| inviato il 13 Marzo 2017 ore 8:32
Quasi sempre priorità di diaframmi. Avendo tutte ottiche Vintage,tranne una, niente AF. |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 8:45
Se uso la digitale riguardo l'esposizione lavoro tutto manuale, tempi diaframmi e ISO. Ho una Mirrorless Per cui previsualizzo il risultato prima di scattare. L'autofocus invece lo uso eccome, cercando di sfruttarne tutte le caratteristiche della mia macchina. L'esposizione corretta ritengo che debba essere fatta in fase di scatto, al di là delle possibilità che oggi offre la post produzione, nessuno può sostituire F 16 oppure F2 che scegli tu in fase di scatto, oppure se utilizzare 1/30 rispetto a un 1/1000. Se invece utilizzo la pellicola lavoro tutto in manuale, anche la messa a fuoco e senza fidarmi dell'esposimetro (sulla mia Nikon Fm non ho inserito nemmeno le batterie ) |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 9:33
in alcuni casi non si può prescindere dal manuale. Scattando a cavalletto con filtri. Anche a me non è molto chiara la connessione tra esposizione e modalità di scatto. Se sbagli una foto, la sbagli, la correggi con PS, ma ci si dovrebbe sentire un po' pi.r.la ad aver sbagliato esposizione. Se capita una volta passi, due tre al limite ci sta. Se è sistematico il problema va ben oltre l'usare il manuale o qualche priorità. Poi trovo abbastanza controproducente e ripeto, poco stimolante, dover perdere tempo davanti al computer quando con un'accortezza in più si sarebbe evitato. Infine il tutto poi dipende dalla mole di lavoro, se devi preparare dieci foto, va bene anche spendere 10 minuti a foto per correggere cose, ma se ne devi post produrre centinaia e centinaia allora il tutto va ottimizzato al meglio, ergo...esporre come cri.sto comanda. Ciao LC |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 10:33
“ Scusate vi assicuro senza nessun intento polemico, ma davvero non capisco. Io scatto quasi sempre in priorità dei diaframmi perché lo trovo più comodo ma se scattassi in completo manuale utilizzando i parametri di esposizione dati dall'esposimetro interno avrei esattamente la stessa foto. Per questo non capisco chi dice di usare la mod manuale per essere più preciso o avere più controllo: se mi baso suo dati forniti dall'esposimetro avrei esattamente lo stesso risultato è la stessa accuratezza di esposizione usando la modalità program „ In linea di principio si, ma siccome lavoro sul cavalletto e non è detto che la zona di misurazione cada esattamente dove voglio io allora io misuro le varie zone della scena, decido l'esposizione, metto la macchina sul cavalletto e scatto. Se facessi diversamente la macchina a priorità di diaframmi misurerebbe una certa zona (nel mio caso quella centrale) e calcolerebbe l'esposizione per quella. L'alternativa sarebbe agire sullla correzione dell'esposizione ma per me è più pratico misurare le zone e lavorare in manuale. “ Addirittura, sarebbe bene fare quello che si faceva a pellicola, usare anche un esposimetro a luce incidente, e non solo quello della fotocamera, a luce riflessa. „ La questione dell'esposimetro a luce incidente vedo che torna ciclicamente, ma raccomandarlo a prescindere dal genere di foto non ha molto senso. Io ad esempio che faccio paesaggio non saprei che farmene poiché non posso andare “laggiù” a misurare la luce incidente. Nel paesaggio si usa quasi esclusivamente l'esposimetro a luce riflessa (Ansel Adams vi dice qualcosa?), che se usato con la testa (cioè tenendo conto che lui calcola l'esposizione in termini di grigio medio, quindi se volete che il soggetto appaia più chiaro o più scuro dovrete correggere di conseguenza) e con un po' di esperienza è altrettanto preciso. |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 12:27
Per paesaggio, 100% a priorità di diaframmi, salvo che non sia un notturno E continuo a non capire che differenza ci vedete tra la misurazione in manuale e quella fatta in auto, sulla stessa macchina, ovviamente. Che la foto debba essere correttamente esposta non ci piove, ma è un discorso indipendente dal sistema usato. Per me è molto più pratico misurare in automatico, dare un eventuale compensazione dell' esposizione col pollice, e scattare..... anche con obiettivi "vintage". |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 12:47
Io uso molte lenti vintage, e come detto lavoro in automatico con priorità dei diaframmi: scelgo manualmente gli ISO, il diaframma, e la macchina mi mostra il tempo. Nei casi particolari regolo l'esposizione con la rotella +1, -1 ecc. specialmente nelle foto notturne. Se il tempo è troppo lungo, aumento gli ISO. E' tutto molto comodo, e le foto risultano esposte correttamente. Ciao, Roberto |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 13:11
Quoto Allmau e Skylab59. |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 14:05
come detto non c'è differenza nell'esposizione ma nella praticità (per me) della misurazione; misuro le varie parti della scena e poi decido che diaframma-tempo impostare, lo trovo più pratico che ragionare in termini di correzione dell'esposizione rispetto a dove legge l'esposimetro nell'inquadratura finale. |
user69293 | inviato il 13 Marzo 2017 ore 14:10
AV o TV a seconda dei casi, cosi si puó anche variare l'esposizione piú facilmente. |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 18:06
@MicheleCt Ti ringrazio, ma le ML le ho provate ma non mi piacciono per un sacco di motivi, mirino in testa. Ho scattato per 35 anni a pellicola, senza AF anche quando c'era già l'AF e dunque a me piace scattare in manuale quando posso, ma per quanto concerne l'esposizione, l'esposimetro delle fotocamere di oggi, fermo restando che è a luce riflessa, io non credo che esponendo in manuale lo si possa, mediamente, superare come precisione, di sicuro non batti le Nikon che espongono, da sempre, molto bene. Io adesso ho D 4 e due D 810, che è roba buona, e tiene bene errori non drammatici di esposizione, ma se sbagli l'esposizione, anche non di molto, l'immagine ne soffre se vuoi della qualità, un occhio esperto vede che c'è qualcosa che potrebbe essere migliore. Alla fine, va tenuto tutto sotto controllo. Io ho un foglio di plastica spessa, grande quasi quanto un A4, della Tokar, che è il famoso grigio al 18%, ho una Xrite Passport, ed un altro foglio di plastica spessa che mi fa il riferimento del bianco, sempre della Tokar. Con il cartone grigio al 18%, con la macchina che espone a luce riflessa, il più delle volte ce la fai ad esporre bene come se tu avessi un esposimetro a luce incidente. Mi sono poi rifatto i profili ICC per Adobe Camera RAW delle tre fotocamere, e li ho fatti a doppio illuminante, almeno ho calibrato anche quelle come cromatismo. Qualche volta, ma non sempre, mi porto dietro il cartone grigio per l'esposizione ed il riferimento del bianco, con l'Xrite o il foglio Tokar (...c'è un pochino di differenza cromatica tra i due). Io ti farei vedere la differenza che c'è nelle immagini scattate con esposizione fatta bene, controllata, con il WB sempre controllato e con la fotocamera calibrata, da scatti fatti senza alcuna calibrazione di fotocamera, senza WB controllato e senza esposizione controllata, e......... quella che fa più danni è uno sbaglio di esposizione, e basta anche mezzo diaframma a cambiarti colori e contrasto. Roba da non credere: esponendo bene e facendo le cose per bene, con riferimento sul campo il WB, le immagini sono di un'altra qualità. Ora uno non sta tutte le volte a spignolare su tutto, non uso i cartoni di riferimento sempre, ma soprattutto sull'esposizione, va fatta veramente bene, ed è per questo che secondo me sarebbe utile un esposimetro a luce incidente. |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 18:14
" (Ansel Adams vi dice qualcosa?), " Ansel Adams lavorava in B&N, mentre a colori la musica, per l'esposizione, è assai più critica ed a volte diviene stonata. Il B&N, tecnicamente, è molto facile, anche quello fatto bene è facile, estremamente più facile del colore, mentre il colore fatto bene, facile non lo è, e per nulla, e se in B&N sbucci l'esposizione di mezzo diaframma, anche se cerchi qualità, non è affatto un guaio serio, mentre a colori potresti anche dover buttar via la foto se vuoi della qualità. L'esposimetro a luce riflessa ti cambia l'esposizione a seconda del colore della scena, quello a luce incidente no, ed è per quello che se io vado a fotografare roba molto colorata, con tanto colore singolo o tanti colori anche diversi, uso il cartone grigio al 18%. Poi uno interviene con l'esperienza, ma se ti ficchi in un bosco con tanto verde e cielo tanto azzurro, o vai a fotografare i marmi col mare, l'esposimetro a luce riflessa ogni tanto dice le bugie e la gente canna i colori. Comunque, ciascuno fa come gli pare, ma alla fine poi si vedono i risultati, se uno si mette a fare dei paragoni. |
| inviato il 14 Marzo 2017 ore 9:21
Alessandro, tutto vero quello che dici ma torno a dirti: - come fai a misurare un paesaggio lontano o mediamente lontano con la luce incidente? - con la conoscenza dei propri strumenti (pellicole o digitali che siano) è facile correggere per le differenze di tonalità dovute ai differenti colori, io almeno faccio così, sia in B&N che a colori (diapositive, dove anche mezzo diaframma fa tanta differenza). Infine l'esposimetro a luce incidente ti da un'esposizione corretta ed equivalente al reale, diciamo così, ma ciò non toglie che per esigenze creative uno non voglia un'esposizione più chiara o più scura e allora ecco che subentra di nuovo la necessità di ragionare, usando occhi e cervello. Quindi l'esperienza e la conoscenza degli strumenti è tutto e non è che un esposimetro a luce incidente ti evita di dover ragionare (so che questo piacerebbe a moltissimi ma per fortuna non è così). Ma ripeto, la cosa fondamentale è che non sempre (nel mio caso quasi mai) è possibile misurare a luce incidente per questioni di posizione e distanza del soggetto. |
user120016 | inviato il 16 Marzo 2017 ore 0:37
La modalità di esposizione dipende dal tipo di foto che si sta facendo: a volte gli automatismi possono venire utili ma con molte delle mie macchine (biottiche e telemetro) esiste SOLO la modalità M, per cui non si pone il problema. Gli ASA li scelgo quando carico la pellicola... e quelli rimangono finché non cambio rullo... Riguardo al fatto di esporre bene o meno mi sembra davvero un paradosso... Il fatto di POTER correggere una foto al PC o in camera oscura non significa che si debba sbagliare di proposito o scattare a caso per poi DOVER correggere a tutti i costi... è solo un'opportunità in più di salvare una foto se hai cannato... Per cui io preferisco essere il più accurato possibile al momento dello scatto (con esposimetro esterno quando appropriato). Moderate sovraesposizioni o sottoesposizioni solo in base al fatto di usare una pellicola negativa o dia... |
| inviato il 16 Marzo 2017 ore 7:38
“ Io Ro E' da un pò che cerco di capire se con l'avvento di sensori altamente performanti, abbia ancora senso cercare la foto perfettamente esposta già al momento dello scatto... scattando in manuale. Non credo...ma sicuramente molti di voi la pensano diversamente. E come sempre io sono curioso. ;-) „ Mai affidarsi completamente agli automatismi o semi-automatismi. Posso dirti come scatto io, ho una 5D3, solitamente lavoro a priorità di diaframma, guardo sempre la foto dal display e se non mi va imposto in M e scatto sovraesponendo o sottoesponendo, modificando il tempo di scatto. Per chi solitamente guarda l'istogramma, non affidatevi completamente a esso. Guardate sempre l'anteprima dal display! |
| inviato il 16 Marzo 2017 ore 8:00
Idem come Luigi ma sovraespongo o sottoespongo sempre in priorità dei diaframmi. |
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