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Stop al furto di immagini?


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avatarsenior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 18:18

Non esiste metodo software o hardware che non sia superabile. Le variabili sono solo a) il tempo che ci vorrà per craccarlo b) il ritorno economico dell'operazione.
Se il sistema sarà un brevetto mondiale a tutela di milioni di immagini anche professionali state certi che in breve tempo verrà sprotetto da software o hardware appositamente creato. Se il sistema resterà a tutela di poche immagini di noi fotoamatori, allora non godrà dell'interesse generale perchè... non farà guadagnare nessuno.

Il problema è etico (e so bene di dire una cosa scontata). Educazione a non rubare e a riconoscere il lavoro intellettuale.
Senza questa il problema non risolverà MAI.

C.

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 9:37

Ciao Phystem,
è vero che puoi salvare la pagina, ma non il jpeg originale per cui te ne fai poco, al massimo tela metti sul desktop ma commercialmente vale poco.
Umberto

user89680
avatar
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 14:41

matteolex, sei mosso da buoni propositi, ma "sbagli candeggio"... associazionismo, e movimenti di massa in italia, ma nel mondo non hanno mai combinato nulla...

la vera soluzione è ritornare alla pellicola, è il file il nemico, il file non è controllabile da nessuno, ti dicono che grazie ala file tu puoi comunicare a distanza, puoi velocizzare i processi.... ok è tutto vero, ma nessuno (chissà perchè?) ti dice che il file non garantisce nessuno e ti porta in una giungla senza regole e dove vince il più forte... basta pensare al web... chi lo controlla? nessuno! ci sono le guerdie.... ma non combinano un granchè... acchiappano i ladri di galline, mica i ladri veri...

ti faccio solo un esempio, a parte che io uso la pellicola, ma stampo in casa, chi me lo dice che il laboratorio via internet non si fa una copia del mio file e se la rivende a metà prezzo?

tu mi dirai, ma se è un laboratorio serio... e chi lo dice che è serio? lui? c'ha il certificato? chi gliel'ha dato?

io dico che bisogna essere realisti e guardare in prospettiva, il digitale e il file non forniscono nessuna garanzia, il sistema è quello che è, se ce lo guardiamo da soli il fondoschiena è meglio che sperare che lo facciano degli sconosciuti di buon cuore....

poi sperare in un futuro migliore ok, ma io oggi, nel presente, non do file a nessuno, solo pellicola. e molti professionisti con potere contrattuale la pensano così e si stanno muovendo su questa linea...

per i fotoamatori rimane il perchè sentano la necessità di condividere gratuitamente in rete foto ad alta risoluzione... ma ognuno fa quello che vuole...

user89680
avatar
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 14:41

Ciao Phystem,
è vero che puoi salvare la pagina, ma non il jpeg originale per cui te ne fai poco, al massimo tela metti sul desktop ma commercialmente vale poco.
Umberto


se salvi la pagina, salvi anche la jpeg a grandezza naturale...

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 14:48

è vero che puoi salvare la pagina, ma non il jpeg originale per cui te ne fai poco, al massimo tela metti sul desktop ma commercialmente vale poco.

Veramente intendevo dire che è possibile salvare la pagina è il relativo file jpeg postato dall'autore teoricamente bloccato. Quanto al file jpeg originale non c'è soltanto perché non l'ha usato l'autore e non perché non sono riuscito a scaricarlo. Se vuoi al link dell'esempio aggiungo anche il jpeg estrapolato.
Comunque, con la combinazione ctrl + S viene salvata sul tuo computer sia la pagina sia tutti gli allegati, foto comprese.

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 15:26

ma io oggi, nel presente, non do file a nessuno, solo pellicola. e molti professionisti con potere contrattuale la pensano così e si stanno muovendo su questa linea...

Ok, ma la fotografia che tu consegni in pellicola che fine fa? Solo stampa cartacea ? Non penso, e prima o poi finirà (in un modo o in altro, ovviamente legali) nel web e quindi torniamo da capo.

Il problema non è dimostrare la paternità di uno scatto, ma il suo costo. Per un fotoamatore il costo (obbligatorio) di un avvocato non ha senso per la cifra che recupererebbe da una causa. Con un file digitale ho la certezza di dimostrare che lo scatto è mio ma mi costa un botto. E di questo chi 'professionalmente' saccheggia il web ne è ben consapevole.

user89680
avatar
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 15:35

Ok, ma la fotografia che tu consegni in pellicola che fine fa? Solo stampa cartacea ? Non penso, e prima o poi finirà (in un modo o in altro, ovviamente legali) nel web e quindi torniamo da capo.


no, perchè? mie foto sul web non ce ne sono, se non sul sito della mia agenzia e a risoluzione bassissima... e cmq sono foto ampiamente sfruttate e non sfruttabili da altri (per tipologia di contenuto)... quelle che scono su google idem, una stampa non ci esce (dimensioni) e non vedo cosa possa farci un ladro tranne che mettersela sul desktop... cosa che non mi disturba... anzi...

Il problema non è dimostrare la paternità di uno scatto, ma il suo costo. Per un fotoamatore il costo (obbligatorio) di un avvocato non ha senso per la cifra che recupererebbe da una causa. Con un file digitale ho la certezza di dimostrare che lo scatto è mio ma mi costa un botto. E di questo chi 'professionalmente' saccheggia il web ne è ben consapevole.

hai ragione i furti si basano su quello, ma se scatti a pellicola di negativo ce n'è uno solo.... e ce l'ha solo il proprietario.

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 15:41

E pensare che,
tanti anni fa,
quando i FILM erano su pellicola
durante il Trasorto dei Film,
si facevano le copie...............

MrGreenMrGreenMrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 15:42

no, perchè? mie foto sul web non ce ne sono

non metto in dubbio la tua affermazione, anche perchè non conoscendo natura e tipologia delle tue foto non posso controbattere, trovo però difficile che una qualsiasi foto prima o poi finisca in un modo o in un altro sul web e quindi diventa 'saccheggiabile' anche se l'originale è in pellicola e indiscutibilmente tuo.

Curiosità da inesperto totale: un internegativo è distinguibile dall'originale?

user89680
avatar
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 15:51

io non capisco perchè le mie foto dovrebbero finire sul web senza che io ce le metta....

la mia agenzia le mette a bassa risoluzione(solo 6) idem le riviste che mi pubblicano, le altre le vendo tutte in stampa e numerate ai privati, quindi io non sto dicendo che il negativo è infallibile, ma permette di controllare il flusso... il digitale passa per troppe mani, ed è troppo facile da trafugare...
ora io da fotoreporter sono meno soggetto a furti, ma la foto in oggetto di questo topic, è un paesaggio, che ci faceva su internet? come c'è finita? c'è stato un errore iniziale dell'autore che l'ha pubblicata senza precauzioni e dove non doveva... i professionisti del paesaggio non le pubblicano le foto che ancora non hanno venduto, ma quelle già ampiamente sfruttate, e per le altre gli avvocati sono già pronti ad attaccare in caso di furto...

io non dico che tutto quello che è stato scritto non è vero, ma tutti sappiamo che a napoli, a bari, a rio in giro con gioielli in vista è pericoloso... è giusto? no ma purtroppo è così. e se non vuoi farti scippare non li metti in giro... è la realtà... il file digitale è un gioiello in bella vista, il web è il centro malfamato di certe città... la pellicola è come il portafoglio con lo strappo e con pochi soldi... si può anche rubare, ma è più difficile, è più rischioso per i ladri, e porta meno profitto... poi ognuno sceglie cosa indossare....

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 15:58

Perchè la rivista che pubblica la tua foto, la mia foto o la foto di chiunque avrà un sito web e magari per pubblicizzarsi utilizzerà la pagina con la tua foto. Le riviste inoltre sono disponibile (a pagamento e/o illegalmente gratis) anche in formato pdf. La tua foto, anche a 1024 pixel, potrebbe essere presa dal sito della provincia di PincoPallino e utilizzata.
Tutto questo Fakeph... non per fare polemica con te, ci mancherebbe, ma per dirti che nel 2016 anche se una foto è stata scattata in pellicola molto probabilmente finirà sul web. Ribadisco magari nel tuo caso no, io parlo genericamente.

Tutto qui.

Concordo che dobbiamo essere consapevoli che un'immagine postata volontariamente sul web sarà soggetta al suo utilizzo non consentito, da parte di terzi.

ciao
Carlo

avatarjunior
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 15:58

Non potremo più vendere la fotocamera....

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 16:00

quando i FILM erano su pellicola
durante il Trasorto dei Film,
si facevano le copie...............


Caspita verissimo!
Adesso si cerca di hackerare le password dei files con i film.

user89680
avatar
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 16:22

Tutto questo Fakeph... non per fare polemica con te, ci mancherebbe,

figuarati se non si discute sui forum dove si dovrebbe discutere?

Concordo che dobbiamo essere consapevoli

è questo il fulcro, infatti se una rivista pubblica legalmente una foto di un professionista, quella foto è già stata sfruttata e "bruciata" per altri scopi, e difficilmente è una foto appetibile ad un privato (per farci il quadro dentro casa che cmq senza la mia autentica si ci fa il brodo) e anche un altra rivista ci pensa 2 volte a utilizzarla senza permesso perchè sa che ha un valore (il discorso che facevi tu prima) e che c'è un pool di avvocati che gli farebbe il mazzo, come vedi i professionisti sanno come muoversi e come tutelarsi, in più immagina che la rivista sia un pò furba, se gli mandi il file tra email, addetti, grafici, stampa ecc sai quante scappatoie hanno per dare la colpa a qualcun'altro? con la stampa (frutto della pellicola) c'è poco da sfuggire...


avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 17:49

purtroppo campo d'altro. anzi per fortuna! la mia massima ambizione è che qualcuno mi rubi una foto MrGreen ma nessuno è tanto scemo! (anche perché, per pigrizia, pubblico pochissimo).

tornando seri.
esistono due problemi. uno social giuridico, uno tecnico informatico.

in molti li stanno confondendo (anche Fakephotographer (ndt sono il Fabrizio che rompe le balle sul tuo blog Sorriso)).

Le leggi in campo di diritto d'autore ci sono e, permettetemi di dirlo, sono ingiustamente severe. Condividere illegalmente un formato digitale è sanzionato più duramente del furto fisico. Questo è perché i capitali in gioco sono molto alti e le protezioni tecniche (fin qui adottate) insufficienti. L'industria della musica ne è uscita con le ossa rotte. Ha provato a reagire con la sensibilizzazione sociale (ricordate le pubblicità anti pirateria?) ma è stato un vicolo cieco. Sembra che la gente sia più sensibile verso le leggi che proteggono loro piuttosto che in quelle che proteggono altri (ognuno si faccia un'analisi di coscienza ogni volta che evade l'iva, supera i limiti di velocità, prende l'autobus senza biglietto, non paga il canone rai, scarica un mp3 ecc. ecc.). Quindi si è imposta a livello legislativo perché si facesse di più. Ed i politici (mondiali) hanno sfornato leggi severissime ma con scarsi risultati. Hanno ingabbiato qualcuno ma non hanno arginato il fenomeno. Quindi le leggi ci sono. I professionisti che hanno un interesse economico quantificabile hanno una copertura giuridica penale e civile (punizione per i "ladri" e risarcimento). Ovviamente si ottengono l'uno e l'altro se il ladro viene preso e se ha qualcosa... ma questa è un'altra storia.

Poi c'è il problema tecnico. Condividere vuol dire rischiare esattamente come lo è andare nel Bronx (lo so che oggi è un quartiere ultra per bene ma mi riferisco al luogo comune ;-)) con la propria Ferrari nuova di zecca. Nessuno sarà autorizzato a rapinarmi ma... il buon senso mi impone di "evitare". Pubblicare una foto meravigliosa in piena risoluzione è un rischio. Se si è amatori, ben venga. Si verrà ripagati dalla stima e dalla soddisfazione di vedere il proprio lavoro apprezzato (anche se a farlo è un disonesto). Se si campa di quello be', il discorso è molto diverso. Allora bisogna evitare il Bronx ma se si deve... bisogna andare preparati.

Tuttavia i mezzi tecnici si stanno evolvendo in maniera rapidissima. La strada della firma delle foto è, a mio personalissimo parere, una sciocchezza ;-) e questo è dimostrato dai fatti. L'industria dell'informatica, che prima di quella fotografica ci ha provato, ha fallito.

Ma l'industria dell'informatica sta sviluppando alcuni sistemi molto più efficienti e sicuri ma questi, passano dall'aumento della digitalizzazione (scusa Fake) e non dalla sua soppressione.

1) metodo Facebook. I file (di qualunque genere) risiedono in enormi server certificatori i quali fungono da "uffici brevetti". Chiunque con un po' di esperienza può rubare, manipolare, modificare un'immagine rubata da facebook ma... se facebook fosse l'intero web legale (o tutti lavorasse insieme a fb) nessuno potrebbe ripubblicare nulla senza conservarne la cronologia. Chi ha pubblicato per primo è il proprietario. Il difetto maggiore sarebbe nel "controllo". Chi controllasse il sistema, controllerebbe il web.

2) metodo CC/streaming. Altra strada è quella percorsa da Office 365 e Photoshop CC? Gli applicativi non risiedono più nelle macchine client ma girano in quelle server. Nessuno può più rubare fruttuosamente nulla. Il backend è il cuore del sistema ed il frontend fornisce soltanto un output carino ma non sfruttabile commercialmente. Ottimo sistema in caso di programmi, mediocre in caso di media. Il film in streaming può essere visto da uno che, contemporaneamente lo sniffa e lo ripubblica. Tuttavia, in questo caso il furto è solo dell'output del media che risulterà sempre come una foto della foto originale. di qualità mediocre.

3) metodo bitcoin/acrobatreader. La cryptazione a doppia chiave del file. Funziona benissimo in caso di file di piccole dimensioni. Si cripta l'info con una chiave (che tiene solo il proprietario del file) e chi ha l'altra chiave (anche l'universo) può solo visualizzarlo.


Una volta protetto il media, però, a mio parere bisognerebbe proteggere il mercato. Altrimenti i fotografi professionisti si estingueranno.
Perché il problema più importante è nell'ignoranza. Se la gente non capisce la qualità di una foto (ma questo si applica a tutto), non capisce neppure perché pagare per ottenere quella qualità che solo il professionista può garantire. Chi non capisce di vini, non vede perché spendere 50€ per un brunello quando con 2€ prende un taver... hem... un vino in brik. Chi non capisce di auto non vede perché spendere 200k€ per una supercar (con soli 2 posti) piuttosto che una pand... hem... un'utilitaria che di posti ne ha 5.


e quindi, le associazioni di categoria, più che buttare soldi in concorsi auto-referenziati o strenue difese legali, potrebbero sensibilizzare il pubblico (nota polemica) organizzando corsi (gratuiti) di cultura fotografica... .... ....

my two cents

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