| inviato il 06 Febbraio 2018 ore 18:48
“ tornando alle origini. „ credo che ormai manchino semplicemente gli "spazi fisici" per poterlo fare |
user14286 | inviato il 06 Febbraio 2018 ore 18:51
gli spazi ci sono. non per tutti, ma almeno per chi volesse. il problema è che alle masse va bene così. ci lamentiamo ma finchè abbiamo il supefluo e riusciamo a circondarci di vaccate siamo i.mbecilli felici. |
user35763 | inviato il 06 Febbraio 2018 ore 18:58
“ Mamba Nero@ " cosa si può fare per sfuggire a questa moderna schiavitù ? " uscire dalla società"civile". vivere ai margini. tornando alle origini. „ it.wikipedia.org/wiki/John_Zerzan it.wikipedia.org/wiki/Primitivismo vegandoacolori.files.wordpress.com/2016/09/futuro-primitivo.pdf è sempre una possibilità,a livello individuale o di piccole comunità almeno Non saprei però quanto effettivamente fattibile;a occhio e croce direi che è perlomeno scomodo. E se poi ti pigliano per sciroccato,non piaci più a nessuno e non trovi più compagne?Passare una trista vita col cinque contro uno,col gioco di mano(che è gioco di villano)sperando nella pace dei sensi che porta il digiuno Si può anche optare per una variante figa e spirituale,tipo i padri del deserto(dicono che insetti e locuste siano il cibo del futuro ):,anacoreti,santoni,asceti e stiliti,cinici alla Antistene... Insomma le possibilità,i modelli di riferimento volendo non mancano |
| inviato il 06 Febbraio 2018 ore 18:59
l'uomo è un animale sociale. condividere significa avere compromessi, che ti portano all'omologazione atta a fare parte del gruppo e quindi subire il controllo. eventualmente una vita da eremita, ma a parte che non è proprio nell'attitudine umana, chi la vuole? e come raggiungerla? come dice Daniele non è facile oggi. di certo alcune condivisioni, es. facebook, fatte in un certo modo sono del tutto gratuite. è un po' andarsela a cercare. Ma in altri casi, per es. la tessera per il centro commerciale che ti fa accumulare sconti è un metodo che invoglia ad assoggettarsi al controllo. |
user14286 | inviato il 06 Febbraio 2018 ore 19:03
“ eventualmente una vita da eremita, ma a parte che non è proprio nell'attitudine umana, chi la vuole ? „ IO! ci metterei la firma! “ Non saprei però quanto effettivamente fattibile;a occhio e croce direi che è perlomeno scomodo. „ trovo infinitamente più scomoda la vita offerta dalla "società civile"... |
| inviato il 06 Febbraio 2018 ore 19:09
Mamba, un mio amico, che non vedo da anni, ha fatto la grande scelta. dopo avere vissuto da solo, in un paesino sperduto per 3 anni, condividendo l'inverno con un mulo e l'estate con qualche famiglia in tale paesino, ha preso moglie. Si è trasferito in un altro posto, non c'è un paese prima di 3Km, c'è solo la sua casa, le sue mucche, i suoi conigli, i suoi campi. Si svegliano all'alba e lui continua a lavorare tutto il giorno con la pausa pranzo, termina a sera. Niente televisione, il telefonino necessita di un megaantennone per poter ricevere. I figli, 16Km la prima scuola, ma non c'è alcun mezzo pubblico che passi di li. Ti assicuro che è una vita mooolto scomoda. Facile a dirsi facendo i romantici, molto più complicata da attuare negli anni. |
user35763 | inviato il 06 Febbraio 2018 ore 19:15
“ " eventualmente una vita da eremita, ma a parte che non è proprio nell'attitudine umana, chi la vuole ? " IO! ci metterei la firma! „ Chi te lo impedisce? In pratica è facilissimo,basta perdere,lavoro,reddito e abitazione e sei subito in mezzo a una strada, come barbone,che praticamente è libero e invisibile,niente burocrazia,tasse,documenti,impegni,obblighi; non hai niente,non hai paura di perdere niente,nessuno ti chiede niente,ti può chiedere,togliere niente; fa quel che vuole,quando e come vuole, nei limiti delle leggi,civiche e naturali Non c'è manco bisogno di cercarsi il deserto,senza soldi,te lo ritrovi subito sotto i piedi. "....Per le strade, per le notti d'inverno, senz'alloggio, senza vestiti, senza pane, una voce stringeva il mio cuore gelato : « Debolezza o forza : eccoti, è la forza. Tu non sai dove vai né perché vai, entra ovunque, rispondi a tutto. Non ti uccideranno più di quanto lo farebbero se tu fossi cadavere.” Al mattino, avevo lo sguardo così perso, l'andatura così morta, che quelli che incontravo probabilmente non mi hanno visto" Si può anche prenderla poeticamente,come vista e cantata dal vagabondo dalle suole di vento come siamo andati ot Cesaregiancarlo starà bestemmiando in tredici lingue. Del resto,ci si lamenta della tecnologia totalizzante e invasiva,del controllo distopico ecc. quando basta un(essere ed avere)niente-economico e sociale- per esserne immediatamente,facilissimamente esclusi ed esenti; tranquilli che non ci cercherà nessuno. |
| inviato il 07 Febbraio 2018 ore 8:33
Temo che quello esposto da Silvano sia proprio l'unico modo che il sistema attuale "concede" per estraniarsi dal sistema stesso; ogni altra forma non è tollerata e quindi viene eliminata sistematicamente proprio perché costituirebbe una reale alternativa al sistema: faticosa, non da tutti condivisa, ma reale, mentre l'accattonaggio è solo una rinuncia a tutto, ma non costituisce un sistema alternativo, tant'è che senza un "aiuto" da parte del sistema stesso, sotto forma di associazioni umanitarie, Caritas e compagnia cantante, non potrebbe sopravvivere. Questo prova come l'accattonaggio non sia un vero sistema sociale, proprio perché non è autonomo. Una prova del fatto che i sistemi realmente alternativi vengono costantemente osteggiati fino alla completa distruzione sociale (e talora fisica) l'abbiamo in Amazzonia, in Africa, nelle grandi isole tra il Sud-est asiatico e l'Oceania ecc.; e guarda caso questa distruzione è sempre messa in opera dai popoli dotati delle tecnologie più avanzate nei confronti dei popoli meno tecnologici (al proposito leggetevi "Armi, acciaio e malattie" di Jared Diamond) |
| inviato il 07 Febbraio 2018 ore 8:33
tranquillo Silvano R.r. non sto bestemmiando, anche se è evidente che molti interventi sono OT, ma questo è il bello perché dimostra che il forum è vivo . Certo è che la mia intenzione , quando ho copiato quel lungo articolo , era quella di suggerirci di avere un po' di cautela nell'uso smodato delle nuove tecnologie. Ciascuno poi fa le sue scelte: io non uso Facebook, Twitter , spengo lo smartphone alle 17, massimo alle 18 e lo riaccendo verso metà mattinata. Non rispondo a numeri che non sono già in memoria sul telefono e nemmeno a numeri non visibili. Cerco di usare con moderazione il web anche se il fatto di lavorare con paesi stranieri con orari molto differenti (ad esempio : Australia, Hong Kong) mi porta a leggere le email in orari non canonici. Per fortuna la scelta di come vivere ci appartiene ancora (fino a quando ?) |
| inviato il 07 Febbraio 2018 ore 8:37
Pensa che io ho rinunciato da anni a guidare l'automobile, mi ostino a non usare il telefonino e questo di Juza è l'unico spazio "social" a cui sono iscritto (almeno la passione per la fotografia concedetemela ) |
| inviato il 07 Febbraio 2018 ore 9:15
“ al proposito leggetevi "Armi, acciaio e malattie" di Jared Diamond „ quel libro spiega cosa è successo in questi ultimi 13.000 anni. Dal punto di vista antropologico gli eventi più importanti e perchè è andata così. Parla del fatto che una distribuzione continentale equatoriale (eurasia) ha favorito uno sviluppo tecnologico-culturale rispetto ad una distribuzione nord sud (americhe). Parla di come le malattie portate dagli europei in America siano state le prime armi per far fuori i nativi. e di tante altre cosucce. |
| inviato il 07 Febbraio 2018 ore 9:34
“ Parla del fatto che una distribuzione continentale equatoriale (eurasia) ha favorito uno sviluppo tecnologico-culturale rispetto ad una distribuzione nord sud (americhe) „ Esattamente, e lo sviluppo tecnologico differenziato ha sempre portato a diseguaglianze che non sono mai state recuperate, anche perché la tecnologia porta appunto al concetto di "sviluppo", che a sua volta necessita di ricerca di nuove risorse e questa ricerca si esplicita inevitabilmente con la colonizzazione dei territori ancora "vergini" dal punto di vista dello sfruttamento tecnologico, con la conseguente estromissione delle popolazioni già insediate. Il problema è che questa logica di ricerca delle risorse sembra non dipendere direttamente dalle ideologie (capitalismo, comunismo ecc.), ma solo dalle necessità dello "sviluppo" tecnologico, e nessuna ideologia ha finora rinunciato alla tecnologia. |
| inviato il 07 Febbraio 2018 ore 10:03
Mah, l'eremitaggio mi sembra una condizione non "naturale". L'uomo è un animale sociale appunto... anche se probabilmente megalopoli come Città del Messico non rappresentano il modello ideale. Una giusta via di mezzo potrebbe essere spostarsi a vivere in una piccola cittadina immersa nella natura... Comunque le soluzioni se ci sono e si possono trovare sono comunque a livello individuale. Si esce dagli schemi ma gli schemi restano quelli... Ritornando all'uso della tecnologia... ripeto va anche un po' contestualizzato. Una volta che si è inseriti in un ambiente "sano" anche la tecnologia, secondo me, tende ad assumere valori positivi di "supporto", "connettività" e progresso. Se invece si vive "soli in mezzo alla folla", se si è un "otaku", probabilmente porterà invece ad accelerare e ad acuire l'isolamento dando, come una droga, finti sollievi in forma di endorfina alla vista di un mi piace su un proprio post. |
user35763 | inviato il 07 Febbraio 2018 ore 10:44
“ Daniele Ferrari@ Il problema è che questa logica di ricerca delle risorse sembra non dipendere direttamente dalle ideologie (capitalismo, comunismo ecc.), ma solo dalle necessità dello "sviluppo" tecnologico, e nessuna ideologia ha finora rinunciato alla tecnologia. „ Lo sviluppo,sia economico che tecnologico-sono correlati-è un cane che si morde la coda con coazione a ripetere,impossibilitato a fermarsi o anche solo rallentare. Costretto ad un continuo crescere. Non esiste possibilità di decrescita felice con atterraggio morbido. Cambiare paradigmi porterebbe ad un crollo della torre dei tarocchi; un effetto domino planetario. Significherebbe assistere a disastri immani("A peste, fame, et bello, libera nos Domine! A flagello terrae motus, libera nos Domine!"; provabili guerre mondiali, anche) nel relativo immediato di generazioni, un prezzo altissimo in vera fame e vera sete, vere guerre, in vite, milioni vite, da pagare per tutta la popolazione (questa frittata,come tutte le altre,non si può fare senza rompere uova)mondiale artificialmente lievitata sino al parossismo dall'avvento della rivoluzione tecnologica e industriale. Un prezzo altissimo per tornare ad un numero, e una decrescita, naturalmente sostenibile. Lo sviluppo tecnologico(medico,sanitario,agricolo,alimentare ecc.)mantiene in numero crescente e in vita la popolazione mondiale che in virtù di esso è prolificata,anche e soprattutto nelle aree apparentemente meno toccate e interessate dal benessere. Sempre di Diamond leggere il successivo saggio "collasso",capitolo X parte terza: "Malthus in Africa:il genocidio in Ruanda";il benessere e progresso agricolo e sanitario importato debella la mortalità infantile,consente l'aumento della popolazione,la popolazione aumentata richiede ancora più progresso e sviluppo per mantenersi,continuando intanto ad aumentare,ad un certo punto il meccanismo cede ed è l'apocalisse dei machete,milioni di morti-hutu e tutsi solo pretesti_per darsi spazio,terra e cibo,per sfoltirsi. Se dovesse succedere un ingrippo(chi in coscienza potrebbe augurarsi tutto ciò?)succederà da se(vedi ancora Malthus)per cause naturali di forza maggiore. Prometeo ha rubato il fuoco,Pandora ha scoperchiato il vaso,e ora sembra che non resti altro da fare che pedalare sempre più veloce o pagarne le conseguenze. |
| inviato il 07 Febbraio 2018 ore 11:37
“ Se dovesse succedere un ingrippo(chi in coscienza potrebbe augurarsi tutto ciò?)succederà da se(vedi ancora Malthus)per cause naturali di forza maggiore. „ Ed è quello che presto o tardi accadrà, perché lo sviluppo sta incontrando un ostacolo che prima non c'era: non ci sono più nuovi territori in cui cercare risorse per mantenere la crescita della popolazione |
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