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Per una critica del giudizio esperto







avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 11:26

Il valore di Dark Side of The Moon, resta intatto sia se ascoltato su musicassetta che su campionature mostruose o su un vinile stampato perfettamente. Ovvio che più l'impianto è performante, più si potranno apprezzare le finezze in fase di registrazione, le sfumature espressive sia della voce che il tocco sugli strumenti, compresi anche i difetti.
io la vedo in questo modo, Il valore di Dark Side of The Moon resta invariato, ma ascoltarlo in mp3 o su un impianto hi end rende un emozione ancora + forte, perché tanto sfumature vengono perse nell'mp3.

Stessa cosa vale per la stampa, il messaggio non cambia, ma perché forzare e ostinarsi a stampare gigantografie solo per far "scena" o impatto sul visitatore, quando poi sono tutte sgranate e in bassa risoluzione? il messaggio è sempre lo stesso, perché penalizzarlo rendendo la qualità della stampa bassa, basterebbe ridurre le dimensioni di stampa e nessuno noterebbe difetti.

Dark Side of The Moon è tra le migliori registrazioni ancora al giorno d'oggi (forse imbattibile) a livello sia compositivo che come qualità di registrazione, questo perché Roger Waters era molto attento alla qualità del suono oltre che alla composizione. L'accoppiata artistica/fonica rende il messaggio + coinvolgente

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 11:30

Un'altra cosa, che in parallelo alla fotografia, riscontro negli audiofili, spesso e volentieri ascoltano la musica perché risalta le caratteristiche dell'impianto, e non viceversa.


E' vero, ma le eccezioni non sono la regola!!

La frase sarebbe più corretta sostituendo "riscontro negli audiofili" con "alcuni audiofili"!


Una frase interessante del discorso di Smargiassi mi sembra quella evidenziata da Landerjack
"Bisognerebbe ripetersi più spesso questa così semplice domanda: la persona che scrive e fotografa per me, al di là di tutto, cosa vuole dirmi?"


...e ognuno di noi darebbe una risposta diversa, frutto del proprio bagaglio culturale e, ripeto , per me tanto più grande è, meglio è!

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 11:33

La prima volta che scrive un articolo pienamente condivisibile Sorriso

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 11:37

@Caterina
Michele non mette certamente in discussione il valore della competenza ma solo alcune estremizzazioni che portano a mettere aspetti secondari al centro del mondo.


Questo mi sembra il punto focale dell'articolo, ma fa molta differenza se è l'eccezione di alcuni o se invece è l'indirizzo che sta prendendo la critica in generale!

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 11:45

Piccolo ingresso a gamba tesa.
Sta succedendo proprio quello che si legge nell'articolo: soffermarsi sui termini, forse inappropriati, ignorando il senso generale...
Fa riflettere come non si possa uscire da questa logica di macro e Micro analisi...

avatarsupporter
inviato il 31 Marzo 2016 ore 11:47

Peppe non é l'indirizzo della critica ma un errore frequente commesso da chi s,'improvvisa critico ;-)
FPiegnae in gran parte ci hai preso

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 11:56

mi spiace ma la vedo molto diversa, la critica sul lato tecnico è diversa dal lato artistico, il valore è sicuramente diverso, è chiaramente + importante che passi il messaggio e non che sia una stampa fatta bene, ma se rimango a bocca aperta da quanto mi piace quella foto e poi vedo mille difetti di stampa di certo mi passa un po' la "poesia"


ps. è come andare ad un concerto, se senti il cantante fare stecche continuamente non puoi dire che ti è piaciuta la performance solo perché la musica è bella, d'altro canto se sei andato al concerto ti piacciono le sue canzoni.

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 12:26

Secondo me non è molto corretto vedere un giudizio tecnico e un giudizio artistico , come se se fossero due variabili indipendenti. L'importanza dei due aspetti dipende dal tipo di foto e da quello che l'autore voleva dire .

Anche in epoca analogica, il granello fuori posto o la definizione imprecisa contavano a seconda del tipo di foto. Nella fotografia pubblicitaria , è sempre stato considerato un grave errore mostrare granelli di polvere o lievi imprecisioni (anche se realmente presenti nell'oggetto). Nella fotografia realistica questi aspetti sono irrilevanti, perché il motivo principale della foto è un altro.

Tornando nell'era digitale a 50mpx, la situazione non cambia: se crei immagini per agenzie di stock , non puoi permetterti rumore visibile, crop o sbavature varie. Se a un critico mandi una foto di still life , è normale che veda le immagini al microscopio: la perfezione formale è lo scopo di quel tipo di foto. Sui paesaggi è molto meno ovvio; su street e reportage non ne parliamo neanche.

Solo un critico imbe_cille può richiedere gli stessi standard a prescindere dal genere.

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 12:29

ps. è come andare ad un concerto, se senti il cantante fare stecche continuamente non puoi dire che ti è piaciuta la performance solo perché la musica è bella, d'altro canto se sei andato al concerto ti piacciono le sue canzoni.


Senza polemica, trovo il parallelo con la musica inappropriato, ritengo che musica e fotografia siano due forme di comunicazione non assimilabili, anche se la passione per entrambi può portare a farlo. Penso che il discorso vada inteso come particolari tecnici non macroscopici, che anche se percepiti, non vanno a inficiare il valore della comunicazione. Ovvio poi che andrebbero fatte delle distinzioni anche in relazione al genere fotografico, immagini che richiedono una certa correttezza formale/tecnica vengono indubbiamente penalizzate da pecche che in altri casi sarebbero di minor importanza, uno scatto di paesaggio classico, con una stampa mal gestita, risentirebbe maggiormente in senso negativo, rispetto a una street in bn in cui conta la situazione ripresa.

Ciao
Luca

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 12:31

Stavo scrivendo mentre Gabriele faceva lo stesso, più o meno credo i concetti espressi siano simili.

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 12:34

Grazie della segnalazione

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 12:43

Senza polemica, trovo il parallelo con la musica inappropriato, ritengo che musica e fotografia siano due forme di comunicazione non assimilabili, anche se la passione per entrambi può portare a farlo.
era per fare un paragone, dove arte e tecnica unite danno un messaggio + completo.

Solo un critico imbe_cille può richiedere gli stessi standard a prescindere dal genere.
su questo non si discute, street, reportage se non sono perfetti non cambia molto.

Quello che proprio non capisco invece è questa mania di stampare gigantografie con immagini che non possono reggere quella risoluzione solo per far "SCENA", niente di più. La mia critica riguarda più che altro quello, perché ostinarsi a stampare oltre misura se non ce n'è possibilità in termini di pixel?

esempio al di fuori della fotografia, ma sempre di immagini/arte si parla, la Gioconda è un 70x50cm, sarebbe stata più bella 200x100cm?
se fotografi con attrezzatura che ti permette di stampare benino fino al 50x70, in modo ancora accettabile (dipende dai soggetti) fino a 70x100, perché ostinarsi ad andare oltre e esporre le stampe con visitatori che le vedono anche da vicino?

avatarsupporter
inviato il 31 Marzo 2016 ore 13:00

Conosco un bravissimo fotografo ( non lo dico io che è bravissimo, lo ha scritto un grande della fotografia italiana come il compianto Ando Gilardi) che stampa i files della 20d anche 2 metri di lato nonostante la definizione se visti da vicino non sia il massimo...perchè? Forse perché per lui è importante dare una rappresentazione ampia della scena che va comunque vista nella sua interezza dalla giusta distanza, avvicinarsi avendone una versione parziale non ha senso come non ne avrebbe appiccicare il naso al quadro di un impressionista ed esclamare " che schifezza!!! non si distingue nulla"

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 13:05

Husqy concordo su quanto dici, non molto tempo fa ho visto una mostra in cui foto, a mio parere, abbastanza brutte e che avevo già visto in piccola dimensione, erano stampate belle grandi, sembravano meno oscene, tutto quel colore impressionava; credo che la dimensione in alcuni casi serva a questo, in accoppiata a colori saturi colpisce, in modo, forse, ancor più pesante se è presente un colore preponderante, non so, la cosa mi ha effettivamente sconcertato.
Quello a cui si riferisce Caterina é sicuramente un altro discorso.

Ciao

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 13:15

Conosco un bravissimo fotografo ( non lo dico io che è bravissimo, lo ha scritto un grande della fotografia italiana come il compianto Ando Gilardi) che stampa i files della 20d anche 2 metri di lato nonostante la definizione se visti da vicino non sia il massimo...perchè?
Caterina dipende dal soggetto, se mi fai una foto paesaggio di 2 metri con la 20d e mi dici guarda che bella stampa, io ti dirò sempre che è una schifezza (lato tecnico), capisco l'impatto che può dare una stampa di quelle dimensioni, ma se non mi posso avvicinare perché da vicino vedo solo pixel grandi come francobolli per me rimane uno spreco di carta.

p.s. non è un cartellone pubblicitario autostradale, è stampa fotografica, il suo bello è poterla vedere anche da vicino, e non occorre appiccicarsi davanti, 1metro è già sufficiente per vedere se è una schifezza.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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