| inviato il 07 Febbraio 2017 ore 22:00
Molto interessante. Ma cosa vorrà dire? Comunque il digitale e Photoshop sono così semplici che li saprebbe usare anche un bambino. Trovatemi un bambino perché io non c'ho capito un .azzo! A parte gli scherzi, io sono lontano dall'essere vecchio, ma uno dei propositi o delle speranze che ho per quando sarò vecchio è di non aver bisogno di bambini per farmi spiegare le cose. Vorrei sempre essere io a spiegarle. In realtà comunque il digitale è cento volte più difficile della pellicola, a dir poco. |
| inviato il 07 Febbraio 2017 ore 23:51
“ A parte gli scherzi, io sono lontano dall'essere vecchio, ma uno dei propositi o delle speranze che ho per quando sarò vecchio è di non aver bisogno di bambini per farmi spiegare le cose. Vorrei sempre essere io a spiegarle. In realtà comunque il digitale è cento volte più difficile della pellicola, a dir poco. „ condivido pienamente, io uso entrambi, entrambi con amore e passione. uso il computer per semi-lavoro da quando sono piccolo, a casa lavoravano tutti con il pc, nonostante ciò, e nonostante sappia utilizzare grosso modo bene photoshop, nonostante mi sia avvicinato da qualche anno soltanto alla camera oscura e non so nulla di chimica, tra i due, mi riesce "più facile" la co. mi resta anche più divertente, a volte più appassionante. ammetto che, mandando le foto digitali a stampare in un laboratorio tedesco, la stampa sia più facile, per me, in camera chiara. ma se uno tiene conto di quante variabili ha la fotografia digitale... schermi e schermini, tarature, elettroniche, passaggi su passaggi software... insomma, prima qualcuno ha nominato "gli stampatori" come un lavoro che si faceva prima e adesso non più.. la situazione è la stessa, anzi, si sono create anche figure altrettanto valide e complesse. i fotografi che se lo possono permettere hanno i "ritoccatori", hanno gli stampatori, hanno chi gli archivia le foto e chi gli sceglie gli scatti. ovviamente non sono la maggioranza, ma non lo erano neanche prima. prima, il "fotoritocco" era lo stampatore a farlo, faceva parte della stampa finale, oggi è un passaggio in più che richiede grandi competenze. poi, per noi, almeno io, comune mortale, si può anche fare alla meglio che viene, nessuno ne farà uno scandalo, come era una volta in camera oscura |
| inviato il 08 Febbraio 2017 ore 9:02
“ a sto punto tenetevi il digitale dalla vita facile , cmq si usare Photoshop è una minchiata basta fare un buon corso anzi ci so ragazzini che ci sanno fare con il pc che manco il corso fanno . io continuo con la mia fotocamera a pellicola e per fortuna nella mia città c'è ancora un fotografo che le sviluppa „ Mi pare che qui stia il succo del discorso che viene fatto da troppe persone che sono solo apparentemente convinte della supremazia della pellicola sul digitale. Dal brano che ho riportato si evince che in tanti rimpiangono non la tecnologia a pellicola in sé, o il risultato che dava, ma il fatto che c'era sempre lo stampatore sotto casa che ti risparmiava metà del lavoro, ma soprattutto ti risparmiava di imparare una buona metà del processo per ottenere la fotografia fatta e finita; e siccome oggi sei praticamente obbligato a rifinire di persona il tuo file anche quando lo porti ad uno stampatore esterno (a meno di un rapporto professionale di livello più alto e costoso), ecco che bisogna demonizzare Photoshop, o ridicolizzarlo "perché lo sanno usare anche i ragazzini", in modo da nascondere la propria incapacità di fondo nel realizzare interamente un'opera fotografica, cioè nel curare anche la parte di procedimento necessaria a far emergere quell'immagine dallo scatto (che, detto papale, papale, tanto su pellicola che in RAW, se non viene sviluppato, nemmeno Superman riesce a vederlo). E comunque: se veramente il digitale è uno strumento che rende "la vita facile", come mai si vedono più ciofeche oggi che 40 anni fa? Non sarà che usare bene Photoshop non è molto lontano dall'operare bene in camera oscura? Solo chi ha provato entrambi può esprimere un giudizio in merito. Quello che rende apparentemente più banale la fotografia digitale è l'assenza di costi accessori e continuati nel tempo (quelli a cui alludeva anche Matteo), cosa che facilita lo scatto "ad minchiam" anziché pensato; ma questa è un'altra storia e non ha nulla a che vedere con le reali possibilità delle due tecniche, analogica e digitale. |
| inviato il 08 Febbraio 2017 ore 9:44
Ma anche da voi ci vuole una vita per sviluppare un rullino? |
| inviato il 08 Febbraio 2017 ore 9:44
Il discorso di Daniele vale solo per il B&N (e comunque solo in parte, moltissimi stampano da soli), se scatti su negativo colori non hai quasi possibilità di intervento in stampa e se scatti diapositive hai un prodotto finito. |
| inviato il 08 Febbraio 2017 ore 10:17
“ Il discorso di Daniele vale solo per il B&N (e comunque solo in parte, moltissimi stampano da soli), se scatti su negativo colori non hai quasi possibilità di intervento in stampa e se scatti diapositive hai un prodotto finito. „ Verissimo, però questo non giustifica una levata di scudi contro uno o l'altro modo di fare fotografia. Anche a me, se avessi ancora lo spazio (e qualche Euro in più ), piacerebbe ogni tanto rimettere in funzione uno dei due ingranditori che ho imballati in cantina, anche solo per l'indubbio piacere di vedere l'immagine formarsi sotto i miei occhi. Il fatto è che se i risultati che si ottengono fossero sempre e comunque di qualità veramente diversa, capirei certe prese di posizione, se invece il problema riguarda gli abusi che la gente fa di certe procedure e strumenti, allora non è più una questione di tecnologie a confronto, ma di capacità e cultura delle persone che le utilizzano. Che poi un fotoamatore scelga in base a quello che più lo gratifica personalmente mi pare che sia una cosa normalissima, ma come è normale che un altro possa scegliere diversamente e per i medesimi motivi. Insomma, non c'è una tecnologia migliore dell'altra per fare fotografie; c'è una maggiore o minore gratificazione e una maggiore o minore consapevolezza nell'utilizzarle. |
| inviato il 08 Febbraio 2017 ore 11:46
“ il problema riguarda gli abusi che la gente fa di certe procedure e strumenti, allora non è più una questione di tecnologie a confronto, ma di capacità e cultura delle persone che le utilizzano. „ la sintesi. è tutto qua |
| inviato il 08 Febbraio 2017 ore 13:36
“ Ma anche da voi ci vuole una vita per sviluppare un rullino? „ Il laboratorio dove mi servo (se intendi pellicole a colori; non faccio più bianco e nero, ma quelle le sviluppavo io) di solito li sviluppa tutti una volta a settimana, quindi l'attesa può variare da un giorno a una settimana a seconda del tempismo con cui li si porta. |
| inviato il 08 Febbraio 2017 ore 13:52
Rullino bianco e nero. Boh più di una settimana mi sembra tanto, ma non avevo mai provato questo laboratorio. |
| inviato il 23 Dicembre 2017 ore 21:08
Io sono appena entrato nell analogico. L'ho fatto per conoscere quel mondo che mi sono perso. Poi anche perché mi piace assaporare l'attesa che va dallo scatto alla stampa, e nel conoscere questo mondo ho conosciuto un macro mondo di appassionati alla pellicola. Penso non si possa parlare di moda, perché la fotografia analogica è complessa nella sua semplicità e si scontra con l'immediato del digitale che da tutto e subito. Per molti è frustrante che credo non riuscirebbe a trasformarla in una nuova passione. |
user137622 | inviato il 25 Luglio 2018 ore 17:45
Salve amici juzzini. Voglio unirmi a questa conversazione dicendo la mia. Io ho diverse macchine a pellicola è ultimamente uso una dynax7000i un gioiello di tecnologia del 1988. Scattare in analogico é più bello del digitale. Il problema é la fedeltà della stampa che molte volte viene digitalizzata troppo. A proposito conoscete qualche laboratorio che stampa secondo i vecchi canoni? Grazie a tutti |
| inviato il 25 Luglio 2018 ore 17:52
Per stampe da negativi b&n ce ne sono molti, priva a dieci in che zona sei. Per stampe da negativo colore invece sono più rari, i primi che mi vengono in mente sono i seguenti: A Roma puoi rivolgerti a: www.ars-imago.com/filmdev Vicino a Milano/Lecco a: www.conservatoriodellafotografia.it/ A Torino a: Color Print, in corso Appio Claudio Da diapositiva invece non resta che la stampa digitale previa scansione. |
user137622 | inviato il 25 Luglio 2018 ore 18:32
Grazie diebu io sono a lecce |
| inviato il 25 Luglio 2018 ore 18:48
Mi spiace, da quelle parti non conosco nessun laboratorio. |
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