| inviato il 20 Gennaio 2018 ore 12:01
Per chiarire qual è la mia posizione sul paesaggio (per quel che può interessare...), le foto di Zulian e Lombezzi nella pagina precedente dicono molto di più su Milano di quanto i due link nel primo post dicano sulla montagna. |
| inviato il 20 Gennaio 2018 ore 12:20
Io concordo ma non credo che gli autori della prime foto del post avessero quel intento. Quel tipo di foto mi ha affascinato all'inizio ma poi, con l'aumentare del numero mi ha un tolto il wow di bocca, se non sono proprio incredibili. Ovviamente pur riconoscendone la difficoltà e la maestria di chi le ha fatte. Io non saprei rifarle neppure simili |
| inviato il 20 Gennaio 2018 ore 12:51
In effetti la visione "naturale" non ci stanca mai perché ci viviamo dentro, e la selezione naturale ci ha adattato a questo, tuttavia apprezziamo anche le novità che si discostano da questa visione; solo che probabilmente le apprezzeremmo molto di più se rimanessero circoscritte alle opere dell'autore che quella novità l'ha proposta per primo (insomma, se rimanesse circoscritta ad uno "stile personale"); a lungo andare l'imitazione di quelle impostazioni, per quanto ben realizzata, tende a far crollare il livello di apprezzamento. |
| inviato il 20 Gennaio 2018 ore 13:10
@Daniele Ferrari: condivido, ed aggiungo. La saga del "dollaro" nel genere dei "spaghetti western" di Sergio Leone sono riconosciuti universalmente dei capolavori, per inquadratura, sceneggiatura, fotografia, e non di meno le colonne sonore di Ennio Morricone. Il fatto che altri autori e registi, italiani e non, abbiano scimmiottato il genere, ha contribuito a depotenziare nel tempo la bellezza originaria. Pur riconoscendo a 50 anni di distanza, quei capolavori cinematografici, vuoi per le ossessive repliche televisive, vuoi per la banalizzazione di quel genere messo in campo dal cinema di serie b, un po' di "stanchezza" direi che è fisiologica. |
user90373 | inviato il 20 Gennaio 2018 ore 13:56
Se paragoniamo il paesaggio "naturale" ad un discorso succede che, a volte, cambiando una sola virgola tutto cambia, mentre, altre volte, anche cambiando tutte le parole del testo il senso resta quello; forse è questo che attiva la sensazione di "assuefazione", gira che ti rigira assistiamo sempre alla rappresentazione di un mondo antropocentrico. |
| inviato il 20 Gennaio 2018 ore 14:35
Pode per rispondere dal punto di vista tecnico cercati le tecniche di color dodging, light bleeding e orton. Sono loro a dare quell'effetto...insieme ad altri.passaggi per ottenere quel mood "dark" Ryan dyar, ted gore, e l'immancabile sean bagshaw hanno tutorials in merito.... Enrico (fossati) è un amico e un gran bravo fotografo...i suoi tutorials sono ottimi ma devi prima farti le basi sulle maschere di luminosità.... Parlando del discorso stilistico ognuno ovviamente ha i propri gusti.... Personalmente applico parte di quelle tecniche, ma in generale bisogna stare piuttosto attenti a come si usano....i rischi sono due.... Risultare pacchiani e totalmente fuori luogo (ultimamente ho commentato qui alcuni buoni esempi di sto fenomeno) o risultare omologati....buon gusto, studio, visione di molti scatti ti aiuteranno a trovare uno stile piacevole e personale |
| inviato il 20 Gennaio 2018 ore 17:10
Grazie mille Angus.....cercherò sicuramente le "tecniche" che hai scritto........ |
| inviato il 20 Gennaio 2018 ore 18:01
Ma dal punto di vista tecnico, non estetico, le due foto che ho postato di Milano, nessuno mi ha chiarito se sono colori naturali "out of the camera", profili Adobe standard o Camera Neutral, tanto per capirci, o frutto di postproduzione. A me, ad occhio sembrano manipolate, ma non saprei dirlo con certezza, né saprei dire manipolate come; ho la sensazione che ci sia qualcosa tipo modifica di saturazione vividezza, chiarezza ed esposizione ma non ho certezze. |
| inviato il 20 Gennaio 2018 ore 18:05
C'è sicuramente una buona quantità di produzione che coinvolge sia contrasti (macro e micro) che luminosità che ovviamente colore... |
| inviato il 20 Gennaio 2018 ore 19:44
Qualcuno saprebbe consigliare qualche sito o video che illustri le tecniche usate nelle 2 foto di Milano pubblicate in uno dei commenti precedenti ? Grazie, Simone |
| inviato il 20 Gennaio 2018 ore 21:48
Diciamo che (sempre per quel che può interessare....) mi pare più significativo, importante, originale lavorare sul contenuto che si è in grado di mettere dentro una foto di paesaggio piuttosto che sulla sua semplice (o semplicistica) valorizzazione estetica. Il paesaggio ha molte storie da raccontare (la foto di Lombezzi è emblematica) e i "fuochi d'artificio" tendono a nasconderle. Parlando di montagne, mi piacciono le Alpi di Andrew Phelps www.andrew-phelps.com/alpine-half-life/ Ma mi rendo conto di fare un discorso "di minoranza". |
| inviato il 20 Gennaio 2018 ore 22:02
Seguo interessato... |
| inviato il 20 Gennaio 2018 ore 22:18
@Ale z il tuo non è un discorso di minoranza.... Probabilmente intendi esprimere un concetto differente... Ma per come lo hai posto si ha l'impressione che tu ti stia elevando ad un livello "superiore" rispetto a chi apprezza un determinato stile.... Già stile...perché pur sempre di stile parliamo...il contenuto può esserci anche se si produce all'americana.....così come il contenuto può non esserci se si fa una produzione minimale degli scatti.... Sono stato io per primo a far notare il fatto che lo stile pomposo all'americana tende a spersonalizzare e ad omologare....ma se da un lato questo è vero dall'altro è clamorosamente sbagliato generalizzare.... |
| inviato il 21 Gennaio 2018 ore 1:15
Piccolo aneddoto. Tempo fa partecipai ad un concorso fotografico e, data la mia scarsa abilità fotografica, non venni nemmeno selezionato (stessa cosa mi è capitata alle Call di MilanoMeravigli, ma ormai ci ho fatto il callo). Comunque sia, alla fine della premiazione i giurati si trattengono a parlare del più e del meno ed una mostra ad un'altra un libro di fotografie. A questo punto la seconda domanda: "ma di quando è questo libro?" e la prima "è di due anni fa", "ah, in effetti si vede che sono non molto recenti, oggi una rivista non le accetterebbe per la pubblicazione, hanno un aspetto un po' superato (erano foto del carnevale di Schignano in Val d'Intelvi, Lago di Como), sai com'è oggi le riviste tendono a non prendere in considerazione le foto se hanno uno stile datato di sei mesi". Ho lavorato per 25 anni ne comparto tessile e so come funzionano le tendenze moda, la variantatura dei disegni l'alternarsi della moda coloristica nel succedersi delle stagioni AI e PE, l'obsolescenza programmata l'hanno inventata gli stilisti ed i variantisti. Ma sappiamo che qui si parla di industria. Che questo concetto si applichi alla fotografia è cosa che a me ha fatto specie. Posso capire che questo concetto possa valere alla fotografia di moda, ma per la foto di paesaggio, di architettura, di reportage, per la foto Street per l'esplorazione urbana? A me la cosa fa francamente sorridere, anzi fa proprio cadere le braccia. E qui mi riallaccio al discorso sullo stile. Lo stile in fotografia è concetto abbastanza fumoso. Per farsene un'idea basterebbe al riguardo leggere le righe che in proposito scrisse Susan Sontag negli anni 70 e che, a mio modo di vedere, restano ancor oggi valide. Che si possa chiamare "stile" l'applicazione di una tecnica di postproduzione o di un'azione o una serie di azioni di Photoshop è cosa che io stento a credere e di cui dubito. Questa cosa in genere sconfina nell'effettismo e nel manierismo. Che poi si arrivi allo "stile Primavera-Estate" applicato al paesaggio significa toccare vette di ridicolo. Ma chi volete che mai si ricordi di un autore fotografico per avere prodotto le "varianti di tendenza della stagione Primavera-Estate 2017 o Autunno-Inverno 2018? |
| inviato il 21 Gennaio 2018 ore 8:14
Buongiorno a tutti. Voglio premettere che essendo un neofita della fotografia e (purtroppo) neanche naturalmente dotato forse non ho la capacità critica per poter esprimere giudizi.......però in parte di questa discussione sto notando che si stanno dando giudizi personali che OVVIAMENTE è GIUSTAMENTE ogni uno può esprimere..... ma senza che nessuno se ne offenda..... se uno chiede “quali sono gli ingredienti della carbonara????” Che senso ha rispondere “ma la carbonara è pesante e fa ingrassare” o “ma a me piace più la pasta con la pomarola”.......???? Non lo capisco...... mi trovo d'accordo con Angus..... Io sto cercando di imparare qualcosina e “rubare” da quelli che a mio giudizio sono dei bravi fotografi o artisti.......è altrettanto ovvio che se continuerò questo hobby troverò un mio stile che non per forza sarà uguale a qualcun altro....Però ora sono veramente all'inizio e HO BISOGNO di “copiare” delle tecniche perché altrimenti come faccio a capire se e quanto mi piace questo o quello.....per non parlare poi del trovare un mio QUESTO E QUELLO. SCUSATE TANTO non voglio né offendere ne tantomeno giudicare nessuno e se qualcuno se la prendesse per quello che dico chiedo scusa ........ |
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