user72463 | inviato il 21 Luglio 2017 ore 11:15
il più usato penso sia il 3:2,che è il rapporto d'immagine di quasi tutte le fotocamere in commercio (a parte ovviamente le micro 4/3) quello idoneo invece credo sia una questione del tutto personale |
| inviato il 21 Luglio 2017 ore 11:44
che è quello che uso prevalentemente anch'io |
| inviato il 21 Luglio 2017 ore 11:45
Maury non penso che esista un formato "più idoneo", il più idoneo a cosa? il formato usato in gran maggioranza mi sembra di vedere che sia il 3:2 in landscape per le ragioni sopra esposte, ma lo affermo a naso senza statistiche alla mano. Se però guardiamo alle macchine di medio formato, il segmento di mercato a prezzo più elevato, Phase One Hasselblad Pentax Fuji hanno tutte sensori di formato 4:3 forse per questioni di tradizione storica o forse per le ragioni esposte da Ooo |
| inviato il 21 Luglio 2017 ore 11:47
si è anche vero. Magari io se devo fare una foto panoramica posso usare i 16:9 oppure sempre il 3:2 in verticale facendo più scatti e poi in pp assemblo tutto. Oramai le macchine e i software aiutano anche in questo |
| inviato il 21 Luglio 2017 ore 11:54
la visione binoculare non presenta (per informazione personale) una visione ellittica in senso stretto ... ma piu un qualcosa che ha a che fare con un ellisse allargata verso il basso ... il formato e la sua preferenza è un fatto di cultura, di come noi apprendiamo l'immagine. di come noi trasferiamo l'immagine dal cartaceo al nostro "cervello" ... : è a livello cerebrale che viene ricreata la tridimensionalita tramite il fenomeno dell'esclusione, cioè la capacità del nostro encefalo di sfuocare e ridurre la luminosità di tutto quanto sta intorno al nostro punto d'interesse; catapultata nell'encefalo un immagine vine elaborata e vengono attivati i processi di riconoscimento interpretazione etc etc etc... e si scatena la corsa a creare "visemi" (per un assetto semantico) gli idemi (per un assetto cognitico concettuale) ... etc etc etc... il rapporto 1:1 ha indubbi vantaggi ... elimina la differenza tra "portrait" e "landscape" ... e in un certo senso favorisce l'interpretazione della immagine stessa... il 4:3 .. nasce con i film muti. Thomas Edison lo scelse e divenne lo standard. e nessuno ad oggi ha notizia del perche venne scelto ma in un certo senso si parti da qui .. . televisione e monitor computer furono la sua evoluzione e .. il primo standard digitale . la nascita di monitor 16:9 sta decretandone la morte... il 3:2 inventato da leitz per il 35mm non è altro che il 4:3 duplicato in 4:6 e ruotato di 90° il 16:9 e lo standard video ... di oggi e di conseguenza un formato imposto dalla moda ... quale standar usare ... dipende dalla destinazione finale .. : se i montiro la fanno da padrone come destinazione finale .. il 16:9 è la naturale richeista di formato ... |
| inviato il 21 Luglio 2017 ore 12:03
le limitazioni dell'estensione orizzontale sono causate dalla fotografia, e dall'uso delle immagini verticali. Se non esitessa la fotografia i televisori di oggi probabilmente sarebbero 1:2 |
| inviato il 21 Luglio 2017 ore 12:08
Concordo con quanto detto per i presupposti tecnici che hanno influito ai tempi delle proiezioni e dei tubi catodici. Qualcosa di simile riguarda anche noi, nel senso che il "cerchio di copertura" di un obiettivo è rotondo, quindi se gli si affaccia un sensore marcatamente rettangolare "si butta via" porzioni di immagine nitida che comunque paghiamo in acquisto e in peso da trasportare. A livello poi di fruizione dell'immagine, c'è anche da dire che le immagini verticali sono fortemente penalizzate sui monitor tanto più se 16:9 .. quel che non avveniva ai tempi delle proiezioni di diapositive. |
| inviato il 21 Luglio 2017 ore 12:28
una volta ho aperto un 3D supponendo un sensore rotondo, poi in sw si sarebbe deciso il taglio. i problemi ci sono con lo specchio delle reflex, dovrebbe aumentare il tiraggio, ma le ml potrebbero adottare sensori rotondi. |
| inviato il 21 Luglio 2017 ore 14:22
“ il 16:9 e lo standard video ... di oggi e di conseguenza un formato imposto dalla moda ... „ Perché imposto dalla moda? il 16:9 è un standard televisivo/cinematografico domestico nato decenni fa per far convivere il vecchio standard televisivo 4/3 con lo standard cinematografico 1.85:1 o 2.35:1 Oggi, grazie a Dio, con la morte del formato televisivo 4/3 il 16:9 è sfruttato perfettamente senza deformazioni, poi se qualcuno vuole usarlo anche in fotografia adattandosi perfettamente alla propria TV non ci vedo nulla di male ;) |
user46920 | inviato il 21 Luglio 2017 ore 21:53
Pistinna:“ Il 16:9 viene usato sempre più spesso e lo rimarchi anche tu dicendo che " la realtà è quella" . Allora vorrà dire che a molti piace no? A te piace? Lo usi? Ti sorprendi a guardare senza macchina davanti all'occhio capendo che stai utilizzando di fatto quel formato? „ per i film cinematografici, lo vedo addirittura fin troppo corto (anche se è sicuramente migliore del 4:3) e quindi, preferisco aspetti oltre il 2:1. Fotograficamente parlando evito il 16:9, non mi piace e non mi "sorprende", infatti lo ritengo troppo "lungo", soprattutto in verticale. A dir la verità, anche il formato 3:2 mi è sempre sembrato un pò troppo lungo in verticale (2:3), al quale preferisco sicuramente 3:4, 4:5 o 6:7 !! Però, nella rappresentazione orizzontale di panorami e di paesaggi fotografici (ad esempio), accetto qualunque formato wide che sia ben adattato alla ripresa (aspetto ad hoc). Quindi, se necessario utilizzo molto volententieri un taglio panoramico, mi piace e lo vedo come una soluzione più forte o rafforzativa di quella rappresentazione. |
| inviato il 03 Agosto 2017 ore 11:46
Ciao, è bello leggervi dissertare su un argomento interessante, si ascolta sempre poco e si parla ancora meno ai nostri moderni giorni, quanto moderni quanto ignoranti e superficiali direi.... Va bè... Comunque, letto il 3D come si dice oggi , vi dico che personalmente dal basso della mia esperienza fotografica, non disdegno qualsiasi taglio renda un'immagine interessante e ne aumenti l'impatto visivo, il messaggio, la sua comunicazione. trovo però il formato 4:3, il più elegante per equilibrio e proporzione negli scatti di strada e di architettura, mi trasmette appunto eleganza, equilibrio formale e percè no, anche un filo di vecchio stile e di nostalgia, è meno moderno e cinematografico meno wide e le mie gallerie, da quando ho la Fuji sono con questo aspect ratio. In un paesaggio non mi disturba anzi lo trovo a volte più adeguato, il formato 3:2 o 16:9 ma in genere mi sembra meno "vero" meno affascinante, certo forte e rafforzativo per stare con L'occhiodelcigno in casi particolari. Non ne faccio una questione tecnica, quanto una questione di gusto, voi che ne dite ? |
| inviato il 03 Agosto 2017 ore 12:40
“ il problema resta la visualizzazione verticale delle foto. occorrerebbe uno schermo quadrato per restituire pari dignità ai due tagli, verticale ed orizzontale, oppure due schermi „ O uno schermo 16:9 ruotabile verticalmente “ una volta ho aperto un 3D supponendo un sensore rotondo, poi in sw si sarebbe deciso il taglio. i problemi ci sono con lo specchio delle reflex, dovrebbe aumentare il tiraggio, ma le ml potrebbero adottare sensori rotondi „ Questo comporterebbe uno spreco sui sensori: il silicio costa, tagliarlo rotondo significherebbe sprecarne (come se lo tagliassi quadrato ma buttando via gli angoli) “ nella rappresentazione orizzontale di panorami e di paesaggi fotografici (ad esempio), accetto qualunque formato wide che sia ben adattato alla ripresa (aspetto ad hoc) „ Simile a quanto faccio io: nella ripresa di paesaggi trovo molto naturale il formato panoramico. Non solo il 16:9, che comunque a volte uso, ma proprio panoramico allungato quanto serve. A volte taglio, più comunemente faccio panoramiche con photo-stitching. In altri generi fotografici no. Per esempio in macro se voglio centrare l'attenzione sul soggetto uso spesso il formato 1:1. Con il 4/3 sinora non ho proprio feeling, ho appena comprato una m4/3 ma mi devo ancora abituare al formato. |
| inviato il 03 Agosto 2017 ore 14:23
“ Questo comporterebbe uno spreco sui sensori: il silicio costa, tagliarlo rotondo significherebbe sprecarne (come se lo tagliassi quadrato ma buttando via gli angoli) „ il concetto di spreco lo puoi applicare a tutto ciò che non usi. in una fotocamera in cui non usi molte funzioni puoi dire che alcune di esse (es. video) sono uno spreco. un sensore rotondo, nell'aggiustamento di un orizzonte storto, permette la conservazione di un rettangolo di inquadratura costante, anche se per assurdo, avessi inquadrato a 45° in diagonale ma poi non ti piace e vuoi addrizzare. con un taglio predefinito (sensore rettangolare o quadrato) invece la correzione dell'orizzonte determina gioco forza un crop tanto + marcato quanto è l'aggiustamento. Quindi se utilizzi il sensore rotondo sfrutterai anche il pixel che si trova alle ore 1:30, 4:30, 7:30, 10:30
 anche se ovviamente ogni volta una percentuale di pixel non saranno utilizzati, quindi è il modo d'uso che determina se si tratta di funzioni sprecate oppure no. |
| inviato il 03 Agosto 2017 ore 14:32
Io intendevo spreco di materiale, fisico: ottenere sensori quadrati/rettangolari da un wafer di silicio sprechi meno materiale che ad ottenere sensori rotondi; oppure, se vuoi girare l'argomento, per ottenere lo stesso numero di sensori ma rotondi devi usare più wafer, o un wafer di dimensioni maggiori. Naturalmente pagheresti anche il materiale sprecato, quindi il prodotto finale costerebbe (molto) di più, non solo in proporzione alla maggiore superficie. Forse siamo comunque un po' OT... |
| inviato il 03 Agosto 2017 ore 14:35
si, ho capito, ma altresì se hai un sensore quadrato sprechi silicio per fare il 3:2, il concetto è quello. Io pure intendo lo spreco di materiale fisico e di costi, vedi pulsanti sulla fotocamera che magari non adoperi, ecc... |
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