| inviato il 26 Aprile 2016 ore 22:51
Nikkor 105 2,5 ais! L'unica lente che ho tenuto del mio defunto corredo FF! Una sola parola: strepitosa!!!! |
| inviato il 26 Aprile 2016 ore 22:52
Perdonami, forse non era la parola più adatta. Quello che intendo è che un'atteggiamento del tipo "la fotografia è arte, non roba da freddi ingegneri" oltre a essere in parte errato, difficilmente si presta come base per una discussione costruttiva.. |
| inviato il 26 Aprile 2016 ore 23:05
E dire che uno dei "mostri sacri" del Novecento italiano era un ingegnere... |
| inviato il 26 Aprile 2016 ore 23:06
La fotografia non è sicuramente ingegneria. Di un obiettivo particolare posso avvalermi per farne un determinato uso creativo. Dov'è l'universalità di ciò che lui sostiene con una tale arroganza? Migliaia di fotografi la pensano diversamente da lui, questo è noto. Tutti sbagliano perché un ingegnere dice il contrario? |
| inviato il 26 Aprile 2016 ore 23:08
Ma va? Davvero? |
| inviato il 26 Aprile 2016 ore 23:08
La fotografia forse no, ma le lenti certamente si. |
| inviato il 26 Aprile 2016 ore 23:14
Oooh bravo. Quindi concordi con me che un ingegnere dovrebbe limitarsi a progettare le lenti. |
| inviato il 26 Aprile 2016 ore 23:14
Lui ha detto: “ Un'ottica da fotografia è un tubo, con dentro dei pezzi di vetro, una ghiera o due, e qualche volta anche un motorino, il tutto fatto da gente comunissima ed il tutto misurabile, tutto. „ E ancora: “ Delle ottiche, facendo un lavoro fatto bene, si misura e si prevede tutto, non ci sono spiriti maligni o luci mistiche dentro un'ottica! „ Con l'obiettivo puoi farci ciò che vuoi, ma quanto sopra rimane la realtà. Quindi un ingegnere non può fare il fotografo? e dove sta scritto? Tra l'altro a uno che dice che: “ perché l'anima ed il cuore nella fotografia ce li devo mettere IO, non l'ottica che non ce l'ha, l'ottica deve fare solo il suo lavoro da schiavo fedele e silente. „ non si può proprio muovere nessuna critica di carattere etico-fotografico |
| inviato il 27 Aprile 2016 ore 1:16
Quoto in tutto Daniele Tora (e di conseguenza Pollastrini)..........qui poi non si parlava di arte fotografica ma di lenti... Quindi il parere di un ingegnere è sicuramente più consono al topic che non quello di umanisti/filosofi/astrologi/etc....... |
| inviato il 27 Aprile 2016 ore 1:31
ciao @rigel, a me piace sentire il parere di tutti, ma per parere intendo il parere sulle lenti non su quello che scrivo io, che scrive un altro, si parla di lenti. Se uno l'ha divinizzata ed ha costruito attorno ad essa un altare in legno di cedro del libano con tanto di incenziere per ascendere fumo di sacrificio ai cieli, credendo che tutto ciò possa donargli salute e prosperità per i secoli dei secoli fino alla settima generazione, io sono contentissimo di leggere il suo parere e la sua esperienza. Ho piacere di leggere anche dell'ingegnere che mi parla dello strato di carburo di silicio nel doppietto interno che nella lente x cè ma nella lente Y non cè.... Ma fino adesso si è fatto (salvo pochissimi interventi) solo chiacchiere da bar, atte a confutare ora il pensiero di uno, ora il pensiero dell'altro, parole sterili. |
| inviato il 27 Aprile 2016 ore 1:33
comunque caro @righel, sei passato e questa conversazione ha incuriosito anche te, grazie del passaggio, hai avuto l'opportunità di provare uno dei 3 105mm di cui si chiede? o anche l'ultimo 2.8 micro magari? |
| inviato il 27 Aprile 2016 ore 1:35
ciao @naracu, a chi ti riferisci di mostro sacro del novecento italiano? |
| inviato il 27 Aprile 2016 ore 2:53
“ ciao @naracu, a chi ti riferisci di mostro sacro del novecento italiano? „ Vediamo se ci azzecco: Carlo Emilio Gadda (se per "Novecento italiano" intende la letteratura italiana del Novecento). Altrimenti non saprei... potrebbe essere anche Adriano Olivetti; un ingegnere che ha lasciato un impronta notevolissima non solo nei settori dell'industria e della tecnologia ma anche nei più vari campi della cultura. Tra gli ingegneri che appunto facevano gli ingegneri ci sarebbe anche da far menzione di Pier Luigi Nervi, Riccardo Morandi e Sergio Musmeci; che hanno realizzato tipici manufatti di ingegneria civile ma la cui qualità formale fa si che non possono essere trascurati dalla storia dell'architettura. |
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