| inviato il 10 Gennaio 2018 ore 18:31
Quando parlo di istituti professionali parlo di quelli pubblici che ti danno il diploma (non di costosi istituti privati), quello che ancora non hai preso. Non parlo di pezzo di carta, parlo di formazione, lì ti insegnano dalle basi e ti fanno anche fare pratica. Sennò scusa, come vorresti imparare? Ma poi... se i consigli che ricevi non ti convincono e sei come convinto (solo tu) che ci siano altre strade, perché non le percorri? Se nessuno te ne indica altre forse è perché non ce ne sono. |
| inviato il 10 Gennaio 2018 ore 18:49
“ permettimi.. Non sei vecchio da buttare. Ma certamente, a quanto traspare dai tuoi scritti, sei invecchiato buttando tempo. Personalmente ho vissuto (e mantenuto una grande famiglia) riuscendo a guadagnare da mestieri piuttosto improbabili ma molto divertenti e piacevoli.Quindi, potrei essere la conferma che quel che dici e' vero. Del resto, esistono registi e dunque e' una professione possibile. Credo pero' che quello che davvero ti impedisce di diventare regista... il tuo primo problema da risolvere assolutamente. Pena il fallimento delle tue aspirazioni, sia proprio come ti poni nei confronti della professione. Il tuo atteggiamento e' il primo e maggiore ostacolo da rimuovere dalla tua strada. La zappa in genere insegna... e, per favore, non prenderlo come un consiglio dettato da invidia. Non ho nessun motivo per provare invidia nei tuoi confronti. „ Sono d'accordissimo con tutto quello che hai scritto. E' un problema che sto cercando di risolvere, non è facile. Poi io la gente che lavora la rispetto, ho avuto discussioni con mio nonno che ha 90 anni, io capisco i suoi punti di vista, ma lui non capisce che le persone sono tutte diverse, che abbiamo anni e anni di differenza, io non ho vissuto e se ho vissuto qualche esperienza me la sono imposta, lui ha dovuto far fatica, ma io non ci posso fare niente, se non sono nella situazione di far fatica non me la posso creare. Però arriva sempre il momento, se voglio veramente prendere questa strada che dico di fatica ce ne sarà, ma sarà fatica diversa. Sulla questione della zappa e dell'invidia, è per dire, non è che ce l'ho su con nessuno, ma sembrano venir fuori questi discorsi quando uno cerca di capire come realizzare i propri sogni e aspirazioni, ritenuti impossibili da altri, a volte quasi invidiosi che esista ancora chi pensa a certe cazzate. Io penso sia quasi un'invidia inconscia, che fa quasi arrabbiare, data l'illusione del sognatore che non dovrebbe quasi esistere. Quando si dice beati i sognatori. Ma come i miei luoghi comuni da eterno adolescente, ci sono altri luoghi comuni da una prospettiva diversa come il vai a lavorare, vai a zappare ecc. |
| inviato il 10 Gennaio 2018 ore 18:55
“ lacune.. MrGreen e come penseresti di fare pratica?.. pagando un set , attori, professionisti e simili? Un po' come dire voglio fare il Generale in guerra ed imparare facendo pratica.... datemi un esercito pronto ad immolarsi.. armi.. ed un nemico da combattere...PRESTO!!! ti rendi conto della fesseria che hai detto? „ No, non voglio fare il Generale, voglio fare il Caporale. E se per fare il Caporale devo fare il soldato semplice lo posso fare, solo che il cinema e l'arte non sono una questione di vita o d morte, posso anche provare a fare direttamente il Caporale con dei soldati, se sono in grado di dimostrarmi come Caporale, mentre se vado male posso fare il soldato oppure congedarmi. |
| inviato il 10 Gennaio 2018 ore 19:01
Rottentrip dai retta a chi ti consiglia di studiare. Non è[ vero che non ti servirà, al contrario è fondamentale. Il punto invece potrebbe essere che riprendere gli studi e una cosa che pui fare ora, mentre cercare "la tua strada" ti fornisce l'alibi per continuare a rimanere nel limbo dei sogni nel cassetto. La prima cosa che dovresti fare, a mio modo di vedere, è cambiare il modo in cui ti poni. Esamina con attenzione ciò che hai fatto da quando hai lasciato gli studi e decidi in onestà se serviva tutto questo tempo per decidere cosa fare o semplicemente hai perso tempo. Se hai perso tempo allora direi che è arrivato il momento di dare un senso al tempo che passa, perché forse è vero che ti senti morto se fai un lavoro che ti appaga poco, ma di sicuro se sprechi tempo ad autocommiserarti e ad aspettare il colpo di fortuna non puoi sentirti vivo. Metti in discussione un poco te stesso e cerca di svegliarti dal torpore. Se invece ti rendi conto di aver utilizzato al meglio il tuo tempo, allora continua così, ma questo puoi saperlo solo tu. Un saluto |
| inviato il 10 Gennaio 2018 ore 19:03
A questo punto, se l'idea di imparare un mestiere non ti attira, se la tua passione è il cinema, piuttosto che provare subito come regista (con i soldi di chi)... Scrivi. Un libro, un fumetto, un soggetto, una sceneggiatura. Poi prova a vendere il tuo prodotto. Investimento economico zero. |
| inviato il 10 Gennaio 2018 ore 19:09
“ Quando parlo di istituti professionali parlo di quelli pubblici che ti danno il diploma (non di costosi istituti privati), quello che ancora non hai preso. Non parlo di pezzo di carta, parlo di formazione, lì ti insegnano dalle basi e ti fanno anche fare pratica. Sennò scusa, come vorresti imparare? Ma poi... se i consigli che ricevi non ti convincono e sei come convinto (solo tu) che ci siano altre strade, perché non le percorri? Se nessuno te ne indica altre forse è perché non ce ne sono. „ Io ho provato a fare qualche ricerca qualche anno fa, ma non ho trovato istituti con indirizzo cinema... E poi mi sono informato parecchio su internet nell'ultimo anno, tra libri, video ecc. ho imparato parecchio, per essere partito da zero, ho visto migliaia di film(non solo quest'anno ovviamente, anzi quest'anno ne avrò visto uno al mese) e visto making of relativi ad essi e ho ancora tantissima roba da leggere e da vedere, solo che iniziare a far pratica mi blocca per il motivo che la gente sarebbe scettica, mi vedrebbe un × di 30 anni che non ha capito niente dalla vita... avrei preferito sicuramente questa situazione 10 anni fa, non è che sono felice di avere questa "convinzione" adesso... Io sono stressato per il fatto che mi manca quella convinzione e determinazione che mi sarebbero utili sia per un percorso di studi, anche da autodidatta, che per riuscire a raccattare gente. Qui in Italia non c'è un sito come Craigslist o Gumtree, che usano nei paesi anglosassoni, qui c'è tutto un po' sparso e trasandato. L'anno scorso ho vissuto in Canada, ma il mio carattere insicuro mi ha portato ad esitare, perchè nell'ultimo periodo misi un annuncio e della gente mi rispose, solo che era troppo tardi. Devo smettere di essere così, questo è il mio problema più grande, forse ho bisogno di uno psicologo o semplicemente esprimere me stesso e fregarmene di tutto. Certo devo studiare e non smetterò mai di studiare, solo che non voglio farlo in scuole che girano intorno e non fanno fare pratica. Poi oh, sono sempre aperto a consigli e potrei valutare. Quello che ho imparato leggendo e vedendo video a riguardo è che una scuola di cinema alla fine serve per fare conoscenze con gente che ha la passione in comune e per chiedere direttamente a degli esperti. |
| inviato il 10 Gennaio 2018 ore 19:15
L'ITSOS Albe Steiner di Milano ha l'indirizzo cinema, ed è una scuola pubblica. www.itsosmilano.gov.it/ |
| inviato il 10 Gennaio 2018 ore 19:34
“ A questo punto, se l'idea di imparare un mestiere non ti attira, se la tua passione è il cinema, piuttosto che provare subito come regista (con i soldi di chi)... Scrivi. Un libro, un fumetto, un soggetto, una sceneggiatura. Poi prova a vendere il tuo prodotto. Investimento economico zero. „ i soldi col tempo si trovano, se veramente si trovano persone interessate i soldi si mettono insieme. Quello che devo fare sì è scrivere, perchè è la cosa più economica da fare e serve per potersi fare conoscere. Solo che appunto la questione di questo topic era se dedicarmi completamente alla scrittura(con studi relativi) inventando storie su storie, personaggi, mondi, ecc,(tutta roba che ho già), oppure convincermi che posso avere a che fare con degli attori e fare cinema. Che poi gli attori dipende Pasolini ne usava pochissimi e gli altri non erano attori, però è comunque un mestiere che punta sull'arrivare a patti con delle persone tranquillamente. A certe persone piace, ma a me il cinema piacerebbe per la visione che potrei dare più che altro. “ Rottentrip dai retta a chi ti consiglia di studiare. Non è[ vero che non ti servirà, al contrario è fondamentale. Il punto invece potrebbe essere che riprendere gli studi e una cosa che pui fare ora, mentre cercare "la tua strada" ti fornisce l'alibi per continuare a rimanere nel limbo dei sogni nel cassetto. La prima cosa che dovresti fare, a mio modo di vedere, è cambiare il modo in cui ti poni. Esamina con attenzione ciò che hai fatto da quando hai lasciato gli studi e decidi in onestà se serviva tutto questo tempo per decidere cosa fare o semplicemente hai perso tempo. Se hai perso tempo allora direi che è arrivato il momento di dare un senso al tempo che passa, perché forse è vero che ti senti morto se fai un lavoro che ti appaga poco, ma di sicuro se sprechi tempo ad autocommiserarti e ad aspettare il colpo di fortuna non puoi sentirti vivo. Metti in discussione un poco te stesso e cerca di svegliarti dal torpore. Se invece ti rendi conto di aver utilizzato al meglio il tuo tempo, allora continua così, ma questo puoi saperlo solo tu. Un saluto „ Ecco, come ho già forse detto il modo in cui mi pongo è sbagliato e me l'ha fatto notare anche un mio amico, lui tra l'altro crede nelle mie capacità, ma mi dice che mi presento male, troppo schivo inizialmente e modesto per poi magari spiegare grossolanamente come se fossero tutte cavolate le cose che dico. Un po' ho cambiato il mio atteggiamento ultimamente, però rimango riservato e non mi esprimo come dovrei. Sullo studiare ho espresso il mio parere, e regionandoci, vedendo qualcuno che l'ha affermato, ormai ne sono convinto che non serve un titolo di studio, non dico che non serva studiare. Io studierò sempre nella mia vita, mi informerò su ciò che mi interessa fino alla morte e se l'ho fatto male fino ad oggi, troverò un modo per farlo meglio. Da 10 anni a questa parte potrei dire che i primi anni mi ero quasi convinto a lasciare stare tutto, portando avanti saltuariamente qualcosa. Dopo diciamo 5 anni ho capito che veramente stavo buttando del tempo, poi la crisi non ha aiutato, portandomi a fare lavori vari e lavorando in nero. Ad un certo punto ho deciso di provare a viaggiare, io non avevo mai viaggiato in vita mia e sono andato in Australia, disorganizzato e ho buttato il visto turistico lavorativo di un anno stando due mesi... Sono tornato e ho capito che avrei potuto interessarmi sul serio al Cinema, così provai a riprendere abbastanza seriamente, ma dopo qualche mese mi si è rotto l'hard disk pieno di roba che mi portavo dietro da sempre... Mi demoralizzai parecchio, anche se non avevo fatto ancora praticamente niente ci stavo credendo.. Nei 3 anni successivi sono riuscito a riscrivere un poò di idee qua e la, note, disegni, testi, ecc. ma tutte bozze. Nell'ultimo anno mi sono informato parecchio sul cinema e tutto quello che c'è dietro per farlo davvero. Ho provato ad andare a Vancouver da solo per 6 mesi, vedendo se c'era qualche opportunità, ho girato la California da solo per 20 giorni. Ecco qua, sono un po' stupido, un po' sfigato e sono sicuramente insicuro. Sono ancora punto e a capo e devo risolvere i miei problemi, che però forse ho capito quali sono. Se ho scritto decentemente ok, se no se ho scritto male pace, già a pensare e scrivere ci vuole troppo tempo, se dovessi pure correggere tutto per dimostrare che so scrivere, continuerei ad oltranza. Ci lavorerò su. |
user14286 | inviato il 10 Gennaio 2018 ore 20:18
Scusa Rotten...per curiosità...ma tu attualmente svolgi un qualche tipo di lavoro o ti reputi troppo altolocato per poterti sporcare le mani come noi comuni mortali con delle banali attività manuali?? |
| inviato il 10 Gennaio 2018 ore 20:46
Ma non prendertela, cioè, alora, pensala così, so che è difficile: Io non voglio farmi una famiglia perchè prima voglio trovare il mio posto nella società, anche se la società continua a non piacermi e penso che niente abbia senso, cioè quidni perche' dovrei farmi una famiglia? Dovrei poi avere dei figli? Che figli potrei avere essendo un padre perdente che è rimasto inebetito per anni? Sono anche quasi vecchio per diventare padre. Perchè dovrei continuare ad arrampicarmi sugli specchi, quando potrei fermarmi e capire che sto veramente cercando di arrampicarmi su uno specchio? Sono tornato un mese fa dal Canada, dove ho lavorato in un ristorante-pizzeria per 6 mesi, adesso sto pensando se stare in brianza, cambiare o andare ancora all'estero, perchè non mi trovo a mio agio ancora. Ma ormai mi sa che cerco lavoro qua per qualche mese e poi provo a cercare qualche altro lavoro inotnro a Bologna, che mi ispira di più. O se posso me ne vado in Nuova Zelanda. Ma non credo, ho speso troppi soldi quando ho smesso di lavorare in Canada. Avremmo età diverse probabilmente, non so, ma anche i 30 enni di oggi sono diversi da quelli delle altre generazioni e io più degli altri, ma altri come me, alla fine si vive, che dobbiamo fare. Però adolescenti e ragazzini lo siamo stati tutti e secondo me in quel periodo si pensano cose comuni in tutte le generazioni, da ragazzino capisci delle cose che poi non puoi fare, che non puoi continuare a fare e alla fine segui gli adulti, poi rischi di non diventare mai adulto se non te ne convinci. |
| inviato il 10 Gennaio 2018 ore 21:43
" i soldi col tempo si trovano, se veramente si trovano persone interessate i soldi si mettono insieme. " Quindi fammi capire, qualcuno dovrebbe pure finanziari? Ma a che titolo? Che credenziali hai? Io non so se ti rendi conto di quello che dici, sembra che tu sia sceso da un altro pianeta! Finora mi pare che tutti ti abbiamo risposto cercando fi darti consigli, farti ragionare, ecc. ecc. Ma la conversazione sta assumendo tratti comici, o sarebbe meglio dire tragici. Scusa la franchezza, non è per infierire, mi rendo conto che stai vivendo una situazione difficile, so quanto può essere brutta l'insoddisfazione, credo che chi più chi meno l'abbuamomprivata tutti, ma nel tuo caso a miommodedto avviso ci sono altre problematiche che non ti fanno rendere conto che stai facendo dei sogni senza però porre vasi concrete perché questi si realizzino. Prima dovresti capire come risolvere questi tuoi problemi personali, poi capire a mente lucida se questi sogni sono veramente realizzabili e infine capire come: sicuramente mettendo studi concreti (non tutorial su internet) al primo posto. |
| inviato il 10 Gennaio 2018 ore 22:04
“ Io ho provato a fare qualche ricerca qualche anno fa, ma non ho trovato istituti con indirizzo cinema... „ Ce ne sono eccome se ce ne sono... al di là del centro di Roma che prende pochissime persone ogni anno... C'è Bologna, c'è la laurea di arti visive dello IUAV a Venezia, c'è il centro di Milano, che è pure molto più vicino a te.... In generale dove ci sono le cineteche ci sono anche dei corsi. E a Milano c'è una delle cineteche più antiche e grandi d'Europa. Devi prima terminare le superiori e poi fare un percorso di studio tra Accademie di Belle Arti (ce ne sono 2/3 pubbliche che rilasciano lauree) e centri sperimentali di cinema. In 7-8 anni di studio a tempo pieno dovresti cavartela per cominciare a fare lo stagista e il galoppino in qualche produzione (più facile all'estero, visto l'esigua produzione italiana). Per iniziare potresti collaborare e fare esperienza con i videoclip dei gruppi musicali della tua zona. Agli inizi i primi video li fanno collaborando con ragazzi del posto. Ci sono artisti famosi che hanno mollato tutto e cambiato "vita" dandosi all'arte tardi. Cercati la biografia di Franco Fontana ad esempio.... ha iniziato a fotografare da amatore a 28 anni e pochi anni dopo ha lasciato la sua carriera nella falagnameria per diventare uno dei più importanti fotografi italiani. Insegna a livello universitario anche all'estero. Bisogna darsi da fare parecchio e non è detto che ci si riesca. |
| inviato il 10 Gennaio 2018 ore 23:06
Vivi nel mondo delle favole. Cosa buona e giusta se hai 20 anni, ma alla tua età diventa un problema. E' un po' come l'alcool: a 20 anni se ti ubriachi e vomiti sei “cool”, a 30 sei un alcolizzato. Ho lavorato per tanti anni nel cinema, cioè sui set, e ti posso garantire che, anche se non sembra, è un lavoro molto complesso e bisogna essere preparati. Tutti i ruoli, anche i più (apparentemente) banali hanno bisogno di preparazione e professionalità. Immaginare di mettere su una troupe senza preparazione tecnica è da pazzi. Il solo campo-controcampo è un concetto difficile da assimilare e c'è addirittura una figura professionale che praticamente controlla solo questo, ovvero che gli sguardi, le inquadrature ecc siano corretti. Si chiama segretaria di edizione (di solito è una donna), o, per dirla all'americana e in modo più corretto, Continuity. Lavoro difficilissimo che non si impara dalla mattina alla sera. Basta un piccolo errore, di cui ti accorgi solo in fase di montaggio, e sei fotttuto. Ti tocca buttare tutta la scena, sempre se non vuoi fare la figura del pagliaccio. Ho assistito a litigate scioccanti fra la segretaria di edizione e l'operatore o il direttore della fotografia per un controcampo. Ah ecco, il direttore della fotografia. Non si fa senza aver studiato. Non si tratta semplicemente di scattare una “foto in movimento”. E' un lavoro difficilissimo, in cui bisogna stare molto attenti. Ci sono luci, raccordi ecc, anche in questo caso, un minimo errore ed è tutto da buttare. E' un lavoro complesso anche per un cortometraggio amatoriale (sempre se non si vuole fare la figura dei buffoni). E bisogna studiare, studiare, studiare… Elettricisti? Non sono di certo gli elettricisti di casa. Anche in questo caso è un lavoro complesso e faticoso. Poi ci sono attrezzisti, ispettori di produzione, organizzatori, location manager…. E non solo, ci sono tantissimi termini specifici, cioè parole e modi di dire molto articolati che bisogna conoscere. Pensa che figura di merda se l'operatore ti propone di fare un pick-up della scena, e tu non sai cosa significa…. L'aiuto regista. Si chiama così, ma in realtà è un tecnico, una sorta di motore del set. La gente pensa che l'aiuto regista sia quello che consiglia al regista. Niente di più sbagliato. L'aiuto regista può passare intere giornate senza nemmeno dire una parola al regista. L'aiuto regista è un tecnico e si fa un culo così. Immaginando una foto in posa di una troupe, l'aiuto regista è quello più sudato e stanco (e con il walkie talkie). E infine il regista. Altro lavoro difficilissimo, stressante, opprimente. Chi non ha mai visto un set non ha nemmeno chiaro cosa fa il regista. Ci sono alcune persone che credono che il regista prende in mano la telecamera (meglio dire cinepresa) e fa il film, come se fosse in teatro. Magari fosse così semplice. Ma tu sai come si gira un film? O meglio, hai una minima idea di come si gira un cortometraggio amatoriale, con un minimo di qualità? Quante cineprese si usano, come è strutturata la giornata, quale campo scegliere? Una risposta alle domande te la do io: di norma, nel 99,9% dei casi si usa 1 cinepresa. Soltanto una. Lo sapevi? Molti pensano che si usano tante cineprese, una per ogni inquadratura. Sbagliatissimo... La gente percepisce il cinema come un non-lavoro. Sembra che tutti si divertono e che sia tutto facile. Non è affatto così. Non solo è stressante, anzi massacrante, ma bisogna avere un minimo di preparazione anche per un cortometraggio amatoriale. Come puoi pretendere di essere regista-artista se non hai la minima idea di come si fa? E' come se un giorno io dicessi “da oggi voglio fare il chirurgo. Vieni sul lettino Rottentrip che ti tolgo la milza, mi hanno detto che è facile”. mi prenderesti per matto. Comunque alla tua età, ovvero 30 anni, sei già troppo in ritardo. Per pretendere di fare il regista, a 30 anni avresti già dovuto fare qualche cortometraggio e vincere qualche concorsino. Invece mi sa che hai passato la tua vita a farti pippe mentali su quanto "saresti" bravo e geniale senza però compicciare niente di concreto, almeno da come scrivi nei tuoi interventi. Ricordati, o meglio sappi, che non sei un predestinato, non sei migliore degli altri e la Madonna, Gesù o chi diavolo vuoi non ti vogliono bene più degli altri, non credono che sei speciale e non ti renderanno speciale. E' tutto in mano a te. Ci sono migliaia di persone che vogliono fare il regista e si sono fatti un culo così per entrare nel sistema cinema. Pochi ce l'hanno fatta moltissimi hanno fallito. Di certo non stanno tutti ad aspettare te. Torna con i piedi per terra, ormai non sei più un bimbo. Vai al centro per l'impiego e trovati un lavoro in modo da portare a casa 1200 euri al mese come fanno tutti. E se vuoi un lavoro dignitoso prendi almeno un diploma di scuola superiore, non si può sentire uno di 30 anni che nel 2018 ha la terza media. |
| inviato il 11 Gennaio 2018 ore 15:26
Allora, per quanto riguarda le scuole io intendevo scuole che potrei fare, che non chiedono il diploma, non ne ho trovate, quando le ho cercate tempo fa. Ci sono corsi tenuti dalle scuole di cinema, dove fanno fare pratica, che sono costosi, oppure bisogna controllare vari workshop. Non dico che le opzioni non ci siano, ma la gente che insegna cinema si fa pagare. Io devo fare pratica, devo trovare dei compagni di viaggio, posso farlo. Io poi sono un × perchè non voglio dare importanza alle cose, sembra che parlo a vanvera e sarà vero, ma io mi sono informato parlando con e seguendo vari youtuber del mestiere bene o male, ho fatto un corso a Vancouver di 2 giorni chiamato Motion Picture Industry Orientation, a Los Angeles ho parlato con degli sceneggiatori sulla 60ina. Magari qua scrivendo mi pongo in modo diverso e qua in Italia c'è un'altra mentalità. Perchè mi è stato confermato che una scuola non è d'obbligo, un titolo di studio assolutamente non è d'obbligo. Non devo fare il chirurgo, non devo fare l'avvocato... Se guardate le interviste gli stessi registi lo dicono, Tarantino e Scorsese che sono tra i miei preferiti già da anni. Allora a questo punto è vero che c'è non dico invidia vera e propria, ma chi ha fatto un percorso si sente preso in giro da uno che dice che studiare non serve a niente, soprattutto se non è Scorsese. Certe cose che ho letto nei messaggi sono pensieri dati per scontati, quando si potrebbe evitare di dire di lasciare stare i sogni, di andare a lavorare, ecc. Perchè come ho detto sono luoghi comuni tanto quanto io sono un artista, la società mi fa schifo e tutte quelle cose lì, considerate da adolescente. Perchè dovrei essere ridicolo e comico? Se dico che i soldi e le persone si trovano col tempo è vero e con quelle persone si dovrebbe creare un rapporto, quindi parlare di soldi. Mica pretendo soldi da gente a caso, ma da gente che in qualche modo sa che persona sono. Cioè, io quando scrivo certe cose sembra che siano scontate come se cominciassi domani e trovassi la strada spianata... NO. Poi i probelmi personali devo risolverli, quella è una priorità. Voglio essere chiaro una volta per tutte: Ho aperto il topic giusto per vedere se qualcuno sa qualcosa e per ricevere dei consigli, visto che è il mio carattere il problema. Consigli sul dedicarmi completamente alla scrittura o se credere nel cinema. Mi sono stati dati alcuni consigli, ok, ma ho constatato che è molto più facile dire di lasciar stare. Se poi non so scrivere bene, anche perchè comunque scrivo tanto e di getto qua sul forum, migliorerò, la grammatica non è estinta. Se devo fare pratica praticherò. Che poi finirò come Nietzsche se dovessi mettermi a far capire alla gente che tante cose imposte dalla società e prese alla lettera, sono stupide tanto quanto i sogni, solo che i sogni non sono concreti e quindi visti come cazzate. Io poi non li considero neanche sogni, sono cose che potrei fare davvero, come ho scritto ho avuto delle conferme, continuerò a chiedere a quella gente allora, solo che non è facile parlarne come sul forum. Io non voglio considerarmi genio e niente, forse penso al dopo ed è quello che mi blocca, ma se veramente da un anno a questa parte avrò realizzato vari cortometraggi, scritto e starò per iniziare il mio primo lungometraggio o chissà cosa farò se sarò vivo? I discorsi di prendersi il diploma, andare a studiare a lavorare in miniera? Io per quello che so, come mi sono informato e studiato per conto mio, so che provare potrei provare, un paio di corticini li ho fatti, costringendo due miei cugini, ma non mi hanno soddisfatto, perchè voglio roba più complessa. Perchè non dovrei essere in grado di parlare con un direttore della fotografia, non per forza uno fatto e finito, ma uno che vuole ricoprire il ruolo? So che certe inquadrature si possono fare, che le videocamere hanno bisogno di luci e bisogna impostare la macchina di conseguenza, usare pannelli riflettenti, a composizione e via dicendo. Una persona che si occupa esclusivamente di quello, saprà dirmi cosa si può fare e cosa no e se c'è la giusta sintonia potrebbe anche fare da solo, facendomi preoccupare di altre cose. La cosa che mi viene più naturale è la scrittura, ma l'inventarmi situazioni o storie, perchè per il resto dovrei riprendere la grammatica o comunque concentrarmi un po' di più, rileggere, avere sempre un dizionario a portata di mano(internet). Lasciando quindi stare che potrei sapere o no di cinema, di scrittura o di quello che volete, avere talento o no, ma per fare il regista dovrei cambiare parecchio il mio carattere. Magari dentro di me ce l'ho il carattere e la testa per farlo, ma giusto perchè vedendo creato ciò che ho in mente e vedendo gente che ci tiene potrei essere motivato. Però oh per troppa gente è tutto legato allo studio, poi sembra che uno può essere pure un automa. Se poi per ogni cosa devo dire che non sminuisco nessuno, perchè ognuno è giusto che faccia quello che vuole, seguendo la strada che ritiene più opportuna, facendo il muratore laureato o il chirurgo autodidatta, è inutile continuare a discutere, perchè se io non voglio zappare quest'anno, la zappa ci sarà l'anno prossimo e mi accompagnerà per tutta la vita. Della terza media della quinta elementare, del diploma e della laurea io non me ne faccio niente, altra gente ne farà buon uso. Io da quando vidi l'ignoranza che dilagava tra i miei ex compagni delle medie qualche anno fa, trovatici per una pizzata, tutti diplomati, cominciai seriamente a pensare che i titoli di studio lasciano il tempo che trovano, cosa confermata frequentando gente laureata. Ognuno studia quello che c'è da studiare, magari studiando parecchio si ricordano più cose e si acquisisce un modo di parlare che un ignorante terzamediato come me non ha, nello scrivere magari,ma in cultura generale, dove ognuno ha le sue lacune, dipende dalla curiosità di una persona. Purtroppo per trovare un lavoro normale è facile dimostrare di essere delle persone adatte, mettendo nel curriculum un titolo di studio che è rilevante per scegliere il candidato, come la foto o l'età, poi si guarda l'esperienza. Qua in Italia funziona così, un datore di lavoro guarda il curriculum e dice: Questo ha la faccia da ×, ha 30 anni, ha fatto 50 lavori e ha la terza media... Questo è un bel bagai, ha 22 anni, diplomato in informatica e ha fatto un tirocigno... beh dai intanto gli faccio fare un altro tirocigno. Nei paesi anglosassoni non vogliono foto, non vogliono età e l'esperienza viene guardata se attinente alla richiesta, guardano le skill che la persona dice di avere brevemente ed è usata la lettera di presentazione al massimo, ma già a non avere foto ed età è diverso, loro danno possibiltà facendo il colloquio ad una persona che ha fatto una richiesta. Ah, il titolo di studio lo guardano nel caso serva, non per raccogliere i pomodori. Ho scritto tanto, spero che almeno in qualche modo mi serva questo tempo usato per scrivere, imparando dai miei errori, riflettendo sul fatto che voglio far capire che non sono un cretinetto sognatore e non lo sono mai stato, poi è normale che ce ne sono tanti, non ci conosciamo e fino a prova contraria posso esserlo agli occhi altrui. |
| inviato il 11 Gennaio 2018 ore 15:56
“ io intendevo scuole che potrei fare, che non chiedono il diploma, non ne ho trovate, „ Forse perché il diploma è una base di partenza imprescindibile, ti pare (lo, so, tu pensi che sia superfluo). “ ma la gente che insegna cinema si fa pagare. „ Ma vah!?!?!? “ ma la gente che insegna cinema si fa pagare. Io devo fare pratica, devo trovare dei compagni di viaggio, posso farlo. „ Quindi la gente dovrebbe perdere (o impiegare, se preferisci) del tempo con uno che non ne sa niente (o comunque non può dimostrarlo) per quale motivo? Se volessi diventare un attore, o lo fossi già, per quanto di basso livello, perché dovrei venire da te piuttosto che andare da qualcuno titolato? “ io mi sono informato parlando con e seguendo vari youtuber del mestiere bene o male, ho fatto un corso a Vancouver di 2 giorni chiamato Motion Picture Industry Orientation, a Los Angeles ho parlato con degli sceneggiatori sulla 60ina. „ Ah beh allora.... se hai fatto un corso di 2 giorni e hai parlato con sceneggiatori.... Ormai sai tutto quelloc he c'è da sapere! “ Mica pretendo soldi da gente a caso, ma da gente che in qualche modo sa che persona sono. „ Ecco, allora va da questa gente e chiediglieli! Vediamo che ti rispondono. “ Se poi non so scrivere bene, anche perchè comunque scrivo tanto e di getto qua sul forum, migliorerò, la grammatica non è estinta. Se devo fare pratica praticherò. „ Ma ti rendi conto che di qualsiasi argomento si parli dici che OK lo approfondirai, lo studierai, farai pratica..... ecc. ecc.? Il punto è: c'è una cosa che sai fare bene, veramente bene? Una per la quale qualcuno dovrebbe affidarsi a te, anche se non hai titoli, invece che a qualcuno che ha titoli o che dimostra di saper fare qualcosa! Perché anche io posso dire: "domani voglio aprire una palestra e fare il personal trainer! posso sempre studiare e farmi i muscoli". Non è il caso, PRIMA, di studiare, allenarmi e poi quando ho competenze e fisico, mettermi a fare il personal trainer? “ Perchè non dovrei essere in grado di parlare con un direttore della fotografia, non per forza uno fatto e finito, ma uno che vuole ricoprire il ruolo? „ Perché quello lì, siccome vuole anche lui imparare e crescere, vorrà parlare e collaborare con uno più bravo di lui e/o affermato, non con te o con me. Facciamo finta che io abbia vinto alla lotteria di capodanno e voglia finanziarti questo benedetto film: che cosa hai da presentarmi? E che budget ti servirebbe? Ecco, il budget.... partiamo dal budget! Compito numero 1: nel prossimo messaggio presentaci un budget per il tuo progetto (cortometraggio, lungometraggio, quello che vuoi). |
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