| inviato il 24 Maggio 2016 ore 21:05
molto molto "analogica" la resa! Pierfranco non e' che ti sei accattato la Monochrome? ;-) scherzi a parte, le ombre sono veramente spettacolari. Io continuo a non capire la "moda" degli obiettivi super contrastati... non e' meglio un obiettivo che ti permetta di catturare tutte le informazioni possibile racchiuse nelle ombre e poi magari con il cursore del contrasto in PP regolare secondo il proprio gusto il contrasto e la quantita' di info "visibile" nelle ombre? |
| inviato il 24 Maggio 2016 ore 22:01
Ok, anche se apprezzo molto Pierfranco, confesso che ho aperto il link con una certa diffidenza, ma appena viste le foto ho dovuto ricredermi. Devo anche dire che rispetto a Fb quì già si apprezzano meglio. In particolare la 1 e la 3 mi hanno lasciato di stucco. Ecco vorrei vederle stampate, in questo caso la Pro 1 su una carta adatta dovrebbe fare miracoli.. Sarebbe anche interessante farle stampare qui... www.studiofineart.it/1/laboratorio_di_stampa_bn_b_w_2439156.html E' vicino a casa mia a Bologna, non penso ce ne siano altri in italia e sul B/N lavora molto bene... Tanto per dirne una eh! |
| inviato il 25 Maggio 2016 ore 9:54
“ molto molto "analogica" la resa! Pierfranco non e' che ti sei accattato la Monochrome? „ Secondo te, prima della Monochrome, non si faceva bianconero? |
| inviato il 25 Maggio 2016 ore 9:57
“ Ecco vorrei vederle stampate, in questo caso la Pro 1 su una carta adatta dovrebbe fare miracoli.. „ Sto preparando una mostra. Le stampe che sto facendo sono in un formato leggermente più piccolo dell'A3+ su carta Fine Art Pearl di Hahnemuhle. Le sto stampando con la Pro-1 e vengono bene, con neri profondissimi e grigi ben definiti. Ricordano le vecchie stampe su carta baritata. |
| inviato il 25 Maggio 2016 ore 10:32
Dai, perché non farne una anche a Bologna?? Io la butto li ma secondo me se ti fai sentire al Leica Store di strada maggiore, (molto attivi hanno spesso ospiti e fanno eventi, vedi pag. FB) e pure da Paoletti foto (celebre negozio di Bologna) qualcosa riesci a tirar fuori!! Io verrei molto volentieri!! |
| inviato il 25 Maggio 2016 ore 10:45
“ Io continuo a non capire la "moda" degli obiettivi super contrastati „ E' la moda dei giorni nostri, obiettivi iper-risolventi e contrastati, alla ricerca spasmodica di una inutile nitidezza anche in quei generi fotografici in cui essa può diventare dannosa o, quantomeno, non utile. Purtroppo anche Leica con gli asferici sta seguendo l'andazzo e le nuove lenti assomigliano sempre più alle giapponesi; per fortuna gli obiettivi della Real Casa sono "eterni" e chi, come noi, desidera la resa classica, può attingere al mercato dell'usato. Detto questo, faccio i complimenti a Pierfranco per il suo acquisto, augurandogli di goderselo per tutto il tempo desiderato. |
| inviato il 25 Maggio 2016 ore 11:23
E' vero Ivan. Anche se, bisogna ammetterlo, alcune lenti moderne come il Summilux 50 Asph mantengono comunque un certo imprinting Leica, soprattutto nella resa dello sfocato. Io di recente adotto la seguente politica: 1. provo la lente alla prima occasione 2. se scatta il feeling e il prezzo non è tre volte quella che andrebbe a sostituire, la cerco (ovviamente usata) e la compro 3. la provo, in parallelo a quella già in mio possesso 4. decido quale rivendere Facendo queste manovre, il Tele Elmarit M 90 "nano" ha sostituito l'Elmarit M 90 ultimo modello, il Summicron 35 6 lenti "cigno" terza serie ha preso il posto dello Zeiss C Biogon 35/2.8, il Summicron 50 "Wetzlar" sta soppiantando il (comunque amato) Zeiss Sonnar 50/1.5 Alla fine, guarda caso, mi stanno rimanendo in borsa le lenti degli anni settanta. La cosa non è affatto premeditata. Sarà che faccio solo bianconero e questo tipo di lenti si presta particolarmente? |
| inviato il 25 Maggio 2016 ore 11:47
Comunque molto è anche dovuto alla capacità di percepire i volumi e le lucu e tradurli con la giusta composizione in fotografia! Le ombre prima di vederle la lente deve vederle il fotografo.. |
| inviato il 25 Maggio 2016 ore 12:05
Si. Stiamo dando per sottinteso che il fotografo abbia maestria...e sappia pre-visualizzare la foto in bianconero. |
| inviato il 25 Maggio 2016 ore 12:06
Dici poco!! |
| inviato il 25 Maggio 2016 ore 12:08
Pierfranco una curiosità: perché hai sostituito l'elmarit M con il tele nano? Mi stavo interessando ad un 90 Leica ed avevo puntato l'M. Grazie mille |
user46920 | inviato il 25 Maggio 2016 ore 12:13
“ Alla fine, guarda caso, mi stanno rimanendo in borsa le lenti degli anni settanta. Sarà che faccio solo bianconero? „ Non servono solo per il BN! secondo me vanno bene anche per il colore: l eombre troppo chiuse limitano parecchio le possibilità di regolazione. Bell'acquisto ... ormai sei dei loro |
| inviato il 25 Maggio 2016 ore 12:14
M4rk dixit: “ Pierfranco una curiosità: perché hai sostituito l'elmarit M con il tele nano? Mi stavo interessando ad un 90 Leica ed avevo puntato l'M. „ mi permetto di inserirmi nella risposta di PierFranco... la risposta penso sia racchiusa in queste parole del mitico Sante Castignani: “ ELMARIT 90/2,8 1959-1974 Obiettivo glorioso e amatissimo dagli intenditori, preferito a tutt'oggi da molti alle versioni successive per la sua magica plasticità, per un colore pieno, ma mai troppo squillante, una straordinaria compensazione tra luci e ombre, e una nitidezza finissima, mai strillata. Unica, piccola/grande pecca, la mediocre tenuta al controluce, ma questo purtroppo è un aspetto comune a diverse altre versioni di questa focale, per liberarsi del quale bisogna arrivare alle versioni correnti. TELE ELMARIT 90/2,8 1964-1974 cinque lenti Ribattezzato nano per le dimensioni ridotte rispetto al precedente, questo obiettivo, da non confondersi con il successivo modello a quattro lenti, eredita molte delle ottime qualità del modello "lungo", esaltandone ulteriormente, se possibile, la già altissima plasticità. Immagini davvero magiche e inconfondibili. TELE ELMARIT 90/2,8 1973-1989 quattro lenti Secondo molti, un passo indietro. Pratico per le ridotte dimensioni e il peso contenuto (anche questo obiettivo spesso viene definito, impropriamente, nano), nonché per il paraluce in gomma ripiegabile, sul piano delle pure prestazioni l'ottica in oggetto non fa innamorare. Massima apertura piuttosto fiacca, nitido da f:4 in poi, ma senza particolari picchi di personalità; ancora molto vulnerabile al flare. ELMARIT 90/2,8 1989-in produzione Sotto il profilo tecnico, un punto di arrivo. Nitidezza estrema a tutti i diaframmi e su tutto il campo; resistenza esemplare al controluce, colore saturo e squillante. Come avviene per molti obiettivi dell'ultima generazione, la grande esuberanza ne rende problematico l'impiego con pellicole parimenti vivaci, e soggetti... umani. „ tratto da www.mauroruscelli.com/dblog/articolo.asp?articolo=1079 e' inutile... io non ho ancora trovato una descrizione di un obiettivo cannata dal buon Sante... mi ci ritrovo al 110% nelle sue analisi... su tutte le M e sui voigtlander. Le R non le conosco ancora abbastanza per esprimermi... |
| inviato il 25 Maggio 2016 ore 12:20
“ Pierfranco una curiosità: perché hai sostituito l'elmarit M con il tele nano? Mi stavo interessando ad un 90 Leica ed avevo puntato l'M. „ Perché il 90 lo uso quasi esclusivamente per i ritratti. L'Elmarit M è un obiettivo perfetto, nitido ed inciso. Troppo per i miei scopi. Il "nano" (il cinque lenti) è più tridimensionale, ha uno sfocato splendido e risolve ottimamente, pur senza esagerare. I miei soggetti ringraziano Se il 90 ti serve invece anche e soprattutto per altro o per reportage: perfetto l'Elmarit M. |
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