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Quoto in pieno mac 89, non discuto assolutamente il tuo punto di vista...anzi di animali da aiutare ce n'è...dal papero al t-rex (ah no quello no ) in fondo se ci tieni basta fare anche solo qualcosa senza troppo impegno...anche gesti piccoli o una piccola mano sono volontariato
“ In questo caso l'uomo prova empatia o meglio Simpatia per alcune specie rispetto ad altre. „
Questo aspetto raggiunge l'apoteosi quando parli con chi condanna gli abitanti dei paesi orientali dove si mangiano anche i cani e questi a Pasqua si mangiano l'agnello e durante il resto dell'anno qualsiasi bestia che respiri.
Mah. Io personalmente resto basito da certi ragionamenti. La natura è crudele e meravigliosa allo stesso tempo, come lo è la vita in generale...se non si riesce ad accettare questo, si, c'è qualche problema. Ciò che è sicuro è che l'uomo non dovrebbe MAI arrogarsi il diritto di sentenziare quale specie animale è più degna di un'altra di vivere. Chiaramente ognuno prova maggiore empatia verso alcune, ma bisogna usare la ragione (e non il cuore) per analizzare le cose come stanno. Se non si ragiona, si fanno danni. Se esiste una catena alimentare, c'è un motivo. Se esistono degli equilibri ecologici, c'è un motivo. E gli equilibri vanno rispettati, nel bene o nel male, perché ogni nostro intervento comporta delle conseguenze. Se da una parte il papero può tornare dall'anatra, dall'altra il predatore resterà senza cibo. Se impedissimo ai leoni di cacciare, i cuccioli di gazzella vivrebbero e quelli di leone morirebbero (e sono anche entrambi coccolosi vero? Perché alla fine questo è il problema. Coccoloso si o coccoloso no?)...e via così. Basarsi sul proprio "cuore" quando si vuole interferire con i normali processi della natura è infantile. Punto. Quello che io mi chiedo è perché sia così difficile, per alcuni, razionalizzare e accettare la razionalizzazione...che poi, parliamoci chiaro, se vedere certe cose fa male, perché non evitarle a prescindere piuttosto che sbatterci il naso contro per poi interferire malamente?
Sono diventato vegetariano dieci anni fa, non ammazzo (volontariamente) un animale da non so quanto. Ciò detto il tuo discorso lo capisco, in pieno, ma poi razionalizzando mi chiedo: come posso intromettermi io in un meccanismo di cui io stesso riconosco la sacralità? Una volta vidi una scena di caccia in cui un leone soffocava un cucciolo di elefante, e lo stesso con la proboscide in bocca cercava disperatamente ossigeno. Non ci ho dormito per giorni, davvero. Lo stesso cucciolo però è andato in pasto ai piccoli del leone. La natura è matriarca, e a noi non è dato conoscere il fine ultimo (se c'è) di tutto questo processo. La vita è sacra e ad ognuno deve essere lasciata la possibilità di sopravvivere.
Ognuno può pensarla come vuole per carità, ma bisognerebbe avere almeno l'onestà intellettuale di riconoscere quando il proprio ragionamento (o modo di sentire?) non è corretto, e comportarsi di conseguenza. Altrimenti siamo sempre lì...rispettiamo la vita, ma solo quella che piace a noi e nel modo che piace a noi...
Certo Luca, infatti sto seguendo con grande interesse, non me la sono mica presa ci mancherebbe ma non centra onesta intellettuale........al cuor non si comanda.
Per quanto possa ritenere nobile il salvare una preda dal suo predatore (quasi sicuramente avrei fatto anche io la stessa cosa) credo che in certe situazioni non possiamo che essere spettatori della natura. Gli animali carnivori per sopravvivere devono predare e mangiare altri animali, che a loro volta magari hanno mangiato altri animali e così via nel ciclo naturale delle cose. E' sempre stato così e sempre deve essere così. Non sarà il nostro singolo intervento a stravolgere il mondo, sicuramente, e le aquile non si estingueranno se ho salvato un leprotto dai loro artigli, ma la natura dell'aquila è mangiare il leprotto e così deve fare. Forse dovremmo riflettere di più su quanto l'inquinamento dell'habitat naturale di questi animali (causato questo solo ed esclusivamente dall'uomo) può cambiare le loro abitudini alimentari, fino a portarli, in casi sempre meno rari, all'estinzione. In questo, ogni nostro piccolo gesto - anche quello che riteniamo più insignificante - può contribuire a migliorare questo pianeta e salvarlo da una brutta fine.
“ gli unici che non hanno tifosi sono i fili d'erba, i bambù, ecc... che vengono divorati sotto l'indifferenza totale, e a piena gioia di chi osserva la scena. Sono esseri viventi, ma l'empatia scatta solo se l'altro riesce a stimolare i nostri neuroni specchio, o in altri più semplici termini, se in qualche modo sentiamo che ci somiglia. „
Non è vero, un conto è mangiare i fili d'erba (non soffrono), un altro devastare intere pianure per costruirci le città.. la prima cosa non mi dà fastidio, la seconda sì.. sono a favore di Rossofumi anche se io il papero non lo salverei, ma certamente è anche vero che mi asterrei dallo scattare la foto. De gustibus..
Pur comprendendo ciò che scrivi, bisogna sempre tenere bene a mente che la Natura è fatta così, è crudele...e probabilmente, vivendo in città sempre più cementificate e sempre più lontane dal concetto stesso di natura, ce ne stiamo dimenticando. 50 anni fa, almeno nelle periferie e nei piccoli paesi, assistere all'uccisione di un maiale era la prassi, oggi giorno quanti di noi guarderebbero o ancor peggio avrebbero il coraggio di ucciderlo? Eppure la bistecca che troviamo al supermercato sempre da là arriva, ma come si dice occhio non vede cuor non duole (questo è un esempio a sostegno di ciò che ho scritto sopra, e sottolineo che mangio carne). Ci siamo allontanati molto da questo concetto e proprio per questo ci è più difficile comprendere certi meccanismi che invece sono la cosa più naturale che ci sia. Ogni animale, insetto o pianta hanno un ruolo ben preciso all'interno dell'ecosistema, tutto è in equilibrio che viene mantenuto proprio grazie alla varietà alimentare...la quantità di pesciolini viene regolata da quelli più grossi che se li mangiano e per esempio dagli uccelli che li pescano, i piccoli di molte specie in africa (gazzelle, elefanti etc etc) vengono catturati dai predatori ma una certa parte sopravvive garantendo la continuità della specie, senza sovraffollamento che porterebbe altri problemi...e se ci pensi, ripeto, tutto sta in perfetto equilibrio, fin quando l'uomo non ci mette mano.