| inviato il 25 Novembre 2016 ore 8:25
Ottimo Alessandro. Io ho monitor cs2420 di eizo e stampante r2400. Monitor tarato con spyder display 5 e sw di eizo. Eppure fatico, per i motivi e la spiegazione che hai dato in modo molto esauriente. Pensavo che in inea teorica per avere corrispondenza tra monitor e stampante, paradossalmente, si dovrebbe adeguare il profilo del primo a quello della seconda, ovvero limitare la gamma del monitor perché veda quello che effettivamente si riesce a stampare. A sto punto, perché compriamo monitor 100% srgb? Va bene, vado a lavorare.... |
| inviato il 25 Novembre 2016 ore 9:21
il primo passo, che si stampi o meno, è avere un monitor con una taratura (o diverse tarature) in considerazione di cosa si và a fare ... molte persone, anche con monitor profilati non conoscono alcuni concetti sulla profilazione, altresì non sanno come configurare photoshop. Sempre 80/90 candele metro di luminosità ma, ad esempio cambia l'illuminante se devo o vado a stampare userà la D50, se invece il lavoro è finalizzato per il monitor illuminante D65. Credo che questi concetti e altri, se si lavora con dei laboratori, devono essere concordati. molti poi, fanno dei profili delle carte poco curati, ad esempio se uso carta con sbiancanti la profilazizone deve essere fatta con spettrofotometri con filtro UV rispetto alle carte naturali dove il filtro UV non si deve usare. Noi, nel nostro sito, diamo le indicazioni di come devono essere profilati i monitor e altri consigli, forniamo poi un profilo per effettuare il proofing e, nel caso che i clienti non abbiano un monitor "adeguato" il lavoro lo facciamo insieme al cliente nel nostro laboratorio in ambiente tarato e con luci grafiche per rispettare le normative ISO12646. E' ovvio che questi servizi hanno un costo maggiore rispetto ai service online che usano dinamiche di autoregolazione. Per chi invece vuole stampare in casa diamo consigli (telefonicamente gratuiti) su come sia meglio procedere ... La 3880 della Epson non'è una stampante professionale ma un ottima stampante (la usiamo anche noi per le prove di stampa) semplicemente perchè non consente di effettuare una linearizzazione (procedimento che riporta i parametri di stampa a quelli di quando si è installata la stampante ed effettuato la prima linearizzazione)... consigliamo inoltre per un uso non professionale di acquistare e usare il ColorMunki di xrite, costa circa 400 euro ma si può profilare sia il monitor che la stampante "degnamente". Occorre inoltre, prima di affrontare la stampa in proprio (ma utile per tutti) approfondire un pò le tematiche sul colore, c'è un utente qui su juza che aveva fatto un ottimo manualino, chiaro ed estremamente godibile, non ricordo chi fosse ... |
| inviato il 25 Novembre 2016 ore 23:17
“ La 3880 della Epson non'è una stampante professionale ma un ottima stampante (la usiamo anche noi per le prove di stampa) semplicemente perchè non consente di effettuare una linearizzazione (procedimento che riporta i parametri di stampa a quelli di quando si è installata la stampante ed effettuato la prima linearizzazione)... „ Con ColorBase la 3880 permette questa linearizzazione. |
| inviato il 26 Novembre 2016 ore 8:15
"La 3880 della Epson non'è una stampante professionale....." Ti sbagli. Quale è la differenza tra stampanti professionali e non professionali? Epson la dichiara: - controllo e calibrazione, una per una, e non a campionamento, all'uscita dalla fabbrica - elevata stabilità ed affidabilità del sistema - assistenza in loco se in garanzia: se ti si rompe in garanzia ti vengono a ripararla gratis dove è localizzata la stampante, per me a casa ( mai successo, ma mi informai) Quando era in produzione Epson 3880 Stylus Pro faceva parte della fascia professionale, era quella che costava meno. Peccato che non la facciano più. Esaminando i gamut Epson, con le stesse carte, della nuova stampante che l'ha sostituita, la Supercolor P800, questi sono un pochino più piccoli di quelli della 3880: con la nuova, come colore, sono andati in peggio. Quando la mia 3880 sarà defunta, e me lo aspetto in un annetto (è dell'inizio 2009, mai una grana) mi compro la Epson Stylus Pro 4900, i gamut sono più ampi. |
| inviato il 26 Novembre 2016 ore 18:25
La linearizzazione deve essere eseguita con un sensore nella stampante e non via software come Epson ColorBase, Non credo che colorbase sia in grado di ridefinire il limite di intervento degli ink, questa è la differenza tra una 3800/3880 e la 4900, tutte stampanti formato A2 ... Una stampante professionale è una stampante che consente di poter cerficare i colori mediante l'uso di hardware e software ... non mi sembra esistano software per la 3800/3880 per farlo poi ripeto, la usiamo anche noi con soddisfazione ma quando abbiamo lavori conto terzi usiamo una 7900SP ... Non voglio entrare in polemica con nessuno se Epson per motivi commerciali la chiama "professionale" e voi siete d'accordo fate pure ... dovrei però capire perchè anche la 4900 è una stampante professionale e costa quasi il doppio a parità di formato massimo ... Forse perchè la 4900 usa gli inchiostri HDR, può montare uno spettrofotometro, usa i rotoli, è più robusta, per un uso "professionale" ... |
| inviato il 27 Novembre 2016 ore 22:32
“ via software come Epson ColorBase, „ Va usato con uno spettrofotometro Eyeone o i1. |
| inviato il 27 Novembre 2016 ore 23:07
Una volta caratterizzato il monitor e regolata la luminosità in funzione dell'ambiente, sviluppiamo la foto. Diciamo di scattare e lavorare con lo spazio adobeRgb. Per la stampa, troviamo un laboratorio che sia in grado di fornire un profilo colore aggiornato con la carta che scegliamo. Convertiamo il profilo da AdobeRgb al profilo del laboratorio (l'anteprima risulterà alquanto inguardabile) e inviamo il file così com'è chiedendo di non applicare nessuna correzione. Otterremo così i primi risultati di coerenza in stampa. |
| inviato il 28 Novembre 2016 ore 6:32
Maucamo: una volta convertita al profilo della carta del laboratorio, ottenendo un risultato inguardabile come dici te, la rilavoriamo perché sia come la vogliamo, giusto? Cioè la foto va vista e regolata a schermo con impostato il profilo del laboratorio. |
| inviato il 28 Novembre 2016 ore 7:22
“ inoltre, prima di affrontare la stampa in proprio (ma utile per tutti) approfondire un pò le tematiche sul colore, c'è un utente qui su juza che aveva fatto un ottimo manualino, chiaro ed estremamente godibile, non ricordo chi fosse ... „ Tutorial sul colore (di Ramiel) |
| inviato il 28 Novembre 2016 ore 9:19
Ciao maxter, no non va ri-lavorata, la lasci inguardabile. La lavori prima col profilo che ti interessa, che sia srgb o Adobe, poi la converti (non applichi) nel profilo finale e invii in stampa. Questo ti permette (mi dice il laboratorio) di evitare che in fase di stampa vengano applicate regolazioni o conversioni (modalità nativa). Io ho provato e sono molto soddisfatto (ti parlo di stampe a colori formato 12x18 a salire, stampe con procedimento chimico). Considera che ogni variazione di profilo applicata produce variazione, che in stampa a sviluppo chimico il profilo standard è sRgb o il dedicato e i nostri monitor (almeno il mio) sono di qualità medio bassa, quindi meno conversioni fai e più sarai bilanciato. |
| inviato il 28 Novembre 2016 ore 10:27
non dovete riconvertire niente ... il SoftProofing si fà installando il profilo ICC che vi ha mandato il laboratorio, prendo photoshop andate nel menù in alto "visualizza" selezionate "imposta prova" e successivamente "personale" e li scegliete il profili ICC che vi è stato mandato e la modalità (più spesso la Percettiva) con cui è stato creato. Effettuate le vostre elaborazioni (ammesso che abbiate profilato il monitor con le specifiche fornite dal laboratorio di stampa) salvate il file nel formato richiesto dal laboratori (normalmente Tiff8) e inviate il files ... Alessio |
| inviato il 28 Novembre 2016 ore 10:29
per Marcorik ... per questo intendevo che le stampanti 3800/3880 non sono "professionali" non hanno il sensore interno per la linearizzazione ma è possibile farla con interventi esterni alla macchina. Alessio |
| inviato il 28 Novembre 2016 ore 10:44
.... oramai avrai le idee chiare! .... o ti Sbatti con le varie tarature e profili colore, ( che almeno x il monitor sarebbero in ogni caso opportune), o segui la strada + " artigianale" : luminosità' monitor molto bassa, ( siamo troppo abituati alle gradevoli forzature di tablet e smartphone ), e se lo stampatore e' collaborativo, fai prove e valuta con lui il risultato - personalmente faccio cosi, e i risultati sono dignitosi - aspettarsi in stampa lo stesso risultato del monitor e' pura utopia ma soprattutto .... interpretazione personale! |
| inviato il 28 Novembre 2016 ore 21:56
Maucamo e blve, state dicendo due cose opposte, capisco bene? Mi riferisco alla elaborazione con visualizza con il profilo della stampante o dello stampatore. |
| inviato il 28 Novembre 2016 ore 23:36
@Maxter Qui il discorso si biforca in funzione del risultato che vuoi (e relativi costi). Vedo che Alessio è stampatore fine art, quindi la gestione finale del file viene seguita da lui per ottenere la massima qualità. Tu gli invii il file in sRgb o adobe e il laboratorio si fa carico della perfezione della stampa finale. Materialmente è lo stampatore che si fa carico della precisione del risultato, avendo monitor e stampanti che dialogano in maniera corretta tra loro (la conversione la fa il laboratorio). Spero di aver riassunto correttamente il lavoro che fa Alessio. Se invece ti affidi ad un laboratorio per stampe classiche a sviluppo chimico, puoi non convertire, inviare in sRbg e lasciare che la macchina di stampa applichi le correzioni necessarie per un discreto risultato. Ma se vuoi fare il passo successivo, allora installi il profilo che ti viene dato, attraverso il softproofing e il gamut warning affini la foto affinché i colori e contrasti siano più simili possibili, converti nel profilo e invii tutto in stampa notificando che la foto non deve essere toccata. Aumentiamo i costi: il lab riceve il prodotto, converte, stampa e ti invia una prova. Tu la verifichi, modifichi, accetti e dai il via alla stampa finale. |
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