| inviato il 18 Febbraio 2016 ore 9:04
"...L'altro metodo professionale, usato più negli USA che in Europa.." A me, a stampare il B&N come ho descritto io sopra, me lo hanno insegnato in Canada. Stampare quello che vedi a monitor è, semplicemente, impossibile e lo è perché il monitor ha un contrasto 1:1000 (il mio ce l'ha) oppure 1:800, mentre la stampante con la carta non arriva a 1:200 e la migliore stampante con la migliore carta non arriva a stampare 7 stop di gamma di grigi, si va sui 6,5 stop, mentre un monitor da grafica ne riesce a mostrare 10, dunque scordati di stampare quello che vedi a monitor, ci vai vicino, ma nemmeno tanto, e tutto è una scelta, e sei capace, decidi TU quello che vuoi evidenziare in stampa, caso per caso. Faccio poi ben presente che quelle due metodologie che tu citi ti riducono fortemente i tempi di stampa ed in parte facilitano il lavoro, ma così tu dai in stampa un file che poi viene gestito, come curva di adattamento, in modo automatico con curva fatta con profilo esatto, in modo da non avere ombre chiuse, etc, tu non ci metti mano fai alla svelta, ma.....sei sicuro che va sempre AL MEGLIO per tutte le immagini? Invece che in modo automatico, quel processo di adattamento io me lo faccio in manuale, con conoscenza del mio monitor, della mia stampante e della mia carta, e me lo faccio immagine per immagine cercando la perfezione immagine per immagine: per me il tempo dedicato al fotoritocco è, semplicemente, del tutto irrilevante. Io passo anche diverse ore in fotoritocco per una sola immagine, per me il tempo è irrilevante, mentre per un laboratorio il tempo è invece estremamente importante, sono soldi, e dunque i laboratori non stanno a spendere tempo in aggiustaggi ed adattamenti di fotoritocco, ma usano un sistema automatico, hanno il RIP e l'HW che hanno fatto un adattamento più o meno preciso, e via. Io analizzo i profili ICC delle carte con le stampanti, i profili che faccio regolarmente al monitor, etc, ed uso il software ColorThink, della Cromix: non mai trovato sorprese degne di questo nome su lotti diversi della stessa carta da stampa, dal 2009. In Canada, ci suggerirono quel sistema manuale e semplice con le Epson, che dà risultati eccellenti a patto di spenderci del gran tempo e di avere conoscenza profonda della roba che si usa: io mi ci trovo bene e non vedo in giro, mediamente, stampe migliori delle mie. Si impara sempre e comunque e da tutti, ma oggi la metodologia che mi insegnarono non la vedo superata da altri: ho stampato di persona con due Epson 7900, sempre nello stesso modo, uno con inchiostri originali, per il colore, ed un altro con inchiostri al carbone, fatti venire dagli USA, per il B&N: ho buttato via un po' di carta, ma alla fine le stampe sono venute un benissimo, il colore forse un po' meglio che con la 3880 (ha più inchiostri), il B&N semplicemente diverso, non ha senso dire migliore o peggiore, è diverso, ma ciò è dovuto alle stampanti e non al metodo. Se avessi avuto tutto profilato e corretto, e se gli davo in stampa le mie immagini pedissequamente, NON buttavo via la carta, facevo poi prima come tempo, ma non sono così sicuro che le stampe sarebbero venute bene uguale. Il fatto è che normalmente nessuno paga centinaia di euro per una stampa, dunque i laboratori ed i professionisti usano processi automatici, ma se cerchi la perfezione, i processi automatici non arrivano a dare risultati di livello pari a quelli manuali se fatti bene. La spesa per un RIP è tanta, ma si spendono tanti soldi per attrezzatura fotografica, e dunque si potrebbe acquistare anche quello, ma a mano io sono contento lo stesso, e non sono affatto sicuro che farei stampe migliori, in meno tempo sì, ma migliori non credo: l'importante è comunque essere soddisfatti delle proprie stampe. E stop. |
| inviato il 21 Febbraio 2016 ore 16:26
Thread interessante, io utilizzo da poco tempo una Epson P800, secondo voi stampando su carta Canson Baryta, vanno bene le seguenti impostazioni, allego screenshot postimg.org/image/ds1g6i7pr/ |
| inviato il 21 Febbraio 2016 ore 16:29
Thread interessante, io utilizzo da poco tempo una Epson P800, secondo voi stampando su carta Canson Baryta, vanno bene le seguenti impostazioni, allego screenshot per le stampe a colori postimg.org/image/ds1g6i7pr/ Questo per quanto riguarda in bianconero postimg.org/image/6tkfab631/ |
| inviato il 02 Marzo 2016 ore 14:27
Ciao a tutti, possiedo una Epson SC-P600 da circa otto mesi e dopo aver provato le carte Epson (Archival matter, Premium glossy e semiglossy) ho acquistato i due discovery pack della Canson. Per stampare in BN mi è venuto un dubbio al riguardo appunto della stampa in modalità advanced black and white. Con photoshop quando si imposta il supporto o media type la Canson ti dice di utilizzare uno di quelli già disponibili (che ti ritrovi dopo l'installazione della stampante cioè Velvet o Luster o glossy ecc.) e fin qui ok ma poi, ed è qui il dubbio, è giusto lasciare la gestione colore al driver della stampante e quindi automaticamente escludere i profili Canson? Da quello che ho letto fin qui mi sembra di capire che dovrebbe essere così. Grazie. |
| inviato il 02 Marzo 2016 ore 18:54
Nessuno? |
| inviato il 02 Marzo 2016 ore 21:48
"...è giusto lasciare la gestione colore al driver della stampante e quindi automaticamente escludere i profili Canson?" Sì, ma devi selezionare il tipo di carta (gLossy, semiglossy, etc) e poi impostare la correzione tonale, sempre che tu non voglia lasciare quella di backup. |
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