| inviato il 20 Settembre 2017 ore 8:08
Oggi, per fortuna - dopo anni di UBRIACATURA E ASSUEFAZIONE AL DIGITALE - si é capito che non esiste vecchio e nuovo, non c'entra la nostalgia o il ricordo, c'entra L'APPROCCIO. Ognuno dei 2 mondi ha il suo motivo di esistere ma non si é capito bene perché avremmo dovuto fare a meno di uno (l'analogico appunto) per l'altro (il digitale). Ad oggi il digitale é sostituibile? NO. E perché mai divrebbe esserlo l'analogico? (e infatti non lo é e sta furiosamente tornando in auge grazie alla sua UNICITÁ... in tempi di "massificazione" e "omogeneizzazione" é pure un sano e genuino antidoto ) PumAnalogico |
user62994 | inviato il 20 Settembre 2017 ore 8:32
Le aziende devono pur campare e dar lavoro per cui più allarghi la base di utilizzatori più difficile sarà chiudere il mercato... In quest'ottica la semplificazione introdotta dalla foto digitale non è altro che l'evoluzione, esasperata, dei program dell'analogico....i puristi andavano di rigoroso manuale (Leica prima di inserire una qualsiasi facilitazione automatizzata ha fatto prima ad andare fuori tempo massimo)....ricordate quanto snobbavamo le priorita' a diaframmi o ai tempi ? il program poi era Satana..... poi però da qui a dire che il digitale sia un sottoprodotto credo ce ne sia...credo proprio che i due sistemi possano coesistere perché in fin dei conti si rivolgono ad utenti diversi e con finalità diverse....tuttavia a chi non ha mai preso in mano una analogica consiglierei di fare qualche rullo....tanto per capire perché ci è stato facile innamorarci ... |
user90373 | inviato il 20 Settembre 2017 ore 9:46
@ Gtb4 “ ....tuttavia a chi non ha mai preso in mano una analogica consiglierei di fare qualche rullo....tanto per capire perché ci è stato facile innamorarci ... „ Bravo te, al tempo non c'erano alternative, o t'innamoravi della pellicola o andavi in bianco. Ora è diventata una scelta ben precisa che esula dai tecnicismi pre e/o post scatto e, malgrado le distrazioni e le tentazioni abbondino, ....... il primo amore non si scorda mai. |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 9:48
“ Essere RISPETTOSI della realtá e della natura é il leit-motiv che contraddistingue il fotografo della domenica dal Fotografo appassionato (o fotoamatore evoluto, ma non é un termine che mi piace). Un altro motivo importante per scegliere di essere "analogico forever". „ Passami il termine ma questa mi sembra una minchiata di discreto spessore un saluto Mauro |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 10:16
" Essere RISPETTOSI della realtá e della natura é il leit-motiv che contraddistingue il fotografo della domenica dal Fotografo appassionato Io sono un fotografo della domenica e "ritocco" come dice Capito tutte le mie foto,ma sono assolutamente convinto di avere più rispetto io verso la natura di uno che pubblica un'orrore come questo sul proprio profilo www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2489432&srt=&show2=1&l=it Dici che è un gioco? Io proprio per quel rispetto neanche per gioco riuscirei a condividere una schifezza del genere su un sito di fotografia. Mi piacerebbe molto poter ammirare le tue stampe Puma,capire veramente cosa significhi per te avere rispetto per la natura e fotografarla,capire cosa vuoi comunicare con un'immagine,ma non ti chiedo di scannerizzarle e postarle qui perché sarebbero troppo piatte per poterle giudicare. |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 10:16
“ Vabbé Commissario, il contenuto di un paesaggio quello é „ “ Essere RISPETTOSI della realtá e della natura é il leit-motiv che contraddistingue il fotografo della domenica dal Fotografo appassionato (o fotoamatore evoluto, ma non é un termine che mi piace). Un altro motivo importante per scegliere di essere "analogico forever". „ Sono delle posizioni personali e per definizione rispettabili, tuttavia non sono molto d'accordo. Sicuramente, ma lo diciamo tutti e da sempre, il digitale ha portato un grave im×mento della fotografia ma ha anche aperto porte a fotografi validi che hanno cominciato e devono la loro "espressione" proprio al digitale e non avrebbero stessi risultati fotografici con l'analogico, senza però essere inferiori. Così come il digitale in musica, ha permesso a tanti musicisti di potersi esprimere e uscire fuori. A fronte dei (pochi devo dire la verità) artisti digitali ci sono molti incapaci, ma questo fa parte del gioco. Io stesso, se non avessi avuto il digitale non avrei ottenuto i riconoscimenti che ho oggi. Venendo ai punti citati, il primo riguarda il paesaggio...ci dimentiamo spesso che molti paesaggisti di ieri e di oggi scattano grandi fotografie in bianco e nero anche quando non è più l'unica alternativa...il biancoe nero non è la visione reale di un paesaggio. ma anche la stessa focale diversa da "normale" è un'interpretazione della realtà. Ma so che direi tante vere banalità...quindi inutile andare avanti in ambiti dove siete molto più ferrati...si entra nel filosofico. Abbiamo sempre detto, ma non solo noi poveri del forum, che la realtà è una cosa percepità ed è solo relativa. Porto sempre l'esempio...ma se io fossi daltonico, o ipovedente, o avessi un grave difetto alla vista, o se fossi solo matto o schizofrenico o completamente allucinato (il mondo della mente è assai vasto e contorto, i privilegi di aver sposato una psicologa) ...se dovessi riportare la mia realtà, l'unica che ha senso di esistere, come sarebbero le mie foto, e come le vedresti tu e come le giudicheresti? Ripeto siamo lontano dai molti obrobri pasticciosi di photoshop, ma alla fine dei conti il senso è quello. Infine ragionando in questo modo ti precludi (forse) molti artisti (in musica, foto, cinema, pittura e altro) che hanno poco a che fare con la realtà, ma che producono grandissimi opere. Dai discorsi che fai si capisce che non sei uno sprovveduto e per il cinema, che amo tanto, i Vanzina sono, haimè aderenti alla realtà, Lynch no...certo ci sono grandissimi artisti che sono assolutamtne "reali" basti pensare al neorealismo però il bello delle arti è che se non vuoi non devi essere necessariamente ancorato alla "verità" "realtà" "natura". Ciao LC |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 10:35
Scusami Puma, ma quel jpg originale di Manarola lo trovo molto meno piatto di tutte le foto da negativo colore che facevo stampare all'epoca, anni '70, finché non mi dotai di camera oscura e decisi che da quel momento avrei lavorato solo in BN. Questo mi fa pensare che i casi fossero 2: o le pellicole negative colore erano delle ciofeche emerite rispetto al digitale, oppure anche in quel caso l'elaborazione in fase di stampa era talmente importante (e impattante) da far si che i laboratori riuscissero a "svilire" ad arte le foto normali per convincere anche i fotoamatori a chiedere il servizio "professionale" (e parecchio più salato), o per convincerli che non sapessero fotografare e si rivolgessero ai professionisti. Sta di fatto che negli anni scorsi ho scansionato e digitalizzato alcune migliaia tra negativi colore e diapositive dell'archivio del Museo in cui lavoro e, regolarmente, le dias presentavano risultati più "pompati" rispetto ai negativi. Questo significa che erano progettate per applicare in "preproduzione" (ovvero nella classica doppia fase di sviluppo) quegli aggiustamenti che, con i negativi, sarebbero stati da applicare in stampa con le varie filtrature, gradazioni di carte ecc.; quindi, da un punto di vista della "filosofia" di lavoro non ci trovo differenze col digitale. Che poi il fatto di mettere queste possibilità alla portata di tutti abbia amplificato il numero di quanti ne fanno abuso e, soprattutto, abbia messo allo scoperto il lavoro di tanti incapaci reali, è un altro discorso. Però non ne farei il tallone d'Achille del digitale; sarebbe piuttosto la base di partenza per educare i fotoamatori ad un uso più consapevole degli strumenti a loro disposizione. |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 11:45
E come fai ad educare? Dai, Daniele... A chi non condivide le mie idee E MENOMALE! Mica siamo tutti "pensiero unico", anche se il digitale é meno democratico di quel che sembri. Anyway, io sono "APOLITICO di estrema sinistra anarco-insurrezionalista di stampo bombarolo" e quindi il piglio rivoluzionario e anticonvenzionale é nella mia natura. Io mi sono innamorato del digitale molto prima del suo "avvento di massa" e quindi me ne sono disinnamorato molto prima di quando capiterá a voi. Perché i PRO sono tanti ma i pochi CONTRO sono disarmanti e PER ME inconcepibili e inaccettabili. Se permettete... |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 12:02
“ E come fai ad educare? Dai, Daniele... „ Hai presente le scuole, quelle dell'obbligo in primis, dove al posto dell'educazione all'immagine si "insegna" (eufemismo) ad essere espressivi? Ma espressivi di cosa, se prima non gli si insegna la differenza tra riprodurre, interpretare e inventare? Non parliamo poi di insegnargli a osservare ... |
user62994 | inviato il 20 Settembre 2017 ore 12:26
Ettore evidentemente non ho chiarito a sufficienza....o hai interpretato in modo semplice. Allora spiego meglio... ogni immagine che scattavi era irripetibile....dallo scatto allo sviluppo della carta dovevi intervenire in modo assolutamente personale e non ripetibile .. ..e se hai stampato sai che non c'è una stampa uguale all'altra. ...dovevi intervenire mascherando con le mani o costruendoti una maschera apposta...e soprattutto dovevi aver ben chiaro quale era il risultato finale che volevi....perché agire solo in stampa poteva tranquillamente non bastare....e il più delle volte era così... Quel che ottenervi era comunque una immagine assolutamente personale e totalmente tua....non di un algoritmo uguale per tutti.....e questo che ci ha fatti innamorare... Non l'aspetto superficiale del mezzo.....di alternative, per come intendo io ne avevamo infinite... Le alternative che intendi tu..quelle sul mezzo sono ben poca cosa...per come l'hai intesa tu sembra che lo scatto sia il compimento della attività, laddove al contrario era solo l'inizio di un percorso del tutto personale... |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 13:51
Caricare una foto originale è una rarità Puma,pero' da il senso del concetto che si cercava di esprimere.Negli ultimi anni le prestazioni dei sensori,per fortuna sono anche cresciute.Ricordo com'erano le foto sulle riviste di viaggio e paesaggio,prima dell'avvento del digitale,di fotografi professionisti. Per quanto si cercasse la bellezza nei colori o con qualche filtro, o attraverso la luce giusta,non erano quelle di oggi ed erano anche difficili da trovare..Il paesaggio raramente è come si vedeva in foto,ma oggi tante volte siamo alla fantascienza,perchè si spinge si spinge,con parti cancellate e rimosse e cieli presi da altre foto,luoghi scomodi e lontanissimi,per immagini che possano distinguersi in qualche modo.Ma spinge quell'altro sempre piu' e anche lui fotografa Skogafoss,ed allora la foto sembra super per queste ragioni,ma non è così speciale guardandola bene,ci sono migliaia di foto dello stesso soggetto che sono presentate di continuo.Alla fine ci si stanca anche di vedere le stesse cose.E l'interpretazione? Le modifiche al file raw potrebbero essere orientate verso una foto piu' fedele e corrispondente,per quanto migliorata,ma sono scelte personali. Si puo' fare come si vuole,nel proprio stile anche credere che sia una bella foto una foto normale.E' la sottolineatura del social,la foto con 100 e passa commenti...Venite a vedere il vecchio casale e poi mi dite,col cartello davanti e lo spazio per accostare..... |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 13:54
@ Commissario81 Orrore la mia foto modificata con un filtro di PhotoStudioPro? Quella originale era perfettamente esposta (grazie all'AUTOMATISMO dell'LG G5) ma interessante solo come cartolina-ricordo personale (e quindi da non pubblicare). Invece a me piace molto l'effetto pittorico che n'é uscito fuori (pur mediocre in stampa): d'altronde in un mondo DIGITAL non si può stare a sindacare se l'acqua del lago piace più dorata, rosa o nera. Si va a gusto e seguendo "l'umore" dell'autore dello scatto. Ripeto che questa é una delle foto che ho pubblicato anche con l'intento (vedo ben riuscito) di scimmiottare chi "manomette" le proprie foto originarie trasformandole in qualcosa che SICURAMENTE NON É ARTE e alltrettanto sicuramente NON É FOTOGRAFIA. |
user90373 | inviato il 20 Settembre 2017 ore 13:55
@ Gtb4 “ Ettore evidentemente non ho chiarito a sufficienza....o hai interpretato in modo semplice. „ Ne una ne l'altra, mi rendo conto che il mio intervento si presta a letture diverse, fondamentalmente "ho fatto una battuta". Se leggi la didascalia alle immagini in B/N della mia galleria ti renderai conto che tutti i "dovevi, ottenevi" per me sono ancora "devo, ottengo". Del resto, il primo amore non si scorda mai. |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 14:04
Sapete cosa non si può fare in digitale? Una foto con esposizione luce tridimensionalitá prospettiva taglio DI RIFERIMENTO. Non si può fare perché alcuni parametri*** non sono rappresentati in modo REFERENCE dai sensori digitali (tutti) *** tridimensionalitá e corretto rapporto dei piani prospettici |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 14:09
Ad una prima occhiata sono parametri ininfluenti che l'occhio fatica a scorgere (e quindi per il 95% delle persone basta e avanza il digitale). Ad un occhio attento sono parametri che FANNO LA DIFFERENZA (e solo il 5% di persone con occhio attento può riuscire a capirlo). P.S. se non si era capito, io faccio parte di quel 5% ;-) |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |