user81826 | inviato il 03 Febbraio 2017 ore 21:28
MicheleCT, ringrazio anche te e gli altri per gli interventi. Vorrei precisare che non ho mai pensato sRGB fosse sufficiente per le stampe e anche che di sicuro non uso uno spazio diverso (ma neanche bit diversi) per risparmiare spazio. Di spazio ne ho a sufficienza e cerco di salvare solo le foto strettamente necessarie che so che utilizzerò, il resto vanno in cestino. Ora vorrei capire un po' delle cose che sono state dette: “ Gli 8 o 16 bit di un file non c'entrano quasi nulla con gli 8 bit che il tuo monitor è capace di rappresentare (o 10 in quelli più costosi). „ Perché non c'entrano quasi nulla? A quanto so gli 8 o 16 bit rappresentano i bit che utilizzo per rappresentare i colori e se vado ad usarne 8 perderò molte sfumature; allo stesso tempo quelle sfumature non riesco a visualizzarle con un monitor scarso; non è questa la relazione stretta che intercorre tra le due cose? “ " Dunque, utilizzare ProPhoto dà o meno problemi di elaborazione a causa dei colori che non si vedono?" No. „ In cosa consiste l'informazione in più che mi fornisce il profilo più ampio (ProPhoto tra quelli considerati), rispetto ad un profilo stretto tipo l'sRGB? Un gamma di colori maggiore? Sfumature migliori (o sono date solo dal numero di bit)? Che altro? Come faccio a lavorare dei colori che non riesco a vedere? Li gestisce in automatico gli algoritmi del software di lavoro? Se ho ben capito dunque Michele, il tuo consiglio è di lavorare in ProPhoto, indipendentemente dal monitor che possiedo; ad 8 o 16 bit? |
user2290 | inviato il 03 Febbraio 2017 ore 22:10
Mi inserisco nella discussione, e vorrei capire Se scatto in Raw e setto la macchina su AdobeRGB perchè è meglio trasformarlo in ProPhoto e nn mantenere anche in photoshop AdobeRGB? |
user81826 | inviato il 03 Febbraio 2017 ore 22:13
Mario, i file raw non hanno un profilo proprio non essendo file immagini a differenza dei JPG. Quando entri in Photoshop poi ti viene chiesto di mantenere il profilo incorporato (in realtà il file non ha profilo ma è solo un suggerimento presente sui metadati del file) o utilizzare un altro profilo e sta a te decidere cosa fare; non esiste un meglio o peggio visto che il raw non possiede un proprio profilo. Correggetemi se sbaglio. |
| inviato il 03 Febbraio 2017 ore 22:14
Grazie MicheleCT, ho trovato la pappa fatta! Proverò a spiegarmi a livello 0. Vi prego passatemi qualche grossolaneria. I bit del tuo monitor (la profondità colore che riesce a raggiungere) non sono esattamente quelli del tuo file, almeno quando lavori ad un numero superiore. Se lavori in prophotorgb dovresti utilizzare una profondità colore di 16 bit. E' uno spazio abbastanza ampio e per non avere errori di quantizzazione è bene disporre di un numero di "sfumature colore" elevato. Le "sfumature" che otterresti con 8 bit non basterebbero a garantire dei gradienti corretti. Se invece sei in sRGB, di dimensioni più contenute, gli 8 bit ti bastano (per il motivo che hai un intervallo piu piccolo da suddividere) Quando il tuo monitor ti fa vedere la foto ci pensa il software a fare il passaggio (ha una minore profondità colore) ma lo fa in modo intelligente. In pratica l'apparenza della foto rimane. |
| inviato il 03 Febbraio 2017 ore 22:16
Zanolli, se scatti in Raw non hai nessun profilo. Il Raw è un insieme di dati numerici che da se non dicono nulla. Proiettati in uno spazio colore danno dei colori che formano una immagine. |
user81826 | inviato il 03 Febbraio 2017 ore 22:17
Almafoto, bè i bit restano quelli da me descritti, comunque il tuo discorso mi sembra ben chiaro e condivisibile anche se non conoscevo la possibilità di questo errore di quantizzazione. Dunque di base mi conviene lavorare sempre a 16bit quando possibile. |
| inviato il 03 Febbraio 2017 ore 22:17
Se lavori con spazi ampi tipo prophoto si. Con sRGB non è necessario |
| inviato il 03 Febbraio 2017 ore 22:21
Prima qualcuno ha detto (mi sembra) che in sRGB le immagini son più sature. Quando si ha una immagine, magari bella ampia come gamut, e la si proietta in uno spazio più piccolo tipo sRGB l'effetto può essere quello perchè in qualche maniera viene compressa. |
user81826 | inviato il 03 Febbraio 2017 ore 22:26
"" tipo sRGB l'effetto può essere quello perchè in qualche maniera viene compressa"" Esatto, vado a perdere sfumature e le parti meno sature appariranno come quelle più sature ed il colore nel complesso più "compatto" e meno sfumato. |
user2290 | inviato il 03 Febbraio 2017 ore 22:46
Grazie per la spiegazione. |
user15476 | inviato il 03 Febbraio 2017 ore 23:06
Invece se la destinazione è la stampa in quadricromia? In teoria, sviluppando direttamente in sRGB si sta dentro al web e alla eventuale stampa cmyk senza che i browser o gli operatori di stampa ci mettano del loro. Inoltre, esiste anche la versione black scaled di sRGB: « The black scaled profile has the preferred rendering intent in the header set to "perceptual". and the no black scaling profile has the preferred rendering intent in the header set to "relative colorimetric" » Per la stampa fine art bisognerebbe sperimemtare e confrontarsi con il lab. |
| inviato il 03 Febbraio 2017 ore 23:11
Fotogion:“ Ci sono stampanti e monitor che vanno oltre l'adobe? „

 Questo il confronto tra lo spazio AdobeRGB wired) e il gamut di una Epson 4900 su Ilford Gold fibre silk(colorato) Come vedi esce in più punti da Adobe |
user81257 | inviato il 04 Febbraio 2017 ore 12:15
Vorrei capire una cosa (se non è già stata spiegata, non ho letto tutto): Se Paolo ha una copertura 50% ProPhoto del suo monitor, vuol dire che molte delle tonalità del profilo ProPhoto non le vedrà sul monitor. Quindi, come farà ad elaborare con colori e toni corretti? |
| inviato il 04 Febbraio 2017 ore 13:08
Perché l'importante è l'accuratezza dei colori, non l'entità di quelli visualizzabili (e spesso quelli non visualizzabili sono i colori più saturati, di utilità relativa). Immagina il profilo come un contenitore. Non c'è necessità o motivo di riempirlo a tutti i costi. L'elaborazione è sempre possibile anche se nessun monitor ha un gamut comparabile a quello descrivibile con il ProPhotoRGB. |
| inviato il 04 Febbraio 2017 ore 15:21
I profili colore servono a descrivere i colori rappresentati (a monitor, in stampa etc) quando sono letti da un'immagine. I profile sRGB e AdobeRGB sono spazi "fisici" nel senso che sono stai concepiti per dispositivi reali, appunto i monitor CRT e le stampanti in quadricomia. Lo spazio ProPhoto è uno spazio "matematico" con alcuni colori nemmeno percepibili. Ma l'altra differenza fondamentale è che tutti i profili colore oltre alle tre coordinate (x,y) delle sorgenti primarie RGB (dal modello addittivo della luce) sono caratterizzati dal punto di bianco prodotto dalle tre sorgenti accese alla massima intensità. Sia sRGB che AdobeRGB hanno come punto di bianco il D65, quello di fabbrica dei monitor. Lo spazio ProPhoto nasce invece con il punto di bianco D50 per cui sarebbe da utilizzare con il monitor e la luce ambiente tarati di conseguenza. Da un lato quindi è vero che il ProPhoto a maggiori sfumature colore (come se avesse una scala più estesa di sfumature) ma il problema è che sono comunque impossibili da cogliere per chi lavora con dispositivi sRGB e difficili per chi ha comunque un monitor AdobeRGB. Sarà un caso che tutti i produttori (che almeno conosco) si limitano ai profili colore sRGB e AdobeRGB sui propri apparecchi? |
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