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Obiettivi sempre piu nitidi => colori sempre più brutti


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avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2017 ore 22:24

...a me sfugge come un sistema puramente ottico possa avere una risposta non lineare. Non sarà che, di fronte ad obiettivi sempre migliori, si scopre semplicemente che le curve di risposta dei sensori (quelle no che non sono lineari...) fatte per recuperare i difetti delle vecchie ottiche adesso sono troppo forzate?

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2017 ore 22:30

Io credo che le vecchie ottiche erano meno contrastate anche a causa di trattamenti antiriflesso scarsi.
La luce rimbalzava tra le lenti ed abbassava il contrasto, oltre che la nitidezza, soprattutto alle aperture maggiori.
Questa è solo una componente dell'evoluzione che c'è stata, ma credo sia molto importante.

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2017 ore 22:39

Quoto Ooo, probabilmente dobbiamo aspettare sviluppi sui sensori per i prossimi anni, vedendo il link devo essere sincero che tra G ed E passa un bel pò di differenza, anche se ho visto cose turche in una foto, ma è anche giusto lo sviluppo di qualcosa di nuovo e meglio "ottimizzato" per la realtà odierna del digitale, sarebbe strano il contrario.

Riguardo al gusto credo che tutto sommato oggi la scelta sia varia, personalmente ho fatto un raffronto tra il mio sigma 17-70 e il 35mm 1.8G, non sempre il calore del nikkor (che poi magari non è nemmeno il top) mi aggrada, direi che dipende.

user39791
avatar
inviato il 14 Gennaio 2017 ore 22:42

Gli obiettivi macro sono sempre stati iper contrastati. Se provi un Canon 50 macro anni 90 i sigma art ti sembtano privi di contrasto al confronto. Solo che una volta una macro aveva quelle caratteristiche e un'ottica da ritratto caratteristiche molto diverse. Oggi progettano tutto come se tutto fosse un macro, a qualcuno piace e ad altri meno.

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2017 ore 22:45

Gli obiettivi macro sono sempre stati iper contrastati.

infatti a rigor di logica, massima apertura ridotta e tanta risolvenza dovrebbero essere accompagnati da molto contrasto tra alte luci e ombre.

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2017 ore 23:01

I vecchi macro erano molto contrastati, vero, ma i nuovi, almeno il nikkor 60mm AFS G e il 105mm/2,8 AFS G VR, lo sono molto meno, direi simili ai restanti fissi

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2017 ore 23:07

Il 100L macro IS è decisamente molto contrastato e chiuso già da F 4/5,6 la risolvenza è molto elevata

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2017 ore 1:30

Mah... sinceramente ogni volta che sento parlare di argomenti di questo tipo finisco sempre per leggere una marea di affermazioni dubbie e seghe mentali che trovano poco riscontro nella realtà e sono invece frutto di credenze e bias.

Cominciamo con il chiarire alcune cose: la nitidezza non si ottiene in post . L'immagine si può contrastare, far SEMBRARE più nitida, ma il dettaglio non si crea dal nulla... e aggiungerei anche che una foto esageratamente pasticciata è peggio di una foto poco nitida.
Detto questo, la nitidezza è tutto in una lente? No, ma in certi generi di fotografia (specialmente quelli che necessitano del crop delle immagini) è un parametro molto importante.

Colori - il colore è sicuramente il concetto più complicato in fotografia per diversi motivi: primo, è influenzato enormemente dai supporti utilizzati (monitor vari, stampa, ecc), secondo al contrario della nitidezza che è univoca (nel senso che confrontando due lenti quale sia la più nitida è palese, e nel caso non lo sia significa che vanno bene entrambe) e misurabile tramite MTF il colore è molto più difficile da misurare e la sua percezione non solo varia da persona a persona ma a addirittura può variare dall' occhio destro al sinistro (provare per credere ;-)), a seconda della luce ambientale e in base a ciò che si guardava prima, a causa dell' affaticamento ecc.
Cosa significa? Che dire che un' ottica abbia i colori migliori di un' altra è complicato, se non impossibile: migliori in che senso? Più precisi o più gradevoli? Perchè tecnicamente la precisione si può controllare in laboratorio, ma siamo sicuri che un colore più preciso sia necessariamente anche più gradevole?
Ci sono poi tutta una serie di fattori che incidono molto di più sul colore di qualsiasi lente: fotocamera, luce usata, profilo camera, POST PRODUZIONE e altri che sicuramente dimentico.

Anche le famose differenze di colori tra un marchio e l'altro (mi vengono in mente i famosi "colori Canon") spesso contano poco o nulla dato che si scatta quasi sempre in RAW stravolgendo tutto in post... mi vengono in mente certi soggetti armati di 85mm f1.2 che si vantano di come quella lente sia magica e unica, con colori fantastici... poi vai a vedere le foto e trovi ritratti con saturazione nucleare e pelle arancione Eeeek!!!

Cose che una lente nitida non può fare: peggiorare la gamma dinamica, al massimo è il contrario dato che se il vetro è di bassa qualità le ombre risultano slavate a causa del contrasto ridotto. E anche qui, il contrasto in post si può ridurre, mentre aumentarlo comporta sempre un aumento del rumore e nei casi più estremi la posterizzazione dell' immagine.
Anche la saturazione non può essere aumentata da una lente, al massimo lenti/rivestimenti di scarsa qualità tagliano alcune lunghezze d'onda più di altre e ciò introduce delle dominanti, ma avere un' immagine più satura può solo essere una cosa positiva dato che vale il discorso del contrasto...


Ci sono comunque molti altri parametri, alcuni conosciuti e altri invece più "oscuri" che troppo spesso non si considerano ed addirittura a volte i recensori non cag**o minimamente.
Aberrazioni cromatiche, vignettatura sono molto noti, per le prime le ottiche moderne sono eccellenti, per la vignettatura un po' meno ma è spesso una questione di fisica ;-)
Qualità dello sfocato, COMA (importantissimo per l'astrofotografia), aberrazioni sferiche... e a volte in effetti lenti piccole ed economiche superano sotto certi aspetti quelli che sulla carta sono mostri dell' ottica, o perlomeno della nitidezza (vedi Nikon 85mm f1,8 che pur costando e pesando 1/3 del nuovo Sigma 85mm 1,4 Art per certi aspetti gli è superiore).
Ha senso spendere 1000€ quando la resa dell' 85mm nella mani giuste è questa? 500px.com/photo/179509287/brigitte-b-by-maxim-guselnikov

Alla fine, come diceva il saggio, uno non va in giro a fotografare focus chart ingranditi al 100%, ditemi voi quante ne azzeccate nel test MrGreen

TL:DR per chi è pigro - Non sempre vale la pena avere la nitidezza estrema se si sacrificano altre cose, ma: CAPITE COSA E SE DAVVERO STATE SACRIFICANDO QUALCOSA, occhio ai bias personali, capite come funziona una lente e fate le prove giuste senza autoconvincervi, la nitidezza non è tutto ma è comunque molto importante in certi generi di foto.

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2017 ore 2:17

Seguo

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2017 ore 2:17

Seguo

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2017 ore 8:05

Occhio che un'ottica molto nitida e risolvente AUMENTA la gamma dinamica luminosa trasferita sul sensore rispetto ad un'ottica morbida, poco contrastata ed a bassa risoluzione.

Avere sensori che riescono a registrare 15 stop di gamma dinamica e poi metterci davanti un'ottica morbidona ed a bassa nitidezza, con poco microcontrsto, è castrare il sensore.

Se devi schiarire un'ombra, ti ci vuole poi il dettaglio nitido nell'ombra, altrimenti si impasta tutto e quella zona diviene sgradevole nel contesto dell'immagine: se l'ottica non trasferisce bene il contrasto, se non è ben contrastata, quel lavoro bene non te lo fa, idem per le alte luci se le devi abbassare.

Molta parte della nitidezza la fornisce il trattamento antiriflessi: prima che la Zeiss inventasse il trattamento antiriflessi, subito prima della WWII, le ottiche potevano avere al massimo 5 - 6 lenti, ed erano comunque molto morbide, ed il numero delle lenti era limitato non dal tipo di vetro usato, ma dall'assenza del trattamento antiriflessi.

Una superficie vetrosa, anche la migliore, finita benissimo, ma senza un trattamento antiriflessi, riflette il 4% della luce che ci impatta, e questo 4% è dovuto alla natura fisica della luce, duale, ondulatoria e corpuscolare: la meccanica quantistica ci dice questo e chi vuole approfondire la materia si legga il libro "QED" ( Quantum Electro Dynamics) di R. Feinmann.

6 lenti sono 12 passaggi aria-vetro, con ciascuno che si mangia teoricamente il 4% della luce (in pratica un po' di più): perdi per strada metà della luce che entra nell'ottica SOLO per le riflessioni, ed a quell'assorbimento ci vanno aggiunte le perdite per assorbimento del vetro, comunque minori rispetto a quella per riflessione: questo limitava le ottiche prive di trattamento antiriflessi a 5 - 6 lenti.

Con il trattamento antiriflessi, si cambia a livello molecolare la superficie del vetro, quella legge della meccanica quantistica vale ancora, ma la riflessione dello strato molecolare esterno è diversa e va in controfase con quella del vetro e la perdita per riflessione dal 4% passa quasi a zero, e questo permette di fare ottiche con molte più lenti, per abbattere le varie aberrazioni, che con 5 - 6 lenti non si abbattono, ed infatti oggi si fanno ottiche a tante lenti, anche più di 20, e vanno bene.

Il trattamento antiriflessi però, se fatto male, porta a delle dominanti cromatiche.

Comunque, ripeto, la gente è non solo condizionata mentalmente ma ha anche gusti propri, e c'è gente che giudica cromaticamente "cattive" ottiche che invece sono neutre come dominante cromatica (tipicamente le Zeiss e le Art della Sigma) ossia giudica "cattive" ottiche strumentalmente buone, e giudica "buone" ottiche, tipo le Canon vecchie, incluso il famigerato 50 F 1,2, che invece hanno dominante calda, che gli viene da trattamento antiriflessi meno efficiente sulle frequenze più difficili da abbattere come riflessi, ossia i rossi, e che dunque strumentalmente sono cattive.

Se strumentalmente ha senso parlare di ottiche "buone" come cromatismo, perché la misura è un fattore oggettivo, dal punto di vista dei gusti personali, soggettivi, fotografici e non d'immagine, non ha senso parlare di ottiche "buone" o "cattive" come cromatismo.

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2017 ore 8:31

binocoli.forumfree.it/?t=70050533

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2017 ore 8:51

appunto!

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2017 ore 9:11

Avere sensori che riescono a registrare 15 stop di gamma dinamica e poi metterci davanti un'ottica morbidona ed a bassa nitidezza, con poco microcontrsto, è castrare il sensore.

Se devi schiarire un'ombra, ti ci vuole poi il dettaglio nitido nell'ombra, altrimenti si impasta tutto e quella zona diviene sgradevole nel contesto dell'immagine: se l'ottica non trasferisce bene il contrasto, se non è ben contrastata, quel lavoro bene non te lo fa, idem per le alte luci se le devi abbassare.

Molta parte della nitidezza la fornisce il trattamento antiriflessi: prima che la Zeiss inventasse il trattamento antiriflessi, subito prima della WWII, le ottiche potevano avere al massimo 5 - 6 lenti, ed erano comunque molto morbide, ed il numero delle lenti era limitato non dal tipo di vetro usato, ma dall'assenza del trattamento antiriflessi.

Una superficie vetrosa, anche la migliore, finita benissimo, ma senza un trattamento antiriflessi, riflette il 4% della luce che ci impatta, e questo 4% è dovuto alla natura fisica della luce, duale, ondulatoria e corpuscolare: la meccanica quantistica ci dice questo e chi vuole approfondire la materia si legga il libro "QED" ( Quantum Electro Dynamics) di R. Feinmann.

6 lenti sono 12 passaggi aria-vetro, con ciascuno che si mangia teoricamente il 4% della luce (in pratica un po' di più): perdi per strada metà della luce che entra nell'ottica SOLO per le riflessioni, ed a quell'assorbimento ci vanno aggiunte le perdite per assorbimento del vetro, comunque minori rispetto a quella per riflessione: questo limitava le ottiche prive di trattamento antiriflessi a 5 - 6 lenti.

Con il trattamento antiriflessi, si cambia a livello molecolare la superficie del vetro, quella legge della meccanica quantistica vale ancora, ma la riflessione dello strato molecolare esterno è diversa e va in controfase con quella del vetro e la perdita per riflessione dal 4% passa quasi a zero, e questo permette di fare ottiche con molte più lenti, per abbattere le varie aberrazioni, che con 5 - 6 lenti non si abbattono, ed infatti oggi si fanno ottiche a tante lenti, anche più di 20, e vanno bene.

Il trattamento antiriflessi però, se fatto male, porta a delle dominanti cromatiche.

Comunque, ripeto, la gente è non solo condizionata mentalmente ma ha anche gusti propri, e c'è gente che giudica cromaticamente "cattive" ottiche che invece sono neutre come dominante cromatica (tipicamente le Zeiss e le Art della Sigma) ossia giudica "cattive" ottiche strumentalmente buone, e giudica "buone" ottiche, tipo le Canon vecchie, incluso il famigerato 50 F 1,2, che invece hanno dominante calda, che gli viene da trattamento antiriflessi meno efficiente sulle frequenze più difficili da abbattere come riflessi, ossia i rossi, e che dunque strumentalmente sono cattive.

Se strumentalmente ha senso parlare di ottiche "buone" come cromatismo, perché la misura è un fattore oggettivo, dal punto di vista dei gusti personali, soggettivi, fotografici e non d'immagine, non ha senso parlare di ottiche "buone" o "cattive" come cromatismo.

Concordo pienamente Alessandro hai esplicitato perfettamente quella che era una mia intuizione riportata sopra da "quasi profano", il tuo rigore tecnico è ammirevole, complimenti.
Quindi possiamo dire che è principalmente l'evoluzione del trattamento antiriflesso che ci ha portato agli schemi ottici attuali.
Se poi ci aggiungiamo il fatto di poter produrre lenti asferiche a basso costo, a bassa dispersione ecc. ecco lì che abbiamo ottiche luminosissime e di grande qualità anche a tutta apertura. Cosa inimmaginabile qualche decennio fa.
Insomma oggi è come guardare attraverso una serie di vetri perfettamente puliti che non hanno riflessi tra loro (o quasi), se così non fosse vedremmo una immagine opaca e poco definita. A qualcuno può anche piacere così perché magari non vede i mozziconi delle sigarette per terra..... ma la visione tecnicamente migliore è la prima.
Ovvio che devo avere occhi buoni (il sensore), cioè devo avere i miei 10/10, altrimenti si vanifica tutto o quasi.

Riguardo la gamma dinamica dell'ottica, correggetemi se sbaglio, (supponiamo un obiettivo perfetto) non dovrebbe avere dei limiti come il sensore, lei dovrebbe limitarsi a trasferire sul sensore tutta quella gamma che riprende dalla scena, fosse anche 50 o più. Insomma l'obiettivo fa da collettore di luce, non dovrebbe togliere ne aggiungere nulla (teoricamente) alla scena, è lei (la scena) che ha una determinata gamma dinamica, poi spetta solo a sensore registrarla se ce la fa....
Quindi una ottica attuale dovrebbe trasferire maggiormente al sensore la gamma dinamica della scena, mentre una con trattamenti old dovrebbe ridurla (a seguito della luce che rimbalza da tutte le parti) e quindi castrarla, sia in termini di contrasto che di nitidezza.

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2017 ore 9:16

Ooo, sei d'accordo che una foto ad alto contrasto sia più difficile da recuperare rispetto ad una a basso contrasto?
Poi, esistono eccezioni che dicono il contrario, ma sono eccezioni.
Se una lente tende a sovraesporre le luci e a chiudere le ombre, è una lente contrastata, quindi tendenzialmente le foto scattate con quella lente hanno meno margine di recupero rispetto ad altre lenti meno contrastate.
Supponiamo che questa lente contrastata sia una Nikon G o un Tamron 85 f1.8... e che l'altra lente, meno contrastata, sia un Tamron 24-70: con il secondo obiettivo, il sensore dovrebbe lavorare meglio, senza 'bruciare' punti EV nelle luci troppo alte e nelle ombre troppo campite. E invece no! Una cosa che mi ha deluso del mio Tamron 24-70 è porprio questa: sebbene rispetto al corrispettivo Nikon mantenga contrasti più tenui, colori più neutri e tenda ad aprire le ombre, quando recupero in PP alcune foto resto fregato, perchè ho meno margine d'intervento rispetto ad altre lenti più contrastate (anche soltanto i vecchi ais manual focus).
Ne avevamo parlato in un thread, ricordi? Si chiamarono in causa diversi fattori (diffrazione, vignettatura...), ma non se ne venne a capo completamente.
Non so dare una spiegazione scientifica a questo fenomeno, mi limito soltanto a rilevarlo.



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