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Wide vs panorami







avatarsenior
inviato il 12 Marzo 2017 ore 21:51

L'effetto finale mi sembra molto diverso da quello che avrei avuto usando un 50 mm in quella stessa posizione e momento, al posto del 180 (ma ovviamente non ne ho le prove, avendo venduto da un pezzo il mio cinquantino).

È ovvio che sia così: non hai allucinazioni.

avatarsenior
inviato il 12 Marzo 2017 ore 21:55

" L'effetto finale mi sembra molto diverso da quello che avrei avuto usando un 50 mm in quella stessa posizione e momento, al posto del 180 (ma ovviamente non ne ho le prove, avendo venduto da un pezzo il mio cinquantino)."
È ovvio che sia così: non hai allucinazioni.


vabbè ragazzi, io (e tutti quelli del thread precedente) vi ho spiegato come stanno le cose - se preferite stare con le vostre (errate) convinzioni, liberissimi. Direi che sono andato ben oltre le normali spiegazioni necessarie per spiegare come funzionano le panoramiche... bye bye.

avatarsenior
inviato il 12 Marzo 2017 ore 21:59

Nella foto della montagna continuo a vedere lo schiacciamento dei piani del 180, pur avendo raggiunto un angolo di campo moooolto più grande.


Se unisci le foto usando una proiezione rettilineare, la geometria del risultato finale è uguale a quella che avresti ottenuto con qualsiasi altro obiettivo rettilineare e uno scatto singolo dallo stesso punto di ripresa...

avatarsenior
inviato il 12 Marzo 2017 ore 22:01

vabbè ragazzi, io (e tutti quelli del thread precedente) vi ho spiegato come stanno le cose - se preferite stare con le vostre convinzioni, liberissimi. Direi che sono andato ben oltre le normali spiegazioni necessarie per spiegare come funzionano le panoramiche.

Se cerchi i vecchi thread di cui parlo, capirai a cosa mi riferisco. Se invece credi di aver ragione, spiegami pure, non ho fretta. Il mio punto di vista l'ho spiegato, ma lo riscrivo per completezza:
Quello che dico è che se confronto la foto globale ottenuta da PTGui al termine del lavoro di stitching, con le singole foto di partenza, vedo la stessa identica prospettiva, lo stesso "schiacciamento" perché la mia posizione e la lente sono rimaste identiche.


La teoria dietro a questa mia osservazione sarebbe che la mia posizione, e quella della montagna, sono rimaste invariate, così come la focale della lente. E' cambiata solo la grandezza virtuale del sensore (virtuale perché ingrandito via software tramite unione di più foto). Usare un 50 mm su un sensore più piccolo (questa volta reale e senza stitch) secondo me porta a non avere lo stesso risultato in termini di schiacciamento dei piani. Però, ripeto, in quel momento a Stokknes non ho avuto modo di usare un 50 mm per fare la prova (se lo avessi avuto, non avrei fatto nessuno stitch). Però questo forum -per fortuna- è pieno di altri thread e di altre persone con la propria esperienza e conoscenza da condividere.

avatarsenior
inviato il 12 Marzo 2017 ore 22:07

Se unisci le foto usando una proiezione rettilineare,

In quel caso, così come sul bordo del vulcano, ho usato la proiezione di Mercatore, che amo particolarmente (il Belgio ha sempre un posto nel mio cuore). Non so se sia la stessa cosa.

avatarsenior
inviato il 12 Marzo 2017 ore 22:07

La teoria dietro a questa mia osservazione sarebbe che la mia posizione, e quella della montagna, sono rimaste invariate, così come la focale della lente. E' cambiata solo la grandezza virtuale del sensore. Usare un 50 mm su un sensore più piccolo (questa volta reale e senza stitch) secondo me porta a non avere lo stesso risultato in termini di schiacciamento dei piani.


se la tua posizione, e quella della montagna, sono rimaste invariate, come fa a cambiare lo "schiacciamento dei piani"?
è stato detto in lungo e in largo (e dimostrato) che dipende solo dalla posizione in cui si scatta.
NON dipende dal sensore, NON dipende dalla lente.

avatarsenior
inviato il 12 Marzo 2017 ore 22:12

Ma, Perbo, a te -parlando proprio praticamente- la foto della montagna, pare scattata con un 50 o con un 180? A me sembra enormemente diversa dalle foto che scattavo col 50, a naso.
Sei davvero sicuro che il risultato dello stitch non dipenda da tante altre cose, come il fatto di aver fatto l'insieme di foto senza usare un treppiede, o il fatto di non aver usato una testa apposita, o il fatto di aver usato la suddetta proiezione di Mercatore, o il fatto che verosimilmente quella foto deriva da una ventina di scatti, e non dieci o cinque?

avatarsenior
inviato il 12 Marzo 2017 ore 22:14

In quel caso, così come sul bordo del vulcano, ho usato la proiezione di Mercatore, che amo particolarmente (il Belgio ha sempre un posto nel mio cuore). Non so se sia la stessa cosa.


No, non è la stessa cosa, e in tal caso è chiaro che il risultato finale è diverso da quello che avresti ottenuto direttamente con un solo scatto usando un altro obiettivo.

avatarsenior
inviato il 12 Marzo 2017 ore 22:14

Comunque appena ho tempo faccio la prova singola-foto-a-35 vs decine-di-foto-a-180-unite-in-postproduzione, e vedrò come vengono. Anzi, se proprio avrò tanta voglia, faccio 14 vs 180 MrGreen
Sono curioso.

avatarsenior
inviato il 12 Marzo 2017 ore 22:16

No, non è la stessa cosa, e in tal caso è chiaro che il risultato finale è diverso da quello che avresti ottenuto direttamente con un solo scatto usando un altro obiettivo

Ok, allora salto la prova. Stavo immaginando quante decine o centinaia di scatti a 180 avrei dovuto fare per arrivare al 14...

avatarsenior
inviato il 12 Marzo 2017 ore 22:21

invece falla, la prova: dubito che con un angolo di campo come quello ci possano essere differenze sensibili tra un 50 e una panoramica fatta con un tele.

Non stiamo parlando di panoramiche grandangolari, dove c'è uno stiramento ai bordi del frame.

avatarsenior
inviato il 12 Marzo 2017 ore 23:20

La teoria dietro a questa mia osservazione sarebbe che la mia posizione, e quella della montagna, sono rimaste invariate, così come la focale della lente. E' cambiata solo la grandezza virtuale del sensore (virtuale perché ingrandito via software tramite unione di più foto).
Usare un 50 mm su un sensore più piccolo (questa volta reale e senza stitch) secondo me porta a non avere lo stesso risultato in termini di schiacciamento dei piani.


Il discorso del «sensore virtuale» è sostanzialmente corretto. E la stessa cosa vale quando si fa un montaggio di più scatti con un obiettivo decentrabile: sommando, ad esempio, tre scatti realizzati in orizzontale con il Canon TS-E 17 mm e decentrando sempre in orizzontale a destra e a sinistra, si ottiene un angolo di campo equivalente a quello di una focale di quasi 10 mm. E questo non certo perché è cambiata la focale ma perché è come se virtualmente si utilizzasse la focale di 17 mm su un sensore più grande.

Comunque usare invece il 50 mm (presupponendo che sia quella la focale che ti darebbe lo stesso angolo di campo del montaggio) - errori di prospettiva a parte - non dovrebbe darti un'immagine poi così diversa.

avatarsupporter
inviato il 13 Marzo 2017 ore 0:32

Io in passato usavo l'opzione Photomerge di Photoshop, ma devo dire che lascia pochissimo spazio al controllo umano, soprattutto in caso di errore del software. Da qualche tempo uso PTGui e lo trovo molto ben fatto.


Confermo che spesso Photomerge costringe a procedure piuttosto macchinose.
Ad esempio, se non ho lo spazio per allontanarmi e devo prendere frontalmente la facciata di un edificio che, per la larghezza, non mi entra interamente nell'angolo dei wide più spinto che ho con me, io faccio tre scatti: uno alla porzione centrale a gli altri due spostando l'inquadratura a destra e a sinistra, fino a includere tutta la facciata.
Il guaio è che se unisco le foto con Phtomerge attuando l'opzione "Prospettiva", che serve appunto per ottenere una prospettiva rettilinea, il più delle volte prende come riferimento una delle foto "laterali", in genere la destra, per organizzare la geometria dell'intera immagine, e si ottiene questo:



Si noti l'inclinazione del bordo superiore dell'edificio (che in realtà è orizzontale). Si può correggere con Photoshop, ma io preferisco procedere diversamente.
Il rimedio per me consiste nel tagliare dalle due foto laterali la parte verso il centro, lasciando comunque una discreta zona di sovrapposizione. A questo punto il programma dà la priorità alla foto più grossa, ovvero quella centrale, e allinea alla sua geometria quelle più piccole, ovvero le laterali:



Mettendo a piombo le verticali, come è la norma nelle foto di architettura se la finalità e di tipo documentario-analitico, e ritagliando il risultato è questo:



(L'edificio è il Palazzo Italia dell'EXPO 2105 e le foto sono state prese con una Nex 3N e un Samyang 12mm f/2.0)

Ancora più macchinosa è la procedura quando si deve fare una panoramica verticale con la linea d'orizzonte sopra al centro e le linee cadenti a piombo:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=6&t=2021307#9802893

In genere tutto fila più liscio con l'opzione "Cilindrico" per ottenere appunto una prospettiva cilindrica, tipica della maggior parte delle foto panoramiche. Però, come ha già fatto notare Niko_s, questa non è l'ideale per la maggior parte delle foto di architettura (la reputo però adatta al paesaggio).

Comunque questo PTGui sembra un programma interessante e ci sto facendo un pensierino:
www.ptgui.com/

user46920
avatar
inviato il 13 Marzo 2017 ore 0:52

Mettendo a piombo le linee verticali (come è la norma quando la finalità è di tipo documentario-analitico)


...

Scusa Roberto se insisto un pò su questo punto, ma non è corretto quello che dici: si vede chiaramente che la prospettiva è posizionata all'altezza delle altre persone (o forse 30cm più in alto), per cui è impossibile vedere le linee a piombo di quell'edificio (impossibile). Nemmeno geometricamente parlando, una prospettiva del genere, disegnata tecnicamente partendo da una proiezione ortogonale, produrrebbe le linee a piombo in quel modo.

la norma quando la finalità è di tipo documentario-analitico

se esiste, è una norma aberrante, sicuramente in fotografia è totalmente aberrante, proprio perché la fotografia cerca di riprodurre la realtà riferendosi alla visione umana, sia come colori che come geometrie.
Non voglio dire che, a chi piace così non debba fabbricare certe aberrazioni, ma almeno sarebbe intellettualmente onesto dire che quella è una distorsione, tra l'altro analiticamente inutile e men che meno documentaristica: io e chiunque altro, dallo stesso PdR avremmo visto le linee correttamente cadenti, proporzionalmente ad una focale Normale.

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2017 ore 1:50

io e chiunque altro, dallo stesso PdR avremmo visto le linee correttamente cadenti, proporzionalmente ad una focale Normale

E' un discorso di cui si è parlato a lungo, e non è questa la sede per analizzare in dettaglio la veridicità dei vari aspetti di questa affermazione.
Ti consiglio però la lettura dei capitoli relativi alla neurofisiologia della visione di questo libro:
www.libreriauniverso.it/articolo/72288?gclid=Cj0KEQiAgJTGBRDLr5_az_Ouk
Sarebbero i capitoli dal 25 al 29. Sono poco meno di cento pagine, e forse necessitano di un certo livello di conoscenza della fisiologia umana, dell'anatomia e della biologia. Però sono propedeutiche a questo tipo di dibattiti, secondo me. Aiutano a comprendere come sulla retina si proiettino linee curve e "cadenti" e il cervello ne ricavi poi un'idea di linea retta e ortogonale al terreno, e come tale la percepisca. Inoltre c'è tanto in quel libro anche riguardo la percezione del colore e delle forme. Ne abbiamo già parlato in altri thread, ma vedo che ogni tanto rispunta l'argomento, in varie accezioni. Forse è meglio prima partire da una base comune.

PS. Ti consiglio anche le restanti pagine del libro. Il Kandel è stato uno dei libri più affascinanti del mio corso di laurea (a quei tempi avevo forse meno di vent'anni). Sono poco più di 1500 pagine ma ti posso assicurare che volano d'un fiato. Sto meditando di comprare la nuova versione visto che in questi **dici anni molto sarà cambiato. Però se alla fine del libro continui a vedere le linee cadenti allora mi sa che devi far dare una controllata alla tua corteccia inferotemporale MrGreen

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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