| inviato il 11 Febbraio 2016 ore 21:34
Quindi con una Pixma PRO-1 ha più senso esportare a risoluzione maggiore? Fino a quando avrò vantaggi? |
| inviato il 11 Febbraio 2016 ore 22:00
No Otto, il file non cambia è sempre lo stesso. A cambiare è il numero più consono di pixel da infilare per ogni pollice di carta; 360ppi è un sottomultiplo di 1440 e va bene per le Epson, ma non per una Canon. La dimensione di stampa finale però è la stessa, quella che ti permette il file. |
| inviato il 11 Febbraio 2016 ore 22:09
“ A cambiare è il numero più consono di pixel da infilare per ogni pollice di carta; 360ppi è un sottomultiplo di 1440 e va bene per le Epson, ma non per una Canon. „ Quindi a parità di dimensione di stampa, per "infilare" più pixel per pollice (di stampa) dovrò aumentare quella del file in ingresso...no? |
| inviato il 11 Febbraio 2016 ore 22:17
Sì... il concetto alla base è che è preferibile passare al driver di stampa un file già pronto, in relazione al ppi. Quindi io scelgo prima il formato della carta, poi il ppi, e poi ridimensiono, in più o meno, il file; solo alla fine di questo procedimento stampo. |
| inviato il 11 Febbraio 2016 ore 22:32
“ In effetti, intendo l'ingrandimento della coppia lente/sensore. In questo caso, a parità di risoluzione in pixel, come si comporta uno Zeiss dedicato al FF rispetto ad uno dedicato al medio formato, in forti ingrandimenti come ad esempio un A0? „ Eh.. bella domanda, ma ci sono troppi fattori e variabili nascoste. In linea teorica, se un sensore FF e MF hanno lo stesso numero di Mp, in entrambi i casi le ottiche saturano l'MTF50 dei rispettivi sensori, cioè ottengono il massimo (e medesimo) LW/PH, e in nessuno dei due casi si va oltre il limite di DLA. Allora il file sono identici in sostanza e possono essere stampati alla medesima grandezza. |
| inviato il 11 Febbraio 2016 ore 22:48
Una volta la qualità di uno stampatore si valutava sul 40x50 perché è la misura massima di una stampa che può essere tenuta in mano e quindi guardata da vicino come fosse la pagina di un quotidiano; col digitale vedo monitor da 32" e stampine A4.. qualcosa non mi torna  |
| inviato il 11 Febbraio 2016 ore 23:09
Seguo, molto interessante |
user46920 | inviato il 12 Febbraio 2016 ore 2:15
Black:“ Cigno, in questo discorso e in questi numeri la distanza è indifferente, questo perchè si ragiona sulla qualità di stampa per pixel su una superficie. „ Il fatto è che alla base di tutto questo discorso c'è l'acutezza della nostra visione binoculare, che si misura in angoli !!! Per convertire questo valore è necessaria la geometria (trigonometria) e costruire una triangolazione: per cui, che siano Pixel, Punti di stampa o Punti di luce o che siano Grana della pellicola o quant'altro, sarà sempre necessario relazionarne la dimensione in base ad una distanza di osservazione; solo in questo modo è possibile mantenere la stessa angolazione dell'acutezza visiva. Anche per trovare il valori della scala è stato necessario questo passaggio. Se ci fai caso si parla sempre di densità (DPI, PPI, l/mm, LW/PH, ecc..) e di rapporti d'ingrandimento o di osservazione. “ Se imponi un limite di osservazione allora anche la stampa di un cartellone pubblicitario, dalla giusta distanza, è perfetta, mentre sappiamo benissimo che è una cag@ta. „  ... la stampa del cartellone o il limite di osservazione? ... perché i limiti di osservazione ci sono già ed uno si chiama accomodamento oculare, mentre l'altro si chiama campo visivo binoculare (ed ognuno di noi ha i suoi). “ Questi numeri definiscono il limite di qualità per una stampa SENZA contare la distanza a cui si guarda. „ assolutamente no, perché è impossibile poter darne un valore di acutanza o di risolvenza, senza prestabilire una distanza di osservazione. In generale si utilizzano valori di acutezza visiva pari alla media possibile dall'essere umano, che è 10/10 e come distanza di osservazione viene utilizzata 25cm o cmq una distanza che abbia un rapporto diagonale immagine/distanza di osservazione pari a 1:1 ... ma questi valori in genere convenzionali potrebbero anche essere modificati in base ai differenti test, per quello chiedevo spiegazioni a Raamiel su chi, come, quando e perché di questi test .. proprio per capire i valori della scala e per poterli raffrontare con qualcosa di tangibile. |
user3834 | inviato il 12 Febbraio 2016 ore 7:46
Cigno se stampi un cartellone 6x6 a 300 dpi (ipotizzando per eccesso di avere le informazioni per stamparlo correttamente), ci sarebbero differenze nella visualizzazione 30 metri o da un 1 metro? |
| inviato il 12 Febbraio 2016 ore 8:20
Io stampo A1 con una d3s (che è una banale 12mpx) dalla formuletta salta fuori il rapporto di 118 (quindi rientro nella fascia fine art per un pelo ) Con la xe2 da 'ben' 16mpx, sempre in a1, arrivo al mirabolante valore di 138. In entrambi i casi, all'atto pratico, la stampa è 'quasi' perfetta anche vista da 20cm. Risulta invece perfetta, se vista alla normale distanza in cui si guarda un a1. |
user46920 | inviato il 12 Febbraio 2016 ore 8:31
“ Cigno se stampi un cartellone 6x6 a 300 dpi (ipotizzando per eccesso di avere le informazioni per stamparlo correttamente), ci sarebbero differenze nella visualizzazione 30 metri o da un 1 metro? „ certo! ... da 1 metro di distanza non potresti vedrere il cartellone, ovvero non avresti idea dell'immagine per intero, mentre da 30 metri vedresti l'immagine completa e fin troppo piccola, con una differenza di ingrandimento tra i due modi di 30x o 30 volte |
user3834 | inviato il 12 Febbraio 2016 ore 8:48
Cigno se parlo di qualità di immagine stampata non parlo della sua interezza ma della qualità con cui viene stampata. Ritornando a misure più eque, se una lente mi da il dettaglio massimo per stampare alla massima risoluzione un 20x30 o un 50x70 la distanza di visualizzazione non ha più importanza. |
user15476 | inviato il 12 Febbraio 2016 ore 8:59
Alla Biennale di Venezia 2015 ho avuto modo di vedere alcune stampe "supersize" di Gursky; avvicinandomi, per curiosità di vedere il dettaglio, venivo come respinto per tornare ad osservare le stampe per intero. In effetti non c'era motivo di guardarle da vicino. |
user3834 | inviato il 12 Febbraio 2016 ore 9:05
Io penso che non sia così difficile scindere il discorso tecnico da quello artistico, eppire stiamo ancora a disquisire sul fatto che l'immagine va vista nella sua interezza... ma che c'entra? |
user3834 | inviato il 12 Febbraio 2016 ore 9:34
I se sono legati all'assenza di comprensione, quello che è scritto all'inizio della discussione è molto chiaro. Continuare a parlare di altro non solo non aiuta, ma non serve a far capire a chi vuole approfondire e non puntializzare banalità. |
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