| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 10:12
“ "incompatibili con l'ambiente" „ ... tra poco con l'ambiente che abbiamo creato saremo incompatibili anche noi (vedi cambiamenti climatici). Riflettete anche su quanto scrive Daniele Ferrari! ... ma è più semplice trovare un capro espiatorio come nella Storia è sempre stato. |
| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 11:15
come detto a febbraio. qui i lupi ci sono. adesso ce ne sono alcuni gruppi. il mio vicino li ha visti un paio di volte uscire dai boschi limitrofi alle sue vigne. mi ha detto che ce n'è uno con un "testone" enorme, probabilmente un maschio con folta pelliccia attorno al collo. ribadisco che mi fa piacere che ci siano. i caprioli stanno facendo danni notevoli e, speriamo, venga controllata la popolazione. circa 4 km da casa mia, in pianura, ce n'è uno che sta da tempo attorno alle case. non è spaventato, sembra spaesato. ci sono un po' di filmati che lo ritraggono (purtroppo non li ritrovo in rete). ma a me sembra, più che un lupo puro, un lupo cecoslovacco, quindi un mezzo cane. secondo me è qualche balordo che l'ha abbandonato, altrimenti non si spiega lo stare vicino alle case, anche se con molta diffidenza. |
user158139 | inviato il 20 Dicembre 2018 ore 12:39
Vedo solo ora questa discussione, e mi pongo su un fronte diametralmente opposto alla maggioranza di voi. Vivo in Maremma, dove i lupi stanno diventando una minaccia insostenibile per molti allevatori. Forse non lo sapete, ma se un lupo attacca un gregge di pecore, oltre al danno immediato (le pecore uccise), mette l'intero gregge in una situazione di paura e tensione per settimane. Quindi niente accoppiamenti, niente agnelli, niente latte. In alcuni casi le pecore si rifiutano di uscire dall'ovile e devono essere alimentare con foraggi invece che pascolare sui prati. Anche se rimborsassimo agli allevatori il valore degli animali uccisi, non possiamo compensare il danno complessivo causato dagli attacchi. I cani difficilmente possono contrastare un branco di lupi determinati, il rischio per l'allevatore è solo quello di perdere anche loro. Le recinzioni servono a poco, e comunque per essere efficaci costano molto, troppo. Una mia carissima amica ne ha già persi due, uno dei quali l'ha dovuto far abbattere perché le ferite erano troppo gravi. Ha pianto per giorni e giorni, e non sa più che fare. C'è più di un paese dalle mie parti dove i lupi si avventurano fino ai bordi dell'abitato. Spesso sono incroci con cani re-inselvatichiti, e diventano pericolosi anche per gli esseri umani, perché acquisiscono una familiarità con l'uomo che gli animali selvatici non hanno (e quindi cercano di evitarlo a meno che non siano costretti). Io sono personalmente affascinato dai lupi, nemico della caccia, convinto sostenitore della necessità di minimizzare l'impatto dell'uomo sulla natura. Ma se per non riconoscere un problema mettiamo a rischio i pochi che ancora ci aiutano a mantenere un rapporto sano con la natura e il territorio, come i piccoli allevatori e agricoltori, allora stiamo proprio sbagliando strada. |
| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 12:56
I cani se in numero adeguato e di razza giusta (pastori maremmani ad esempio), sono sufficienti a tenere a bada tranquillamente un branco di lupi. E' dimostrato. I recinti adeguati idem. Quello che non è adeguata è la pastorizia attuale. Stiamo continuando a vivere come se non esistessero più i grandi predatori che ci sono sempre stati. Ci siamo troppo abituati a questi ultimi 30-40 anni in cui i lupi erano quasi stati estinti. Ho parlato pochi giorni fa con un allevatore di cavalli che lascia in alta montagna tutto l'anno da soli le sue bestie in zona con presenza media di lupi, e lui sosteneva di non aver ancora avuto problemi, ma sono sicuro che appena gli dovessero ammazzare un puledro darebbe la colpa al lupo cattivo, non a lui che li lascia allo stato brado SEMPRE senza cani, senza recinto ecc... |
user158139 | inviato il 20 Dicembre 2018 ore 13:13
Lufranco, forse dovesti parlare con maggiore cognizione di causa. Ti faccio un esempio: la mia amica ha un gregge di circa 300 pecore e produce formaggio di altissima qualità, è spesso in TV ed ha recensioni stellari. Allevare gli ovini nel modo più naturale possibile significa dare loro la massima libertà, non costringerli in un'area protetta o peggio dentro l'ovile per la maggior parte del tempo. Ne beneficia la salute dell'animale e la qualità del latte. Per lei ricorrere ai cani significherebbe comprarne una quindicina (e immagina quanto costa acquistarli e mantenerli), con il rischio di perderne un paio al mese e doverli rimpiazzare, oltre allo stress emotivo. Recintare tutta l'area in modo efficace significherebbe spendere un milione e mezzo di euro, per un'azienda che ne incassa centocinquantamila l'anno se va bene, e forse non sarebbe nemmeno possibile per problemi paesaggistici. Stiamo parlando di un'azienda a cinque km dal più vicino centro abitato, non in cima ad una montagna. Ripeto: se vogliamo proteggere davvero la natura dobbiamo supportare chi mantiene il rapporto più stretto e organico con essa, non fare gli ecologisti da salotto. |
| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 13:15
concordo con @Lufranco Poi...in Maremma...di che zone parliamo? |
user158139 | inviato il 20 Dicembre 2018 ore 13:17
“ Poi...in Maremma...di che zone parliamo? „ Cioè? |
| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 13:21
in che zone della Maremma parliamo? questo caseificio/allevamento dove sta? geograficamente... |
| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 13:31
basta un recinto elettrificato per tenere lontani gli animali selvatici, e, spesso, te lo danno in uso le associazioni di cacciatori. con 2-3 cani pastori maremmani maschi, i lupi se ne stanno alla larga (almeno, cosi mi dicono in molti). certo che se si vogliono tenere le pecore libere, senza cani e recinti... beh,il rischio è altissimo. quasi come mettere una volpe nel pollaio |
user158139 | inviato il 20 Dicembre 2018 ore 13:40
Gargasecca, non do indicazioni che possano far risalire a dove vivo esattamente. Perché la localizzazione precisa sarebbe importante? Alex, ho già spiegato in dettaglio la situazione, il tuo intervento vuol dire che o non sai leggere, o non capisci la questione. |
| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 13:49
Cognizione di causa ce n'ho anche troppa.... Si chiama rischio d'Impresa. Non vedo perchè se hai una grande azienda artigiana tu debba dotarti di antifurto, telecamere e dispositivi di sicurezza, mentre se produci formaggio ed hai 300 pecore non puoi prendere 7-8 cani maremmani perchè le pecore vogliono la loro privacy. Mi sembra un discorso fuori da ogni grazia divina. 7-8 pastori maremmani che vengono REGALATI già addestrati, mi sembrano il minimo. alla tua amica che sta spesso in tv digli che utilizzasse quel tempo per salvaguardare la sua impresa dai normali rischi/pericoli. Lupi in maremma ce ne sono come in tutte le parti, non ultimo il branco molto fotografato quì dentro che vive tra l'argentario e la pineta di Orbetello. Ma ripeto, quì si voglino fare le nozze con i fichi secchi. Come se io in Umbria (Abito a TERNI, posso dirlo tranquillamente, non è un dato sensibile!), volessi avviare un allevamento di galline e polli allevati a terra senza recinto perchè sono più libere di mangiare, e poi volessi sterminare tutte le volpi e le faine della regione perchè di notte mi fregano i polli. Ma dove andremo a finire con questi ragionamenti?????????? |
| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 13:53
Boustrophedon, perdona la mia ignoranza ma leggo malamente e quindi, di conseguenza, capisco poco le cose. È un mio limite dovuto alla mia poca istruzione. Sai, non avendo soldi per farmi studiare, da piccolo, i miei genitori mi mandavano fuori a pascolare le pecore... |
| inviato il 20 Dicembre 2018 ore 16:31
Semplicemente perché ho casa in Maremma e tutti sti problemi che racconti non mi vengono riportati da altre fonti...tutto qui. Il lupo è nel suo ambiente naturale...le pecore anche...ma sta all'allenatore adeguarsi...Non il contrario. |
user158139 | inviato il 20 Dicembre 2018 ore 18:47
Avrai casa in Maremma ma non ci vivi, evidentemente. Il lupo "puro" non costituisce di per sé un problema, perché difficilmente si avvicina agli insediamenti umani. Secondo l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale oltre il 50% dei lupi in provincia di Grosseto sono ibridati con cani, e numerosi branchi sono prevalentemente ibridi. Questo ha portato il lupo (ibridato) a "colonizzare" anche aree di pianura, che non sono l'habitat naturale del lupo selvatico e ad una maggiore contiguità con gli insediamenti umani, avendo ereditato dal cane una minore diffidenza nei confronti dell'uomo. Insomma, il lupo in sé non sarebbe un problema, perché predilige le aree collinari e montuose dove preda animali selvatici. Un vero ambientalista sarebbe molto preoccupato per questa situazione, perché l'ibridazione sta impoverendo il patrimonio genetico del lupo, e creando una razza di canidi semi-selvatici il cui impatto a lungo termine - non solo sulle attività umane, ma sull'ambiente - sono difficilmente prevedibili. Rimane comunque il problema degli attacchi agli allevamenti meglio integrati nell'ambiente, cioè quelli con minori barriere e maggiore libertà degli animali. Gli allevamenti intensivi al chiuso del lupo non si preoccupano, ovviamente. Tutto questo è ben noto a chi si occupa della questione in modo informato e scientifico, gli altri si stracciano le vesti in difesa del povero lupo contro gli allevatori cattivi. www.isprambiente.gov.it/files2018/area-stampa/comunicati-stampa/comuni |
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