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Jura contest 05: scadenza 6/10. Tema: il coraggio.


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avatarjunior
inviato il 06 Ottobre 2017 ore 15:11

TITOLO: Versus Golia

Un pochino di coraggio ci vuole sempre per attraversare i tormenti del glacier des Bossons nella Jonction, lungo una della normali francesi al M.Bianco. Uno di quei posti che rendono piccoli piccoli.





www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2341882

user28347
avatar
inviato il 06 Ottobre 2017 ore 16:42



finalmente ho la adsl e posso vedervi spesso,ho reinserito una foto di domenica in serie b rugby capoterra,per me ci vuole coraggio per rischiare il reparto ortopedico ogni partita;-) www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2506449

avatarsenior
inviato il 06 Ottobre 2017 ore 19:37

TItolo: Il coraggio di smettere



www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2513041&l=it

avatarjunior
inviato il 06 Ottobre 2017 ore 23:03

Titolo: Coniglietto coraggio





Il coraggio è dove meno te lo aspetti

www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2513272

avatarsenior
inviato il 07 Ottobre 2017 ore 0:20

La mezzanotte è passata. Chiudo e vado a giudicarle. A dopo.

avatarsenior
inviato il 07 Ottobre 2017 ore 9:38

Eccomi.
Vorrei innanzitutto spendere due parole per descrivere il premio che ho ricevuto dalla vittoria di questo contest perché ci tengo a ringraziare per questa opportunità che mi è stata data. Essere giudice sveglia il senso di responsabilità, stimola a cercare e di rendere al meglio ciò che si è e ciò che si può fare. E' un esercizio stimolante e allo stesso tempo faticoso. L'aspetto che ho trovato più impegnativo è stato sicuramente l'ascolto ed il fatto di essere da solo ovvero senza un confronto esterno, mentre quello più semplice la coerenza con se stessi (intendiamoci, con ascolto non mi riferisco alla lettura del topic di discussione....). Nel mezzo c'è stato un po' di tutto: approfondimenti personali, studio dell'immagine, confronti diretti e non tra i lavori.
Un impegno che porta certamente ad una crescita personale sviluppando molto l'autocritica.
Insomma il premio che Rcris ha stabilito per il vincitore lo reputo di grande valore.
La finisco subito qui perché un'altra qualità che viene messa a dura prova nell'esercizio di giudicare è la sintesi. Cercherò di farne tesoro.
Passiamo quindi al giudizio.
I lavori proposti hanno rappresentato il tema del coraggio individuandone diverse tipologie interpretate attraverso diverse forme. Questo aspetto ha arricchito molto il tema e reso certamente più difficile il lavoro a me. Quindi un plauso innanzitutto va a tutti i partecipanti per il contributo concreto portato.
La “bellezza” dell'immagine proposta è direttamente proporzionale alla sfumatura più intima di coraggio che si è provato a rappresentare e al percorso che questa ha stimolato in me. Ecco sintetizzato in una frase il metro di misura che mi sono dato giudicando.
Per colpire un'unica persona bisogna, secondo me, raggiungere il più possibile una visione condivisa del tema proposto scavando verso l'essenza del concetto messo sotto esame. Ecco come mi sono comportato io ed ecco forse il punto più debole ma anche affascinante di questo Jura Contest, quello cioè di aver un giudice unico.
Ecco i cinque lavori che hanno attirato maggiormente la mia attenzione qui segnati in ordine sparso:
Gianguido Gilioli, Vittorio Scatolini, Alepou, Marco Rosapane e Andrea Primadei.
Ho scelto di commentare molto sinteticamente comunque ogni immagine prima di rivelare il nome del vincitore affinché ogni autore possa interpretare meglio il mio giudizio.

Gianguido Gilioli: Hai scelto il coraggio di essere se stessi e di non vergognarsene.
Azzeccata la scelta del colore, la verticalità del taglio e la scelta della profondità di campo. Tre strumenti che hai usato in maniera molto efficace. A livello compositivo mi piace molto l'aver diviso l'immagine in due utilizzando due forme: in quella quadrata superiore trovo la rappresentazione del risultato di questo coraggio, mentre al rettangolo inferiore lasci la rappresentazione del percorso svolto (il palloncino colorato scoppiato a terra è davvero ben colto). Un racconto molto efficace il tuo.

Ciakmull: Hai scelto il coraggio nel proprio lavoro.
Con l'apicoltore all'opera hai rappresentato la capacità di intervenire dove altri non riescono. In questo caso il non esserne capaci può provocare un senso di paura, ma l'apicoltore ne è capace la sua è una dimostrazione di efficienza per come la vedo io più che di coraggio. Mi piace molto la rappresentazione della strada e della bicicletta fermata da quel “pericolo”. Il nostro interviene affinché tutto rincominci a scorrere. Non mi piace la scelta del diaframma, avrei preferito che il resto fosse fermato non solo dal nastro segnaletico ma anche da una visione leggermente sfocata.

Arconudo: immagine essenziale in linea con il tuo stile. Molteplici le letture possibili che la rendono una fotografia libera. Chi ama la fotografia non può non apprezzarla. Il tema del coraggio è rappresentato ma non sintetizzato a mio avviso.

Anteriorechiuso: L'anziano coraggioso.
Ho avuto bisogno del titolo per entrare meglio in sintonia con quello che hai scelto di rappresentare. Non è un difetto questo intendiamoci, quello che intendo è che io vedo più che altro rappresentata la capacità non spaventarsi piuttosto che il coraggio. Mi sembra poi che la caduta delle cassette di arance (motivo del pericolo immagino) non sia così reale. I ragazzi sembrerebbero più scherzare che avere timore. Almeno io la leggo così.

Lorenzo Crovetto: Anche tu come Cikmull hai scelto il coraggio nel proprio lavoro.
L'immagine che proponi restituisce molto bene la pericolosità del lavoro scelto. Hai usato la luce a disposizione in maniera impeccabile nella descrizione del racconto. Il buio rappresenta bene il pericolo mentre quell'aurea bianca il suo contrario. Il fascio di luce che entra illumina gli elementi chiave del racconto. Standole alle spalle la luce suggerisce bene il coraggio che l'uomo deve mettere in quello che è chiamato a fare (oltre ovviamente alla professionalità) per portare avanti il lavoro.
Azzeccato l'uso nel racconto del bianco e nero e il taglio verticale sottolinea egregiamente il valore degli elementi rappresentati. Mi piace molto anche l'inclinazione che suggerisce la lettura dall'angolo in alto a destra a quello in basso a sinistra.

MarcoCoscarella: leggo questo tuo scatto come il coraggio di mettersi in gioco.
Hai utilizzato un genere di fotografia dove tutto è gestibile. La tua visione la crei ad arte senza coglierla nella realtà delle cose. Il coraggio di mettersi in gioco dicevo, perché mi sento libero di giocare anche con le parole degli elementi da te utilizzati. La figura del cavallo bianco svela, a mio modo di vedere, una natura umana nel suo alter ego nero (mi appare come l'ombra di un vecchio saggio seduto simile a quella di una statua greca) mente il pedone che gli sta accanto lo interpreto come il suo strumento a disposizione nel gioco. Strumento che, se utilizzato a dovere, si trasforma da un pezzo apparentemente meno influente e ripetuto nel gioco nel pezzo più importante e unico.
La realizzazione è curata molto bene ed anche i riflessi sono funzionali al racconto.

I_Felix: Hai affrontato il coraggio attraverso la provocazione.
Strumento molto affilato quello usato dal provocatore e sinceramente mi aspettavo una provocazione più stuzzicante da parte tua. Che so: una bella foto di matrimonio o la decisione di una coppia di mettere al mondo un bimbo....
Qui leggo troppo lo sfottò e meno la provocazione, il messaggio si depotenzia.

Angeluci: Hai affrontato il coraggio di crescere.
Immagine molto valida nel descrivere il percorso di crescita. La strada è indicata e la luce ne sottolinea la bontà. Avere voglia di diventare grande è diverso da averne il coraggio su questo siamo d'accordo ma nello scatto questa differenza non la colgo.

Mirkopetrovic: Hai affrontato il coraggio in azione.
Non sono uomo di mare, non saprei se sia un'azione considerata pericolosa quella che hai riportato e che quindi richieda una buona dose di coraggio per eseguirla. Non aiuta certo il fatto che la barca sia ferma in porto, il mare calmo ed il tempo sereno. Certo che se l'uomo soffrisse di vertigini e fosse costretto a compierla mi arriverebbe meglio il messaggio ma da quello che proponi non posso saperlo.

Andrea Primadei: Hai affrontato il coraggio materno.
E' un coraggio che va a braccetto con un atto d'amore grandissimo, forse il più grande. Vivere la maternità comporta necessariamente una buona dose di coraggio. Il tema lo hai colto molto bene.
Hai calcato sull'acceleratore aggiungendo la malattia e sottolineando il tutto con un buon bianco e nero. Molto bello il fatto che la luce illumina la scena e non lo sfondo, indice che il coraggio è presente in questo momento a prescindere dal percorso che sta davanti alla madre. Ottimo uso dei mezzi fotografici a disposizione.

Ruco15: Hai affrontato il tema del coraggio del cambiamento.
Un coraggio che bisogna cercare dopo un sano ragionamento. Si è consci di ciò che si deve fare ma serve il coraggio per mettersi in moto. Mi piace molto da questo punto di vista il richiamo del colore della maglia con quella del pavimento, oltre al discorso sul ragionamento lega il soggetto alla sua vecchia situazione. Immagine costruita la tua quindi gestibile. Porta e valigia sono sicuramente efficaci nel descrivere la decisione meno il mettersi in moto. Una gamba o un piede mosso per esempio avrebbero sottolineato maggiormente l'azione coraggiosa.

Fabio Ponso: Scatto molto bello il tuo ma il tema del coraggio mi sfugge. La situazione in cui si trovano i bambini sembra rientrare nella normalità della loro quotidianità. Ripeto, scatto tecnicamente molo valido ma credo più adatto ad una raccolta in un racconto di reportage. Da solo fatica ad esprimersi.

Marco Rosapane: Hai affrontato il coraggio di vivere.
Immagine che racconta efficacemente la situazione dove il coraggio di vivere è essenziale se si vuole proseguire il proprio percorso. Le linee di monitoraggio sembrano fermarsi a poco dal bordo schermo quasi a significare che quello spazio nero deve essere riempito dal coraggio del paziente.
Tecnicamente la trovo molto bella e funzionale. Le linee guida portano al protagonista, la profondità di campo tutela il dolore correlato allo sforzo coraggioso lasciando a fuoco il “duello” ripreso nel monitor.

Peppecris: Hai affrontato il coraggio del mettersi alla prova.
Hai concentrato tutto il tuo racconto nello sguardo del giovane boxer. Gran scelta, l'espressione congelata raccoglie efficacemente tanti aspetti correlati al coraggio come la determinazione, l'attenzione e non ultimo un vago smarrimento.
Per quanto riguarda la tecnica fotografica tutto gestito molto bene.

Sergio Campari: Hai affrontato il tema del coraggio dell'integrazione.
Tema molto attuale, lo proponi con uno scatto/documento molto interessante. Integrarsi vuole dire farsi accettare mettendo molto spesso in discussione se stessi. Bell'idea. Lo scatto proposto non entra troppo nel dettaglio del racconto ma il tema è senza ombra di dubbio centrato.

Alepou: Hai affrontato il coraggio da un punto di vista squisitamente concettuale, quasi filosofico.
Ne proponi una rappresentazione che, senza il richiamo al tema, non è di immediata lettura. Tenuto conto del tema il discorso si fa interessantissimo. Ogni elemento assume un'identità ben definita. Il titolo allora diventa una chiave di lettura doverosa. Ho dovuto (mi hai costretto) addirittura farmi una cultura di videogame per interpretarlo. Grande esercizio.

Soriana: Hai affrontato il coraggio del riscatto.
Un'immagine che descrive la forza che ci muove anche quando le avversità sembrano insormontabili. Il coraggio che accompagna l'uomo privo di una gamba è piuttosto evidente. Tema sicuramente centrato.

Vittorio Scaolini: hai affrontato il coraggio del confronto
Tema questo che richiede parecchia cultura per essere affrontato correttamente. Lo hai sintetizzato in un'immagine che riprende un confronto indiretto, tra una persona reale intendo ed una non presente ma rappresentata e conosciuta di cui si possono ascoltare pensieri e leggerne i gesti. Sottolinei così la necessità dello studio collegata a questo confronto ed il coraggio che ne consegue si delinea molto bene. Lavoro di grande spessore.

Luca Calligaris: Hai affrontato il coraggio di una comunità.
Altro tema molto d'attualità. Il tuo scatto però rimane troppo generico e senza il titolo non mi riporta a questo concetto, mi spiace.

Paolo.rapy: Hai raccolto la mia proposta di proseguire il tema del contest precedente alla lettera e lo hai fatto descrivendo più a fondo l'incubo che avevi proposto rappresentato ora anche da quella poltroncina vuota. Il drappo ora mi fa pensare a chi non ha retto. Secondo me l'immagine avrebbe bisogno di una presenza umana, colui che coraggiosamente resta, io che guardo non provo coraggio ma angoscia.

Sil-M: Hai affrontato il coraggio di riprodursi.
La solitudine che riporti nel titolo la leggo come una conseguenza. Immagine molto bella, se guardata con occhio attento la natura offre spunti di riflessione altissimi. Il tuo è uno scatto che rende efficacemente questo esercizio.

RobBot: Scatto suggestivo che descrive un coraggio concedimi il termine “più leggero” ma non per questo meno in tema. Il coraggio di trasformare un salto apparentemente incosciente in un gesto possibile, in un “rischio calcolato”. Attimo fermato a regola d'arte i complimenti sono d'obbligo.

Matteo Bertolaso: Come altri hai scelto di gestire tutti gli elementi della scena. Hai scelto le catene per rappresentare tutto ciò che ci limita e hai sottolineato che ci vuole forza per spezzarle. Non mi convince fino in fondo perché se è vero che per migliorarsi c'è bisogno anche di una buona dose di coraggio qui io vedo rappresentata soprattutto la forza di volontà.

Ilcentaurorosso: Mi hai strappato un bel sorriso. Il titolo che hai utilizzato è tra i modi di dire più utilizzati e la saggezza popolare la reputo un gran valore. Un modo di interpretare il tema leggero ma molto pertinente.

Nino Gaudenzi: nuovamente il coraggio nel proprio lavoro.
Composizione molto curata, restituisce bene la scena scelta per descrivere il lavoro pericoloso.

R.T. : Hai affrontato il coraggio di proporsi.
Tema intrigante il tuo. Il coraggio di farsi avanti in amore o semplicemente in una relazione. Un coraggio che tutti sperimentano sopratutto da giovani. Leggo il tuo scatto dal punto di vista del ragazzo, è lui secondo me che deve avere coraggio per arrivare a baciare una lei rappresentata pericolosa ed inarrivabile. Il taglio fumettistico si combina molto bene al tuo racconto.

Andrea Costaguta: Rappresentazione di uno sport sicuramente coraggioso la tua.
Immagine molto bella, che rende efficacemente la pericolosità del contesto e il relativo coraggio di affidarsi solo alla propria preparazione per uscirne. Un ritratto del coraggio sicuramente centrato.

Ettore Perrazzetta e Andre_: Il coraggio sprecato.
So che questa mia visione non è sicuramente condivisa, ma al coraggio descritto con gli onori nei sacrari di guerra non credo. Capitemi. il coraggio in guerra è sicuramente di casa e sicuramente tutti quelli sepolti in questi posti ne hanno provato e dimostrato molto sul campo. Lo considero sprecato perché se esiste gente così coraggiosa da dare la propria vita per una guerra vuol dire che esistono ancora molti troppi manipolatori.
Ettore, mi piace molto la presenza che contempla le lapidi, lascia l'interpretazione di questo tipo di coraggio più libera.

Nicola Defronzo: il coraggio di essere se stessi.
Stessa tipologia di coraggio affrontata da Gianguido Gilioli. Qui viene rappresentata con il gesto di gettare la maschera. Gestisci il set fotografico e scegli quindi ogni particolare. E il lavoro ti ripaga molto bene, descrivendo in maniera molto composta la tua idea. Ogni oggetto racconta un pezzettino di storia compreso il sole stellato e la strada che si impegna in una curva più avanti. Mi rimane un unico dubbio: a che cosa sono servite prima le maschere? Se tolgo il titolo potrei affermare che il ragazzo ha avuto il coraggio di indossarle?

Andrea78: Torna il coraggio di mettersi alla prova
Con l'immagine che proponi giochi con le proporzioni sottolineando la grandezza di questa virtù. L'uomo sembra piccolissimo quasi inadatto, il suo coraggio riproporziona le cose. Ottima intuizione.

SergioFermi: indubbiamente una componente di coraggio per buttarsi nella mischia di rugby ci vuole, lo riconosco!

The Blackbird: hai affrontato il coraggio di uscire da una dipendenza.
Tema tosto e certamente il coraggio è un elemento importante nella lotta che si intraprende quando si cerca di uscirne. Hai composto un'immagine molto semplice ma di grande impatto da campagna pubblicitaria direi. Il tema lo hai centrato e ne hai fatto una perfetta sintesi.

Marco Carniato: Sono d'accordo con te, il coraggio spesso lo si scova dove meno te lo aspetti, però senza la didascalia l'immagine da sola non mi porta a capirlo.

VERDETTO
Mi è davvero molto difficile fare una classifica giudicando un lavoro meglio di un altro. Ogni lavoro possiede un suo dialogo, ne ho indicato in apertura cinque che hanno attirato maggiormente la mia attenzione ma non farò una classifica nemmeno tra questi.
Quello che decreto come vincitore è in sintesi il lavoro che ha rappresentato la sfumatura di coraggio che reputo più interessante e che è riuscito contemporaneamente a rispondere in maniera più esauriente e senza bisogno di altre informazioni a tutte le domande che mi ha fatto sorgere.
I miei complimenti vanno alla vittoria di Vittorio Scatolini .


P.S. Rispondo qui in merito alla questione dei fotomontaggi e dello scatto di MarcoCoscarella.
Comfermo ciò che ho risposto nel topic dedicato alla discussione del contest (pag 7). Se lo scatto fosse entrato nei primi cinque da me considerati avrei chiesto spiegazioni più dettagliate sulla realizzazione all'autore, fino a quel momento, passatemi la battuta, ho avuto il coraggio di fidarmi.




user117231
avatar
inviato il 07 Ottobre 2017 ore 9:55

Miiiiiiiiiiiiiiiiii....un romanzo hai scritto...
se e quando toccherà a me, potrebbe bastare un Twitt. MrGreen

Comunque si, concordo su quanto hai scritto nel mio caso
e mi complimento con Vittorio per la Vittoria. MrGreen;-)
..
p.s. Lo sfottò è una forma di provocazione che fa abbassare la guardia e la maschera mettendo a nudo le persone.


E in questi nostri tempi,
le persone avrebbero tantooooooo bisogno di mettersi a nudo.
Ma ci vuole grande coraggio. ;-)

avatarjunior
inviato il 07 Ottobre 2017 ore 10:20

Grazie per quello che hai scritto della mia foto e complimenti a Vittorio

avatarsenior
inviato il 07 Ottobre 2017 ore 11:15

Comlimenti a Vittorio Scatolini!! E a Pistinna per come ha svolto l incarico di giudice....e complimenti a tutti...mi garba l atmosfera di questo contest...

avatarsenior
inviato il 07 Ottobre 2017 ore 11:16

complimenti al vincitore!

avatarsenior
inviato il 07 Ottobre 2017 ore 12:42

Manca l'iconcina del pollice in su! Cool

user28347
avatar
inviato il 07 Ottobre 2017 ore 12:54

www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2502178 ,il contrario di questa :-P

avatarsenior
inviato il 07 Ottobre 2017 ore 13:13

Complimenti al vincitore e anche al giudice, un'analisi lucida e completa. Che lavoro!
Ero consapevole del mio fuori tema ma mi sono preso il diritto di postarla essendo un'immagine direttamente ispirata dal contest.
Dopotutto anche a Venezia ci sono i film fuori concorso! Sorriso

user81257
avatar
inviato il 07 Ottobre 2017 ore 16:29

Wow, spero di non far mai il giudice, troppo da scrivere MrGreen

Vittorio, un ritorno vincente direi ;-)

Rispondo qui in merito alla questione dei fotomontaggi e dello scatto di MarcoCoscarella.

Non ho idea della discussione, ora la vado a leggere, ma ho postato nei commenti della foto il BTS, se leggete sono tre scatti fusi insieme (ovvio, come facevo a fare l'ombra del re???).
Non ho idea se secondo voi sia un fotomontaggio, potrebbe esserlo, esattamente come potrebbe esserlo un HDR ;-)

avatarjunior
inviato il 07 Ottobre 2017 ore 17:50

Complimenti al vincitore :) e anche al giudice per l'analisi così approfondita! :)

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