| inviato il 05 Ottobre 2017 ore 14:57
“ Quindi non fai una copia dell'HD col sistema operativo giusto? I lavori fatti su Lightroom o Photoshoop o altri programmi quando li backuppi? „ come spiegavo prima ho tre linee di back-up: -HD foto in cui ci sino singole cartelle per i singoli eventi che contengono i RAW originali ed i Jpeg finiti. -HD archivio in cui ci sono le librerie di LR con tutti i singoli lavori ultimati (quando sono in lavorazione stanno sull'ssd interno. -l'HD video in cui ci sono video originali, e librerie (qui esporto solo su necessità visto i volumi. la macchina (il macbook, si fa i suio back-up di sistema in autonomia tramite time machine. un HDD di rete gestisce i back-up incrementale del solo sistema (non comprensivo delle cartelle di lavorazione) dei tre computer che ho a casa. lui è indipendente e va avanti da solo senza che debba far nulla. |
| inviato il 05 Ottobre 2017 ore 15:02
“ il pc non si becca proprio nulla da solo ma è sempre e solo l'utente, nella maggior parte dei casi sprovveduto, che esegue volontariamente l'exe del ransonware „ Va bene, ma la sostanza non cambia “ assolutamente si e non è in NAS a occuparsi di questo ma il software che risiede sul pc e che gestisce il backup. io uso cobian backup (meglio se usato in ftp) software gratuito che permette sia la copia incrementale che differenziale che speculare insomma come cavolo preferisci. „ Quello che ho capito da quanto hai scritto riguardo a Cobian è che io ogni volta io devo, manualmente, specificare un file diverso per fare il backup, completo od incrementale. E' corretto? Io intendevo un software/sistema/NAS che automaticamente (magari anche lanciandola manualmente, non intenderla come in linea ) mi fa una sincronizzazione/backup su un NAS remoto, conservando versioni vecchie di ogni singolo file. “ sulle pagine dedicate al sinology DS216J si parla di una archiviazione delle versione cronologiche di un singolo file „ A leggere la descrizione sembrerebbe la funzione che cerco. |
| inviato il 05 Ottobre 2017 ore 15:40
mi pare di capire che qui si non si è afferrato il concetto di NAS. Il NAS è in sostanza a tutti gli effetti un computer, pc, server chiamatelo come vi pare che sta acceso in rete e che ospita 2 o più dischi in raid 1 o 5 di solito. stop. i sistemi con il quale copiarci/salvarci/trasferci i file sono a libera scelta e indipendenti dai NAS. Solitamente se si sceglie una soluzione commerciale pronta viene fornita a corredo con un sofware proprietario. Con cobian backup tu crei dei Task (da 1 a infinito), un task è una operazione che scegli tu nel tempo ogni tanto farla eseguire. All'interno del task puoi aggiungere n cartella sorgenti e n destinazioni e scegli il tipo di backup (incrementale, differenziale, ecc...). Una volta impostato il task, fine. Te ne puoi dimenticare. Se lo metti in automatico lui parte e fa quel che deve fare. Puoi usare il Qnap o il Sinology, crei una cartella di rete, la monti su windows e poi ci fai i backup con cobian, basta non serve altro. |
| inviato il 05 Ottobre 2017 ore 15:44
Ti posso assicurare che so benissimo cos'è un NAS, e so anche cos'è un software di backup. Non conosco però Cobian pertanto no so se lui fa il versioning, e dal sito web non si capisce molto. Tutto qui. |
| inviato il 05 Ottobre 2017 ore 15:53
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| inviato il 05 Ottobre 2017 ore 16:04
Interessante: le "copie differenziali da tenere" sarebbero le vecchie versioni, giusto? Quindi gli dici quante tenerne e poi si occupa lui di cancellarle? Le differenzia solo in base alla data di copia o per contenuto? Cioè se tu lanci la copia di un file che è ancora uguale a se stesso lo ricopia o no? Detto questo, anche col versioning se il ransomware dovesse arrivare sul nas sarebbero spacciate anche le vecchie copie, giusto? |
| inviato il 05 Ottobre 2017 ore 16:32
“ le "copie differenziali da tenere" sarebbero le vecchie versioni, giusto? „ no sono le copie differenziali da tenere se cè nè necessità, in teoria ne basterebbe una ma meglio almeno un paio. “ Quindi gli dici quante tenerne e poi si occupa lui di cancellarle? „ si “ Le differenzia solo in base alla data di copia o per contenuto? Cioè se tu lanci la copia di un file che è ancora uguale a se stesso lo ricopia o no? „ ovviamente no, credo guardi alla data di creazione/modifica e per i file di testo anche al contenuto. “ Detto questo, anche col versioning se il ransomware dovesse arrivare sul nas sarebbero spacciate anche le vecchie copie, giusto? „ usate sempre FTP in questo modo il ransonware non ha le credenziali di accesso e quindi non può fare nulla e comunque che io sappia tutti i vecchi ransonware andavano a cercare cartella locali o di rete. Ma non dovrebbe proprio esistere di aver paura di un ransonware, basta non cliccare a caso o aprire allegati. Comunque fate prima a scaricarlo installarlo e fare delle prove in locale per capire come funziona che io a cercare di descriverne il funzionamento. |
| inviato il 05 Ottobre 2017 ore 17:43
“ Detto questo, anche col versioning se il ransomware dovesse arrivare sul nas sarebbero spacciate anche le vecchie copie, giusto? „ Se usi il NAS come cartelle condivise si. Se invece tieni il NAS fuori linea, per esempio facendoci backup via FTP o con protocolli proprietari, puoi sperare di poter ripristinare una vecchia copia del file esente da problemi. “ Ma non dovrebbe proprio esistere di aver paura di un ransonware, basta non cliccare a caso o aprire allegati. „ Con la stessa logica, neppure troppo tirata, non ti serve neppure un antivirus: basta non aprire allegati, non cliccare a caso, non avere esecuzione automatica abilitata su CD e chiavette USB, e non avere cartelle condivise. E' una logica che non condivido, ma naturalmente ciascuno è libero di pensarla come crede. “ Comunque fate prima a scaricarlo installarlo e fare delle prove in locale per capire come funziona che io a cercare di descriverne il funzionamento „ Mi sa di si, ormai lo provo anche solo per curiosità. |
user135044 | inviato il 05 Ottobre 2017 ore 18:21
“ Risultato: a seguito di una tua operazione volontaria e manuale hai sincronizzato, quindi sovrascritto (in tutto o in parte) il contenuto del NAS con il contenuto del disco locale già rovinato dal ransomware. Quindi quando ti accorgerai di aver preso il ransomware anche se tu facessi il restore delle immagini otterresti il restore di immagini non utilizzabili, perchè cifrate dal virus. „ Qualsiasi accorgimento di cybersecurity minimizza i rischi e non li può annullare, come non può far nulla contro la totale mancanza di buonsenso, perché se vuoi fare un backup dei dati, è lapalissiano che l'utente debba prima verificare l'integrità dei dati che vuole backuppare. Per il resto mi "limito" a seguire la best practice del produttore del mio NAS, ma il concetto è sempre lo stesso, cambiano solo gli strumenti; www.qnap.com/solution/ransomware/it-it/ Oltre a Ciò, usando il NAS anche come server, mi tutelo interfacciandomi ad esso mediante protocolli proprietari, oppure avviando la partizione linux ed avendo sempre e comunque, un backup del NAS su un HDD che tengo scollegato. Sembra tutto un pochino esagerato per un semplice utente, ma alla fine buona parte dei processi sono automatici, solo alcuni restano manuali e sottraggono tempo. |
| inviato il 06 Ottobre 2017 ore 12:25
Il problema dell'archiviazione è sempre un tasto dolente... Io gestisco in questo modo: - Sul pc fisso ho un disco SSD da 240GB con S.O., Software e Cataloghi Lightroom, 1HDD da 1TB con documenti e varie, 1HDD da 3TB dove tengo ed elaboro tutti i RAW suddivisi per Anno, Mese e Giorno. - il backup principale, eseguito quotidianamente in maniera automatica, lo tengo su una NAS Synology DS213j con 2 HDD 3TB WD RED, NON IN RAID... (quindi sfrutto 1 disco per backup dei documenti e dove tengo video e musica che non necessitano di backup, e 1 disco totalmente per il backup delle foto). - ulteriore backup, che eseguo 1 volta a settimana (o subito dopo aver scaricato foto di lavori importanti), lo eseguo su disco esterno da 4TB, tenuto normalmente scollegato, sempre tramite software che automatizza l'attività. Come software uso GoodSync Backup, backup incrementale con propagazione delle eliminazioni. PC e NAS sono costantemente protetti (per quanto possibile) da UPS, quindi sono relativamente traquillo. L'ideale sarebbe avere una ulteriore copia su Cloud, ma visto le connessioni dalle mie parti (up massimo 2Mbps...), ci si impiegherebbe una vita, oppure una copia periodica su ulteriore HDD esterno da tenere in altro luogo... Così mi sento abbastanza sereno, controllando quasi sempre i log dei processi di backup. Per il discorso dei possibili ransomware, purtroppo se l'utente non si accorge di aver "abboccato" e fa partire le copie... senza un sistema di versioning si va a sovrascrivere tutto, sia se si lavora con cartelle mappate, in sharing o via ftp... Soltanto che attivare il versioning comporta la necessità di avere uno storage di backup molto, molto grande... Ovviamente il buonsenso di chi usa il pc è il miglior alleato in questi casi.... |
| inviato il 07 Ottobre 2017 ore 18:56
Che HD consigliate per i backup? Meglio la Western Digital serie Red oppure Hitachi Deskstar NAS? |
| inviato il 08 Ottobre 2017 ore 7:54
I WD RED sono costruiti appositamente per i NAS, sono soluzioni più economiche degli HGST, i quali vantano un livello di affidabilità però superiore. Ho visto alcuni test in rete che dimostravano la cosa, mi riferisco comunque a test fatti su sistemi aziendali e quindi soggetti a maggior stress rispetto ad un utilizzo casalingo. Ritengo quindi che i WD RED per l'uso che ne dobbiamo fare noi vadano più che bene. Una cosa vorrei ribadire che proprio su questo forum é stata ampiamente discussa e non so se si è fatto altrettanto in questa lunga discussione: il RAID 1 non é un sistema di backup. Quindi chi ti suggerisce di usare un NAS per il tuo backup e di configurarlo in RAID 1 ti suggerisce un modo errato e non sicuro di effettuare un backup. Il mirror garantito dal RAID 1 non può essere un sistema di backup proprio per il modo in cui esso funziona. Io personalmente utilizzo Acronis True Image che oltre ad essere riconosciuto da anni come un potentissimo strumento di backup (versioni incrementali, differenziali, catene di versioni, mantenimento delle catene per un certo periodo di tempo...), garantisce anche un elevato successo nelle operazioni di ripristino (già testato molte volte). Ciao. |
| inviato il 08 Ottobre 2017 ore 8:52
Io ho optato per soluzione senza NAS. Disco di lavoro USB da 2,5'' e disco interno del mac. Copia di backup su disco a casa e copia di backup su disco in ufficio... per ogni evenienza copia di backup con Backblaze online. per ora sono a 9TB di dati caricati... |
| inviato il 08 Ottobre 2017 ore 12:00
ciao a tutti! leggevo con interesse il post, e volevo anch'io risolvere la questione avendo perso ben 4tb di dati a causa della caduta dell'hard disk di backup.. io onestamente non so come fare! il se vedi i tweet di un noto centro recupero dati vedrai che è pieno di dischi raid da recuperare.. inoltre se cade il nas a terra, sei comunque fregato :) sebra una cosa remota ma è gia la seconda volta che ci capito, gia nel 2006 persi 250gb, non parliamo poi piccoli problemi con dischi difettosi, immagini che non si aprono piu ecc.. devo dire che le memorie a stato solido non mi hanno mai tradito (sgrat sgrat).. OPZIONE 1: ho un mycloud di wd il trasferimento dei file è lento, almeno se lo fai manualmente.. forse converrebbe impostare in automatico il trasferimento da una determinata cartella mentre si usa il pc per altro? poi settimanalmente copio gli stessi file in una o piu ssd da 1tb. così avrei doppia copia, porei anche prendere qualcosa di migliore del myclod, perchè questo nas ha un filesystem che non viene letto se collego l'hdd in un box al pc, e la porta usb presente non consente di far vedere i file, ma puoi solo collegare una chiavetta per far inserire nel nas dei file tramite comando da pc.. OPZIONE 2: una backup station che consenta di collegare fisicamente la ssd e trasferisca automaticamente tutto il contenuto sincronizzando i dati.. ma dove la trovo una cosa del genere? |
| inviato il 09 Ottobre 2017 ore 9:54
Dreamer, anche gli SSD sono inevitabilmente destinati a smettere di funzionare prima o poi, anzi, è dato di fatto che se si lasciano scollegati per lungo tempo, la possibilità di perdere, anche solo parzialmente, i dati in esso contenuto è assicurata. Mentre un disco a piattelli è nettamente più longevo nella conservazione dei dati (basti pensare a vecchissimi dischi che rimangono in fondo ai cassetti per anni e anni, normalmente se li ricolleghi al pc trovi tutto ciò che ci avevi lasciato 5 PC fa... ) Comunque le unità esterne della WD hanno tutte, di serie, i dati criptati. Quindi collegare direttamente il disco in esse contenuto su un pc non porta a nulla. In caso di rottura del chip presente nello chassis dei WD (Passport, Elements, MyBook etc..), l'unico modo noto di recuperare i dati è piazzarlo dentro a un altro chassis della stessa famiglia di HD Esterni. Con una NAS vera, il discorso cambia. Normalmente, se la nas dovesse svampare per qualche motivo, i dati nei dischi sono recuperabili senza particolari problemi se si ha una configurazione non raid o raid 1, mentre potrebbe essere più problematica se non impossibile se si lavora in raid 0 (opzione sconsigliatissima perchè, tra l'altro, ha un'affidabilità molto ridotta già rispetto ad un disco singolo... ). Concordo sul discorso di Richard99 che il RAID 1 non risolve proprio nulla... anche perchè se, sfiga, arriva una sovratensione che brucia la NAS, probabilmente entrambi i dischi saranno da buttare. A mio avviso l'unica vera soluzione è la ridondanza del backup, ovvero avere almeno un totale di 3 copie dei propri dati, di cui una non in linea (hd esterno normalmente scollegato) e con backup manuale periodico (parliamo di non più di una settimana, e se ci sono lavori importanti, fare copia non appena si scaricano le foto sul pc...) Se poi uno ha una buona connessione in upload, ovviamente è da valutare il discorso Colud come ulteriore backup. In sostanza, più copie ci sono, meglio è. |
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