fa ho disegnato molte scene per fotografi professionisti. Era una prassi normale sia per i disegnatori che per i fotografi. I tempi son cambiati con l'evolversi del digitale è il ruolo del disegnatore non è più fondamentale. Un po' mi fa rabbia che molti fotografi si son presi sempre tutti i meriti delle loro immagini, considerati artisti con idee create da altri che hanno sempre lavorato nell'ombra. |
| inviato il 21 Febbraio 2018 ore 15:40
E infatti il problema è il medesimo: qualcuno che, in un modo o nell'altro, si appropria del lavoro altrui. Se ci sono situazioni professionali in cui questo può anche essere tollerato (come nell'edizione di un quotidiano), quando si sfora in campo artistico, o comunque dove il "nome" conta ancora qualcosa, la prassi è quantomeno discutibile |
user90373 | inviato il 21 Febbraio 2018 ore 16:34
Dopo aver tolto, in nome della libertà, della creatività e dell'arte: barriere, etichette, confini e vincoli; adesso chessifà, si torna indietro? |
| inviato il 21 Febbraio 2018 ore 16:41
ettore ma cosa stai dicendo? In ogni caso mai sentito parlare per esempio di Richard Prince? il riuso nell'arte c'è da tempo ed è stato applicato anche nella fotografia. anche i nudi di Thomas Ruff sono andati oltre riusando immagini prese da film pornografici trovati in rete. Detto questo e parlando del topic ora è facile fare una foto correttamente esposta, serve alzare l'asticella,fare meglio, dire qualcosa. |
user90373 | inviato il 21 Febbraio 2018 ore 17:12
Non so perchè ma mi vien da ridere, togliamo le barriere solo per alzare le asticelle che, in assenza di vincoli siamo liberi di superare o sfruttando le spalle di altri per salirvici sopra oppure usando una scala; pochi ce la fanno affidandosi solo alle proprie doti "atletiche". IMHO. |
| inviato il 21 Febbraio 2018 ore 17:22
mi sembra che hai perso la bussala sinceramente ti leggo e credo che non ci capisci più nulla. Ti sei accorto che la fotografia non è ferma ma evolve? ma poi di che di che scala parli? cioè davvero non ho idea di cosa vuoi dire. Cioè se ti piace stare nel tuo orticello va bene ma non capisco perchè scrivi cose qui a casaccio e apri topic ironici o marzulliani in continuazione. Si va avanti salendo sulle spalle di altri, perchè bisognerebbe reinventare la ruota? |
user90373 | inviato il 21 Febbraio 2018 ore 17:30
@ Labirint Hai ragione, non ci capisco più nulla, credevo una cosa ma evidentemente era e/o è sbagliata. La scala è quella normale da muratori, quella a muro con i pioli. Questo topic non è mio, sono solo un partecipante e mi diverte provocare un cin ci nino. |
| inviato il 21 Febbraio 2018 ore 17:51
“ In ogni caso mai sentito parlare per esempio di Richard Prince? il riuso nell'arte c'è da tempo ed è stato applicato anche nella fotografia. anche i nudi di Thomas Ruff sono andati oltre riusando immagini prese da film pornografici trovati in rete. „ Mi hai fatto venire in mente che nel corso online del MOMA sulla fotografia citavano a tal proposito un libro composto da foto "scientifiche" ("vernacular photography") che estrapolate e assiemate producevano un effetto alquanto surreale. Probabilmente una pietra miliare del genere. Purtroppo adesso non mi ricordo il titolo. Appena mi viene in mente lo scrivo così Ettore se lo può comprare |
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