| inviato il 27 Ottobre 2017 ore 18:25
Foto postate da Ooo una più mediocre dell'altra, banali, uguali a 1000 altre, senza contenuto e prive di "appeal" fitografico. |
| inviato il 27 Ottobre 2017 ore 18:26
“ Foto postate da Ooo una più mediocre dell'altra, banali, uguali a 1000 altre, senza contenuto e prive di "appeal" fitografico. „ si, ma cosa c'entra? |
| inviato il 28 Ottobre 2017 ore 9:21
Era per dire di esempi di foto che non emizionano nessuno. |
| inviato il 28 Ottobre 2017 ore 9:36
“ Foto postate da Ooo una più mediocre dell'altra, banali, uguali a 1000 altre, senza contenuto e prive di "appeal" fitografico. „ è la dimostrazione di quanto sia difficile definire parametri "oggettivi" da un punto di vista emozionale; a moltissime persone quelle immagini darebbero una sensazione opposta a quella che hai provato tu e, spesso, è proprio il tipo di immagini "emozionali" su cui fa leva la pubblicistica. Che la maggior parte delle immagini pubblicitarie sia banale e ripetitiva non ha importanza per chi le utilizza, l'importante è che aiutino nelle vendite, e in questo si punta quasi sempre proprio sull'aspetto emozionale, altrimenti perché affidare la pubblicità della carta igienica alla figura di un bello e candido cucciolotto di Golden Retriever? |
| inviato il 28 Ottobre 2017 ore 9:47
“ Era per dire di esempi di foto che non emizionano nessuno. „ parla per te, se sei anaffettivo non significa lo siano gli altri.  Daniele Ferrari@ diciamo che anche l'età dell'osservatore può avere la sua rilevanza. un bambino di 4 anni o un giovane di 16 potrebbe rimanere particolarmente indifferente alle prime 3 foto. Il bimbo di 4 anni sarà emozionato dalla foto di un gelato, il giovane di 16 da una bella gnocca. Ma entrambi non avranno ancora sviluppato alcuna mentalità genitoriale, e quindi non avranno sviluppato la necessaria empatia per provare quell'emozione che dovrebbe uscire fuori prima che completino il ciclo della loro vita. |
| inviato il 28 Ottobre 2017 ore 10:07
Vero Ooo, giusta considerazione |
| inviato il 28 Ottobre 2017 ore 10:23
Ma ci mancherebbe! Ma non tiriamo fuori la storia delle "foto per lavoro" come quelle pubblicitarie che non hanno attinenza alcuna con il tema. Lì si va volutamente a cercare l'effetto WOW o la reazione emotiva con lo scopo di comunicare per vendere. La fotografia é quindi propedeutica ad altro scopo: é il mezzo, non certo il fine. Tant'é che può pure essere di contorno o solo immagine grafica. Ho creato il concept di una campagna outdoor (poster 4x3/6x3) proprio pochi mesi fa, so benissimo come "servire l'emozione a tavola". Ho usato la tecnica del "fuori contesto" per ottenere un riscontro mnemonico immediato e di grande efficacia. Ha funzionato, dato che il committente mi ha giá richiesto il bis per i primi mesi del 2018. |
| inviato il 28 Ottobre 2017 ore 10:31
[OffTopic ON] La tenica del fuori contesto (la mia preferita), se applicata "cum grano salis" é MICIDIALE! Redemption stellare nel breve, medio e anche lungo periodo, grazie ad un indice di attenzionalitá difficilmente raggiungibile con l'utilizzo di altre tecniche. [OffTopic OFF] |
| inviato il 28 Ottobre 2017 ore 11:12
Beh, però è forse quell'essere “ uguali a 1000 altre „ che rende l'idea del fatto che, per molti osservatori, foto come queste racchiudano elementi emozionali di "larga condivisione" |
| inviato il 28 Ottobre 2017 ore 11:43
Probabile che sia proprio così come dici Daniele: "rende l"idea". |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 9:59
“ Da cosa nasce l'emozione nell'osservare una foto? Quali sono i meccanismi che stimolano tale emozione? É tutto soggettivo o esiste in qualche modo un input che permetta di "creare" concettualmente una foto che susciti emozione? „ le foto, la pittura, le favole, i film hanno vari piani di analisi e di comprensione. Si possono classificare in tre grandi gruppi , per collocazione storica, psicologica/psichiatrica, esoterica.Naturalmente le tre cose non si esludono a vicenda ma sono a piramide. Ad esempio nella favola di Cappuccetto rosso, alcuni vedranno semplicemente una bambina che disubbidiendo alla mamma si fa mangiare dal lupo, altri vedranno il male contro il bene dove quest'ultimo alla fine vince, altri ancora vedranno un percorso di iniziazione dove cappuccetto rosso si stacca dalla famiglia per fare il proprio percorso per poi "rinascere" dopo l'esperienza...... in quasi ogni foto se non in tutte c'è un "simbolismo" più o meno nascosto che lavora nella nonstra sfera emozionale. Saluti Rob |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 10:10
verissimo RobBot, si chiama metacomunicazione it.wikipedia.org/wiki/Metacomunicazione é anche un'altra maniera per avere un "prodotto" di successo. Quindi se da una parte per raccogliere un vasto pubblico emozionato occorre fare leva con chiavi universali che riguardano il più ampio ed interessato spettro dell'umano, la metacomunicazione permette a due osservatori di essere colpiti emozionalmente per qualcosa, pur provando due emozioni molto differenti, spesso riuscendo ad infrangere i muri delle generazioni. |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 10:19
se parla alla pancia |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 10:41
si. |
| inviato il 01 Novembre 2017 ore 15:23
Se per emozione intendiamo ciò che suscita...'stupore', che ci fa compiere un interno soprassalto, penso che ci possano essere emozioni positive e emozioni negative. In termini meno rozzi, c'è qualcosa che mi suscita felicità, nostalgia, soddisfazione, consenso; così come ci può essere un'immagine che mi provoca repulsione, sgomento, presa di distanza... In entrambi i casi penso si possa legittimamente parlare di emozioni. Il meccansimo originante credo sia un certo riscontro universale che ogni Arte tende a suscitare. Nel verso di una buona poesia molti lettori si possono 'ritrovare' : in questo caso il poeta ha toccato le corde che sono presenti in ciascuno di noi. Per fortuna non esistono ricette: suscitare emozioni a tavolino, o utilizzando certi artifizi, significa uccidere in partenza la possibilità di emozionare. Con questo voglio dire che in tutta la faccenda c'è una buona dose di mistero e di imponderabilità. Quanto dice Ooo a proposito dell'universalità del messaggio è verissimo. Mi chiedo, però, se esista questa universalità: culture così diverse tra loro, come quelle che possiamo 'toccare' in un mondo globale o globalizzato, sono suscettibili davvero di provare emozioni comuni? Pensiamo ad esempio a una 'corda' dell'emozione: quella dello humor. E' davvero universale? Comunque continuo a seguire con interesse la discussione. |
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