| inviato il 20 Agosto 2016 ore 11:19
L'accadimento trascende anche la conoscenza sensibile, la testimonianza lo tramanda caso mai. |
| inviato il 20 Agosto 2016 ore 12:02
Là non sei nella metafisica trascendentale? ...come se esistesse una coscienza superiore di quello che accade...poco credibile e impossibile da dimostrare...Là siamo nel regno della fede e la credenza ...che rispetto d'altronde |
| inviato il 20 Agosto 2016 ore 13:30
Galileo sosteneva che la terra girava intorno al sole, la cecità dell'uomo lo condannò, l'accadimento si stava ripetendo da migliaia e migliaia di anni, poi la scienza lo salvò, nulla di metafisico. |
| inviato il 20 Agosto 2016 ore 13:36
Eh si é la scienza che l'ha constatato, é come i dinosauri...ma se anche l'uomo si fosse estinto chi avrebbe constatato l'"accaduto" (che la terra gira, che i dinosauri sono esistiti, ecc..)...Dio?...vedi che l'accaduto presuppone una coscienza che lo constata, e io la sola che conosco é quella umana....se neghi questo e pensi che l'"accaduto" é un assoluto, sei totalmente nella metafisica |
| inviato il 20 Agosto 2016 ore 13:40
Se partiamo dall'assunto che la foto accade, allora anche lo scatto partito per sbaglio che riprende in modo sfocato la caccola del criceto accade. Una frase sparata così, anche se argomentata e giustificata a dovere, suona male e appare senza alcun senso. |
| inviato il 20 Agosto 2016 ore 13:48
Basta abbandono...la metafisica non mi interessa per niente, la lascio agli ammiratori di Kant e Schopenauer |
user33434 | inviato il 20 Agosto 2016 ore 14:12
Ragazzi il discorso sta andando leggermente OT mentre era partito da un'intervista davvero molto interessante fatta ad un grande fotografo. Silbre è certa che la realtà si manifesti anche se non c'è nessuno a constatarla, non so questa sicurezza da cosa derivi ma va bene così. Leo ha invece a suo modo esteso il principio della percezione cosciente di un evento a quella fornita dallo strumento macchina fotografica, non credo sia un'argomentazione banale. Domenik se una cosa è argomentata e giustificata a dovere poco conta che appaia senza senso, ritornando al modello di Galileo sarebbe stato dovere di chi aveva intenzione di confutare la sua teoria argomentare al di fuori del dogma religioso, cosa che allora appariva al di fuori del buon senso. Anche il "buon senso" a volte ha il sapore del dogma. Ritornando al topic credo sia interessante capire cosa intenda Winogrand quando dice : "la foto che ho fatto, l'ho fatta io. La foto che ha fatto lui, è accaduta". Mi rimane il dubbio che usando "happened" lui intenda che si sia manifestata, rivelata e non "accaduta" ma il senso non cambia così profondamente. |
| inviato il 20 Agosto 2016 ore 14:12
Si parlava di foto... Chiaro che nell'intervista é stato usato un termine non nel senso letterale del suo significato. Ma non é la prima volta che sento dire che alcune foto accadono, evidentemente il senso da intendere é anche un' altro. Si tratta di una qualità che hanno alcune foto. Per ora é emerso che possa essere l'atteggiamento del fotografo che si estranea dalla scena. Oppure una peculiarità dello scatto di traslare nel tempo una registrazione durata un centoventiciquesimo di secondo. Ho aperto questo post per chiarire questo concetto che non riesco a risolvere ma intuisco che si tratti di una qualità difficile da ottenere . Il trascendentale lo lascerei perdere. Mi pare fuori tema. La ricerca mira a comprendere quella ammirazione che alcuni scatti suscitano pur rappresentando la semplice quotidianità. Spero che la discussione continui. Edit. Con Mauro abbiamo scritto contemporaneamente. |
| inviato il 20 Agosto 2016 ore 14:30
Mah! Forse Winogrand intendeva che le sue foto colgono l'attimo, mentre quelle di Frank raccontano anche tutto quello che ci sta dietro, che è avvenuto prima. Io lo vedo un po' come un atto di ammirazione di W per F, ma a mio parere entrambi sanno cogliere l'attimo che racconta la storia che ci sta dietro. Però, in generale è vero che alcune foto di street -foto riuscite, intendo- non hanno dietro una storia che accade, ma una storia che si esaurisce nell'attimo dello scatto. In questo caso la street si avvicina al ritratto ambientato. Altre foto di street accadono nel senso che raccontano una storia in divenire; e qui la street si avvicina invece al reportage. Opinioni mie, criticabilissime, ovviamente. |
| inviato il 20 Agosto 2016 ore 14:35
Secondo me con "la foto accade" intende dire che è venuta naturale. Era perfetta per quel momento unico e irripetibile. La circostanza ha ispirato il fotografo da una parte, ma anche il fotografo è stato bravo a saper leggere la situazione ed a coglierla dall'altra parte. Quando si vuole replicare una foto che è accaduta non sarà mai uguale. Nulla è mai uguale, non esiste un alba ne un tramonto uguale ad un altro seppur visti ogni giorno dallo stesso punto di vista. Vorrei far un riferimento a Bruno Munari. Lui diceva che se dopo che tu hai fatto una cosa semplice, una piccola invenzione insomma, qualcuno viene da te e ti dice "è facile so farla anche io" tu dovrai rispondere: "tu non sai farla, sai ri -farla, perché altrimenti l'avresti fatta per primo". La difficoltà sta nell'idea che genera la cosa. Non nel ripeterla, per quanto semplice sia. Spero si capisca ciò che intendo. Daniele |
user14286 | inviato il 20 Agosto 2016 ore 15:02
“ Ma non é la prima volta che sento dire che alcune foto accadono... ...Si tratta di una qualità che hanno alcune foto. Per ora é emerso che possa essere l'atteggiamento del fotografo che si estranea dalla scena. Oppure una peculiarità dello scatto di traslare nel tempo una registrazione durata un centoventiciquesimo di secondo. „ nessuna delle due: per logica, a meno che non si tratti di autoritratto, qualsiasi fotografo si estranea dalla scena. e per sua natura, qualsiasi fotografia congela eternamente l'attimo (infatti non a caso si parla di "immortalare"...) propendo per una terza, già descritta: una frase buttata lì senza nessun significato recondito. E' un' idea così intollerabile? |
| inviato il 20 Agosto 2016 ore 15:32
Secondo me il significato potrebbe essere di tipo quantistico, nel senso che una fotografia non viene fatta se non prima si verificano le condizioni ottimali per giustificare lo scatto. Cioè la foto e l'evento non possono essere separate, o accadono contemporaneamente oppure non accade né la foto e né l'evento. |
| inviato il 20 Agosto 2016 ore 15:50
Non sono le foto che accadono, ma le immagini. A volte capita di trovarsi in una situazione che meriterebbe una foto e magari si è senza macchina fotografica o non si scatta per tanti motivi. Quelle sono immagini che accadono, perse. A dimostrazione che le foto non accadono da sole. “ credi che una produzione come la sua avvenga per colpi di culo in successione? „ Sono d'accordo. Ci vuole anche culo in fotografia ma diamine, fino a un certo punto. C'è in molti l'idea di fondo che pretende di cogliere l'attimo come se gli eventi eccezionali e di straordinaria bellezza dovessero bussare alla nostra porta e non ci fosse che da aspettarli. Magari in quel momento ci viene da starnutire e puff... attimo perso. Anche chi va a pescare attende ma prima fa brumeggio, cioè cerca di creare le condizioni per cui qualcosa debba accadere. Altrimenti non si conclude nulla. |
| inviato il 20 Agosto 2016 ore 16:30
@Veleno: no, non é un'idea recondita. Bisogna tener conto peró che stiamo parlando di un autore che ha rotto con molti canoni nella fotografia. Credo che anche nel parlare di fotografia sia andato oltre il significato ordinario dei termini attribuendogli altre valenze. Escludo perciò che si tratti di una espressione buttata lí. Tutt'altro. Sono convinto di un significato più profondo. In merito a "qualsiasi fotografia congela l'attimo" diciamo che stiamo parlando di attimi che val la pena di fotografare. In tal senso approfitto per condividere Windof: "A volte capita di trovarsi in una situazione che meriterebbe una foto e magari si è senza macchina fotografica o non si scatta per tanti motivi. Quelle sono immagini che accadono, perse. A dimostrazione che le foto non accadono da sole."? |
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