user90373 | inviato il 13 Dicembre 2018 ore 13:55
@ Madrano “ Ma perché non discutiamo della citazione e non del suo autore, anche se può risultare difficile separarli ? „ “ .......... vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. .. grande .... è l'immagine di un'idea. „ Alla fine non si parla solo di fotografia, ai puntini possiamo sostituire una qualsiasi "forma" espressiva. |
user109536 | inviato il 13 Dicembre 2018 ore 14:13
Ettore cerchiamo di restare nel concreto e nel semplice e non andare fuori tema. Ciao sono già troppi politici che lo fanno. |
| inviato il 13 Dicembre 2018 ore 14:18
e allora non mi resta che impiccarmi... |
user90373 | inviato il 13 Dicembre 2018 ore 14:44
@ Madrano “ Ettore cerchiamo di restare nel concreto e nel semplice e non andare fuori tema. „ Per me Terzani ha anche ragione, ma la leggo come una frase che può esser adattata a diverse situazioni anche non specificatamente fotografiche, ragione per la quale trovo inappropriate certe, peculiari, prese di posizione. |
| inviato il 13 Dicembre 2018 ore 15:06
Credo che con quella frase Terzani abbia semplicemente espresso ciò che chiunque faccia seriamente fotografia ben sa, ma lo ha fatto in modo estremamente semplice ed efficace tanto che ancora oggi altri fotografi famosi ricorrono alle sue parole quando devono esprimere quel concetto. Concordo con Ettore, sono parole scritte per la fotografia ma sono applicabili anche ad altri ambiti creativi. |
| inviato il 13 Dicembre 2018 ore 15:08
“ e allora non mi resta che impiccarmi... „ No a gesti estremi... parliamone... |
user158139 | inviato il 13 Dicembre 2018 ore 15:52
Ok, atteniamoci alla frase. "Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l'immagine di un'idea." 1. "Vero" fotografo che vuol dire? Esistono i "falsi" fotografi? 2. Raccontare una "storia" è l'obiettivo di alcuni tipi di fotografia, non di tutti, a meno di non adottare un significato per il termine "storia" che copre qualsiasi forma di trasmissione di pensiero tra esseri umani (c'è chi lo fa, peraltro); 3. Una storia non vuol dire "leggere, studiare, prepararsi", ma avere qualcosa da dire grazie o nonostante (a seconda dei casi) di ciò che si è letto, studiato, imparato; 4. Se uno nelle cose cerca quello che ha già capito vuol dire che sta soltanto un modo di rappresentare il proprio punto di vista già compiuto e definito. Con buona pace della scoperta continua di sé stessi. 5. La grande foto è l'immagine di una grande idea, idee di m***** producono foto (e film, e libri, e musica) di m*****. Poi capisco l'intento di Terzani di stimolare chi legge ad aprirsi ad un approccio meno tecnico, più vissuto, a far leva su ciò che si sa per imparare ancora di più, per mettersi in discussione, e chi più ne ha più ne metta. Rimane il fatto che si tratta di una frase sconclusionata, concettualmente e pure sintatticamente ("Una storia vuol dire leggere" è da matita blu). D'altronde Terzani era un giornalista, mica un filosofo (anche se qualcuno lo pensa). |
user90373 | inviato il 13 Dicembre 2018 ore 16:37
La frase si presta ad essere interpretata in vari modi. A suo tempo ho cercato di metabolizzarla, senza per questo prenderla alla lettera ora, di tanto in tanto, nelle considerazioni su alcuni miei scatti trovo utile raffrontarmi con quanto è stato scritto per trarne delle conclusioni, in particolare sul "reale valore" di un lavoro. Il concetto di "reale valore" non riesco ancora a focheggiarlo ma sento che esiste. |
| inviato il 13 Dicembre 2018 ore 17:25
“ "Vero" fotografo che vuol dire? Esistono i "falsi" fotografi? „ Povero Boustrophedon quando si comincia a cercare di cavarsela giocando con le parole in modo infantile vuol dire che di argomenti veri non se ne hanno. Tutti hanno capito cosa intende Terzani anche leggendo la frase in questa versione tagliata, sono sicuro che persino tu ci sei riuscito, ma nel caso non ci arrivassi proprio ti metto la versione completa. Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l'immagine di un'idea. Bisogna capire cosa c'è dietro i fatti per poterli rappresentare. La fotografia - clic! – quella la sanno fare tutti. Mi sembra il finale sia illuminante al riguardo “ 2. Raccontare una "storia" è l'obiettivo di alcuni tipi di fotografia, non di tutti, a meno di non adottare un significato per il termine "storia" che copre qualsiasi forma di trasmissione di pensiero tra esseri umani (c'è chi lo fa, peraltro); „ Terzani come tutti quando scrive è condizionato del suo percorso, in questo caso s'esprime in modo legato alla sua attività di reporter ma il concetto è facilmente estensibile in senso lato anche agli altri ambiti della fotografia. Non ci vedo nessun errore in questo passaggio solo un pretestuoso tentativo di trovarne uno da parte tua. “ 3. Una storia non vuol dire "leggere, studiare, prepararsi", ma avere qualcosa da dire grazie o nonostante (a seconda dei casi) di ciò che si è letto, studiato, imparato; „ Prima c'è una fase di studio che se si parla di un lavoro su commissione dovrà anche essere fatta ad hoc, poi è chiaro che davanti ad una scena si attingerà al proprio bagaglio, mi sembra scontato, talmente scontato che era inutile da aggiungere in una frase che come ho detto ha la sua forza nella comunicazione semplice ed efficace e questo non ammette ridondanze. Insomma hai semplicemente dimostrato che scritta da te le frase non avrebbe funzionato “ 4. Se uno nelle cose cerca quello che ha già capito vuol dire che sta soltanto un modo di rappresentare il proprio punto di vista già compiuto e definito. Con buona pace della scoperta continua di sé stessi. „ Stiamo parlando di un fotografo (anche giornalista e scrittore ma a noi qui interessa quell'aspetto), non di un filosofo , si capisce un concetto e lo si traduce in immagine, poi magari lo si rielabora e la si traduce in un'altra e avanti così, il percorso di scoperta e crescita è continuo, le fotografie lo tracciano. Ancora no quindi “ 5. La grande foto è l'immagine di una grande idea, idee di m***** producono foto (e film, e libri, e musica) di m*****. „ Qui non ci provi neanche a negare l'evidenza, e siamo sul punto più importante, aggiungi solo una considerazione banale in modo scurrile tanto per scrivere qualcosa. Insomma alla fine l'unica cosa sconclusionata qui è come al solito il tuo intervento, la frase di Terzani che come ho detto è spesso citata ad esempio da altri noti fotografi tipo Benedusi e da centinaia di siti che si occupano a livelli diversi di fotografia, ne esce forte quanto prima, con buona pace della tua matita blu che puoi tranquillamente mettere da parte |
user170782 | inviato il 14 Dicembre 2018 ore 14:32
Terzani si riferisce in primis alla fotografia legata al suo lavoro di reporter, il concetto può essere esteso a quasi tutti gli ambiti. Sommariamente: Se ti rechi in un Paese che non conosci non puoi pretendere, appena arrivato, di scattare un paio di ritratti al primo indigeno che passa e dire di aver raccontato la sua cultura. Bene sarebbe girare, conoscere, studiare la storia di quel popolo e le sue tradizioni culturali e solo dopo iniziare a fotografare. Ergo, ci vogliono mesi nella migliore delle ipotesi. Lo stesso dicasi per un paesaggio: puoi fare una bella foto anche al primo colpo, ma se impari a conoscere il luogo, a vedere come cambia nell'arco della giornata, al variare della luce e delle stagioni, le tue foto saranno migliori. Anche un ritratto in studio cambia di molto se fatto ad una persona che conosci e sai come stimolare piuttosto che ad una che non conosci, con cui non riesci a interagire e a cui magari stai anche antipatico. |
| inviato il 14 Dicembre 2018 ore 14:46
Concordo, al proposito mi tornano in mente le considerazioni di Giuliana Traverso sul ritratto, per lei deve puntare più a cogliere il lato interiore del soggetto che quello esteriore e per questo è necessario conoscerlo. Chiedo scusa a Biz per aver portato toni un po' forti nella sua discussione ma quando leggo certe cose non ce la faccio |
| inviato il 14 Dicembre 2018 ore 17:44
Vediamo i fotografi omniscenti,sempre presenti nei dibatti culturali come figure di spicco e rappresantanti dell'intellighenzia ai quali anche la politica deve tener presente come punto di riferimento. Personamelmente adesso che il tema è stato sviscerato, mi sento molto piu' rassicurato e finalmente si è chiarita la questione a proposito di uno dei grandi temi della Fotografia. Cio' nondimeno non escluderei aprioristicamente l'esistenza dei finti fotografi.Ero rimasto alla nuova concezione del fotografo, che è quello con la macchina in mano che scatta. Perchè non ci sono i finti fotografi?Ci sono anche i finti esperti, i finti campioni, i finti sportivi che commentano senza aver mai praticato quella disciplina,con un certo grado di preparazione o talento. Senza macchina sofisticata e filtro anche in photoshop e l'indirizzo ,non ci sarebbero i produttori che sovvenzionano la fotografia e gli sponsor che pagano...e nemmeno il fotografo vero o finto che sia... e forse nemmeno l'intellettuale e lo pseudo intellettuale che si occupa di fotografia. L'idea molto spesso è rielaborata per non dire spessissimo copiata.Senza l' indirizzo a cui recarsi,non ci sarebbe viaggio turismo e locanda, scoop e finto fotografo , ma troverebbe qualche difficoltà perfino il corriere con lo smartphone e Alexa2. |
| inviato il 14 Dicembre 2018 ore 18:34
Ma nella amatriciana ci vuole il guanciale o si può fare anche con la pancetta? |
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