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Escursioni nei parchi naturali: come fate?


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avatarjunior
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 15:39

Fortunatamente non fumo

Che c'entra la fortuna? Questo è un merito ! ;-) Io dico che ho fortuna per es. nell'avere ancora i capelli, mentre se non ho mai fumato la chiamo intelligenza! Sono pochissime le cose che possiamo controllare al 100%, almeno diamo a Cesare ciò che è di Cesare quando è giusto senza sminuirci.

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 16:40

Guarda che i caprioli non sono poi così facili da incontrare, e tanto meno da fotografare: spesso li vedi un attimo e son già fuggiti! ;-)
Io ho avuto più frequenza coi camosci per es, ovviamente nelle zone da me frequentate, per lo più Dolomiti Bellunesi e Friulane.
Per il semplice motivo che stanno più allo scoperto e li vedi durante tutta la giornata, spesso con condizioni di luce più facili per fotografare.
D'inverno scendono tutti, e le tracce son più facili da seguire.
Armati di pazienza, non ti scoraggiare e comunque andar per boschi è una bella e sana attivita.
:-P

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 18:08

Premesso che, come sopra rilevato, non esistono a ben vedere zone relmente più privilegiate di altre, non c'è dubbio che la tua ti mette a disposizione di tutto e di più. Cura l'informazione dei luoghi e delle specie, minuziosamente. Chiedi informazioni presso le sedi del parco (PNS ma qualsiasi altro), fatti amico di guide e forestali e, se vuoi partire con il piede giusto, concentra la tua attenzione su due, massimo tre specie la volta. Quando le avrai abbastanza approfondite, passa ad altre. Ci sono in questo forum utenti che sembra abbiano concentrato lla loro attenzione su comprensori relativamente limitati...con risultati esaltanti.

user28347
avatar
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 18:21

www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2138458&l=it ti segnalo uno come tarzan che si apposta per giorni;-)

avatarjunior
inviato il 18 Gennaio 2017 ore 12:17

Mars4ever haha ti ringrazio MrGreen

Mauro lo so la pazienza è l'ingrediente fondamentale per questo genere! Amando la montagna, come dici tu anche un'uscita a vuota sarà comunque una giornata passata bene.

Francesco, grazie. Credo che io che focalizzarsi su una specie sia la soluzione giusta, poi un incontro fortunato si può sempre fare anche se si è sulle tracce di altri animali ;-)

Sapf, l'utente Paolo che hai segnalato è bravissimo, ma vedere l'attrezzatura con cui ha realizzato la foto che mi hai linkato non è molto incoraggiante (600mm + 1,4x) MrGreenMrGreenMrGreen
Io arrivo appena a 480 con un vecchio Vivitar adattato, senza autofocus e buio come una grotta... Ma questa è un'altra questione Sorriso

avatarjunior
inviato il 18 Gennaio 2017 ore 14:15

l'attrezzatura verrà con il tempo ... ma puoi avere tutta l'attrezzatura che vuoi ma devi esser vicino .... come diceva qualcuno se la foto non è abbastanza bella non eri abbastanza vicino ... MrGreen

avatarsenior
inviato il 18 Gennaio 2017 ore 14:44

Io sono di Viterbo e le mie mete preferite sono i parchi/riserve naturali abruzzesi. Le preferisco visto che in montagna generalmente si possono trovare tratti più vasti di aree selvagge, essendo poco densamente abitate. Riguardo alla preparazione un'utile linea guida che seguo, e che finora mi ha portato molte soddisfazioni:
- scegliere il parco naturale o nazionale da visitare;
- guardare il meteo per i giorni che si vuole andare;
- vedere quali soggetti si possono incontrare durante la visita ad un dato sentiero (es. cervi nelle valli, camosci sui sentieri altomontani);
- avere in mete un programma di escursioni prestabilito guardando i sentieri e la loro durata sulla mappa del parco (se non lo si conosce cercare su internet possibili itinerari, anche sui siti degli enti stessi);
- concentrarsi su un soggetto particolare (questo prevede conoscerne i comportamenti, la biologia il livello altitudinale o habitat dove esso vive) per far rendere al meglio la giornata, non esiste il "vado in montagna e vedo che cosa becco!" altrimenti va tutto ad appoggiarsi al famoso fattore C;Sorriso
- preparare lo zaino con tutto il necessario, compresi soprattutto l'abbigliamento a cipolla (soprattutto d'inverno, ma anche d'estate non si sa mai!), gli alimenti e l'acqua per non soffrire la fame o la sete (ti assicuro che farsi 1200 metri di dislivello con 30 gradi e un litro d'acqua mette a dura prova una persona normale, esperienza personale!MrGreen);
- una volta fatto ciò ed arrivati a destinazione consultarsi con le guide locali, i guardaparco le sedi degli enti o la popolazione dei paesi vicini per farsi consigliare le mete più opportune per il periodo o discutere su quelle già in programma e per parlare dei luoghi più adatti a vedere i soggetti desiderati, poi considerare in base a ciò che si era programmato le diverse mete possibili (programma flessibile);
- arrivati sul luogo migliore per l'appostamento/ osservazione dei soggetti non disturbarli e mantenersi a debita distanza, magari anche sotto un telo mimetico se l'animale è timido, poi aspettare e vedere se ne esce qualcosa di buono.
Consiglio sempre di rimanere una o più notti l'ideale, almeno per me, se proprio non si vuole rimanere per molto tempo sono due notti e tre giorni, con l'arrivo all'area protetta in mattinata ed il rientro a casa all'imbrunire dell'ultimo giorno. Il giorno di mezzo consideralo come preferibile per le escursioni che richiedono più tempo. Le ore migliori per l'avvistamento di animali a detta mia sono quelle che precedono e seguono l'alba perciò bisogna considerare il fatto che ci si dovrà svegliare quasi sempre presto (anche alle 4) per riuscire a vedere gli spettacoli migliori, una volta arrivati a destinazione dopo ore di camminata sul sentiero.
Spero di esserti stato utile!Sorriso

user63463
avatar
inviato il 18 Gennaio 2017 ore 14:47

C'è un fotografo naturalista che cosparge il giubbotto con sterco di cavallo! Solo così riesci ad avvicinarti molto...

avatarjunior
inviato il 18 Gennaio 2017 ore 14:53

dipende ... il cervo che in galleria l'ho fotografato a 10 metri senza sterco di cavallo poi è scappato perchè ha sentito il click ... idem per gli stambecchi ... poi se vuoi fotografare una lince il discorso cambia leggermente ... Sorriso

avatarsenior
inviato il 18 Gennaio 2017 ore 16:30

cosparge il giubbotto con sterco di cavallo! Solo così riesci ad avvicinarti molto..

Scusa ma sono balle!MrGreen Se lui vuole fare così nessuno glielo impedisce, ma in genere basta non usare profumi forti e rimanere controvento per rendere certi animali inconsci della nostra presenza. Se parliamo di aquile o avvoltoi il discorso invece cambia e dell'odore non mi potrebbe interessare di meno, se non avere una buona mimetizzazione...Sorriso

avatarjunior
inviato il 18 Gennaio 2017 ore 20:58

Frenko, giustissimo, la vicinanza al soggetto credo sia un fattore determinante (anche per aumentare lo stacco con lo sfondo che così viene bello cremoso MrGreen )

Alex grazie mille per le dettagliatissime informazioni, sei stato utilissimo! Sorriso

Last... va bene tutto, ma lo sterco... MrGreenMrGreenMrGreen

Ragazzi vi faccio sentiti complimenti, avete delle gallerie pazzesche!

user63463
avatar
inviato il 20 Gennaio 2017 ore 20:03

Tranquilli, io non lo uso! MrGreen
Ma vi assicuro che noi umani in mezzo al bosco lasciamo una scia odorosa molto forte! Più di quanto si pensi...

avatarsupporter
inviato il 21 Gennaio 2017 ore 9:27

Ciao io ti dico la mia esperienza: partendo dal fatto che per fare delle foto decenti di animali in liberta' anche se parchi nazionali ci vuole una buona conoscenza del territorio,se hai tempo inizi a frequentarne uno vicino a te e col tempo prendi le misure e prima o poi qualcosa di tuo interesse arriva ,altrimenti ti trovi un amico tramite Facebook o qualche altro canale e con una piccola riconpensa lui ti porta dritto all'animale,ti faccio un esempio se vai a vedere i miei cervi su Facebook fose ti piacciono io li faccio nel Parco Nazionale delle foreste Casentinesi,se ci vieni da solo non ne becchi uno se ti accompagno io porti a casa 20 ascatti buoni con un 500 e una giornata di tempo lo stesso vale per gli altri parchi pero' devi trovare persone che non sono gelose dei propri posti e non e' facile , se vuoi vedere oltre che qui mi trovi su Facebook come Fabio Mangani, buona luce

avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2017 ore 15:07

devi trovare persone che non sono gelose dei propri posti e non e' facile

Parole santeMrGreen!
Prendete ad esempio me, se mi chiedeste dove ho scattato ogni singola foto non vi direi nemmeno sotto tortura dov'è ambientata precisamente.Sorriso Anche le guide naturalistiche (io ne conosco parecchie!) sono davvero gelose dei luoghi migliori o più selvaggi e sono restii a dare indicazioni circa i posti migliori per scattare foto ad animali. Personalmente ritengo sia un pregio questa cosa del tenere celati i luoghi più segreti e belli di un parco, altrimenti se fossero ben noti, si andrebbe a ricadere nel turismo di massa e la presenza dei pseudo fotografi naturalisti che arrivano alle 10 di mattina a "scattare" foto ai cervi con tanto di cane al seguito o parlando con i loro compagni di escursione a voce alta. Basta vedere come esempio i Monti della Meta nel PNALM dove puntualmente ogni domenica del periodo ottimo per il bramito si possono anche contare 200 persone in una giornata... Roba da matti!Sorriso
Inoltre un parco nazionale è un luogo in genere abbastanza vasto, almeno nel nostro paese, ma anche in altri stati non europei ed in genere ci sono zone adibite alla fruizione di massa e più ampie zone ancora riservate alla natura ed alle spedizioni di ricerca. Il fatto, poi, che nel nostro paese gli enti pubblici dei parchi nazionali e regionali non siano capaci ad amministrare i guardaparchi e fargli svolgere azioni di pattuglia dei sentieri nei periodi o nei luoghi più delicati per la fauna interessata non aiuta di certo. Più volte sono stato io a pulire i sentieri con sacchetto di plastica alla mano ed a rimproverare gli escursionisti con cani al seguito che non i guardaparco stessi che perlopiù li vedo a gironzolare nei centri visita o nelle zone vicino ai paesiConfuso

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